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Effettuare il censimento degli eventi disastrosi a fini inventariali;

misurato al 2005 sotto

PIANIFICAZIONE DI SETTORE

1 Effettuare il censimento degli eventi disastrosi a fini inventariali;

Coordinatori VAS: Fausto A. Pani e Roberta M. Sanna Geologi Coordinatore Ufficio di Piano: Riccardo Inzaina

102 2 Costituire condizioni di base per avviare azioni di riqualificazione degli ambienti

fluviali e di riqualificazione naturalistica o strutturale dei versanti in dissesto;

3 Evitare la creazione di nuove situazioni di rischio attraverso prescrizioni finalizzate a prevenire effetti negativi di attività antropiche sull’equilibrio idrogeologico dato, rendendo compatibili gli usi attuali o programmati del territorio e delle risorse con le situazioni di pericolosità idraulica e da frana individuate dal piano;

4 Definire le situazioni a rischio esistenti e le priorità di messa in sicurezza.

Per San Teodoro non sono censiti eventi franosi ma sono censiti 2 eventi di piena storica registrati nel 1952 e nel 1976.

Il terzo, registrato solo su Budoni, ha comunque con tutta probabilità avuto effetti anche su San Teodoro

9.2.7 PIANO FORESTALE REGIONALE AMBIENTALE

Il Piano Forestale Regionale Ambientale è stato approvato con Delibera della Giunta Regionale D.G.R. n. 3/21 del 24 gennaio 2006..

Il Piano analizza il territorio regionale dividendolo in 25 distretti ed interessa la gestione delle aree forestali a fini vegetazionali ed idrogeologici e mette in risalto la sensibilità alla desertificazione del territorio sardo.

Mappa – L’area è costituita prevalentemente da paesaggi su metamorfiti (in verde) e su granitoidi (in rosa) e solo marginalmente da paesaggi su formazioni quaternarie (in celeste)

Mappa – Il territorio è caratterizzato da un pericolo di degrado del suolo generalmente non elevato (colori chiari)

Il territorio ricade nel distretto n° 5 che

Coordinatori VAS: Fausto A. Pani e Roberta M. Sanna Geologi Coordinatore Ufficio di Piano: Riccardo Inzaina

103 comprende interamente il territorio di San Teodoro.

Le aree interessate dalle trasformazioni o comunque, le aree valutate sensibili dal piano, non subiscono significativi effetti dall’attuazione del PUL proposto.

Le destinazioni d’uso di PUL non interferiscono con quelle proposte nel PFRA.

L’area d’intervento oggetto del presente studio ricade all’interno del distretto “n. 5 – M. Lerno, Monti di Alà e Loiri”. I dati d’analisi del distretto sono piuttosto generali e si fermano all’area comunale di San Teodoro che, con una superficie di 10.680 ha, ricade totalmente all’interno del distretto di 114.496 ha (4,8% della superficie regionale).

Mappa – Il sistema delle formazioni vegetali è ricondotto alle unità 13, 19 e 29

9.2.8 Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani (P.R.G.R.)

Il Piano mira a due obbiettivi principali:

una gestione integrata dei rifiuti, in accordo col D.Lgs. n°22/97, attraverso un processo che curi

la riduzione dei rifiuti; il recupero dei materiali (e la loro valorizzazione) e l’allontanamento dalle frazioni pericolose per uno smaltimento distinto e specifico;

trattamenti tesi al massimo recupero dei materiali anche in funzione della produzione di energia, lo stoccaggio in discarica definitivo delle parti residuali dei rifiuti non più recuperabili o valorizzabili energeticamente e quelle frazioni di risulta dal trattamento in forma inerte per l’ambiente (a tal fine risulta determinante il ruolo della raccolta differenziata);

il superamento dei Bacini con l’articolazione di Ambiti Territoriali Ottimali, per evitare la frammentarietà e gli squilibri di forze e di risorse all’interno di tutto il territorio regionale. Una sorta di Piani Provinciali di Gestione intergrati fra loro ed eventualmente, a seconda di rilevanti realtà precedenti, delle Gestioni Sub-Provinciali (Comuni) convenzionate in consorzi.

Nel caso specifico del Comune di San Teodoro, è operato attraverso la raccolta differenziata.

9.2.9 Piano Regionale Gestione Rifiuti Speciali (P.R.G.R.) Tale strumento è costituito da un elaborato di base e tre allegati:

1) i dati relativi alle produzioni di rifiuti speciali secondo le denuncie MUD dal 1996 al 1997;

2) la stima delle produzioni effettive dei rifiuti speciali in Sardegna suddivise per tipologie di attività economica;

3) le schede tecniche degli impianti di recupero-trattamento-smaltimento dei rifiuti speciali in

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104 Sardegna.

La generalità dei comparti produttivi è riassumibile nelle tipologie seguenti:

- il comparto metallurgico del Polo Industriale di Porto Vesme, e relativa produzione di energia;

- l’industria chimica dei Poli Industriali di Cagliari, Porto Torres e Ottana;

- Il Polo Petrolifero di Sarroch;

- l’Industria Alimentare e le numerose aziende di settore lattiero-caseario;

- la lavorazione dei Minerali Non Metalliferi della vecchia provincia di Nuoro;

Sono dati generali e derivanti dall’analisi dei territori corrispondenti alle vecchie Province regionali, in cui Nuoro appare al 3° posto (seguita da Oristano e preceduta da Sassari) per la produzione dei rifiuti speciali.

Fra i vari tipi di smaltimento dei rifiuti speciali il sistema più utilizzato a livello regionale è quello a discarica, pari al 78%, che invece in territorio extra-regionale non raggiunge l’1%.

Gli obbiettivi del Piano sono i seguenti:

- intervenire con azioni mirate alla prevenzione, minimizzazione e recupero o riutilizzo dei rifiuti speciali, tramite i loro principali produttori;

- ridurre al minimo anche la movimentazione di tali rifiuti, tenendo conto del contesto geografico e della necessità di impianti specializzati a seconda sia del tipo di rifiuti sia delle previsioni a breve termine.

9.2.10 PIANO DEL MARKETING TURISTICO 2008-2009

Nel piano non sono considerate aree o attività interessanti esplicitamente il territorio di San Teodoro

9.2.11 PIANO REGIONALE DI SVILUPPO TURISTICO SOSTENIBILE - PRSTS

Il Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS), approvato con Deliberazione n. 19/1 del 09/05/2007, si pone l'obiettivo, in un’ottica di lungo periodo, di individuare soluzioni operative ai problemi che limitano le possibilità di sviluppo turistico della Regione e quindi all’incremento della competitività di lungo periodo del sistema turistico sardo, attraverso l’individuazione, anche a regime, di una serie di dispositivi di valutazione che supportino il decisore pubblico nelle scelte di governo.

Il PRSTS si caratterizza quale strumento teorico e operativo per la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell’isola, per lo sviluppo sostenibile del territorio e la relativa coesione.

Gli OBIETTIVI prevalenti di questo Piano sono:

1) Costruire una base informativa integrata con la contabilità turistica in senso stretto