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Efficacia di fungicidi applicati in endoterapia per il contenimento di F.

7.1 MATERIALI E METOD

7.1.2 Efficacia di fungicidi applicati in endoterapia per il contenimento di F.

oxysporum f. s. canariensis su Phoenix canariensis

La prova è stata effettuata in vivaio in un campo di circa 10000 esemplari di

Phoenix canariensis di circa 6 anni d’età, coltivati in vaso. L’obiettivo è stato

quello di valutare l’efficacia di due fungicidi applicati mediante endoterapia attiva per il contenimento di infezioni vascolari causate da F. oxysporum f. sp.

canariensis in condizioni di inoculo naturale su piante sintomatiche e

apparentemente sane (fig. 7) L’efficacia dei principi attivi applicati in endoterapia è stata valutata a confronto con quella ottenuta da trattamenti radicali con un prodotto commerciale a base di tiofanato-metile autorizzato per il contenimento della fusariosi su alcune colture ornamentali. Inoltre, su alcune piante (1 per

replica) è stata valutata la capacità delle soluzioni iniettate di distribuirsi all’interno delle piante mediante l’uso di un colorante la safranina O (1%) che è stato miscelato ai prodotti chimici.

A tal fine, sono state predisposte 7 tesi replicate tre volte distribuite secondo lo schema sperimentale a blocchi randomizzati con 7 piante per replica. Un ugual numero di piante non trattate costituiva il controllo. Considerata l’attività esclusivamente preventiva del tiofanato-metile, sulle piante sintomatiche sono stati effettuati esclusivamente i trattamenti endoterapici.

I fungicidi iniettati in endoterapia sono stati applicati una sola volta mentre il trattamento radicale con tiofanato-metile è stato ripetuto due volte somministrando circa 4 litri di soluzione per pianta. Le caratteristiche dei fungicidi saggiati e le dosi utilizzate sono riportate in tabella 8.

Per tutta la durata della prova le piante sono state mantenute in vaso in pieno campo.

Prima dell’applicazione dei fungicidi in campo è stata valutata sulle piante sintomatiche selezionate la gravità dei sintomi facendo riferimento alla scala convenzionale riportata in tabella 7.

Tabella 7 - Scala utilizzata per la valutazione della gravità delle infezioni vascolari causate da Fusarium oxysporum f.s. canariensis su piante di Phoenix canariensis.

0 = nessun sintomo

1 = da 1 a 3 foglie sintomatiche 2 = da 4 a 6 foglie sintomatiche 3 = da 7 a 9 foglie sintomatiche 4 = pianta avvizzita

Per i trattamenti endoterapici in pressione è stata utilizzata la stessa apparecchiatura descritta precedentemente. I fori sono stati praticati ad una profondità variabile a seconda del diametro dello stipite mediante un trapano elettrico.

La pressione di esercizio della macchina era compresa tra 1 e 1,2 Atm ed era adattata di volta in volta in base alla reazione della singola pianta (scarso assorbimento, emissione di gomma, ecc.). La soluzione iniettata variava da 50 a 250ml/pianta a seconda della capacità di assorbimento della pianta.

Il rilievo sull’efficacia dei trattamenti è stato effettuato dopo due mesi dall’applicazione dei fungicidi ed alla comparsa dei sintomi sulla tesi controllo determinando la diffusione e la gravità delle infezioni calcolata in base all’espressione di McKinney e utilizzando per la classificazione dei sintomi la scala riportata in tabella 7.

I risultati ottenuti sono stati sottoposti all’analisi della varianza per accertare la significatività dei fattori mediante il test di Student-Newman-Keuls.

Dopo il rilievo dalle piante sane e apparentemente sintomatiche iniettate con il colorante sono state prelevate sezioni dello stipite e delle guaine fogliari sotto e sopra il punto di inoculazione.

Tabella 8 - Caratteristiche e dosi d'impiego dei trattamenti effettuati nella prova di

lotta su Phoenix canariensis.

Trattamento Formulato Ditta produttrice

Principio attivo (%)

Dose ml-g/hl

Tiofanato-metile* Faro Gowan Italia

S.p.a.

38,3 100

Tiabendazolo Arbotect 20 S Ital-Agro S.r.l. 20 200

Propiconazolo Tilt 25 EC Syngenta Crop

Protection

25,5 600

Fig. 7- Schema del campo (in alto a sinistra) e piante apparentemente sane e sintomatiche (in alto a destra); diverse fasi del trattamento endoterapico (in basso).

7.2 - RISULTATI

7.2.1 Indagine di campo, isolamento in coltura e caratterizzazione molecolare di isolati di F. oxysporum f. sp. canariensis su Phoenix canariensis

Le indagini effettuate in campo hanno evidenziato un’elevata diffusione della tracheomicosi sugli esemplari sottoposti allo studio. Il numero di piante malate è risultato del 10%. Le piante colpite mostravano sintomi di disseccamento settoriale a partire dalle foglie più vecchie poste negli anelli più bassi della corona apicale, la quale si presentava interamente colpita nelle piante in uno stato avanzato della malattia.

Tali disseccamenti manifestavano un andamento ascendente interessando le foglie più giovani degli anelli superiori. In alcuni esemplari, tuttavia, tale sintomatologia poteva essere osservata a partire dalla regione mediana della corona apicale, con sintomi riguardanti sia le fronde degli anelli superiori che quelle degli anelli inferiori. Sulle fronde colpite, la malattia manifestava spesso un andamento unilaterale; i segmenti laterali disseccavano a partire dalla base fogliare di un lato della foglia sino all’apice, dal quale prendeva inizio il disseccamento del lato opposto con andamento discendente. Nelle foglie di alcuni esemplari era, tuttavia, possibile individuare l’inizio dei sintomi a partire dalla loro parte mediana. Sul rachide sono stati osservati, a partire dalla base, imbrunimenti di colore marrone scuro che procedevano progressivamente verso l’apice della foglia. Tagliando le foglie colpite e separandole dal fusto era possibile rilevare gli imbrunimenti dei fasci vascolari. Nelle sezioni di taglio trasversale è stata, talvolta, riscontrata la presenza di una colorazione rosea dei fasci vascolari.

Gli isolamenti effettuati hanno permesso di rinvenire frequentemente, dalle porzioni di tessuto vascolare imbrunito poste ad incubare su piastre Petri, colonie fungine riferibili al genere Fusarium. Gli isolati di Fusarium sp. su Potato

Dextrose Agar (PDA), dopo circa 6-7 giorni, hanno originato colonie di colore viola variabile da chiaro a scuro; il micelio appariva fioccoso, rado o abbondante, variabile dal biancastro al viola chiaro (Fig. 8). Abbondanti macroconidi arancio chiaro o viola chiaro erano prodotti in massa soprattutto nella parte centrale; caratteristiche che hanno portato all’attribuzione al genere Fusarium.

Dopo circa 15 giorni su agar foglia di garofano (CLA) questi isolati sono apparsi caratterizzati da macroconidi, riuniti in sporodochi arancio pallido generati da monofialidi su rami conidiofori o, alcune volte, sulle ife. I macroconidi si presentavano corti in lunghezza, falcati o quasi diritti, con parete sottile e generalmente trisettati. I microconidi erano riuniti in false teste su piccoli monofialidi; la loro forma era variabile da ovale, ellittica o reniforme e spesso non settata. In molti isolati, le clamidospore erano formate abbondantemente e rapidamente (2-4 settimane); si presentavano sia solitarie o appaiate, ma anche a grappolo o in piccole catene. Erano presenti sia in posizione intercalare che terminale, molto evidenti nelle ife superficiali anche se sembravano apparire da ife emergenti. Su CLA gli isolati sono stati identificati come F. oxysporum (Leslie e Summerell, 2006).

In alcuni campioni è stata accertata la presenza, in associazione all’agente principale, di colonie caratterizzate da un micelio aereo fioccoso di colore rosato, le quali avendo una crescita più veloce, riuscivano a coprire la crescita del primo; la caratterizzazione di tali colonie ha permesso d’identificare il fungo come

Gliocladium vermoesenii (Biourge) Thom., agente del marciume rosa, la cui

presenza su esemplari adulti di P. canariensis, indeboliti da fattori di stress abiotici o da attacchi di altri patogeni è riportata in letteratura (Polizzi, 2000). Successivamente, alle osservazioni morfologiche è stata creata una collezione di isolati monoconidici provenienti dai singoli esemplari di P. canariensis saggiati. Successivamente le analisi molecolari hanno permesso di identificare in modo inequivocabile la specie responsabile della malattia.

Il DNA dei trenta monoconidici saggiati, estratto mediante il protocollo precedentemente descritto ha permesso si verificare il rispetto delle concentrazioni

citate in letteratura, variando da 125 e 63 ng/6µl. L’analisi di questo DNA ha messo in evidenza la presenza di ampliconi ottenuta utilizzando i primer specifici per il Fusarium oxysporum f. sp. canariensis HK66 e HK67.

Fig. 8 - Colonie fungine di Fusarium oxysporum f. sp. canariensis isolate su PDA da Phoenix

canariensis.