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EDITH BRUCK DI ELISABETTA CATALDO

“Europa per i Cittadini” è un programma che vuole sensi-bilizzare alla memoria, alla storia, ai valori comuni dell’Unione Europea e promuovere l’impegno sociale, il dialogo intercul-turale e la partecipazione democratica e civica dei cittadini.

Lituania, Lettonia, Romania ed Italia sono state schiacciate dai totalitarismi nazista, sovietico, fascista ed hanno visto lo sterminio brutale di intere comunità ebraiche, di minoranze etniche e religiose, di omosessuali. Obiettivo del progetto è ricostruire e diffondere alcuni frammenti della storia europea del XX secolo, storie di uomini e donne comuni: memorie di violenza e di ingiustizia, ma anche memorie di episodi di al-truismo e di salvezza, spesso sconosciute. Ricordare il totali-tarismo e l’ostracismo significa inoltre stimolare la discussione sul senso di appartenenza europea favorendo e rafforzando nuovi valori e ideali facendo comprendere che

“l’altro” non è un nemico.

Purtroppo le cronache ci ammoniscono a non abbassare mai la guardia, considerata anche la ormai dilagante diffusione sui social, e non solo, dell’hate speech. L’antisemitismo non è un comportamento debellato e meno preoccupante, perché l’essere umano, come scrive Edith Bruck, dimentica e continua e ricomincia. È di pochi giorni fa l’ennesima espressione di odio online contro la senatrice Liliana Segre, già sotto scorta, che si è sottoposta alla vaccinazione anti Covid-19.

Nel Progetto, ogni partner presenterà e condividerà nei vari Paesi la propria Memoria attraverso una serie di attività che si svolgeranno fino a marzo 2022.

TEATRO DEI DIOSCURI racconterà all’Europa la storia di Cam-pagna attraverso attività di ricerca anche di musica concen-trazionaria, studio e divulgazione con il massiccio coinvolgimento di studenti ed adulti che culmineranno in due eventi principali:

- la XVI edizione della Rassegna Internazionale di Teatro edu-cativo e sociale per ragazzi IL GERIONE, che si terrà dal 10 al 29 maggio con un’intelligente ed opportuna formula mista (in presenza e online) e che avrà come tema “Memorie Future – Ricordare ieri, vivere oggi, costruire domani”;

- la performance emozionale e multisensoriale “Una storia diversa”, che si svolgerà nel suggestivo scenario del “Museo della Memoria” dal 27 gennaio al 10 febbraio 2022.

Il debutto della performance, previsto per il 27 gennaio 2021, è stato rinviato, a causa dell’attuale pandemia, all’anno pros-simo, ma è stato presentato con un breve e significativo promo diffuso sui social e su YouTube, visionabile al link:

https://www.youtube.com/watch?v=DBrwTYlgK4E.

Il “Museo della Memoria – Centro Studi Giovanni Pala-tucci” di Campagna, unico in Campania, racconta la vicenda che Campagna ha vissuto durante la Seconda Guerra Mon-diale quando, in seguito alle leggi razziali, vi fu istituito, dal 16 giugno 1940 all’8 settembre 1943, un Campo di Concen-tramento per internati civili di guerra, in gran parte ebrei, or-ganizzato in due edifici: il convento Francescano di Concezione e quello Domenicano di San Bartolomeo, oggi sede del Museo. Qui si andò delineando quella che, per vari aspetti, amiamo definire “la storia diversa” di Campagna, ca-ratterizzata dalla figura e dall’operato di Giovanni Palatucci, funzionario dell’ufficio stranieri della Questura di Fiume e dello zio, Mons. Giuseppe Maria Palatucci, Vescovo della Città di Campagna. Giovanni Palatucci, pagando con la deporta-zione e la morte, si prodigò per salvare migliaia di ebrei, for-nendo permessi speciali, attuando azioni di depistaggio e favorendo la fuga all’estero e l’instradamento nei centri ita-liani meno esposti alle leggi razziali. La popolazione campa-gnese non fu da meno: sfidando i divieti e le minacce di rappresaglie, diede testimonianza di solidarietà e fratellanza agli internati e si adoperò per alleviare i loro disagi, offrendo ospitalità e favorendone la fuga all’arrivo dei Tedeschi. La loro generosità fu degnamente ricambiata dagli Ebrei che, dopo il terribile bombardamento del 17 settembre del 1943, porta-rono soccorso alle vittime ed aiutaporta-rono a gestire la grave si-tuazione di emergenza tra macerie, morti e feriti.

Nel 2010, in occasione del 65° anniversario della morte a Da-chau di Giovanni Palatucci, TEATRO DEI DIOSCURI ha messo in scena “Ebbe come criterio il cuore – Giovanni Palatucci”, con i testi di Padre Franco Stano, l’allora Postulatore della causa di beatificazione del Commissario di Fiume. La perfor-mance emozionale multilinguaggi e multisensoriale “Una storia diversa” si svolgerà proprio nel suggestivo scenario del Museo, arricchito da un pregevole progetto audio e luci, affidato a Franco Campioni, socio fondatore della più qualifi-cata struttura nazionale esperta del settore, l’ACCADEMIA IN-TERNAZIONALE DELLA LUCE di Umbertide. Nella performance si sono voluti recuperare i diversi momenti dell’Umanità, da ciò il titolo del Progetto: “Memo-HistoRY – Vite di gente comune tra Storia e Memoria”.

Si susseguiranno brevi frammenti di vita degli Ebrei e della grande storia di condivisione e solidarietà tra gli internati e

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la comunità campagnese, generosa nella sua semplice uma-nità. La performance di teatro, musica e danza, che nasce dal coinvolgimento di vari Enti, Istituti ed Associazioni del terri-torio, catapulterà il visitatore in una dimensione a tratti rea-listica, a tratti onirica della vicenda, nella quale rivivono uomini costretti in ambienti sovraffollati in cui cade ogni in-timità, uomini addolorati e straziati per i cari lontani, spesso risucchiati dal destino in campi di concentramento da cui non faranno più ritorno. Forte è la volontà di reagire grazie anche al sostegno della musica e alla preghiera, ma molti degli in-ternati decideranno di seppellire nel silenzio il ricordo di quei giorni.

Il delirio omicida è sempre dietro l’angolo, per questo la Me-moria è importante. La MeMe-moria è come un filo rosso che lega il passato ed il presente; è proiettata nel futuro e lo condi-ziona. Voci, suoni, presenze ricorderanno alle odierne e future generazioni che Campagna non voltò lo sguardo con indiffe-renza, ma disubbidendo a leggi ingiuste visse “una storia diversa”.

ELISABETTA CATALDO

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