• Non ci sono risultati.

La contaminazione da farmaci è molto più pericolosa di quanto comunemente si pensi poiché tali sostanze vengono assorbite quotidianamente Inoltre come

EMEA SCENIHR

infezioni trasmesse agli esseri umani da animali e alimenti (zoonosi).

Da tale parere emerge che l’aumento negli ultimi anni della resistenza batterica ai farmaci antimicrobici rende più difficile la cura di alcune infezioni umane e animali.

Il parere evidenzia l'esistenza di preoccupazioni specifiche riguardanti la resistenza batterica agli antibiotici usati nel trattamento delle infezioni da Salmonella e

Campylobacter (le due infezioni zoonotiche più frequentemente segnalate in

Europa). Inoltre, secondo il parere, sebbene il ricorso ad antibiotici sia ritenuto il principale fattore di sviluppo della resistenza batterica, anche l’uso di biocidi (inclusi disinfettanti, antisettici e conservanti) può concorrervi.

Il parere sulla resistenza antimicrobica nelle infezioni zoonotiche evidenzia che la globalizzazione del commercio alimentare e i frequenti viaggi in Paesi extraeuropei rende difficile confrontare i dati sulla resistenza ottenuti tramite i programmi di sorveglianza a livello comunitario e valutare l‟impatto dei ceppi che provengono dall‟esterno dell‟UE. Anche i diversi livelli di resistenza antimicrobica nei vari Paesi dell‟UE rendono difficile l‟uso di una strategia unica per combattere tale minaccia, si aggiunge.

Le infezioni di origine alimentare causate da tali batteri sono spesso legate a una contaminazione avvenuta durante la macellazione degli animali o la trasformazione degli alimenti. Secondo il parere, non sono attualmente disponibili dati che

dimostrino che l'uso degli antibiotici in medicina umana possa avere anche un effetto sulla resistenza dei batteri zoonotici.

Il parere sulla resistenza antimicrobica in caso di infezioni zoonotiche è stato pubblicato prima del 18 novembre, giornata europea per l‟uso consapevole degli antibiotici, che verte sulla resistenza agli antibiotici. Il parere ripete le

raccomandazioni precedenti secondo le quali deve essere promosso energicamente l‟uso accorto di farmaci antimicrobici negli animali e i veterinari e gli allevatori devono essere formati a strategie atte a ridurre la resistenza antimicrobica.

Sempre secondo raccomandazioni precedenti, gli antibiotici quali i fluorochinoloni e le cefalosporine devono essere riservati al trattamento di malattie che rispondono poco ad altri antimicrobici.

Quadro normativo dell'UE Dir 96/23/CE 29 aprile 1996, misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti

La presente Direttiva 96/23/CE stabilisce:

- le misure di controllo relative alle sostanze e alle categorie di residui - La sorveglianza del processo di allevamento degli animali e di prima

trasformazione dei prodotti di origine animale per la ricerca dei residui e delle sostanze di cui all'allegato I negli animali vivi, nei loro escrementi e liquidi biologici, nonché nei tessuti, nei prodotti di origine animale, negli alimenti per animali e nell'acqua di abbeveraggio è effettuata secondo le disposizioni del presente capo. - Gli Stati membri sottopongono alla Commissione un piano che precisa i

provvedimenti nazionali da attuare nell'anno di inizio di quest'ultimo, entro il 30 giugno 1997, e successivamente gli aggiornamenti dei piani precedentemente approvati ai sensi dell'articolo 8, in base all'esperienza dell'anno o degli anni precedenti, entro il 31 marzo dell'anno dell'aggiornamento.

Categoria A - Sostanze a effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate 1) Stilbeni, loro derivati e loro sali e esteri

2) Agenti antitiroidei 3) Steroidi

4) Lattoni dell'acido resorcilico (compreso lo zeranolo) 5) β-agonisti

6) Sostanze incluse nell'allegato IV del regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio, del 26 giugno 1990

Categoria B - Medicinali veterinari e agenti contaminanti 1) Sostanze antibatteriche, compresi sulfamidici, chinoloni 2) Altri prodotti medicinali veterinari

a) Antielmintici

b) Cocci diostatici, compresi i nitroimidazoli c) Carbammati e piretroidi

d) Tranquillanti

e) Antinfiammatori non steroidei (AINS)

f) Altre sostanze esercitanti un'attività farmacologica 3) Altre sostanze e agenti contaminanti per l'ambiente a) Composti organoclorurati, compresi i PCB

b) Composti organofosforati c) Elementi chimici d) Micotossine e) Coloranti f) Altri Le attività dell’EFSA

In esito a una richiesta di assistenza della Commissione europea, L‟EFSA ha

pubblicato una relazione tecnica sulla presenza di residui di medicinali veterinari in animali vivi e loro prodotti.

 Report for 2008 on the results from the monitoring of veterinary medicinal product residues and other substances in food of animal origin in the

Member States (richiesto dalla Commissione Europea in accordo con l‟Art. 31 del regolamento 178/2002 CE)

Gli esiti della relazione sono compresi nella relazione annuale 2008 della

Commissione europea sull‟attuazione dei piani nazionali di monitoraggio dei residui negli Stati membri.

 European Commission: Residues of Veterinary Medicinal Products - Control and Monitoring

La relazione tecnica EFSA, che prende in esame anche altre sostanze come i

contaminanti, pone a confronto i livelli registrati con i limiti fissati nella legislazione dell‟Unione europea (UE) a tutela dei consumatori.

Dai dati forniti dai 27 Stati membri dell‟UE per il 2008, sono stati segnalati complessivamente oltre 750 000 campioni mirati; meno di 2000 (0,27%)

presentavano risultati superiori ai limiti legali. La frequenza di risultati non conformi (ossia al di sopra dei limiti massimi) era analoga a quella riscontrata negli anni precedenti per la maggior parte dei medicinali veterinari regolamentati.

Gli antibatterici rappresentavano la percentuale più elevata dei risultati non

conformi (46%), seguiti da ormoni (19%) e sostanze classificate come “altri medicinali veterinari” (18%) .La percentuale più alta di risultati non conformi è stata riscontrata nei suini (39%) e quindi nei bovini (31%) e nel pollame (17%). Tuttavia la maggioranza dei campioni prelevati proveniva da questi stessi gruppi di animali.

Codex Alimentarius

Il processo di analisi del rischio è fondamentale per le basi scientifiche delle norme del Codex Alimentarius, sviluppato per proteggere la salute dei

_________________________________________________________________________________ Codex Committee on Pesticide Residues - CCPR e Joint FAO/WHO Meeting on Pesticide Residues (JMPR)

consumatori. E 'anche grazie a questa base scientifica che il Codex rappresenta per il WTO il punto di riferimento internazionale per gli standard di sicurezza alimentare.

Il CCPR è composto da esperti che si riuniscono, annualmente, per :

a) stabilire limiti massimi di residui di antiparassitari nei prodotti alimentari specifici o in gruppi di alimenti;

(b) stabilire limiti massimi di residui di antiparassitari nell'alimentazione

degli animali che certi animali destinati al commercio internazionale in cui ciò sia

giustificato per motivi di protezione della salute umana;

(c ) per preparare liste di priorità dei pesticidi per la valutazione da parte del comitato congiunto FAO / WHO Meeting sui residui di pesticidi (JMPR),

(d) a prendere in considerazione i metodi di campionamento e di analisi per la determinazione dei residui di pesticidi negli alimenti e nei mangimi;

(e) prendere in considerazione altri questioni in relazione alla sicurezza degli

alimenti e mangimi contenenti residui di antiparassitari;

(f) stabilire limiti massimi per i contaminanti ambientali e industriali che mostrano somiglianza chimica o altro ai pesticidi, in prodotti alimentari specifici o gruppi di prodotti alimentari.

La JMPR ha valutato i pesticidi per oltre 40 anni con l'obiettivo di valutare la stima dei livelli massimi di residui negli alimenti e nei mangimi che possono derivare da uso di pesticidi legalmente ammessi. Ad oggi, 42 sessioni (incontri) state effettuate e circa 250 composti con più di 2000 MRLs sono stati discussi e raccomandati dal JMPR.

I pareri del JMPR non solo costituiscono la base essenziale per le successive determinazioni della Commissione del Codex Alimentarius in merito all’adozione dei limiti massimi di residui (MRLs) per i prodotti alimentari e agricoli presenti a livello commerciale internazionale, ma

anche le linee guida di base sanitarie di orientamento per gli antiparassitari (es. ADIs e ARfDs) e raccomanda i livelli massimi di residui di cui si avvalgono poi i paesi membri e le regioni.

5

5.. CCOONNTTAAMMIINNAAZZIIOONNEE

ddaa

RRAADDIIOOAATTTTIIVVIITTAA

Costituisce un inquinamento ambientale da isotopi radioattivi non sigillati