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Equity crowdfunding in Italia 2014/2019 Approfondimenti

Capitolo 4: Analisi empirica

4.6 Equity crowdfunding in Italia 2014/2019 Approfondimenti

Il numero totale dei progetti di Equity crowdfunding presentati dalle piattaforme autorizzate dal 2013 fino al 30 giugno del 2019 (1° semestre) è rappresentato in Figura 24 distinti tra chiusi con successo, chiusi senza successo ed in corso.

Figura 26: Esito dei progetti di Equity crowdfunding - Periodo 2013/2019 (1° semestre)

Fonte: Politecnico di Milano 2019

La Figura 26 mostra che i progetti di Equity crowdfunding lanciati tra il 2013 e il 2019 (1° semestre) sono stati 401. Di questi ne sono stati chiusi con successo 261 (65,1%), senza successo 103 (25,7%) ed al 30 giugno 2019 ne erano ancora in corso 37 (9,2%). Il totale di questi progetti è stato gestito da 369 imprese. È possibile valutare il trend dell’esito di tali progetti (Figura 25).

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Fonte: Politecnico di Milano 2019

La figura 27 descrive l’intervallo temporale di successo/insuccesso delle campagne registrate. Il 2018 è stato un anno di grande crescita del mercato con 143 progetti di cui 115 chiusi con successo (quasi il doppio rispetto all’ann0 precedente). Tuttavia il 2019 tenderà a battere un nuovo record considerando che nel solo primo trimestre si sono chiusi 88 collocamenti, e molti altri ci aspetta che chiuderanno nel secondo semestre. I dati della figura 27 consentono di costruire il grafico in Figura 28 nel quale, detti S i progetti con successo e NO-S i progetti senza successo, sono riprodotte le % ottenute dal rapporto (S/(S + NO-S))*100.

Figura 28: Andamento % dei rapporti tra progetti di successo e somma dei rapporti con

qualunque esito. Equity crowdfunding 2014/2019

Fonte: Elaborazione personale su dati del Politecnico di Milano 2019

Si noti che la linea tratteggiata di tendenza del grafico è decisamente crescente a parte la lieve flessione del 1° semestre 2019, periodo che peraltro denota un risultato che deve intendersi come indicativo poiché non si è tenuto conto dei 37 progetti in fase di raccolta. Fra questi, come specifica il Report del Politecnico (2019, p. 15) ve ne erano molti che avevano già oltrepassato la soglia minima che ne assicurava il successo. Al riguardo gli esperti del Politecnico (2019, pp. 15-16) prevedevano che al 31 dicembre del 2019 ci si avviasse a superare i già ottimi risultati del 2018.

Pertanto si può affermare che la % di successo dei progetti di finanziamento tramite

Equity crowdfunding si attesta attualmente intorno all’80%, ovvero al doppio rispetto

all’analoga percentuale del 2014, anno che segnava l’esordio in Italia di questa particolare tipologia di finanziamento. 40% 44% 55% 69% 80% 75% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Per ce n tu al i Anni

Trend

157 Detto ciò, si è potuto vedere che, tramite i dati riportati in Figura 25, 364 progetti di Equity

crowdfunding si erano conclusi al 30 giugno 2019, di cui 261 (pari al 71,7%) si erano

conclusi con successo perché la raccolta aveva raggiunto o superato la soglia minima, mentre 103 non avevano avuto un risultato favorevole non avendo raggiunto l’obiettivo finanziario prestabilito.

Tuttavia si è potuto notare come la percentuale di successo sia notevolmente aumentata dal 2014 in poi. D’altra parte non vi è piena concordanza tra l’entità del capitale raccolto e il fatto che le campagne di finanziamento si siano, o meno, concluse positivamente. È necessario infatti tener conto anche degli aumenti di capitale prestabiliti.

Alcuni progetti di Equity crowdfunding potrebbero concludersi positivamente avendo raggiunto un obiettivo di finanziamento piuttosto modesto, mentre altri progetti potrebbero concludersi negativamente per non aver raggiunto un obiettivo di finanziamento molto ambizioso ma avendo comunque ottenuto una somma totale di rilievo (Politecnico di Milano, 2019).

Considerando l’aumento di capitale come fondamento di questo modello di finanziamento, altro elemento da prendere in considerazione sono le tipologie delle quote di capitale offerte. La figura 27 mostra che in 108 campagne, corrispondenti al 27% delle 401 campagne totali, l’offerta riguardava quote ordinarie con conseguenti diritti patrimoniali e di voto rispetto ai soci fondatori, mentre le restanti 41 e 238 campagne presentavano rispettivamente quote senza diritto di voto e quote avente come oggetto offerte miste (diritti di voto limitati e/o privlegi particolari).

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Figura 29: Rappresentazione grafica delle 401 campagne di Equity crowdfunding in

funzione della tipologie di quote offerte: confronto fra tutto il campione e le operazioni dell’ultimo intervallo

fonte: rielaborazione dti 4° report crowdinvesting Italia – Grafici a cura dell’autore

27%

10% 59%

4%

Quote azionarie offerte complessive

ordinarie votanti no diritto di voto

Votanti (sopra soglia) e non votanti altre tipologie ( privilegi particolari)

13%

12%

72% 3%

Quote azionarie offerte ultimi 12 mesi

ordinarie votanti no diritto di voto

159 Si passerà ora ad analizzare la tipologia delle imprese titolari dei finanziamenti, distinte in: Start up innovative, PMI innovative, PMI e “Veicolo di investimento” (quest’ultima voce comprende le imprese non univocamente classificabili nelle prime tre categorie). La classificazione è documentata in Figura 28:

Figura 30: Classificazione societaria delle 369 imprese titolari di progetti di finanziamento

nel periodo 2014/2019 (1° sem.)

160 Si ha perciò la seguente distribuzione percentuale nei due periodi considerati:

Figura 31: Distribuzione percentuale delle forme societarie in Figura 13

Forma societaria

Intero periodo Ultimi 12 mesi

N % N % Start up innov. 293 79,4 113 72,4 PMI innov. 37 10,0 19 12,2 PMI 31 8,4 20 12,8 Veicolo d’inv. 8 2,2 4 2,6 Totali 369 100,0 156 100,0

Fonte: Elaborazione personale su dati del Politecnico di Milano 2019 - Tabella a cura dell’autore

Si nota che la forma societaria nettamente prevalente è costituita dalle Start up innovative nonostante il leggero calo percentuale tra l’intero periodo (79,4%) e l’ultima rilevazione che intercorre tra il 1° luglio 2018 e il 30 giugno 2019 (72,4%). In crescita percentuale le PMI di entrambi i tipi che in totale sono 68 pari al 18,4%, nell’intero periodo, e 39 nell’ultimo anno in cui raggiungono il 25,0%. Questo in considerazione delle recenti novità in materia di accessibilità al mercato dell’Equity crowdfunding descritti nei precedenti capitoli.

Per quanto concerne la distribuzione geografica delle 369 imprese titolari di progetti di

Equity crowfunding è interessante vedere che la concentrazione è molto elevata, come

161

Figura 32: Localizzazione regionale delle imprese titolari di progetti di Equity

crowdfunding nel periodo 2014/2019 (1° sem.) e negli ultimi 12 mesi

Fonte: Politecnico di Milano 2019

È evidente il predominio della Lombardia che ha numeri maggiori del quadruplo rispetto alla regione seconda in classifica (Lazio). Fra le rimanenti regioni primeggiano Emilia- Romagna, Piemonte e Trentino-Alto Adige.

Alcuni dati interessanti per poter meglio definire le caratteristiche delle imprese titolari di progetti di Equity crowdfunding riguardano le categorie merceologiche delle stesse e gli obiettivi da raggiungere con i finanziamenti che sono illustrati rispettivamente nelle Figure 32 e 33.

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Figura 32: Classificazione merceologica (ATECO) delle imprese titolari di progetti di Equity

crowdfunding

Fonte: Politecnico di Milano 2019

Figura 33: Obiettivi prestabiliti dalla imprese finanziate con Equity crowdfunding

163 In Figura 32 le imprese che hanno usufruito di Equity crowdfunding sono state distinte in categorie merceologiche che corrispondono ai codici ATECO. Anche in questo caso è stata operata una distinzione tra l’intero periodo e l’arco di 12 mesi che intercorre tra il 1° luglio 2018 e il 30 giugno 2019. Il predominio delle Start up innovative traspare dai codici maggiormente rappresentati; sono 155 infatti le imprese classificate con il codice “J” che corrisponde a “Servizi di informazione e comunicazione”. Altre 59 imprese ricadono nel codice “M” che individua le “Attività professionali e scientifiche”. Vi sono perciò 214 imprese su 369 (58%) quasi certamente classificabili come Start up. Da non trascurare, comunque, anche le imprese manifatturiere che sono 47 (circa il 13%), classificate con il codice “C”.

In Figura 33, come si è anticipato, sono elencati gli obiettivi ovvero le categorie di investimenti per i quali si è puntato a un finanziamento tramite Equity crowdfunding. Ha la preminenza la categoria “sviluppo dell’area marketing” che raggruppa il 55% delle imprese. Segue, in ordine di importanza (33%), l’obiettivo di implementare una piattaforma IT o di finanziare la release di una nuova app. Quasi allo stesso livello (31%) segue l’obiettivo che punta alla R&S o innovazione. Di poco staccato (28%) figura l’investimento produttivo e l’acquisto di materiale mentre, appena un po’ più sotto (25% dei casi), vi è lo sviluppo della rete commerciale & partnership.

Per concludere va citato anche un 11% di imprese che non avevano obiettivi ben precisi.