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ESEMPI DI IMPLEMENTAZIONE DI CAMBIAMENTI

Fase quattro: operare i miglioramenti

ESEMPI DI IMPLEMENTAZIONE DI CAMBIAMENTI

I tre esempi descritti di seguito condividono elementi comuni ed illustrano alcuni dei punti discussi nelle sezioni precedenti. In ogni caso, i cambiamenti sono stati sviluppati dalle evidenze sull’assistenza appropriata e sono stati accettati dai professionisti coinvolti. Anche gli utenti sono coinvolti in ogni esempio, sia nel fornire il loro punto di vista sugli aspetti dell’assistenza o sulla progettazione dei servizi, sia nell’acquisire informazioni, basate sulle evidenze della ricerca, per metterli in grado di prendere decisioni consapevoli sulla loro assistenza. Gli esempi mostrano anche come vengano usati interventi diversi per migliorare l’assistenza. In ogni caso la selezione degli interventi si è basata su una valutazione delle circostanze locali e degli ostacoli o dei problemi particolari che necessitavano di soluzioni. La pianificazione e la coordinazione, presenti in ogni esempio, indicano che in ogni caso l’ambiente era favorevole per un audit di successo.

Prescrizione di antibiotici per le otiti medie nei bambini (Cates, 2000)

Una revisione sistematica della Cochrane dubitava dell’uso degli antibiotici nella gestione iniziale delle otiti medie acute nei bambini. I medici, nella pratica, erano d’accordo su una nuova politica, ma riconoscevano che avrebbero potuto esserci delle difficoltà nell’implementazione del cambiamento. Essi quindi si accordarono sul fornire ai genitori una prescrizione differita, così essi potevano aspettare e vedere se i loro bambini miglioravano senza antibiotici. Essi prepararono anche un foglio informativo per i genitori che spiegava i risultati della ricerca raccomandando l’uso di terapie alternative, incluso il paracetamolo. Nei mesi seguenti meno bambini con otiti medie assunsero antibiotici.

Controllo del dolore dopo il parto cesareo (Antrobus, 1999)

Il controllo del dolore fu identificato come un problema dall’audit che coinvolgeva una revisione di documentazioni di casi ed interviste a donne sottoposte a parto cesareo. Un nuovo protocollo fu sviluppato dalla revisione delle evidenze e questo fu supportato da una valutazione formale del dolore, etichette prestampate di prescrizione da applicare al foglio dei medicinali e l’introduzione di automedicazione da parte delle donne. Fu fornita formazione ai medici e agli infermieri sulle sessioni individuali faccia a faccia (come nella formazione per i tossicodipendenti). Alla seconda raccolta dati, pochi mesi dopo:

- le donne erano più soddisfatte del controllo del dolore - l’incidenza del dolore era ridotta

- la mobilizzazione era migliorata

- la lunghezza della degenza era ridotta

Gestione dell’ictus acuto (Dunning et al., 1999)

Un audit iniziale dimostrò una mancanza di coordinazione sistematica dell’assistenza e una variabilità nella pratica clinica. Fu costituito un team di progetto e sviluppato un percorso assistenziale integrato. La strategia di comunicazione coinvolgeva presentazioni e discussioni con i membri del direttorato, i comitati degli enti, il pubblico e i consiglieri locali. Fu attivato un gruppo di supporto per gli utenti. Fu introdotta una nuova documentazione e fu adottato un nuovo schema di valutazione psicologica. Furono assegnati i letti per ictus e fu reso efficiente il processo di riferimento.

La successiva raccolta dati mostrò che.

- la proporzione delle persone dimesse per tornare al loro domicilio era aumentata - il ricovero ospedaliero si era accorciato

- c’era una minor incidenza di complicanze legate al ricovero in ospedale.

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Fase cinque: favorire il miglioramento

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