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un esempio tra le Alpi Apuane e l’Appennino Pistoiese

Leonardo Masani1[email protected]

Il GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo, attivo nell’area tra la Valle del Serchio e la Valle della Lima, ha fatto dell’inno- vazione l’elemento sostanziale delle sue strategie di sviluppo

I NUMERI DEL GAL

Popolazione 97.651 ab.

Superficie 1.463 km2

Densità 31 ab./km2

Comuni 31

Province interessate Lucca, Pistoia

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territorio che spazia dall’Appennino alle Alpi.

Le Alpi Apuane sono conosciute per il marmo (ci sono nel territorio diverse zone estrattive e diverse attività manifat- turiere legate a questa realtà), ma il contesto territoriale nel suo insieme è fortemente caratterizzato dal bosco. Basti pensare che l’indice medio di forestazione è circa del 70% con punte anche superiori all’80%. Questo ha fatto si che ci nel tempo si sia determinato un settore produttivo lega- to all’utilizzo del bosco forte e molto diversificato tra varie zone. Questa eterogeneità, che ha rappresentato un grosso handicap per quello che è stato lo sviluppo economico del dopoguerra, nello stesso tempo oggi sta rappresentando un forte potenziale economico in cui, anche grazie all’interven- to di Leader, sono state impostate le politiche di sviluppo. Il territorio è stato soggetto a forti flussi migratori, solo negli ultimi 10 anni la tendenza demografica è stabile. Una delle priorità che ha caratterizzato le strategie di intervento del GAL è stata quella di rendere vivibili le zone più marginali, consentendo alle famiglie di continuare a vivere in queste zone pur lavorando in fondo valle. L’indice di spostamento della forza lavoro è del 48% - 50% in alcuni comuni il pen- dolarismo riguarda circa la metà della forza lavoro di alcuni comuni. Per favorire la residenza, il GAL ha proposto un ap-

proccio innovativo riguardante il problema energetico: nelle frazioni periferiche l’approvvigionamento di energia per il riscaldamento ha costi molto alti. Di fronte all’enorme patri- monio boschivo e alle nuove tecnologie che oggi consento- no di utilizzare fonti rinnovabili come il legno, è stata svilup- pata una politica per la realizzazione di centrali termiche a servizio degli edifici pubblici e della popolazione residente. Questi interventi hanno consentito per abbassare il costo della vita per chi continua a vivere in queste zone, offrendo contemporaneamente le comodità che vengono offerte da- gli allacciamenti delle zone metanizzate.

Nell’area apuana la pietra e in particolare il marmo ha carat- terizzato il sistema insediativo ed economico. La vallata del Serchio, invece, è stata caratterizzata anche in epoca più recente da un sistema insediativo che ruota intorno alla di- sponibilità d’acqua, vale a dire al sistema delle cartiere che ancora oggi mantengono una connotazione predominante rispetto a tutte le altre attività industriali. Nel tempo tutti que- sti settori economici sono andati in crisi, il ritiro delle parteci- pazioni statali ha creato forti problemi a livello locale a tutte le attività economiche che ruotavano attorno a questi poli generando, a partire dagli anni ’70 a una forte crisi. Questo ha favorito, da una parte, lo sviluppo di una microimprendi- GAL Garfagnana

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Le esperienze

toria artigianale, turistica, agricola e agroalimentare orienta- ta a prodotti di qualità. La microimpresa, perciò, è diventata, in tutti i settori, la realtà in grado di integrare le economie familiari. L’attenzione del GAL è stata quindi rivolta alle mi- croimprese, anche in considerazione del fatto che, a livello regionale, rappresentano l’anello debole rispetto alla media e grande impresa.

In particolare, il GAL ha cercato di trovare un filo conduttore

che collegasse differenti ambiti sociali, culturali ed econo- mici, prendendo in considerazione l’aspetto dell’innovazio- ne come elemento sostanziale. Si è partiti dalla constatazio- ne di dover cercare sul territorio degli attori pubblici, privati, sociali che avessero in sé la capacità, le caratteristiche e la sostenibilità per introdurre elementi di innovazione di meto- do, di processo, di sistema di prodotto su problematiche di quel settore comuni in tutto il territorio Leader.

Una particolare attenzione è stata rivolta ai progetti capaci di portare l’innovazione legando questo ai giovani nel setto- re dell’agricoltura. In particolare nel settore primario locale si è verificato il passaggio dell’indice di occupazione agricola

da punte del 20-25% degli anni 60 agli indici attuali intorno al 4-5%. L’indice di forestazione è aumentato a scapito del- le superfici agricole coltivabili (segno di forte abbandono), l’invecchiamento dei conduttori delle aziende agricole si è manifestato in maniera eclatante negli ultimi 10 anni. La ne- cessità di portare forze nuove (non solo come età ma anche come idee e esperienze) nel settore agricolo ha spinto quin- di il GAL a verificare la possibilità di introdurre elementi di innovazione soprattutto nelle PMI.

Innovazioni che hanno riguardato anche il settore turistico ricettivo (agriturismo), il sistema d’accoglienza e innovazioni tecnologiche che, pur rimanendo sperimentali e a carattere dimostrativo, fanno da stimolo al territorio e alle imprese che intendono intraprendere innovazioni.

Il POLO TECNOLOGICO gestito direttamente dal GAL e sostenuto attraverso le risorse LEADER ne è un po’ la di- mostrazione. Il polo tecnologico di Gorfigliano, nel settore della pietra, introduce innovazioni nel sistema della lavora- zione, nel sistema di formazione per la lavorazione, per le imprese, per gli studenti, per i formatori. Il Polo tecnologico

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di Gorfigliano, si inserisce all’interno del progetto Garfagna- na Innovazione, voluto dall’amministrazione comunale di Minucciano e gestito direttamente dal GAL. Il progetto verte essenzialmente su tre linee guida:

- un incubatore artigianale; - il centro servizi;

- il polo di innovazione.

All’interno di quest’ultimo, in particolare, sono presenti due isole robotizzate: una per la prototipazione ed una per la la-

vorazione della pietra. Si tratta di macchinari all’avanguar- dia, capaci attraverso un laser tridimensionale, di riprendere e produrre una immagine, replicando i modelli che poi pos- sono essere rifiniti dagli artigiani locali. Dunque innovazione, manualità e artigianalità.

Questo laboratorio tecnologico avanzato, ha attirato nel tempo numerose università (nazionali ed internazionali) e rappresenta un punto di riferimento anche per artisti e pro- fessionisti del settore.

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L’intervista

L’innovazione nella politica di sviluppo

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