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L'esempio di Mäder: cittadina della valle divenuta modello di comunità sostenibile

Mäder è una piccola cittadina di campagna situata sulle rive del Reno nella quale, da decenni, il concetto di sostenibilità viene applicato a tutte le scale, tanto da renderla un modello di comunità sostenibile. Questa piccola città ha vissuto la stessa espansione che ha caratterizzato negli ultimi decenni la vicina Bregenz (capitale del Vorarlberg) e i suoi piccoli centri satellite; in particolare, la popolazione è quadruplicata nel giro di cinquant'anni (passando dai 786 abitanti del 1951 ai 3150 del 2000) incrementando così l'esigenza di servizi pubblici. Nel 1991 l'amministrazione locale decise di fare di Mäder un modello di "comunità verde", in modo da rispondere a tali esigenze in modo rispettoso dell'ambiente. Nel 1993 la città ha aderito all'Alleanza per il Clima, un'associazione internazionale di enti locali finalizzata a contrastare l'effetto serra. A partire dal 1999 è stata coinvolta nel programma "Città energeticamente efficienti" dell'Istituto di energia del Vorarlberg.

La città sorge sulle rive del Reno, il fiume più grande d'Europa. Nel 1892 ci fu il primo accordo di regolamentazione del fiume in seguito al quale i terreni prima destinati ad area golenale (con funzione di invaso d'emergenza) diventarono agricoli. Così nei primi del '900 si verificò un massiccio abbattimento di alberi e la rimozione degli argini. La trasformazione fu così forte da alterare il paesaggio e avere conseguenze sull'abitato: l'assenza di vegetazione spianava la strada al forte vento locale, il Föhn, che periodicamente infliggeva gravi danni alle coperture degli edifici. La presa di coscienza di questi problemi giunge nel 1973, quando una normativa regionale per la protezione del paesaggio impose la predisposizione di soluzioni agli enti locali. Mäder fu la prima città a rispondere, nel 1974, con un programma di recupero che prevedeva la messa a dimora di 80.000 alberi/arbusti. Dopo 10 anni, nel 1984, il programma era stato realizzato al 75%, poi completato nel successivo decennio, con i seguenti risultati:

• efficaci barriere contro i venti;

• miglioramento ritenzione delle acque meteoriche nei suoli e quindi minor rischio di straripamenti; • riduzione dell'erosione dei suoli, grazie all'umidità, e miglioramento della loro qualità;

• rigenerazione habitat per la fauna autoctona;

• disponibilità di legna per l'impianto di riscaldamento a biomassa degli edifici pubblici attivato nel 1994.

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A Mäder, come nel resto del Vorarlberg, la sostenibilità passa anche attraverso l'architettura di qualità. Nel corso degli anni '90 sono stati commissionati allo studio locale (ma di fama internazionale) degli architetti Carlo Baumschlager & Dietmar Eberle ben tre edifici pubblici: l'edificio parrocchiale, l'edificio per le attività collettive, la scuola superiore (con centro sportivo); quest'ultima in è stata progettata secondo i principi della bioarchitettura. Si tratta altresì della prima scuola austriaca ad indirizzo ecologico: ecologia e scienze ambientali sono materie di studio obbligatorie al fine di diffondere la coscienza ambientale nelle giovani generazioni. Sul tetto della scuola sono stati installati collettori termosolari in grado di coprire il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria. Mentre sulla copertura del centro sportivo sono stati installati pannelli fotovoltaici in grado di produrre annualmente 10.000 kWh.

Fig. 30: edificio parrocchiale, 1992 Fig. 31: edificio attività collettive, 1995 Fig. 32: scuola bioecologica, 1998

Figura 33: veduta di Mäder con la scuola, l'edificio parrocchiale e quello delle attività collettive

Anche gli uffici comunali (ubicati in un edificio del 1952 originariamente destinato a scuola elementare) nel 1996 sono stati oggetto di riqualificazione energetica secondo i principi sostenibili. L'intervento ha premesso risparmi energetici del 60% (da 236 a 83 kWh/m²anno) grazie varie misure: coibentazione a cappotto (14 cm di lana di roccia) ventilata; nuove vetrature con trasmittanza 1,1 W/m²K; riscaldamento a biomassa a controllo computerizzato (emissioni di CO2 ridotte da 43 a 2 tonnellate l'anno).

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10.0 IL PARCO BIOSFERA GROßES WALSERTAL

Figura 34: splendida vista del Parco Biosfera Großes Walsertal

Il Großes Walsertal è una valle alpina a V situata al centro del Vorarlberg ed è composta da 6 comuni: Thuringerberg, St. Gerold, Blons, Sonntag- Buchboden, Fontanella-Faschina; Raggal- Marul. La superficie totale è 192 km². Il popolamento della valle avvenne intorno al 1300 ad opera di famiglie vallesi provenienti dalla Svizzera e ancora oggi e possibile riconoscere gli agglomerati sparsi tipici dei Vallesi. Per secoli la vita della popolazione si è basata sull'allevamento: prati e pascoli caratterizzano tuttora il paesaggio della valle. Ampie zone della valle sono sottoposte a tutela poiché presentano zone

naturali ancora intatte. Accanto

all'allevamento, il legno costituisce la risorsa principale della valle. La popolazione è passata dai 2819 abitanti del 1951 ai 3446 del 2001. I comuni formano insediamenti concentrati ampiamente autarchici dal punto di vista funzionale: sono dotati di tutte le infrastrutture necessarie ai bisogni quotidiani. A livello intercomunale vi sono alcune infrastrutture a servizio dell'intera valle (come il centro del Parco Biosfera, la scuola elementare e l'ufficio tecnico). L’obiettivo principale del Parco Biosfera è la conservazione della natura e del paesaggio per il futuro; il concetto di paesaggio viene esteso anche agli ambiti della società, della cultura e dell’economia. Oggi il parco conta circa 180.000 pernottamenti l'anno, 200

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Il progetto integrato elaborato per il territorio della valle è ancorato al Parco Biosfera. L'edilizia è rispettosa dell'equilibrio energetico e ambientale: il risparmio delle risorse è attuato in forma di piccoli sistemi di circuiti. Il legname, materia prima proveniente dai boschi locali e principale fonte energetica rinnovabile, viene lavorato ed utilizzato direttamente nella valle. La consulenza edilizia organizzata nella valle contribuisce ad immettere nei singoli interventi edilizi la coscienza di tali circuiti. I modelli di circuito economico vengono applicati nell'agricoltura, nel commercio, nell'industria, nella tecnologia delle costruzioni in legno in modo orientato verso il futuro. Grazie a tutto questo il Großes Walsertal è diventata la più recente riserva di biosfera austriaca riconosciuta dall'UNESCO, la quale il 9 novembre del 2000 l'ha inserita nell'elenco delle regioni modello (in tutto il mondo) che si sono impegnate a realizzare un tipo di vita e di economia valide anche per il futuro.

Figura 36: carta dei 6 comuni del Parco Großes Walsertal con i relativi servizi pubblici