• Non ci sono risultati.

6. COMMENTO TRADUTTOLOGICO

6.4 Fattori lessical

6.4.3 ESPRESSIONI IDIOMATICHE

Una caratteristica tipica della lingua cinese è l’utilizzo dei chengyu ᡀ 䈝: espressioni idiomatiche cinesi composti principalmente da quattro caratteri, vengono impiegati come un’unica unità lessicalizzata105 ed è spesso impossibile tradurli se se ne analizzano i singoli componenti106. I chengyu non seguono la sintassi e la struttura grammaticale del cinese moderno, ma derivano dalla letteratura classica cinese e dagli scritti dei pensatori classici cinesi come Confucio e Mencio107. In questa novella ne incontriamo parecchi e, ovviamente, la traduzione, non potendo essere letterale, è stata fatta basandoci sul contesto in cui ciascun chengyu veniva inserito.

а䗩䈤⵰ཙ≄ˈ䈤⵰オ≄ˈ䈤⵰෾䟼઼ґᶁⲴаӋ⩀һˈ䖖ቡᶕҶˈ䛓ӪԈ䗷аඇ䫡ˈ䈤ˈ⾍֐ ⭏ ᜿ޤ䲶୺DŽ

Parlarono del tempo, dell’aria, si scambiarono qualche battuta sulla città e la campagna, poi l’autobus arrivò, l’uomo la pagò uno yuan e le augurò buon lavoro.108

Il chengyu sheng yi xing long ⭏᜿ޤ䲶 si utilizza quando entra in causa una “fiorente e prospera attività industriale o commerciale”, o quando si augura che diventi tale, come nel caso dell’esempio riportato sopra. Qui il chengyu è stato tradotto come “buon lavoro” perché è la forma più consona secondo l’uso della lingua italiana, considerando anche il registro che è stato utilizzato per la novella: se avessi tradotto “le augurò un ricco profitto” mi sarei allontanata dal registro linguistico della novella facendo risultare quell’espressione fuori luogo.

ㅹнࡠ哾㣿ᜣ䘿ˈ䱸ݸ⭏ᐢ㓿ᢺйඇ䫡ᦿࠪᶕˈԆⲴԈⅮᯩᔿᑨᑨ нࣘ༠㢢ˈа䗩䈤⵰ަԆⲴһа 䗩ቡᢺ䫡 [...]

Li Su stava ancora riflettendo che il signor Chen aveva già tirato fuori dal portafoglio tre yuan. Glieli diede senza batter ciglio, parlando di tutt’altro.109

Il chengyu è bu dong shengse н ࣘ ༠ 㢢 che vuol dire “rimanere composto”, “non fare una piega”: in questo caso ho scelto di tradurlo come “senza batter ciglio”, che è un espressione

105 Magda Abbiati, Grammatica di Cinese Moderno, Cafoscarina, Venezia, 2006, p. 110.

106 Jean Delisle, Hannelore Lee-Jahnke, Monique C. Corner, Terminologia della traduzione, op. cit., pp. 82-83. 107 Riccardo Moratto, “Chinese to Italian Interpreting of Chengyu”, Intralinea, Vol. 12, 2010 (articolo in linea). URL:

http://www.intralinea.it/volumes/eng_more.php?id=891_0_2_0 (consultato il 27/04/2013)

108 Traduzione, p. 28. 109 Traduzione, p. 29.

comune della lingua italiana, significa “senza protestare, senza esitazione” e ritengo sia la traduzione migliore per lasciare immutato il senso della frase.

6.4.4 ANAFORA

Un’altra figura retorica che compare spesso nella novella è l’anafora, che consiste nella ripetizione di una o più parole nei segmenti successivi con lo scopo di porre in rilievo ciò che viene ripetuto110. Mentre la lingua italiana predilige l’uso di pronomi personali e di aggettivi dimostrativi per evitare la ripetizione che renderebbe la frase ridondante; la lingua cinese, invece, preferisce ripetere i vari elementi, non si preoccupa della ridondanza. Dovendo tradurre nella lingua italiana e dovendoci basare sulla grammatica italiana siamo costretti a omettere, se il testo ce lo permette, degli elementi, senza sconvolgere il senso della frase.

⧠൘ˈࠔ䱣ṁ䮯൘ᇼ᱕䐟ˈྩቡ൘ᇼ᱕䐟ˈᇼ᱕䐟нᇭˈྩ൘ᇼ᱕䐟ⲴӪ㹼䚃к᩶Ҷ䘉њ᩺ᆀDŽ Ora i fengyang crescevano sulla via Fuchun, e così anche Li Su si trovava là. La via non era larga e i passanti si fermavano per godere dei suoi servizi.111

Nell’esempio riportato possiamo notare come nella frase cinese la “via Fuchun” (fuchunlu ᇼ᱕ 䐟) compare ben quattro volte. Per strategia traduttiva ho voluto evitare la ripetizione della via perché, secondo gli usi della lingua italiana, sarebbe apparsa discordante con la narrazione e sgradevole alla lettura.

Un altro esempio di anafora si ritrova nel passo in cui Li Su parla del signor Chen, ripetendo il suo nome ogni volta che ci informava di una sua caratteristica:

[...] ྩᐢ㓿нᮒ޽ⴻ䱸ݸ⭏Ҷˈ䱸ݸ⭏Ⲵⲭ㢢㺜㺛ˈ䱸ݸ⭏Ⲵ㊣哴㢢Ձ䰢㼔ˈ䱸ݸ⭏ဌ哴㢢ⲴⳞ䶻ˈ 䱸ݸ⭏а࢟⺜ᵇⲴ䓛ᶯDŽ

[...] non aveva neanche più il coraggio di guardare il signor Chen, la sua camicia bianca, i suoi pantaloni color crema, le sue bellissime scarpe di pelle color giallo zafferano e il suo corpo sano, robusto.112

Come possiamo notare l’autrice ha inserito il nome del signor Chen cinque volte, ad ogni descrizione dell’uomo, non utilizza nessun pronome personale ma direttamente il nome, come a

110 Peter Newmark, La traduzione: problemi e metodi, Garzanti, Milano, 1988, pp. 45-46. 111

Traduzione, p. 29.

voler sottolineare la vitale importanza che rappresenta per la protagonista. In italiano, ovviamente, una ripetizione del genere è fortemente sconsigliata, si è deciso, pertanto, di trasformare le frasi con il soggetto sottointeso.

6.4.5 SIMILITUDINE

Figura retorica importante ampiamente utilizzata in questa novella è la similitudine. Essa mette in paragone tra loro due cose o due concetti. Il paragone viene introdotto dalle forme come

xiang ۿ e shide լⲴ:

⧠൘ˈ䜭ۿ⿻ཙⲴ仾ˈ䖫䖫ൠᢛ䗷ᶕˈ৸ᢛ䗷৫ˈᴰਾˈ䜭㻛䱸ݸ⭏傡䙀ࠪ৫ҶDŽ

Ora tutti sembravano come il vento d’autunno, folate leggere che vanno e vengono, e alla fine era arrivato il signor Chen che li aveva sbaragliati tutti.113

In questo caso il xiang ۿ copre la funzione di predicato con il significato di “sembrare” e come tale è stato tradotto nella lingua di arrivo.

依ਲ਼ࡠаॺˈ㛊ᆀ㧛਽ަ࿉ൠⰋ䎧ᶕˈ ۿ ᨵ᣼ᵪ൘㛊ᆀ䟼ᔰࣘҶ լⲴ ˈ䳀㓖ൠⰋˈਛӪѿ࣋ൠ ⰋDŽ A metà pranzo sentì uno strano dolore allo stomaco, come se avesse dentro un frullatore, un dolore indefinibile, che la sfiniva. 114

Nell’esempio riportato vediamo che xiang ۿ e shide լⲴ compaiono nella stessa frase, il primo all’inizio e il secondo alla fine. Nell’esempio sottostante, il xiang compare ancora sotto la funzione di verbo ed è quella più presente nel testo:

[...] ྩⲴᗳ䟼㯿Ҷॳзњᘥᜣˈᐼᵋ䱸ݸ⭏ⴻ㿱㠚ᐡˈ৸ᙅԆケ❦䖜䗷䓛ᶕˈྩۿањሿڧˈ㿺㿾 ⵰⵬ࡽⲴһ⢙DŽ

Il suo cuore aveva custodito un’infinità di ricordi. Sperava che il signor Chen si osservasse, temeva anche che si voltasse all’improvviso e la scoprisse, era come una ladruncola che agognava quello che aveva davanti agli occhi.115

113 Traduzione, p. 45. 114 Traduzione, p. 37. 115 Traduzione, p. 46.

Documenti correlati