• Non ci sono risultati.

2.7 Alernative a sistemi di bre ottiche

2.7.1 Gli estensimetri utilizzati

Gli estensimetri utilizzati durante l'attività di ricerca forniscono la misurazio- ne della deformazione locale del provino, prestandosi bene ad essere montati su superci in materiale composito; sono caratterizzati da una resistenza di 350 ohm, sensibilità laterale di (-0,3±0,2)% e un Gauge Factor di 2.1, di dimensioni 10X5 mm, forniti dalla HBM.

Figura 9: Datasheet degli estensimetri utilizzati

Per Gauge Factor si intende il fattore di trasduzione, che esprime la sen- sibilità dell'estensimetro. L'incremento di resistenza dell'estensimetro viene espressa come rapporto fra la variazione di resistenza e la resistenza totale del lo e fornisce la misura della deformazione localmente prodotta nel provino

Gli estensimetri sono stati disposti su un'unica faccia e posizionati lungo l'asse del campione, cercando per quanto possibile di sovrapporli alla bra.

La scelta delle dimensioni dell'estensimetro da utilizzare varia in base al tipo di materiale utilizzato: per quanto riguarda un materiale composito

unidirezionale come quello qui impiegato, quindi fortemente anisotropo, l'e- stensimetro misura la deformazione come media delle deformazioni nell'area di risoluzione spaziale nel senso della direzione delle bre della supercie. Se l'estensimetro è troppo piccolo caratterizza eccessivamente il tessuto; bi- sogna però tener presente che all'aumentare delle dimensioni dell'estensime- tro, aumentano i costi ad esso legato, quindi la necessità di non utilizzare estensimetri troppo grandi è economica.

I dati rilevati mediante l'utilizzo di estensimetri, sono inuenzati da: ˆ Gauge Factor (KGF)

ˆ sensibilità trasversale

ˆ variazione della temperatura

La variazione della temperatura in cui l'estensimetro agisce, induce una va- riazione della deformazione apparente; tuttavia lavorando a una temperatura ambiente pressochè costante, questo fattore è trascurabile.

Anche l'eetto della sensibilità laterale è notevolmente bassa proprio per- chè gli estensimetri sono stati installati su ply di materiale unidirezionale. Si deve tuttavia esser precisi nell'allineare l'estensimetro nel momento del- l'incollaggio e aver cura di posizionarlo nel punto del provino in cui passa la bra, in modo da avere misurazioni quanto più possibile attendibili.

Per l'installazione degli estensimetri è necessaria una procedura delicata e precisa. Infatti è fondamentale pulire bene la supercie su cui andrà incollato il sensore. Viene quindi applicato uno sgrassatore per una prima pulizia superciale. Poi la parete viene levigata mediante un foglio di ne carta abrasiva; successivamente si applica una soluzione di acqua e acido fosforico che ha la funzione di rimuovere i residui e preparare meglio la supercie all'incollaggio.

Si esegue poi il posizionamento segnando delle tacche di centramento, che funzionano da riferimenti per gli estensimetri che sulla loro supercie esterna

presentano anch'essi delle piccole tacche che ne permettono una corretta disposizione. Per fare ciò si può utilizzare un pezzo di nastro adesivo che contribuirà a una buona distribuzione della colla.

Prima di applicare la colla però occorre neutralizzare la soluzione acida precedentemente applicata, mediante un'altra soluzione, questa volta basica per riequilibrare il PH superciale. A questo punto una goccia di colla speci- ca è suciente per assicurare una buona adesione dell'estensimetro; applicato il gel adesivo è necessario applicare una piccola pressione per qualche secondo. Ultimato questo procedimento si saldano alle piastre i cavi di collegamento che servono per la misurazione. Inne si stende uno strato di poliuretano per la protezione dell'estensimetro e delle saldature; il poliuretano tuttavia non inuisce sulla rigidezza.

Per quanto riguarda l'installazione di estensimetri su materiali compo- siti bisogna tener conto dell'assenza di proprietà continue di omogeneità e isotropia che sono invece caratteristiche dei materiali metallici.

Vanno valutati sia il gradiente di tensione sia la direzione di trama e ordito tipica del materiale composito utilizzato per la misura. Il comportamento dell'estensimetro quindi è in parte condizionato dal tipo di materiale su cui è installato.

Nel caso dello spezzone di bompresso, la scelta delle dimensioni dell'e- stensimetro da utilizzare varia in base al tipo di materiale impiegato: per quanto riguarda i materiali compositi, le dimensioni del sensore devono es- sere preferibilmente maggiori del doppio delle dimensioni della trama-ordito. Bisogna però tener presente che all'aumentare delle dimensioni dell'estensi- metro, aumentano i costi ad esso legato, quindi la scelta di non utilizzare estensimetri troppo grandi è di fatto più economica.

Se nel caso di bra unidirezionale, c'è un comportamento prevalente in una direzione, in una trama-ordito c'è invece una componente laterale maggiore, legata all'anisotropia tipica dei materiali compositi.

to di ponte (Figura 10 (b)) per analizzare la sola componente di trazione monoassiale.

(a) (b)

3 I materiali compositi e le tecnologie di pro-

duzione

Durante il secolo scorso, successivamente alla scoperta delle materie plastiche, si e rivelato sempre piu importante lo sviluppo dei materiali compositi.

Uno degli ambiti in cui vengono prevalentemente utilizzati questi materia- li, è quello aeronautico, che sfrutta maggiormente le prestazioni meccaniche al ne di ottenere ottime performance pur cercando di limitarne l'investimento economico.

L'utilizzo di materiali compositi avanzati rappresenta la soluzione ideale per la realizzazione di componenti in campo aerospaziale e nautico, per le elevatissime caratteristiche di resistenza e rigidezza specica che i compositi forniscono. Questa tipologia di materiale ore infatti alcuni vantaggi rispetto ai materiali convenzionali:

ˆ guadagno di massa: porta risparmio di carburante o aumento del ca- rico utile o in alternativa aumento del raggio d'azione: cio comporta miglioramenti delle prestazioni;

ˆ buona resistenza a fatica: la durata di vita del pezzo aumenta richieden- do minori interventi di manutenzione ordinaria e portando quindi a co- sti di esercizio minori; permette inoltre di guadagnare sull.ammortamento della parte;

ˆ assenza di corrosione: riduce i costi di esercizio alleggerendo la richiesta di ispezioni durante la manutenzione ordinaria.

Lo studio dei materiali compositi è un campo in continuo sviluppo e la sua evoluzione ha reso possibili risultati che, in base alle caratteristiche proprie dei materiali utilizzati per la loro realizzazione, permettono di ottenere com- positi con ben determinate proprieta meccaniche. É cosi possibile prevedere come la parte realizzata con tale materiale si comportera sotto l'azione dei carichi ad essa applicati.

L'evoluzione delle tecnologie di produzione, inoltre, grazie ai loro progres- si, permettono di realizzare parti in materiali compositi di qualsiasi forma e dimensione.

3.1 Caratteristiche generali dei materiali compositi

I materiali compositi, sono costituiti da piu materiali dierenti in forma solida che operano in comune adempiendo a diverse funzioni. 12 Alla vista si presentano come eterogenei, in quanto sono bifasi, cioe formati da due fasi distinte tra loro:

ˆ FIBRA: determina le caratteristiche meccaniche al composito; esse pos- sono essere di diversa lunghezza e avere diverso orientamento. Le bre hanno il compito di dare resistenza meccanica al materiale e costi- tuiscono la parte che realmente partecipa al lavoro. Anche solo con una bassa percentuale di bre si ha gia un sostanziale aumento delle caratteristiche meccaniche

ˆ MATRICE: funziona da sostegno per le bre ed e di solito un materiale con caratteristiche meccaniche scarse rispetto alla fase bra. La matri- ce, tenendo insieme le bre, ha il compito di dare una forma al pezzo e trasmettere gli sforzi ricevuti alle bre. In generale questi due ele- menti lavorano insieme per produrre proprieta nel materiale, che sono dierenti dalle proprieta dei singoli elementi.