• Non ci sono risultati.

A.2 Evoluzione dell'ozono in Europa

B.1.1 Eetti sulla salute umana

La valutazione degli eetti dell'ozono sulla salute umana si basa su stu- di sperimentali o epidemiologici: le misure eettuate vengono poi inserite all'interno di modelli che calcolano un coeciente di esposizione-risposta.

Per gli studi epidemiologici ci sono inoltre vari fattori che devono essere tenuti in considerazione per interpretare ed estrapolare gli eetti dell'ozo- no, primo fra tutti la concomitanza con eetti di altri inquinanti o della temperatura.

L'ozono è stato associato ad un ampio spettro di eetti dannosi sulla salute umana, molti dei quali relativi al sistema respiratorio con il quale la molecola entra più facilmente a contatto innescando una serie di comples- se interazioni [6]. Data l'alta reattività dell'ozono, si pensa che la molecola non riesca a penetrare sotto la supercie liquida di rivestimento dei polmo- ni, bensì reagisca con gli antiossidanti che proteggono i polmoni dai danni dell'ossidazione. La conseguenza di tali reazioni è un danneggiamento della barriera protettiva dei polmoni che non riesce più ad essere ecace come dovrebbe.

Gli individui possono reagire in svariati modi all'esposizione all'ozono, in base a fattori come la durata dell'esposizione, l'entità della concentrazione e le caratteristiche speciche di ogni organismo. Il range di eetti che si pos- sono vericare va da trascurabili danni al tessuto polmonare no a più gravi sintomi respiratori e ad aggravamento di malattie preesistenti, come asma o altre patologie croniche polmonari, tanto da dover ricorrere al ricovero e a condurre talvolta al decesso. In quest'ultimo caso il danno relativo all'ozo- no è molto probabilmente una concausa e non un fattore determinante alla morte dell'individuo.

Varie prove ormai identicano nei bambini, negli anziani e negli asmatici i soggetti più probabilmente vulnerabili agli eetti dell'ozono. L'età, una suscettibilità genetica e preesistenti patologie cardiorespiratorie sono infatti fattori chiave per prevedere la risposta dell'organismo all'esposizione a questo inquinante.

Molti studi sono stati fatti sugli eetti dell'esposizione, di breve o lunga durata, a livelli elevati di ozono. Qui di seguito sono illustrati alcuni risultati riportati nell'ambito del progetto REVIHAAP (Review of evidence on health aspects of air pollution) della WHO (World Health Organization) [37].

Esposizione di breve durata (acuta)

Brevi esposizioni a livelli elevati di ozono possono provocare eetti quali la riduzione delle funzioni polmonari no al 10-15% (su adulti sani), sintomi respiratori e inammazioni alle vie respiratorie, che nei casi meno gravi pos- sono rientrare al termine del periodo di esposizione, mentre nei più gravi possono portare al ricovero o addirittura al decesso.

Una grossa complicazione nello studio degli eetti associati a brevi espo- sizioni sta nella stretta correlazione esistente tra i picchi concentrazione di

ozono e le elevate temperature. Le ondate di calore in particolare sono noto- riamente associate ad un aumento della mortalità, e scindere gli eetti sulla salute provocati dall'ozono da quelli derivanti dalla temperatura è assai pro- blematico. Per questo motivo nei modelli statistici viene inserito un termine di correzione per la temperatura, in modo da stimare l'eetto indipendente dell'ozono.

Secondo il report WHO, gli studi che portano più prove sugli eetti a bre- ve termine dell'esposizione all'inquinamento da ozono sono i progetti APHE- NA (Air pollution and health: a European and North American approach), che esamina dati provenienti da 12 città in Canada, 90 negli Stati Uniti e 32 in Europa, e PAPA (Public health and air pollution in Asia), che coinvolge 6 grandi città asiatiche [38] [39].

Ciò che risulta da questi studi è, molto in sintesi, una correlazione positiva tra un aumento dei ricoveri e dei decessi (per cause respiratorie e cardiova- scolari) di circa mezzo punto percentuale, in relazione ad un aumento della concentrazione massima giornaliera di ozono (dato orario) di 10µg/m3; que-

sta stima rimane stabile anche tenendo in considerazione il contestuale eetto del P M10. Seppur apparentemente piccolo, sono vari gli studi che rilevano

questo aumento della suscettibilità a patologie e della mortalità: è un ef- fetto che interessa tutta la popolazione e ha una frequenza non trascurabile durante il periodo estivo.

Esposizione a lungo termine (cronica)

Studi tossicologici eseguiti sugli animali mostrano che l'esposizione cronica all'inquinamento da ozono causa cambiamenti strutturali del tratto respira- torio, e studi di esposizione simulata suggeriscono che una tale esposizione potrebbe avere eetti cumulativi. Non è però ancora chiaro quale sia l'entità

e la durata della concentrazione di ozono necessaria per produrre analoghe conseguenze negli umani.

Gli eetti cronici sull'organismo umano possono essere studiati ad esem- pio monitorando nel tempo campioni di popolazione esposti e non ad elevate concentrazioni di O3, ma anche in questo caso, come per le brevi esposizio-

ni, sono tante le fonti di incertezza per quanto riguarda la percentuale di responsabilità dell'ozono nei possibili eetti riscontrati.

Le prove che una lunga esposizione all'ozono sia associata ad una riduzio- ne irreversibile delle funzioni polmonari sono tuttora inconsistenti; anche le implicazioni cliniche di questa riduzione non sono ancora chiare, in quanto i polmoni hanno una tale capacità che la riduzione non avrebbe probabilmen- te sintomi, eccezione fatta per i soggetti già aetti da patologie polmonari croniche.

Anche l'asma, una delle malattie respiratorie più diuse soprattutto tra i bambini, sembra essere acutizzata da situazioni critiche di inquinamen- to, compreso quello da ozono, ma in debole misura rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare.

Alcuni studi, eseguiti su vari campioni di persone negli Stati Uniti, hanno inne indagato sul potenziale calo dell'aspettativa di vita in relazione all'in- quinamento da ozono, trovando solo una debole correlazione, insuciente per confermare o rigettare l'ipotesi.