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La European Agenda on Security 2015-2020

L'Agenda Europea sulla sicurezza viene definita dalla Commissione Europea con l'intenzione di individuare una strategia comune per contrastare le minacce alla sicurezza interna, l'agenda attualmente in vigore definisce un piano strategico quinquennale (dal 2015 al 2020). Le situazioni che possono concretamente mettere in pericolo l'Unione Europea sono il terrorismo, la criminalità organizzata e quella informatica (337):

(336) Si Veda Costituzione del Gruppo di Lavoro sul contrasto al finanziamento dell’ISIL (GCFI), 2015 supra nota 334

(337) Si veda The European Agenda on Security, aprile 2015 p. 12. "1) Gli attacchi terroristici in Europa- più recentemente a Parigi, Copenaghen e Bruxelles- hanno sottolineato la necessità di una forte risposta europea al terrorismo e ai foreign fighters. 2) Allo stesso tempo il crimine organizzato sta trovando nuovi modi per operare e nuovi sistemi per evitare i controlli. 3) In fine i crimini informatici rappresentano una nuova minaccia ai diritti fondamentali dei cittadini, all'economia e allo sviluppo del Mercato Digitale " (libera traduzione). Il testo può essere consultato in

1) Terrorist attacks in Europe – most recently in Paris, Copenhagen, Brussels –have highlighted the need for a strong EU response to terrorism and foreign terrorist fighters.

2) At the same time, serious and organised cross-border crime is finding

new avenues to operate, and new ways to escape detection.

3) Finally, cybercrime is an ever-growing threat to citizens' fundamental

rights and to the economy, as well, as to the development of a successful Digital Single Market.

In materia di terrorismo la Commissione invita gli Stati Membri ad una maggiore collaborazione con l'obbiettivo di affrontare il fenomeno dei foreign

fighters, cittadini europei che si uniscono a gruppi terroristici e forniscono un

aiuto economico e tattico. La Commissione sottolinea come questo fenomeno sia in fase di forte aumento dalla creazione dello Stato Islamico e di come i recenti attentati in Francia, Danimarca e Belgio provino che la minaccia del terrorismo sia anche interna all'Unione Europea (338).

La strategia proposta dall'Agenda si compone di vari elementi. Il primo è la collaborazione tra le autorità europee, l'Europol deve espandere la sua lotta al terrorismo avendo accesso a maggiori risorse sia economiche che tattiche. La soluzione proposta dalla Commissione per permettere all'Europol di ampliare il suo operato consiste nella costituzione di un centro “European

Counter-Terrorism Center ” che unirà i dati in possesso dell'Europol in merito

agli spostamenti dei foreign fighters e delle relative organizzazioni terroristiche, il Terrorist Financing Taking Program (TFTP) e la Financial

Intelligence Unit. Un'ulteriore aggiunta sarà rappresentata dall'Internet Referral Unit che verrà creata nel 2015 ed entrerà a far parte dell'Europol

(339).

Il secondo punto su cui si concentra l'Agenda nella lotta al terrorismo è

(338) Si veda The European Agenda on Security, aprile 2015 supra nota 337

(339) Si veda The European Agenda on Security, aprile 2015 pag 13. Il testo può essere consultato in http://www.foroeuropa.it/documenti/rivista/eu_agenda_on_security_en.pdf

l'aspetto finanziario in quanto le organizzazioni terroristiche necessitano di fondi per acquistare armi, gestire i campi d'addestramento e viaggiare. L'Agenda suggerisce agli Stati Membri di espandere il campo d'azione del

Terrorist Financing Taking Program (TFTP) che è risultato uno strumento

utile per rintracciare e cellule terroristiche e gli individui appartenenti ad esse

(340):

The EU-US Terrorist Financing Tracking Programme (TFTP) allows Member States to request a search of financial data when there is reasonable suspicion of terrorist activity.

Ulteriori azioni contro il finanziamento del terrorismo prevedono che la Commissione Europea implementi la strategia in questo settore. I campi in cui la Commissione deve agire sono il congelamento degli asset finanziari, il contrabbando di reperti culturali e il controllo di alti mezzi di pagamento telematico (341).

L'Agenda affronta poi l'aspetto legato alle azioni legali contro gli individui sospettati di appartenere ad un'organizzazione terroristica. In particolare risulta necessario concentrarsi sul fenomeno dei foreign fighters creando un rapporto di collaborazione tra gli Stati Membri e i paesi terzi in modo da implementare i controlli alle frontiere (342):

(340) Si veda The European Agenda on Security, aprile 2015 pag 14: "Il Terrorist Financing Traking programme (TFTP) creato dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti permette agli Stati Membri di richiedere una ricerca sui dati finanziari quando c'è un ragionevole sospetto di attività terroristiche" (libera traduzione).

Il testo può essere consultato in

http://www.foroeuropa.it/documenti/rivista/eu_agenda_on_security_en.pdf (341) Si veda The European Agenda on Security, aprile 2015 supra nota 337

(342) Si veda The European Agenda on Security, aprile 2015 supra nota 337: " Leggi più coerenti contro i rischi generati dai foreign fighters si concentreranno sulla raccolta e l'ammissibilità interstatale di informazioni in caso di terrorismo" (libera traduzione). Il testo può essere consultato in

More coherent laws against foreign terrorist fighters-related offenses across the EU would address the cross-border practical and legal challenges in the gathering and admissibility of evidence in terrorism cases.

Il testo si concentra poi sugli obiettivi sensibili, cioè i luoghi in cui è più probabile che avvenga un attacco terroristico. Risulta necessaria una chiara valutazione dei rischi, anche con il sostegno della Commissione, in modo da poter individuare e difendere in maniera efficacie questi possibili obbiettivi

(343).

L'Agenda individua la causa della proliferazione del terrorismo in Europa: l'estremismo. La propaganda estremista è il primo fattore che genera i

foreign fighters che dai pesi europei viaggiano verso la Siria ed altre zone in

cui le organizzazioni terroristiche operano, si rende perciò necessaria una strategia informativa che fornisca alla popolazione un quadro chiaro e veritiero delle realtà terroristiche in modo che gli argomenti estremisti non facciano presa. Il secondo passo per fermare la propaganda estremista coinvolge dei provvedimenti di carattere sociale, serve instaurare un clima di tolleranza verso religioni e culture oltre che promuovere l'inclusione sociale attraverso politiche per l'impiego e l'istruzione (344).

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