Nel mese di febbraio, In seguito all’avvio della crisi militare in Ucraina, la Capogruppo Cassa Centrale Banca si è prontamente attivata al fine di intercettare tempestivamente i possibili impatti del conflitto e misurarne gli effetti sul Gruppo, anche rispetto alla clientela affidata maggiormente esposta.
In tale ottica, nonostante le notevoli incertezze di questa fase, risultano di particolare rilevanza gli scenari macroeconomici di riferimento, i cui aggiornamenti in continua evoluzione mostrano una rilevante crescita dei costi energetici e di approvvigionamento delle materie prime, cui potranno corrispondere, a mitigazione, eventuali misure di sostegno governative attualmente in fase di discussione.
La stessa durata del conflitto rappresenta ad oggi una variabile imprevedibile, ma allo stesso tempo fondamentale per determinare le ripercussioni sull’economia italiana e mondiale. Di conseguenza, una più chiara quantificazione degli impatti potrà essere possibile soltanto nel corso dell’esercizio 2022.
In questo scenario l’esame dei dati relativi ai primi mesi del 2022 vedono per la nostra Cassa Rurale una contrazione della raccolta a scadenza dovuta ad un prestito obbligazionario scaduto ad inizio anno e ai certificati di deposito rinnovati per importi inferiori a quelli rimborsati. Anche la raccolta a vista ha registrato una contrazione di 33 mln di euro dopo il rilevante incremento del mese di dicembre (+66 mln di euro) legato principalmente ai rimborsi grandine incassati dalle aziende agricole e alle tredicesime.
Il risparmio gestito nel mese di gennaio ha confermato la crescita registrata nel 2021, anche se l’andamento dei prossimi mesi sarà condizionato dall’evolversi del conflitto tra Russia e Ucraina che sta monopolizzando i mercati.
Gli impieghi mantengono i valori di inizio anno grazie all’aumento degli utilizzi dei fidi in conto corrente legati ai prefinanziamenti per i lavori di ristrutturazione, che godono dei Bonus fiscali, che compensano la flessione dei mutui.
Per quanto riguarda il portafoglio titoli i volumi sono rimasti stabili, mentre la liquidità bancaria si è ridotta in coerenza con l’andamento della raccolta diretta.
Previsioni congiunturali
Ad inizio anno le dinamiche macroeconomiche prevedevano una crescita del Pil Italiano intorno al 4%, un’inflazione intorno al 1,5%, la permanenza dell’Euribor a tre mesi in area -0,50% e uno spread BTP-bund intorno a 100 punti base. Tali previsioni andranno riviste in seguito allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina che ha già avuto pesanti ripercussioni sull’economia europea che dipende dalla Russia per l’approvvigionamento di combustibili (in particolare gas metano) e per la chiusura delle esportazioni verso questi paesi.
Nonostante il clima di incertezza portato dal conflitto in est Europa, l’obiettivo della Cassa Rurale rimane quello di incrementare gli impieghi di un 1,6% confermando il trend positivo dello scorso anno grazie alla ripresa economica post pandemia sostenuta anche dalle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni ed efficientamento energetico degli immobili. Il rendimento degli impieghi medi scenderà ancora, continuando nella fase di riposizionamento dovuto alla progressiva diminuzione degli stock di mutui vecchi con tassi più elevati rispetto alle nuove erogazioni.
La raccolta del risparmio dalla clientela nelle forme a vista si prevede in assestamento sui livelli elevati di inizio anno, mentre la raccolta a scadenza continuerà nella sua discesa sostituita dalla raccolta indiretta, in particolare dal risparmio gestito. La raccolta indiretta è prevista in crescita del 7% e quindi ci si aspetta una raccolta complessiva in aumento di poco meno del 1,5%. La riduzione della raccolta diretta a scadenza porterà un ulteriore abbassamento del costo della raccolta diretta.
Le previsioni sull’andamento del credito deteriorato per il 2022 sono state estremamente prudenti. Nonostante la stima di un incremento dell’inflow e il downgrading di posizioni UTP, si prevede per fine 2022 un NPL ratio sui livelli del 2021 (circa il 6%) grazie all’attività di recupero dei crediti. Il livello di copertura del credito deteriorato rimarrà alto (circa all’86%) e grazie agli elevati accantonamenti eseguiti negli scorsi esercizi l’impatto delle rettifiche di valore a conto economico sarà limitato.
Gli indici gestionali e di struttura prevedono una sostanziale conferma rispetto all’anno precedente. Il rapporto impieghi raccolta dovrebbe migliorare per la riduzione della raccolta diretta e l’aumento degli impieghi, anche il rapporto gestito su raccolta complessiva dovrebbe ulteriormente aumentare avvicinandosi al 36%. Il cost-income primario si prevede in crescita vicino al 58% per la riduzione del margine di intermediazione primario.
Situazione ad inizio anno
L’azione commerciale sarà rivolta a sviluppare ulteriormente il risparmio gestito e rafforzare la penetrazione sul mercato assicurativo per la tutela dei rischi, in particolare del settore retail. Lo sviluppo dei margini commissionali arriverà anche dal settore del credito al consumo e dalle commissioni di messa a disposizione fondi. Il margine di interesse non dovrebbe discostarsi molto dal consuntivo 2021, nonostante la riduzione della forbice creditizia, grazie al rendimento del portafoglio titoli ed in particolare ai titoli legati all’inflazione. Il risultato economico del 2022 è previsto su livelli molto buoni, non molto distanti da quelli del 2021.
Il risultato di esercizio consentirà di aumentare ulteriormente la patrimonializzazione della Cassa Rurale con riflessi positivi sull’operatività e sull’ulteriore rafforzamento dei requisiti patrimoniali.
La conferma del buon livello degli indicatori utilizzati nel modello Risk based di CCB consentirà alla nostra Cassa Rurale di mantenere la classe di primo livello all’interno del Gruppo Bancario.
Come già illustrato nel Capitolo 2 del presente documento, il processo di fusione tra la Cassa Rurale Val di Non e la Cassa Rurale Rotaliana e Giovo, ha ottenuto nel mese di marzo l’approvazione da parte dell’Organo di Vigilanza europeo e sarà portato all’approvazione delle assemblee straordinarie dei soci nel mese di maggio.
L’aggregazione consentirà di ottimizzare le risorse a disposizione, contenendo i costi di gestione, attivando economie di scale con l’obiettivo di migliorare ulteriormente i risultati di gestione.