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IL CONTRIBUTO DI UNA NOMINA IN WORLD HERITAGE LIST ALLO SVILUPPO DI UN SISTEMA TURISTICO TRANSNAZIONALE

5.1. L’evoluzione del turismo

turistica 5.3.Valorizzazione del patrimonio culturale 5.3.1.Il patrimonio culturale transnazionale

5.3.2.Alcuni esempi di siti transnazionali iscritti in World Heritage List 5.4.L’offerta turistica e i dati statistici del sito analizzato 5.4.1.Italia 5.4.2.Croazia 5.4.3.Montenegro 5.5.L’importanza di lavorare sui flussi turistici 5.6.Promozione e sviluppo di un turismo tematico transnazionale europeo 5.6.1.Un itinerario turistico a livello europeo 5.6.2.Il turismo europeo verso il 2020 5.7.Altri progetti ed eventi presentati dalla città capofila Bergamo 5.8.Aspettative per il futuro

turistico del sito

“Meravigliarsi di tutto è il primo passo della ragione verso la scoperta.” (Louis Pasteur)

5.1. L’evoluzione del turismo

Il turismo è una disciplina complessa e trasversale che coinvolge nel suo studio, a livello teorico e pratico, le relazioni intraprese con i diversi settori che compongono il commercio globale.

Senza dubbio il settore turistico internazionale presenta una crescita continua e regolare negli anni successivi alla crisi finanziaria del 2009. I dati registrano, nel 2016, 1,235 miliardi di arrivi turistici internazionali (+3,9%)115, delineando una buona crescita rispetto ai dati raccolti nel 2015. Anche nel 2017, le previsioni prevedono una crescita degli arrivi stabile tra il 3% e il 4%, in linea con le stime pubblicate dall’UNWTO nel 2011 (Fig. 7). Entro il 2020, è stato stimato il possibile raggiungimento di 1.500 miliardi di arrivi internazionali.

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Sebbene il turismo abbia avuto il picco del suo sviluppo in epoca moderna, nel XIX secolo circa, le sue origini sono da ricondurre all’antichità. Tendenzialmente possiamo delineare il percorso del turismo nei secoli attraverso 4 fasi:

 La fase del “proto-turismo”, che dall’antichità porta agli inizi della Rivoluzione Industriale;

 Il turismo “moderno”, classificato come un fenomeno d’elitè riservato agli aristocratici, si diffuse nel periodo che va dalla Rivoluzione Francese alla fine del secondo conflitto mondiale;

 La fase del turismo “di massa”, che dall’immediato dopo guerra portò all’epoca dello sviluppo neo-industriale;

 Infine, il turismo “contemporaneo”, il quale ancor oggi continua il suo sviluppo iniziato negli anni ’90.

Nello specifico, le prime forme di “turismo” stanziale e di impiego del tempo libero vengono documentate già durante la dominazione romana. Aristocratici, imperatori e religiosi intraprendevano lunghi spostamenti motivati da questioni d’affari, militari e religiose ma anche per presenziare ad eventi sportivi o soggiorni curativi. Fu grazie allo

116http://www.ontit.it/opencms/opencms/ont/it/stampa/in_evidenza/cifra_record_arrivi_internazionali

_2017 (ultima consultazione: 18 settembre 2017)

86 sviluppo di una rete viaria e alla maggior sicurezza nei mari da navigare, che il turismo acquisì una motivazione culturale nel II secolo a.C.: giovani aristocratici romani intraprendevano lunghi viaggi per raggiungere i luoghi storici dell’antica Grecia, in un certo senso anticipando nel tempo l’introduzione di una pratica importante come quella del Grand Tour. Nei secoli successivi i viaggi subirono una battuta d’arresto dovuta alle invasioni barbariche e allo scoppio di sanguinose guerre. Il Medioevo vide una nuova ripresa del turismo grazie alla diffusione della pratica del pellegrinaggio. Lo sviluppo di importanti vie di comunicazione rappresentò un fattore importante per l’assistenza dei pellegrini lungo il percorso verso i principali luoghi di culto dell’epoca, come Canterbury, Gerusalemme, La Mecca, Medina, Padova, Roma, Santiago de Compostela, Tour, ecc. Il pellegrino durante il suo viaggio descriveva accuratamente nel suo taccuino le condizioni atmosferiche, le difficoltà e i rischi incontrati durante il percorso, omettendo la descrizione dei territori attraversati. Fu l’epoca rinascimentale ad apportare degli importanti cambiamenti al profilo tipo del viaggiatore. Le diverse condizioni sociali del tempo, permisero ad un numero più cospicuo di persone di intraprendere lunghi viaggi, della durata anche di alcuni anni, con lo scopo arricchire e completare la propria formazione culturale. In questo contesto prende piede la pratica del Grand Tour, che tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX si sviluppa; coinvolge i membri del ceto borghese agiato, tra i 30 e i 40 anni, i quali si spostavano grazie alle nuove vie di comunicazione ferroviaria per periodi di tempo limitati alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico offerto dal territorio. Nel secondo dopo guerra si diffuse il turismo di massa. Un turismo standardizzato che nacque grazie alla stabilizzazione politica e allo sviluppo economico e del settore dei trasporti. Il lavoratore riscontrava quindi una migliore organizzazione del sistema lavorativo, il quale garantiva un maggior tempo libero e un periodo di ferie pagate da usufruire durante l’anno. Gli anni ’70-’80 videro un sviluppo turistico a livello internazionale. La ricerca di nuove destinazioni, dalle caratteristiche esclusive, diventò sempre più frequente. Oggi però il turista rispecchia delle caratteristiche totalmente nuove, a causa dell’evoluzione della domanda che viaggia di pari passo con la globalizzazione. Un turista non può quindi essere classificato in un preciso modello ed i comportamenti che esso assume sono in continuo mutamento in relazione all’esperienza vissuta. È quindi importante che le risorse presenti nel territorio vengano valorizzate al meglio per dare il turista un’offerta il più possibile completa e

87 ampia, senza dimenticare come sempre più spesso si inneschi una ricerca “dell’altrove, del diverso da se” e con uno spiccato “interesse per l’autentico”117.

5.1.1. Definizione di turismo culturale

Parlando di un bene Patrimonio dell’Umanità con caratteristiche culturali, ho deciso di inserire due descrizioni che, l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) – agenzia delle Nazioni Unite -, fornisce rispetto al concetto di turismo culturale:

definizione generale

“tutti i movimenti di persone dovrebbero essere inclusi nella definizione perché soddisfano il bisogno umano per la diversità, tendendo ad accrescere il livello culturale dell’individuo e comportano nuove conoscenze, esperienze ed incontri”118

definizione ristretta

“movimenti di persone essenzialmente per motivazioni culturali quali viaggi studio, tour culturali e artistici, viaggi per festival e altri eventi culturali, visite a siti archeologici e monumenti”119.

Questo tipo di turismo coinvolge sempre più nuove mete ricche di storia, arte, cultura e non solo. Esempi di valore posso essere l’artigianato locale e l’enogastronomia con cui il turista desidera entrare in contatto durante la vacanza e senza rimanere un semplice spettatore. Ricercando quindi un’esperienza da vivere a 360°, immergendosi nello stile di vita locale per conoscere meglio l’identità e le caratteristiche del luogo.

L’Italia è culla di un ampio numero di testimonianze culturali ed esperienze da provare. Nel 2016 è stata registrato un aumento del 3,5% relativo all’incidenza del turismo culturale sul Prodotto Interno Lordo (PIL) turistico italiano, vera e propria locomotiva del nostro Paese. Nei grafici sottostanti viene illustrato come le città di interesse storico e artistico registrino il maggior numero di arrivi e presenze nel territorio italiano (Fig. 8 – 9).

117 Aime M., Papotti D., “L’altro e l’altrove”, Piccola Biblioteca Einaudi 2012 118 WTO – World Trade Organization

88 Fig. 8 Arrivi per tipo di località di interesse turistico

Fonte: http://www.ontit.it

Fig. 17 Presenze per tipo di località di interesse turistico Fonte: http://www.ontit.it

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