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La sfida di Expo 2015, dedicata al tema dell’alimentazione, con i suoi 20 milioni di visitatori attesi, quasi 140 nazioni partecipanti, 2.000 eventi in 184 giorni e stime di

“ricaduta” pari a 200.000 posti di lavoro e 24,7 miliardi di euro di produzione aggiuntiva, costituisce un evento di portata mondiale ed una grande ed unica occasione per l’Italia e per la nostra regione, in particolare, per presentare le proprie eccellenze soprattutto in un settore (l’enogastronomia e i prodotti agroalimentari di qualità) sul quale sappiamo di poter ricostruire immagine e credibilità del nostro Paese e tracciare un solido percorso di sviluppo. Si deve affermare, già in fase di programmazione delle iniziative, un approccio lungimirante che scongiuri il rischio di fare dell’Expo 2015 un evento fine a se stesso e abbia come obiettivo ricadute permanenti sullo sviluppo e la crescita del territorio regionale. Si deve puntare su una delle risorse più preziose dell’Emilia – Romagna: la qualità della vita dei suoi territori, il loro patrimonio umano, sociale, storico, artistico, naturale al quale anche l’enogastronomia e la tradizione dei prodotti di qualità sono intimamente legati e sul

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L’obiettivo delle iniziative camerali:

integrare offerta turistica e prodotti di qualità

La strategicità del rapporto con APT Servizi e rinnovo dell’Intesa per la promozione turistica

Fabbrica Italiana Contadina (F.I.C.O.) e Wellness Valley

Un tavolo

regionale EXPO per mettere a sistema le iniziative

Gli indirizzi della Regione sulla

quale costruire concrete prospettive di rilancio dell’economia.

La sfida riguarda anche il sistema camerale che ha già posto solide basi con il Protocollo tra Unione regionale e Assessorato agricoltura, sottoscritto il 4 dicembre 2013, nel quale ci si impegna a promuovere la realizzazione di progetti per integrare offerta turistica e prodotti tipici e di qualità e nel cui ambito va collocata la positiva esperienza del progetto “Deliziando”, volto a promuovere sui mercati esteri le eccellenze enogastronomiche dell’Emilia-Romagna.

Il rinnovo dell’Intesa pluriennale sul turismo tra Regione e Camere di commercio in via di negoziazione può rilanciare la collaborazione con APT servizi, sfruttando l’occasione dell’Expo per rendere più strutturate le politiche di promo- commercializzazione e, in particolare, le relazioni con i tour operator esteri, soprattutto quelli dei Paesi dove la domanda è in crescita costante. Su questo versante proseguirà la collaborazione avviata dal sistema camerale con APT servizi per attuare un progetto in vista di EXPO’

2015 che riguarda l’enogastronomia, con il coinvolgimento dell’Assessorato regionale all’agricoltura, partendo dall’esperienza di promozione all’estero dei prodotti di qualità dell’agrolimentare inseriti nel paniere “Deliziando”.Anche il progetto F.I.C.O.

(Fabbrica Italiana Contadina), che “si propone di diventare la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare italiano, attraverso la ricostruzione delle principali filiere produttive” e che aspira a proporsi come “evento complementare ad Expo 2015”, vede tra i promotori la Camera di commercio di Bologna, a conferma del protagonismo del sistema camerale su questi temi. APT Servizi partecipa inoltre al progetto sperimentale Wellness Valley attraverso il “Tavolo sul turismo” promosso dalla Wellness Foundation, presieduta dal patron di Technogym. Il progetto avviato da Wellness Foundation con APT Servizi e le Camere di Commercio di Forli-Cesena, Ravenna e Rimini intende promuovere, in vista dell’appuntamento di EXPO 2015, un prodotto turistico d’eccellenza dedicato alla Wellness Valley. La Wellness Valley intende rendere operativo in Romagna il primo distretto internazionale di competenze nel benessere e nella qualità della vita delle persone, partendo dalla valorizzazione del patrimonio umano, sociale, storico, artistico, naturale ed enogastronomico del territorio.

Questi progetti rappresentano un investimento non episodico, la cui prospettiva va comunque oltre l’Expo. Con questi presupposti, le Camere di commercio partecipano al tavolo di coordinamento attivato dalla Regione per Expo, con l’obiettivo di unificare le iniziative avviate da diverse istituzioni e dal mondo associativo e per coordinare più efficacemente la presenza delle imprese, in uno sforzo congiunto e di sistema per la promozione delle destinazioni, nonché della qualità e genuinità dei loro prodotti che riflettono l’alto livello di qualità della vita dei territori. In questo modo l’Expo potrà rappresentare il primo banco di prova di un grande investimento condiviso che integri promozione, offerta turistica e prodotti di qualità. Parallelamente alla programmazione di iniziative congiunte a livello regionale sull’Expo e al rinnovo dell’Intesa pluriennale sulla collaborazione con APT Servizi, il sistema camerale dell’Emilia-Romagna ha avviato al suo interno la riflessione sulle linee di indirizzo presentate dalla Regione in ordine alla riforma della legge regionale 7/98 sull’organizzazione turistica.

Il carattere innovativo dell’impianto della legge non deve essere stravolto. La

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riforma della legge 7: cambiare senza stravolgere

Dal prodotto alle destinazioni: la proposta è da approfondire sui parametri per delimitare l’ambito territoriale dei nuovi soggetti di aggregazione

I servizi per la competitività delle imprese turistiche:

il ruolo degli sportelli camerali

Le funzioni in materia di turismo da riassegnare

revisione della normativa deve salvaguardare i due capisaldi che hanno consentito all’Emilia-Romagna di presentarsi come un modello per altre regioni: la stretta collaborazione tra pubblico/privato e la promozione della cooperazione tra imprese turistiche nei club di prodotto. Il fare in questo modo “sistema” ha consentito di innovare i prodotti e la loro qualità, di continuare a competere e di penetrare nuovi mercati, grazie all’impegno di APT Servizi. Ad avviso del sistema camerale va, quindi, in primo luogo riconosciuto che la legge 7 ha retto alla prova dei fatti, è stata un modello di successo presa a riferimento da altre Regioni, per cui ogni ipotesi di riforma deve essere inquadrata nella prospettiva di far evolvere, sulla base dei risultati positivi raggiunti, il modello originale di intervento per conferire un rinnovato profilo imprenditoriale all’azione promozionale turistica. La proposta della Regione consiste in sintesi nel passare dalle Unioni di prodotto all’integrazione dei prodotti nel territorio, attraverso nuovi soggetti di aggregazione – le Unioni Turistiche Territoriali o Destination Management Company - chiamati a coordinare l’attività promozionale sul territorio di riferimento in maniera privatistica.

La proposta parte dalla convinzione che i prodotti turistici abbiano bisogno di un territorio attraente, accessibile, accogliente e che vada pertanto realizzato un legame più stretto tra territorio e prodotti. La prima ipotesi formulata dalla Regione prevede tre aree vaste in ambito turistico: la Romagna (con gli attuali territori provinciali di Rimini, Forlì - Cesena, Ravenna e Ferrara); l’area metropolitana di Bologna e il suo comprensorio; l’Emilia (che ingloba le province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza). La proposta di passare da unioni di prodotto a una crescente integrazione dei prodotti nel territorio va nella direzione giusta, ma è da precisare meglio e da approfondire ulteriormente, con riferimento sia ai parametri per delimitare il perimetro territoriale di nuovi soggetti di aggregazione – le Unioni Turistiche Territoriali o Destination Management Company -, sia alla forma giuridica (associazione, società cooperativa, consorzio, rete d’impresa ecc.). Certamente, tra le modifiche da apportare alla legge regionale 7, occorre prevedere l’inserimento del peculiare ruolo degli enti camerali a servizio della competitività dell’offerta turistica, attraverso la valorizzazione della rete di prossimità degli sportelli provinciali che potranno assolvere a compiti di servizio, assistenza e sensibilizzazione alle imprese per l’adeguamento e lo sviluppo della qualità turistica e per agevolare l’aggregazione tra operatori attraverso contratti di rete.

In particolare potranno essere estese, su grande scala, le iniziative di promozione dei marchi di qualità, basati su standard internazionali di garanzia del livello di servizi, come presupposto per la realizzazione di una più ampia politica di riqualificazione dell’offerta, creando un vero e proprio circuito d’eccellenza delle località turistiche.

Nella consapevolezza che queste azioni aiutano le aziende a proporsi anche in modo più efficace verso i mercati turistici internazionali e nazionali e quindi rappresentano anch’esse azioni, di fatto, promozionali. Gli sportelli camerali, inoltre, potranno garantire servizi di supporto e orientamento alle imprese per accedere alle agevolazioni ed ai finanziamenti (nazionali ed europei), servizi di mediazione, con tempi e costi assai ridotti, servizi di supporto alle imprese per avviare una migliore commercializzazione dei prodotti turistici (tradizionali e on-line). In caso di soppressione delle Province, le Camere di commercio possono autorevolmente candidarsi poi alla gestione delle funzioni amministrative relativamente alle agenzie di viaggio e turismo e per l’istituzione e tenuta di elenchi provinciali contenenti gli abilitati all’esercizio delle professioni turistiche e le funzioni di sviluppo, coordinamento e gestione del servizio di statistica provinciale del turismo, con la collaborazione dei Comuni, nell’ambito del sistema statistico regionale.

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