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Manifacture

Transport

&

Construction

Operation

of a lived-in

house

(over 50

years)

G

A

T

E

BUILDING MATERIAL WALL HOUSE BUILDING MATERIAL PAR TIAL TOTAL PAR TIAL PAR TIAL

Demolition

&

Disposal

lavorazione dei materiali di base. Al contrario richiedono impegni di energia più contenuti se riferiti all’Extended Life Cycle dell’edificio gra- zie al minor impegno di energia richiesto per la fase di trasporto, messa in opera (eventuale manutenzione) e finale demolizione (o, per meglio dire, smontaggio) e riciclo. L’approccio suggerito dal Property Council

of Australia richiede di integrare le analisi dell’embodied energy dei ma-

teriali da costruzione prendendo in conto l’Extended Life Cycle dell’im- mobile per valutarne, questa volta, la Generalized Embodied Energy, che è la somma di tutte le energie impiegate per percorrere la linea rossa dello schema riportato in queste pagine e tornare al punto di partenza anziché limitarsi da analizzare le sole fasi di estrazione e lavorazione (li- nea verde), trasporto e costruzione (linee gialla e blu). Il tutto richiede che già nella progettazione dell’edificio si presti particolare attenzione alle fasi di demolizione dell’immobile e alle possibilità di riciclo dei materiali usati, con ciò riducendone sia il prelievo in natura che il con- ferimento alle discariche.

Alberto Galgano ci segnala che nella produzione industriale il ciclo di vita del prodotto tende ad essere più breve, brevissimo seguendo il costume dell’usa e getta (Galgano, 2001). Diversamente, al prodotto edilizio si chiede di favorire lunghi periodi di esercizio: ciò non solo per considerazioni di carattere economico, ma anche per non trascu- rabili valutazioni culturali e ambientali. Ne consegue l’esigenza di far fronte all’obsolescenza tecnologica e funzionale dell’immobile e, con- testualmente, all’evoluzione dei modi d’uso dell’utenza, parametro so- stanzialmente imprevedibile. Da qui la necessità di tener conto, fin dal- la fase progettuale, non solo delle fasi di demolizione dell’immobile e di riciclo dei materiali, ma anche dei futuri interventi di manutenzione e di quality upgrade tendenti alla sua ottimale conservazione in esercizio (Manfron, 2013).

La manutenzione dei prodotti industriali, realizzati in genere grazie all’assemblaggio di componenti monofunzionali, si realizza median- te riparazione e, nei casi più gravi, sostituzione del componente fuori servizio. Assieme alla nostra vettura ci è stato consegnato un libretto che, in base a dati statistici, programma le operazioni di manutenzione da eseguire per minimizzare la frequenza di guasti: a partire da questo modello, anche in edilizia si sono diffuse le procedure di manutenzione

fronto tra i beni edilizi e i beni di consumo in funzione della durabilità e delle fasi di manutenzione programmata. Due le considerazioni da tenere sempre presenti nello studio del costruito: gli edifici appaiono meno affidabili a causa dei lunghi periodi di esercizio e della modesta disponibilità di dati statistici (Manfron, 1998), la relazione tra edilizia e produzione industriale (già individuata da innovazioni e sperimentato- ri, come nella storia che è stata descritta) apre indubbiamente a nuove declinazioni delle attività di manutenzione programmata allungando il ciclo di vita utile degli immobili e garantendo un adeguato e alto livello qualitativo. L’ottimizzazione delle operazioni di demolizione, riciclo, manutenzione e quality upgrade suggeriscono di industrializzare le usua- li tecnologie di costruzione e demolizione sostituendole con quelle di montaggio, smontaggio e riciclo di sistemi e componenti, con lo spo- stamento delle lavorazioni dal cantiere all’officina, la conseguente otti- mizzazione dei tempi di cantiere, la riduzione della presenza di mano d’opera in cantiere e, infine, con il contenimento di scarti e rifiuti.

Conclusioni

Probabilmente la strada per la costruzione di a house like a car (Cur- tis, 1986) come l’avevano immaginata R.B. Fuller e J. Prouvé, è ancora lunga, ma le trasformazioni già in atto del processo edilizio e del pro- dotto edilizio sono rilevanti. La diffusione di connessioni Word Wide

Web e delle tecniche di comunicazione Point to Point Protocol coniugate

con lo sviluppo di software CAD-CAM e BIM e con le procedure di calcolo agli elementi finiti hanno di fatto industrializzato le fasi deci- sionali, progettuali e produttive aumentando l’efficacia e l’efficienza del ciclo decisione, progetto, costruzione. Si aggiunga che le procedure

Company Wide Quality Control (CWQC) e Total Quality Management

(TQM), forniscono consolidati strumenti per la gestione di processi edilizi basati sulla ricaduta della Customer Satisfaction sull’intero proces- so produttivo (Galgano, 1990; Conti, De Risi, 2001).

Si è visto che il progressivo spostamento, ormai in atto, di lavo- razioni dal cantiere all’officina contribuisce ad aumentare la qualità e l’affidabilità dell’intero processo edilizio. In questo quadro le linee di

ricerca maggiormente fertili ai fini della minimizzazione della Gene-

ralized Embodied Energy valutata sull’Extended Life Cycle dell’immobile

sembrano essere:

– lo studio delle costruzioni Off-Site Manufacturing; – lo studio delle produzioni Zero Waste;

– lo studio della manutenibilità degli edifici;

– lo studio della flessibilità e adattabilità degli edifici;

– lo studio delle costruzioni montabili, smontabili, riciclabili; – lo studio dei sistemi costruttivi Struttura/Rivestimento basati

sulla specializzazione monofunzionale dei vari componenti (Zambelli, 1998; Imperadori, 1999).

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