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4 D EFORMABLE R EGISTRATION

4.1 F INITE E LEMENT M ODEL (FEM)

Il processo di co-registrazione รจ immaginato come la deformazione di un oggetto elastico sottoposto a forze di corpi esterni. Il movimento di oggetti elastici รจ governato dallโ€™equazione elastica lineare di Navier:

๐œ‡โˆ‡2 ๐‘ขโƒ— +(๐œ† + ๐œ‡)โˆ‡(โˆ‡ โˆ™ ๐‘ขโƒ— ) + ๐‘“ = 0

dove ๐‘ขโƒ— รจ il campo di deformazione, ๐‘“ รจ la forza esterna, ฮป e ยต sono costanti elastiche che determinano le proprietร  del materiale dellโ€™oggetto che deve essere registrato. Nel modello ad elementi finiti (FEM) tal equazione รจ risolta per un insieme discreto di nodi (mesh) di elementi limitati.

Figura 26: Esempio di mesh

Nella pratica, lโ€™immagine รจ segmentata e le diverse ROI volumetriche sono trasformate in mesh. Per ogni specifico tessuto si assegnano le proprietร  che contribuiranno al vincolo di deformazione. Le forze esterne applicate bilanciano il vettore di deformazione. Ogni ROI di interesse appartenente al dominio delle immagini di riferimento รจ copiata sullโ€™immagine secondaria corrispondente dei dataset co-registrati. La mesh corrispondente รจ derivata attraverso lโ€™ordinamento dei vertici delle mesh {๐‘‰๐‘—๐‘,๐‘ |๐‘— = 1, โ€ฆ ๐‘‰)}, tale che il j-esimo vertice corrisponda spazialmente tra le immagini. Ciascun voxel avrร  valore 1 se รจ localizzato allโ€™interno del contorno, 0 se invece รจ esterno al contorno. Per ciascuna struttura presente sullโ€™immagine primaria รจ generata una mesh triangolare, sulla superficie, tale che la densitร  dei vertici sia proporzionale alla curvatura superficiale. Tale peculiaritร  ci servirร  nellโ€™ambito dei modelli predittivi mediante SIS e/o SIRS, che saranno dettagliati nel seguito.

รˆ possibile creare una struttura tridimensionale, con numero minimo di vertici per ottimizzare i tempi di calcolo. La mesh รจ regolarizzata e adattata allโ€™organo utilizzando un modello pre-compilato e cui adattare la deformazione. La deformazione รจ ottenuta ricalcolando le coordinate dei vertici della mesh primaria tenendo in considerazione che essi siano posizionati sul contorno dellโ€™organo dellโ€™immagine secondaria. Durante questo processo non varia il numero di triangoli e quindi di vertici sono conservati. In sostanza, non varia il campionamento della superficie, ma la forma e dimensione degli elementi finiti che la caratterizzano.

In questo modo รจ possibile trovare una funzione ๐‘ข(๐‘ฅ): โ„3โ†’ โ„3 che trasforma ogni voxel tra i set di immagini, soddisfando il vincolo ๐‘ข(๐‘๐‘–) = ๐‘ž๐‘–, dove ๐‘๐‘–โˆˆ โ„3 sono i voxel dellโ€™immagine primaria e ๐‘ž๐‘–โˆˆ โ„3 sono i corrispondenti voxel dellโ€™immagine secondaria.

La funzione parametrica di spostamento puรฒ essere definita come ๐‘ข(๐‘ฅ) โˆ‘ ๐‘๐‘–๐‘ˆ(๐‘Ÿ) + ๐ด๐‘ฅ + ๐‘

๐‘

๐‘–=1

Ax+B รจ la trasformazione affine ๐‘…3โ†’ ๐‘…3 ๐‘

๐‘–โˆˆ ๐‘…3 sono i coefficienti e U(r) รจ la funzione dipendente dalla distanza Euclidea ๐‘Ÿ = |๐‘ฅ โˆ’ ๐‘๐‘–|, tra x e pi .

Utilizzando la funzione parametrica per soddisfare il vincolo รจ possibile ottenere un sistema di equazioni lineari, la cui soluzione determina i coefficienti ci e i valori A e B della trasformazione affine

I coefficienti possono essere interpretati come la forza simile applicata ai punti di controllo pi che deve essere

applicata ai corrispondenti punti qi. La stima dello spostamento ha come effetto che tutte le forze sono bilanciate in un

punto di controllo pi di unโ€™immagine e nel suo corrispondente qi dellโ€™immagine secondaria.

La scelta delle funzioni U(r) determina le caratteristiche degli spostamenti dei punti.

Nel caso della ricerca il metodo utilizzato รจ basato su lโ€™algoritmo disponibile e proposto da Ola Weistrand e Stina Svensson detto ANACONDA (ANAtomically Constrained Deformation Algorithm). ANACONDA combina le informazioni dell'immagine (cioรจ intensitร ) con le informazioni anatomiche determinate dalla segmentazione delle immagini (contornazione).

Il problema della registrazione รจ formulato come un problema di ottimizzazione non lineare e risolto con un risolutore proprietario sviluppato su misura per essere efficiente e accurato in campo medico. La funzione obiettivo รจ minimizzata iterativamente mediante una combinazione lineare di quattro termini, durante l'ottimizzazione:

1. La somiglianza tra le immagini

2. La regolarizzazione della griglia, che impone che lโ€™immagine deformata sia priva di anomalie (ovvero liscia) e invertibile.

3. La regolarizzazione della forma che mantiene le regioni di interesse e le condizioni anatomiche al contorno sono ragionevoli.

4. Un termine di penalitร  per regolare lโ€™ottimizzazione, nel caso siano utilizzate strutture di controllo dellโ€™immagine di riferimento per la deformazione verso lโ€™immagine secondaria.

Figura 27: Esempio delle deformazioni delle immagini e delle strutture

Matematicamente descrivibile come:

๐‘“ (๐‘ฃ) = ๐›ผ๐ถ(๐‘ฃ) + (๐›ฝ๐ป(๐‘ฃ) + ๐›พ๐‘†(๐‘ฃ)) + ๐›ฟ๐ท(๐‘ฃ)

dove ๐›ผ, ๐›พ, ๐›ฟ โˆˆ ๐‘… sono coefficienti non negativi, n รจ il numero delle variabili e ๐›ฝ โˆถ ๐‘…3โ†’ ๐‘… รจ il coefficiente reale della funzione ๐ป(๐‘ฃ). Il numero di variabili รจ uguale a tre volte il numero dei punti della griglia di deformazione.

I termini ๐ป(๐‘ฃ), ๐‘†(๐‘ฃ), ๐ท(๐‘ฃ) sono descritti di seguito:

๏‚ท La somiglianza delle immagini รจ misurata dal coefficiente di correlazione ๐ถ(๐‘ฃ). Considerato come funzione, le immagini descrivono mappature R, ๐‘‡: ๐‘…3 โ†’ ๐‘… che sono calcolate utilizzando lโ€™interpolazione trilineare. Il campo di deformazione vettoriale agisce sulla R e la somiglianza tra l'immagine deformata e T รจ misurata dal coefficiente correlazione.

๐ถ(๐‘ฃ) = โˆ‘ (๐‘…(๐‘ฅ๐‘– ๐‘–) โˆ’ ๐‘…ฬ…)(๐‘‡(๐‘€(๐‘ฅ๐‘–) + ๐‘ฃ๐‘–) โˆ’ ๐‘‡ฬ…) โˆšโˆ‘ (๐‘…(๐‘ฅ๐‘– ๐‘–) โˆ’ ๐‘…ฬ…)2โˆšโˆ‘ (๐‘‡(๐‘€(๐‘ฅ๐‘– ๐‘–) + ๐‘ฃ๐‘–) โˆ’ ๐‘‡ฬ… )2

Le somme sono calcolate su un indice che puรฒ essere intero di R o qualsiasi sottoinsieme. R e T sono l'intensitร  media calcolata sui punti delle griglie contenute nellโ€™indice e correlati (mappati) in T. ๐ถ(๐‘ฃ) รจ invariante per trasformazioni lineari delle intensitร  di immagine.

๏‚ท La regolarizzazione della griglia di deformazione รจ controllata dal termine ๐›ฝ๐ป(๐‘ฃ) + ๐›พ๐‘†(๐‘ฃ). La prima parte ๐›ฝ๐ป(๐‘ฃ) sostiene le funzioni di coordinate per approssimare e minimizzare lโ€™energia di Dirichlet, determinando lโ€™appiattimento e invertibilitร  del campo vettoriale di deformazione (DVF: Deformation Vector Field). ๐ป(๐‘ฃ) = โˆ‘ โ€–๐‘ฃ๐‘–โˆ’ 1 ๐‘›๐‘–๐‘—โˆˆ๐‘โˆ‘ ๐‘ฃ๐‘— ๐‘– โ€– ๐‘–

๐ป(๐‘ฃ) รจ disegnato per penalizzare deviazioni dalle proprietร  imposte sulle ROI. Il vettore รจ controllato dalla funzione ๐›ฝ โˆถ ๐‘…3โ†’ ๐‘… , ed in essa il valore ๐›ฝ รจ reale e non negativo, ed รจ definito sulla griglia di deformazionw. Se ๐›ฝ รจ grande, il campo di deformazione diviene non invertibile. Per prevenire questโ€™anomalia lโ€™algoritmo ripristina le iterazioni e re-inizializza le funzioni allโ€™occorrenza. La seconda parte del termine assume che ci sia un mesh triangolare che definisce la regione anatomica. Raggiunta la convergenza, il determinante della matrice Jacobiana รจ calcolato per ogni punto della griglia di deformazione e in caso di valori negativi del coefficiente ๐›ฝ, lo stesso รจ incrementato localmente nella regione del vettore di deformazione.

๏‚ท La funzione ๐›พ๐‘†(๐‘ฃ), inclusa nel secondo termine, penalizza invece variazioni di forma eccessive nelle regioni di interesse. รˆ detto termine di regolarizzazione della forma. Definito dalla funzione

๐‘†(๐‘ฃ) = โˆ‘ โˆ‘โ€–(๐‘€(๐‘ž๐‘–๐‘˜) โˆ’ ๐‘€(๐‘ž๐‘—๐‘˜)) โˆ’ ๐‘€(๐‘ž๐‘–๐‘˜) + ๐‘ฃ๐‘–โˆ’ (๐‘€(๐‘ž๐‘—๐‘˜) + ๐‘ฃ๐‘—)โ€– 2 ๐‘–,๐‘— ๐‘˜ = โˆ‘ โˆ‘โ€–๐‘ฃ๐‘–โˆ’ ๐‘ฃ๐‘—โ€– 2 ๐‘–,๐‘— ๐‘˜

dove ๐‘ž๐‘–๐‘˜ sono i vertici delle mesh delle condizioni delle ROI k, espressi come valore medio di coordinata nelle variabili e la somma รจ calcolata per ogni coppia (i, j). Il vettore di deformazione vi e vj

sono espressi in termini di valore medio di coordinata del triangolo della mesh e in generale non corrisponde al centroide del voxel nella griglia di deformazione. La funzione ๐‘†(๐‘ฃ) รจ invariante alle trasfromazioni globali di traslazione e rotazione ed รจ dipendente solo dalle differenze dei vettori di deformazione.

๏‚ท Lโ€™ultimo termine รจ definito dalla funzione ๐ท(๐‘ฃ). Lโ€™idea รจ di estendre il concetto di chamfer matching proposto da Barrow et al. calcolando la distanza e il segno necessari per la mappatura dei punti. Usando metodi veloci mappatura descritti da Sethian รจ possibile esprime la distanza tra i punti di due superfici definiti nelle immagini obiettivo. Il gradiente รจ calcolato usando le distanze finite.

๐ท(๐‘ฃ) = โˆ‘ โˆ‘ ๐‘‘๐‘˜2(๐‘€(๐‘ž๐‘–๐‘˜) + ๐‘ฃ๐‘–) ๐‘– + ๐‘˜ โˆ‘ โ€–(๐‘€(๐‘ž๐‘—๐‘˜)) + ๐‘ฃ๐‘—โˆ’ ๐‘ž๐‘—๐‘‡)โ€– 2 ๐‘—

dove ๐‘‘๐‘˜โˆถ โ„3โ†’ โ„ รจ approssimata dalla distanza Euclidea della ROI di controllo k e ๐‘ž๐‘–๐‘˜ รจ il vertice del triangolo della mesh che rappresenta la ROI di controllo, espressa in termine di valore medio di coordinata di otto punti della griglia di coordinata. Lโ€™ultimo termine della funzione penalizza i punti dellโ€™immagine tale per cui ๐‘ž๐‘—โˆˆ โ„ e i punti qT per ogni ๐‘— โˆˆ ๐‘‡ non contengono le informazioni del vettore deformazione. Informazioni inziali introdotte nella funzione ๐ท(๐‘ฃ) mediante caratteristiche

delle ROI o dei punti di interesse guidano lโ€™algoritmo. Il termine minimizza la funzione ๐‘“ (๐‘ฃ) calcolata mediante il risolutore di equazioni non lineari in sistemi a piรน dimensioni. ๐ถ(๐‘ฃ) e ๐ท(๐‘ฃ) sono funzioni coinvolte nel calcolo dei gradienti delle immagini usando differenze finite o interpolazioni trilineari, nelle quali ๐ป(๐‘ฃ) e ๐‘†(๐‘ฃ) sono calcolate utilizzando espressioni analitiche