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Facilitazioni al subentro

SPUNTI DI RIFLESSIONE PER INTERVENTI NAZIONALI A FAVORE DEI GIOVAN

6.2 Facilitazioni al subentro

Il subentro familiare costituisce una risposta di estremo rilievo in favore del ricambio generazionale in agricoltura. L’ingresso dei giovani agricoltori viene favo- rito dalla misura 112 dei PSR e da iniziative sostenute dall’OIGA.

Va anche evidenziato come molti giovani non conoscano a fondo tali stru- menti e, in ogni caso, sono scoraggiati da presumibili difficoltà di ordine burocrati- co. Questo è quanto emerge da un’indagine realizzata nell’ambito della rete Rura- le Nazionale (MiPAAF, RRN, 2011). La stessa indagine evidenzia come il 30% dei fi- gli di conduttori agricoli intendano in futuro subentrare nell’azienda agricola della propria famiglia. Dalle stime effettuate emerge che su 100 aziende agricole con un conduttore con almeno 55 anni ed almeno un figlio di età compresa tra 18 e 39 an- ni, ben 59 troverebbero una continuità su scala familiare.

Oltre al subentro di carattere familiare, che può essere accompagnato da azio- ni di informazione/formazione, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dai PSR16e da ISMEA, andrebbe maggiormente favorita anche l’entrata di giovani a se-

guito della fuoriuscita dal circuito produttivo di anziani. A questo scopo, il subentro dovrebbe essere oggetto di un pacchetto di iniziative omogenee sia per il suben- trante sia per il cedente, così come avviene in Francia con il “Programme pour l’In- stallation et le Développement des Initiatives Locales” (PIDIL). Il programma viene gestito a livello locale dalle Camere per l’agricoltura, che si sono dotate di uno Spor- tello per le Informazioni sull’insediamento nell’impresa agricola (Point Information Installation, PIL). Il PIL fornisce ai giovani interessati diversi servizi tra cui le infor- mazioni sulle possibilità di finanziamento, un servizio di collegamento con i vendi- tori, attività di “coaching” per lo sviluppo e la formalizzazione del loro progetto, com- prese le formalità obbligatorie. Il programma, finanziato con risorse nazionali, pre- vede degli incentivi agli agricoltori senza successori. Una volta registrati presso il re- gistro per l’insediamento, il cedente riceve 5.000 euro solo dopo che un giovane agri- coltore si è effettivamente insediato. Al giovane che si insedia, invece, è concesso un finanziamento di 1.500 euro per il finanziamento dell’audit e un voucher per la rea- lizzazione di un tirocinio della durata massima di un anno nella azienda dove inten- de subentrare. Inoltre qualora il giovane si debba assentare per seguire corsi di for- mazione è riconosciuta un’indennità di sostituzione di 60 euro al giorno per un mas- simo di 100 giorni. Altre misure presenti nel PIDIL sono finalizzate a favorire l’in-

CAPITOLO6

16 Come nel caso, del “pacchetto giovani” che tende a raccogliere diverse tipologie di investimento (formazione, miglioramento aziendale, servizi di consulenza ecc.) in un unico strumento.

gresso di giovani anche in qualità di dipendenti e a coordinare l’insieme delle misu- re esistenti.

6.3 Il credito

La difficoltà di accesso al credito costituisce uno dei principali freni all’inve- stimento e all’inserimento dei giovani. Su questo tema le stesse organizzazioni pro- fessionali agricole si sono mosse firmando protocolli con il sistema bancario, af- finché le valutazioni sull’affidabilità del soggetto non siano effettuate sulla scorta delle garanzie patrimoniali che il soggetto offre ma sulla bontà dell’investimento.

Vanno qui ricordate anche le possibilità offerte da ISMEA come strumenti di accesso al credito. In particolare, le garanzie per l’accesso al credito agrario, la co- stituzione del Fondo di Capitale di Rischio e il Fondo Credito attualmente in fase di costituzione. Tali iniziative, che sono state oggetto di una sostanziale revisione nel- l’ultimo periodo, vanno valutate nel corso del tempo in termini di raccolta e conve- nienza economica all’adesione.

Alcuni protocolli tra sistema bancario e organizzazioni professionali siglate nel corso del 2012 sono volte a favorire il mantenimento delle attività produttive in un momento di crisi finanziaria ed economica che attraversa il Paese nel suo in- sieme. Anche in questo caso, il monitoraggio dell’applicazione di tali protocolli do- vrebbe consentire di meglio finalizzare l’azione di tali iniziative.

Da segnalare è il caso francese, dove il prestito è finanziato dallo Stato con la partecipazione dell’Unione Europea e viene erogato da una rete di Banche auto- rizzate a livello nazionale. Può essere richiesto da un giovane agricoltore per fi- nanziare:

– l’acquisizione del capitale dell’impresa (immobilizzazioni e attrezzature); – acquisto della terra e le spese di modernizzazione dell’azienda, fino ad un

limite di 46.000 euro;

– il capitale circolante necessario alla gestione fino ad un massimo del 10% del prestito di conduzione del primo anno di insediamento per un massi- mo di 4.600 euro.

L’entità del prestito tiene conto delle caratteristiche dell’imprenditore e del carattere familiare della nuova impresa, della finalità del prestito e della tipologia di zona dove ricade l’azienda.

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