L’intervento in progetto si riferisce all’opera pubblica denominata “OP2 – Collegamento viario tra S.S. Tosco Romagnola e Via Serravalle a San Martino” inserita nella “Variante al Regolamento Urbanistico per interventi puntuali all’interno del territorio urbanizzato individuato ai sensi dell’art.224 della L.R.65/2014” del Comune di Empoli, approvata con DCC n.122 del 25/11/2019.
Per l’opera in questione è stata redatta una specifica scheda di fattibilità, la quale, per gli aspetti idraulici, riporta quanto segue:
Figura 9: carta della pericolosità idraulica Variante al RU DCC 122 del 25/11/2019
Figura 10: carta dei battenti duecentennali Variante al RU DCC 122 del 25/11/2019
L’art.13 della L.R. 41/2018 prevede per gli interventi di nuova viabilità una fattibilità condizionata alla realizzazione delle opere di cui alle lettere a, b o c del comma 1 dell’art.8 della medesima Legge:
“Art. 13 Infrastrutture lineari o a rete
1. Nuove infrastrutture a sviluppo lineare e relative pertinenze possono essere realizzate nelle aree a pericolosità per alluvioni frequenti, indipendentemente dalla magnitudo idraulica, a condizione che sia realizzata almeno una delle opere di cui all'articolo 8, comma 1, lettere a), b) o c).
2. Nuove infrastrutture a sviluppo lineare e relative pertinenze possono essere realizzate nelle aree a pericolosità per alluvioni poco frequenti, indipendentemente dalla magnitudo idraulica, a condizione che sia assicurato il non aggravio delle condizioni di rischio in altre aree, che non sia superato il rischio medio R2 e che siano previste le misure preventive atte a regolarne l'utilizzo in caso di eventi alluvionali.”
L’art.8 della Legge riporta quanto segue:
“Art. 8 Opere per la gestione del rischio di alluvioni
1. La gestione del rischio di alluvioni è assicurata mediante la realizzazione delle seguenti opere finalizzate al raggiungimento almeno di un livello di rischio medio R2:
a) opere idrauliche che assicurano l'assenza di allagamenti rispetto ad eventi poco frequenti;
b) opere idrauliche che riducono gli allagamenti per eventi poco frequenti, conseguendo almeno una classe di magnitudo idraulica moderata, unitamente ad opere di sopraelevazione, senza aggravio delle condizioni di rischio in altre aree;
Figura 11: : carta della magnitudo idraulica L.R. 41/2018 Variante al RU DCC 122 del 25/11/2019
c) opere di sopraelevazione, senza aggravio delle condizioni di rischio in altre aree;
d) interventi di difesa locale.
2. Il non aggravio delle condizioni di rischio in altre aree è assicurato attraverso la realizzazione delle seguenti opere:
a) opere o interventi che assicurino il drenaggio delle acque verso un corpo idrico recettore garantendo il buon regime delle acque;
b) opere o interventi diretti a trasferire in altre aree gli effetti idraulici conseguenti alla realizzazione della trasformazione urbanistico-edilizia, a condizione che:
1) nell'area di destinazione non si incrementi la classe di magnitudo idraulica;
2) sia prevista dagli strumenti urbanistici la stipula di una convenzione tra il proprietario delle aree interessate e il comune prima della realizzazione dell'intervento.”
Nel caso in esame si è scelto di operare secondo quanto previsto dall’art.8 comma 1 lettera c, e cioè con opere di sopraelevazione senza aggravio del rischio.
In relazione all’opera di sopraelevazione il piano stradale è stato posto in ogni caso a quota superiore al livello idrico per esondazioni con tempo di ritorno 200 anni, indicato dalla scheda norma in 25.88 m slm.
Per il non aggravio del rischio si è proceduto secondo quanto previsto dall’art.8 comma 2 della Legge alla lettera a. Sulla base delle mappe di allagamento di cui alla Variante al RU sopra richiamata si è provveduto a determinare il volume di esondazione occupato dalla nuova infrastruttura, che risulta essere pari a circa 2.700 m3. Si prevede quindi di realizzare le cunette a piede rilevato con una sezione tale da consentire di accogliere tale volumetria e di assicurarne il drenaggio verso il reticolo di scolo esistente nell’area, il cui recettore finale è costituito dal Fosso del Romito. In particolare si prevede di realizzare la cunetta posta ad Ovest della nuova viabilità con una sezione maggiorata rispetto ad una cunetta standard e di collegare le due cunette con tubazioni sottostrada (ipotizzate di diametro 500 mm a 25 m di interasse) in grado di garantire il libero transito delle eventuali acque di esondazione da un lato all’altro del nuovo rilevato. Il progetto prevede la realizzazione per una lunghezza complessiva di circa 785 metri su ciascun lato (le cunette sono previste su tutto lo sviluppo della strada e delle rotatorie ad eccezione del tratto 4 ove è prevista la realizzazione di una fognatura di raccolta delle acque).
Realizzando la cunetta sul lato Est dell’infrastruttura con sezione trapezia di 60cm di base, 80cm di altezza e scarpa delle sponde 1 su 1 si dispone di una volumetria di 1.12 mc al metro lineare; pertanto in tale cunetta sarà possibile disporre di un volume pari a circa 785x1.12 = 880 mc. La restante volumetria, pari a 2700-880 = 1820 mc, potrà essere disposta nella cunetta posta ad Ovest, la quale dovrà avere una sezione media di 1820/785 = 2.32 m2 al metro. Realizzando tale cunetta con larghezza al fondo di 2.2 m e medesima altezza e scarpa dell’altra cunetta, si ottiene un volume medio di 2.4 mc al metro lineare, superiore al minimo necessario.
L’ingombro delle cunette è stato considerato nella definizione del piano particellare di esproprio preliminare.
Con la messa in opera di quanto sopra descritto si consegue il duplice obiettivo di realizzazione dell’opera di sopraelevazione e di non aggravio del rischio in altre aree.
La soluzione definita in questa sede potrà essere oggetto di valutazioni in sede di progetto definitivo, sempre nel rispetto della volumetria indicata (circa 2.700 mc in occasione di eventi alluvionali duecentennali) e del battente fissato in 25.88 m slm.