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1.3 La ricerca perdite in rete

1.3.1 Le perdite in rete

1.3.1.3 Fattori che influenzano le perdite

La frequenza di formazione di perdite nella rete è strettamente legata al comportamento del soggetto gestore. Per focalizzare il problema si individuano le seguenti categorie che raccolgono i fattori coinvolti (M. Farley, 2001):

• Risorse: la disponibilità di risorsa idrica è chiaramente centrale nella determinazione del volume di perdite tollerato. Laddove la risorsa è consistente

Capitolo 1 40 la perdita è gestita e tollerata in maniera diversa rispetto a dove è scarsa. Le risorse finanziarie e umane presenti determinano invece le modalità di intervento permesse.

• Stato delle infrastrutture: lo stato degli elementi costituenti la rete e le politiche di rinnovamento e manutenzione attuate dal gestore sono una delle ragioni principali del diverso regime di perdite presenti. La scelta del tipo e della qualità dei materiali, così come le tecnologie di posa utilizzate, in particolar modo in presenza di terreni aggressivi, influenzano la vita dell’acquedotto. La scelta dei materiali è comunque, a sua volta, influenzata dalle condizioni locali, come la disponibilità di risorse sul posto e le disponibilità finanziarie del gestore. La caratteristica più importante per la durata nel tempo delle strutture metalliche è la loro resistenza agli attacchi corrosivi, sia internamente che esternamente alla condotta:

 Corrosione interna: è generalmente più marcata in acque acide. Nel caso delle condotte di ferro si sviluppano sulle pareti della condotta dei noduli che sono associati alle zone di metallo attaccabili. La parete della condotta si indebolisce e diminuisce la sua capacità di resistere alla pressione interna. La conseguenza col tempo è la formazione di un foro nella parete della condotta che genera una perdita.

 Corrosione esterna: può manifestarsi in presenza di suoli aggressivi a seconda della concentrazione di sali disciolti, in presenza di ossigeno, di attività batterica, per pH acidi. Gli effetti sono simili a quelli della corrosione interna.

 Le condotte di cemento possono essere corrose da alte concentrazioni di solfati nel suolo circostante o nell’acqua.

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Figura 1.7- Corrosione interna Figura 1.8 - Corrosione esterna

Nel corso degli anni sta aumentando l’attenzione rivolta all’affidabilità e funzionalità dei dispositivi e dei materiali utilizzati. In particolare ci si concentra sull’utilizzo di protezioni esterne ed interne per le condotte. Proseguono inoltre le ricerche per migliorare la durabilità delle condotte in materiali plastici (PVC, polietilene). Bisogna ricordare che una porzione di rete, gli allacci alle abitazioni, non ricade sotto la responsabilità del gestore ma direttamente del consumatore. In genere le riparazioni da parte dei consumatori richiedono tempi più lunghi così che le perdite perdurano nel tempo e gli effetti risultano amplificati.

• Pressione: la pressione può influenzare il processo di formazione di perdite in rete in diversi modi:

 il volume di acqua che fuoriesce dalle condotte o dalle giunzioni difettose aumenta in maniera direttamente proporzionale alla pressione. Così come, specialmente in reti datate, un aumento di pressione anche di pochi metri porta ad un gran numero di rotture su tratti limitati di condotta. Viceversa la riduzione di pressione salvaguarda le condotte da questo fenomeno;

 di contro una pressione alta in rete, aumentando la velocità di fuoriuscita dell’acqua ed il rumore che questa produce, fa si che la perdita sia visibile in un tempo minore e più facilmente individuabile con i metodi di rilevazione acustica;

 l’improvviso aumento delle pressioni dovuto al colpo d’ariete che si verifica quando una pompa o una valvola sono chiuse troppo velocemente può causare la deformazione o la rottura della condotta;

Capitolo 1 42 • caratteristiche e movimenti del suolo: le caratteristiche del suolo influenzano

fortemente il tempo di individuazione di una perdita. Chiaramente, in caso di suolo ghiaioso, il tempo è ridotto, viceversa nel caso di suolo sabbioso, la perdita può continuare la sua azione per un tempo indefinito senza essere visibile. I movimenti del suolo possono essere causati da variazioni della composizione granulometrica, cambi veloci di temperatura, gelo, subsidenza e terremoti. Come conseguenza si assiste ad un incremento di sollecitazione sulle condotte che può portare alla rottura e al movimento delle giunzioni;

• carico di traffico: gli effetti delle vibrazioni generati dal passaggio di veicoli pesanti sulla struttura sovrastante porta danni alle condotte;

• età: l’età di un acquedotto non è di per sé un fattore determinante ma, come si è visto, molti dei fattori appena descritti dipendono da questa ed il loro effetto si amplifica nel tempo;

• il numero degli allacci: le rotture relative agli allacciamenti possono costituire oltre il 70-80% delle rotture complessive, con un’incidenza relativa ai volumi perduti verosimilmente non molto inferiore. Peraltro la sola presenza di un allacciamento alla rete costituisce una significativa "opportunità" di rottura e di perdita, legata all'elevata sproporzione di resistenza alle sollecitazioni meccaniche (esempio colpi d'ariete, assestamenti, vibrazioni connesse al traffico) fra la rete di distribuzione e l'allacciamento stesso, in genere dovute alle forti differenze di diametro, spessore e di caratteristiche del materiale delle condotte;

• lunghezza degli allacci, materiali e modalità di posa. Spesso risulta problematica la rilevazione delle perdite sugli allacciamenti, trattandosi in genere di fuoriuscite singolarmente modeste ma numerose e localizzate, frequentemente, su tratti ricadenti in proprietà privata. Solitamente vengono impiegati, per i nuovi allacci, materiali e tecniche di posa della migliore qualità, proprio a causa della criticità degli allacciamenti nell'ambito del contenimento dei livelli di perdite;

43 Capitolo 1 • lunghezza delle reti di distribuzione e adduzione. Evidentemente, quanto maggiore

è lo sviluppo delle reti tanto più elevate sono le possibilità di rotture.

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