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3. Risultati e discussione

3.2.5 Fauna demersale

Durante la campagna di caratterizzazione della ZTB “Argentario” sono state effettuate quattro cale con rete a strascico. I rendimenti di ciascuna specie per cala, sono illustrati nelle tabelle 3.14 e 3.15, mentre nella tabella 3.16 sono mostrati i rendimenti medi, con relativo errore standard. Sono state catturate 74 specie, costituite da 26 telostei, 2 selaci, 15 molluschi cefalopodi, 19 crostacei decapodi, 5 molluschi gasteropodi, 5 echinodermi e 2 cnidari. Le specie con i rendimenti più elevati sono risultate:

- tra le specie commerciali: M. merluccius, M. poutassou, P. longirostris, T. minutus

capelanus, I. coindetii, Todaropsis eblanae, E. cirrhosa, H. d. dactylopterus, A. sphyraena, Lepidorhombus boscii, Zeus faber e Lepidopus caudatus. Le prime cinque

specie hanno dominato le catture, sia in numero che in peso. Da segnalare la cattura di quantità particolarmente rilevanti di M. poutassou verificatasi nella terza cala

(124390 individui/km2, pari a 3777 kg/km2), che ha determinato gli elevati

rendimenti medi di questa specie (Fig. 3.50).

- tra le specie non commerciali: G. a. argenteus, M. scolopax, C. aper e Macropipus

tuberculatus.

- tra le specie appartenenti al cosiddetto “sporco”: F. quadrangularis, Astropecten

irregularis pentacanthus, Astropecten aranciacus, Stichopus regalis e L. phalangium. F. quadrangularis è stata catturata in quantità abbondanti nelle prime due cale, a

minor profondità, L. phalangium solo nella seconda cala ed in modeste quantità, a causa delle caratteristiche dell’attrezzo che tende a scivolare sopra i letti a crinoidi. La struttura del popolamento ittico evidenziata da questo studio trova conferma con quanto riportato da Biagi et al. (2002) sulle associazioni faunistiche.

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Tabella 3.14 - Indice di densità (num/km2) di ciascuna specie catturata nelle quattro cale effettuate all’interno dell’area.

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Tabella 3.15 - Indice di biomassa (kg/km2) di ciascuna specie catturata nelle quattro cale effettuate all’interno dell’area.

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Le figure 3.51, 3.52 e 3.53 illustrano le strutture di taglia delle specie commerciali risultate più abbondanti nelle catture; per ogni specie è stata calcolata la percentuale di giovanili ed adulti (tabella 3.17), considerando la taglia di maturità sessuale.

Sono stati misurati 3858 esemplari di M. merluccius (da 2,5 a 37,0 cm LT). La distribuzione di taglia presenta una moda evidente a 10 cm LT; quasi la totalità degli esemplari catturati era inferiore a 20 cm LT e oltre questa taglia sono stati rinvenuti solo 5 esemplari. Considerando come taglia di maturità sessuale 30 cm LT (Colloca, 1999) riporta valori intorno a 35 cm LT per le femmine e 20-25 cm LT per i maschi), la percentuale di giovanili è praticamente del 100%. Gli adulti di questa specie sono meno disponibili alla cattura con reti a strascico e, comunque, nell’area di studio sono maggiormente presenti o tra 60 e 120 m (i maschi) o tra 250 e 400 m (le femmine di grandi dimensioni) (Sbrana, 1995).

Il numero di individui catturati di M. poutassou è di 11593, con una LT che va da 14 a 23 cm. Nell’istogramma è presente un unica moda a 16 cm LT. Considerando la taglia di maturità di 22 cm LT (Ungaro e Martino, 1999a), la quasi totalità delle catture è costituita da giovani. In genere gli esemplari adulti, di taglie maggiori si catturano a maggiori profondità.

Sono stati campionati 1800 esemplari di T. minutus capelanus, che hanno mostrato un ampio intervallo di taglia, da un minimo di 5 ad un massimo di 19 cm LT. La moda della popolazione campionata è compresa tra 8 e 9 cm LT e, considerando la taglia di maturità sessuale di 13 cm LT (Belcari e Sbrana, 1999), circa il 94% della cattura era costituito da giovani.

Le catture di L. boscii sono state di 156 esemplari (tra 6 e 27 cm LT). Il 99,4% del campione è risultato costituito da giovanili, considerando la taglia di maturità di 23 cm LT (Ungaro e Martino, 1999b). È presente un’unica moda a 11 cm LT.

Sono stati catturati 93 individui di H. d. dactylopterus (da 5 a 14 cm LT) con una maggiore presenza di esemplari tra 6 e 10 cm LT. Tutti gli esemplari erano costituiti da forme giovanili (<20 cm), dato che questa specie mostra una chiara segregazione taglia-profondità, con gli individui di taglia maggiore distribuiti soprattutto su fondali epibatiali (Tursi et al., 1999a).

Sono stati catturati soltanto 24 individui di M. barbatus. La taglia minima è risultata pari a 15 cm LT mentre la massima a 23 cm LT, con una moda a 20 cm LT. Per questa specie la totalità degli individui campionati è risultata costituita da adulti (LT>12 cm, Voliani, 1999). Da considerare, comunque, che M. barbatus è una specie tipica della fascia costiera e pertanto i fondali analizzati rappresentano solo la parte marginale del suo areale.

I 748 individui catturati di I. coindetii hanno mostrato un intervallo di taglia molto ampio, tra 3 e 16 cm LM, anche se oltre l’80% degli esemplari era inferiore a 7 cm LM. Su questa base, il 98% della popolazione campionata è risultato costituito da giovanili, con LM minore di 12 cm, taglia a partire dalle quale gli esemplari sono considerati adulti (Belcari, 1999a).

Le catture di E. cirrhosa sono state di 62 esemplari, tra 2 e 8 cm LM, con una moda evidente a 6 cm LM. La specie è caratterizzata, nel periodo autunnale ed invernale, dalla presenza di una sola componente demografica, costituita da esemplari reclutati

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all’inizio della primavera precedente e che raggiungeranno la maturità sessuale nell’estate dell’anno successivo (Belcari e Sartor, 1999). Anche per questo motivo il 98,4% degli esemplari catturati era costituito da giovanili.

Sono stati campionati 171 esemplari di T. eblanae, da 3 a 15 cm LM, con moda tra 6 e 7 cm LM. Circa l’88% degli individui misurati è costituito da giovani (LM<10 cm, Belcari, 1999b).

I 1329 esemplari di P. longirostris misuravano tra 10 e 40 mm LC. La distribuzione di frequenza mostra più picchi modali (15 mm, 18 mm, 24 mm e 30 mm LC), a testimonianza della presenza di più componenti demografiche. Considerando la taglia di maturità sessuale delle femmine di 24 mm LC (Tursi et al., 1999b), i giovani sono il 52,1% degli esemplari campionati.

Sono stati catturati solo 78 esemplari di N. norvegicus, tra 24 e 58 mm LC. La quasi totalità degli esemplari era costituita da adulti (LC>27 mm, Sabatini e Cau, 1999). Nel Mar Tirreno Settentrionale la specie è presente essenzialmente tra 250 e 500 m, pertanto nell’intervallo batimetrico della ZTB le catture sono piuttosto scarse.

Sono stati catturati 192 esemplari di A. sphyraena, tra 4 e 17 cm LT. Dalla distribuzione di taglia si evidenzia una moda tra 12 e 14 cm LT. Considerando la taglia di maturità sessuale di 12 cm LT (Rossi et al., 1999), un terzo degli esemplari catturati era costituito da individui nella fase giovanile.

In allegato I sono riportate, per queste specie, delle schede riassuntive con le informazioni su morfologia, distribuzione e ciclo biologico.

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Fig. 3.51 - Istogrammi taglia frequenza delle catture di M. merluccius, M. poutassou,

T.minutus capelanus e L. boscii. M. merluccius n = 3858 0 10 20 30 40 50 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 >20 LT (cm) % M. poutassou n = 11593 0 10 20 30 40 50 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 >20 LT (cm) % T. minutus capelanus n = 1800 0 10 20 30 40 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 LT (cm) % L. boscii n = 156 0 10 20 30 40 50 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 > 15 LT (cm) %

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Fig. 3.52 - Istogrammi taglia frequenza delle catture di H. d. dactylopterus, M. barbatus,

I. coindetii ed E. cirrhosa. H. d. dactylopterus n = 93 0 4 8 12 16 20 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 LT (cm) % M. barbatus n = 24 0 9 18 27 36 45 15 16 17 18 19 20 21 22 23 LT (cm) % I. coindetii n = 748 0 5 10 15 20 25 30 35 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 LM (cm) % E. cirrhosa n = 62 0 5 10 15 20 25 30 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 LM (cm) %

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Fig. 3.53 - Istogrammi taglia frequenza delle catture di T. eblanae, P. longirostris,

N. norvegicus ed A. sphyraena. T. eblanae n = 171 0 10 20 30 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 LM (cm) % P. longirostris n = 1329 0 5 10 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 LC (mm) % N. norvegicus n = 78 0 5 10 15 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 >50 LC (mm) % A. sphyraena n = 192 0 3 6 9 12 15 18 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 LT (cm) %

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Tabella 3.16 - Indici medi di densità (n/km2) e di biomassa (kg/km2) di ciascuna specie catturata nelle quattro cale effettuate all’interno dell’area.

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Tabella 3.17 - Percentuale di giovanili ed adulti delle specie commerciali risultate più abbondanti nelle catture.

Specie % giovanili % adulti

M. merluccius 99,90 0,10 M. poutassou 99,87 0,13 T. minutus capelanus 93,77 6,23 L. boscii 99,36 0,64 H. d. dactylopterus 100 0,00 M. barbatus 0,00 100 I. coindetii 97,73 2,27 E. cirrhosa 98,39 1,61 T. eblanae 88,32 11,68 P. longirostris 52,89 47,11 N. norvegicus 1,28 98,72 A. sphyraena 33,34 66,66

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4. Conclusioni

Il presente lavoro di tesi ha permesso di caratterizzare la situazione ambientale presente nella Zona di Tutela Biologica (ZTB) “Argentario”, localizzata nel Mar Tirreno Settentrionale, sui fondali fangosi ad ovest dell’Isola del Giglio.

Queste informazioni costituiscono un quadro di riferimento per monitorare nel tempo gli effetti del regime di regolamentazione della pesca, in vigore in quest’area a partire da gennaio 2005.

La revisione dell’informazione esistente ha permesso di delineare un primo quadro ambientale dell’area, seppure in maniera poco dettagliata, essendo gran parte dei dati disponibili per una scala geografica piuttosto ampia. Questo si è verificato, in particolare, per i dati abiotici (meteorologia, regime delle correnti, sedimentologia). La realizzazione di una campagna sperimentale ad hoc nella Zona di Tutela Biologica ha permesso di integrare le informazioni preesistenti e di acquisire nuovi dati.

Va comunque tenuto in considerazione che i dati acquisiti si riferiscono ad un arco temporale piuttosto ristretto. Per una completezza delle informazioni si renderà necessario, quindi, estendere nel futuro le ricerche ed i monitoraggi anche alle altre stagioni, non considerate in questa ricerca.

I risultati ottenuti hanno evidenziato che la ZTB è localizzata in un’area di particolare rilevanza dal punto di vista ecosistemico. L’area mostra, specialmente alle profondità minori, una facies a crinoidi (L. phalangium) e, a quelle maggiori, importanti concentrazioni dell’ottocorallo F. quadrangularis. La presenza delle due specie si associa a peculiari caratteristiche biocenotiche: elevata ricchezza in specie e diversità specifica, alti tassi di produzione secondaria e, tra l’altro, abbondanti risorse alimentari per molte specie ittiche demersali. Rilevante sembra essere la massiccia presenza del misidaceo L. typicus, elemento chiave nella dieta dei giovanili di molte specie di teleostei.

Per queste ragioni l’area è caratterizzata da considerevoli concentrazioni, soprattutto nel periodo estivo-autunnale, di esemplari nella fase giovanile di molte specie ittiche di rilevanza commerciale, in particolare nasello, merluzzetto capellano, totano, gambero rosa.

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Nell’area in cui è inserita la ZTB, in particolare nel periodo estivo, vi era una forte pressione di pesca, mirata allo sfruttamento degli esemplari di piccole dimensioni di molte specie ittiche. L’attività di pesca è però sensibilmente diminuita negli ultimi anni, in conseguenza dell’introduzione della nuova regolamentazione sulle taglie minime di sbarco e, più recentemente, dell’istituzione della ZTB.

I risultati della presente ricerca, relativi ad un ristretto arco temporale, ma supportati da informazioni già disponibili, hanno dimostrato pertanto la validità dell’allocazione della ZTB “Argentario” in un’area che ha allo stesso tempo le caratteristiche di habitat essenziale per molte specie commercialmente importanti e anche di habitat sensibile, viste le sue peculiarità biocenotiche.

La protezione di quest’area può quindi avere importanti conseguenze per la gestione della risorse ittiche, con benefici anche per le zone limitrofe; si verrebbe così a ridurre il tasso di mortalità di uno stadio vitale critico dei pesci, come quello giovanile (Colloca et al., 2006c).

Un altro aspetto importante che è emerso dalla ricerca è la persistenza spazio temporale mostrata da questo habitat, caratteristica essenziale per orientarne la scelta a fini gestionali.

La recente istituzione delle Zone di Tutela Biologica (ZTB) rientra in questa linea di intervento, anche se sono necessari studi e monitoraggi per verificarne la localizzazione ed estensione ottimali e l’efficacia nel tempo. Le ricerche sulle ZTB ed i monitoraggi futuri dovrebbero essere in grado di verificare l’efficacia di questa misura gestionale ed eventualmente, di permettere la localizzazione spaziale e l’estensione ottimali della zona da tutelare.

In effetti, l’estensione della ZTB “Argentario” è limitata (50 km2): si tratta di una

delle più piccole Zone di Tutela Biologica presenti in Italia. È stato osservato (Colloca et al., 2006c) che, poiché i giovanili di molte specie ittiche tendono a concentrarsi in aree relativamente ristrette, la sottrazione alla pesca anche di piccole zone (intorno al 5% dell’areale totale sfruttato dalle marinerie locali) potrebbe comportare la protezione del 20-50% delle reclute del nasello presenti nel Mar Tirreno Settentrionale. Inoltre, poiché la concentrazione di reclute di questa specie nel Mar Tirreno è la più alta di tutto il Mediterraneo Occidentale (Colloca et al., 2006c), la presenza di zone di tutela all’interno di quest’area potrebbe comportare benefici estendibili anche alle aree confinanti.

Da uno studio condotto nell’Isola caraibica di Santa Lucia, in seguito alla proibizione della pesca in una piccola area, è emerso, a cinque anni dalla chiusura, che le catture nelle acque limitrofe sono aumentate del 90% (Gell e Roberts, 2003).

Il monitoraggio futuro dovrebbe avere le stesse caratteristiche della ricerca effettuata nel presente studio, che ha interessato l’intero ecosistema nel suo complesso, non limitandosi ai soli aspetti inerenti le risorse ittiche.

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