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IL CONTESTO SPAGNOLO E IL LITORALE ALICANTINO

2.2 Il fenomeno del turismo residenziale

Negli anni sessanta si osserva, dunque, la più manifesta espressione dell'espansione territoriale fuori da ogni limite istituzionale. Un fenomeno, in particolare, diventa protagonista delle coste spagnole, in special modo quelle alicantine. Secondo il primo piano di sviluppo le costruzioni turistiche avrebbero dovuto rispettare delle percentuali ben precise: il 48% di alloggi alberghieri e il 52% extra-alberghieri. La realtà era ben diversa: solo il 20% risulta destinato all'offerta alberghiera mentre ben l'80% era destinato ad uso extra-alberghiero146.

Questo dati rilevano la persistenza nell'area geografica del fenomeno del turismo residenziale. Si presenta, inoltre, come una sorta di combinazione tra migrazione e

turismo147, ed è un processo essenziale per capire l'evolversi dell'urbanizzazione turistica

delle coste spagnole.

Il termine è stato introdotto posteriormente al suo avvento nel territorio spagnolo, precisamente nel 1979 da Francisco Jurdao, sociologo spagnolo che si ricorda in questa sede per un interessante lavoro sull'urbanizzazione della Costa del Sol.

Generalmente si tratta di una tipologia di turismo generata da una popolazione urbana che decide di spostarsi, in questo caso, in un altro luogo differente da quello di residenza attuale, con una istanza turistica a fini abitativi e non alberghieri.

Senza voler addentrarsi nel caso italiano è bene ricordare che il fenomeno interessa profondamente anche il territorio nostrano, basti pensare alla rapida costruzione di

146 Cfr. Garrido A.M. (2007) Historia del turismo en España Editorial Sìntesis

147 Cit. Mazón Martínez T., Huete R., Mantecón A. (2009). Turismo, urbanización y estilos de vida. Las nuevas formas de movilidad residencial. Barcelona: Editorial Icaria. Pag. 38

seconde case avvenute dagli anni sessanta sul litorale adriatico. L'intensa costruzione di abitazioni fronte mare ha cambiato radicalmente l'assetto del territorio, che verrà poi intensificato ulteriormente nei decenni successivi per la costruzione di importanti infrastrutture come l'autostrada o la linea ferroviaria proprio lungo l'adriatico148.

In linea generale il turismo residenziale rappresenta una recente forma di pseudo- migrazione che include un forte spostamento sia geografico ma soprattutto socio- culturale. In riferimento alle classi medie europee, infatti, si ha un forte cambiamento e ricostruzione della propria routine, considerando in particolare il carattere non- produttivo della permanenza.

Proprio su questa ultima caratteristica, e cioè la lunghezza di soggiorno, le tipologie di soggiorno sono generalmente intese con il grado di permanente e semi-permanente, i quali fanno dubitare il concetto del “turismo” applicato allo spostamento residenziale. Effettivamente se osserviamo il termine di turismo si intendono quello spostamenti temporanei, da un luogo all'altro che superino le ventiquattro ore. In questo caso lo spostamento residenziale con fini abitativi è considerabile turistico in quanto si conformano ad una nuova tipologia di turismo a lungo tempo si per le attività svolte e, generalmente, per la non produttività di chi lo attua, sia per lo status che assume che per i beni da loro consumati.

Le seconde case, dunque, nonostante vadano a conformare tutto quel settore extra- alberghiero che renda difficile un controllo della situazione turistica ,devono essere analizzate secondo l'uso che se ne fa e di come esprime la relazione degli utenti che non rende i luoghi ospitanti, ossia luoghi di pura residenza abituale, ma bensì luoghi turistici.

È opportuno precisare come tale processo non sia, ovviamente, riconducibile al periodo storico in questa sede affrontato e che non sia un processo presente nella sola Spagna. Come ci fa notare Pino Artacho, infatti, è un processo osservabile in molti dei paesi più industrializzati del mondo, specialmente localizzato in aree rurali e nelle destinazioni litorali fin dalla loro fase di sviluppo più intenso149.

Gli inizi di tale fenomeno sono da ritrovarsi negli anni sessanta, ma sarà negli anni ottanta e novanta che si osserva il culmine dell'esito di tali spostamenti. Occorre infatti riflettere su come una trafila di momenti istituzionali come il trattato di Maastricht nel

148 Cfr. Ciorra P. Adriati-città. Un paesaggio postindustriale in Lumly R. e Foot J. (2007) Le città visibili. Spazi urbani in Italia, culture e trasformazioni dal dopoguerra a oggi. Il Saggiatore 149 Cfr. Pino Artacho, del. J. A. Las segundas residencias: permanencia y fugacidad de la experiencia

turistica. in Mazón Martínez T., Huete R., Mantecón A. (2009). Turismo, urbanización y estilos de vida. Las nuevas formas de movilidad residencial. Barcelona: Editorial Icaria.

1992 e l'accordo di Schengen, hanno alla mobilità internazionale intra-europea, incrementando, tra le altre cose, il fenomeno del turismo residenziale150.

La massificazione di tale fenomeno è infatti connessa a determinati fattori, riassumibili in:

– sviluppo delle classi medie e, quindi, un innalzamento quantitativo della domanda;

– evoluzione sociale e culturale, specialmente da un punto di vista lavorativo e relativo ad usi e costumi nella percezione ed usufrutto del tempo a disposizione; – un desiderio da parte delle classi medie di emulare le classi più privilegiate,

percependo la capacità economica di permettersi una seconda casa come ad un vero e proprio status personale151.

Il fenomeno è osservabile anche nella storia dell'evoluzione turistica in Francia (dove i pensionati britannici si dirigevano verso Normandia Bretagna, Linguadoca e Perigord), negli Stati Uniti (dal Nord verso la Florida, San Diego, Fort Mill, Miami, Dal Canada verso l'Arizona). Anche in America Centrale dove vista la presenza di numerosi turisti residenziali in Costa Rica. Per motivazione sociali e culturali il fenomeno del turismo residenziale non risulta particolarmente diffuso in Africa o in Asia152, con alcune

eccezioni di destinazioni con alle spalle storia di colonizzazione.

Tourkomenis ci illustra una comparazione tra Grecia e Spagna nel processo di litoralizzazione conseguente al turismo residenziale.

Il turismo residenziale in Spagna si articola in tre differenti tipologie di evoluzione territoriale:

– la zona rurale, diffusa un pò in tutta la nazione,m specialmente in zone limitrofe alle grandi metropoli;

– l'urbana, legata a diversi ambiti di investimenti e non solo connessa al turismo; – la litorale, dove si osserva soprattutto una grande presenza internazionale153.

Quello coerente con la nostra analisi è, ovviamente, l'ultima tipologia, e anche quella

150Cfr. Leontidou L., Tourkomenis K. El turismo residencial y la litoralización del mediterráneo: la migración del norte a las costas meridionales de Europa. In Mazón

Martínez T., Huete R., Mantecón A. (2009). Turismo, urbanización y estilos de vida. Las nuevas formas de movilidad residencial. Barcelona: Editorial Icaria, pp. 37-54

151 Cfr. Mazón Martínez T. (2001). Sociologia del turismo. Editorial Universitaria Ramon Areces. 152 Cfr.Guerrero S. Dubai: crisis economica y turismo residencial. In Mazón Martínez T., Huete R.,

Mantecón A. (2009). Turismo, urbanización y estilos de vida. Las nuevas formas de movilidad residencial. Barcelona: Editorial Icaria, pp. 221-233

153 Cfr. Pino Artacho, del. J. A. Las segundas residencias: permanencia y fugacidad de la experiencia turistica. in Mazón Martínez T., Huete R., Mantecón A. (2009). Turismo, urbanización y estilos de vida. Las nuevas formas de movilidad residencial. Barcelona: Editorial Icaria.

che detiene la presenza più massiccia e collegata più strettamente al boom turistico e molti investimenti delle famiglie spagnole, a partire dagli anni sessanta.

Le radici del fenomeno vengono ricondotte in particolar modo alla crisi urbana, ad un abbassamento di qualità della vita in città, alla diminuzione delle ore di lavoro giornaliere e ad un aumento delle capacità acquisitive.

Quelli che vengono comunemente chiamati segundones (da “seconde case”, appunto) entrano a far parte in questo periodo storico, della gerarchia sociale ed economica delle zone interessate, alterandone le caratteristiche preesistenti per conformarle ad una nuova tipologia di relazioni con gli indigeni delle località.

È anche vero che il turismo di massa apporta a queste regioni un afflusso di turisti di classe sociale medio-bassa, pienamente giustificata da un mercato che ha lasciato poco spazio allo sviluppo di un modello turistico specializzato e complesso154.

Mentre ancora negli anni sessanta, durante i primi periodi di costruzione di molte aree litorali, le vecchie generazioni erano ancora ancorate ai settori tradizionali dell'economia del luogo, ossia agricoltura e pesca, le nuove affrontava la pressante richiesta di terreno, svendendo i propri appezzamenti terrieri al mercato immobiliare, generalmente a prezzi molto accessibili, per ricavarne vantaggi alle generazioni posteriori future.

Ne consegue la creazione di una rete commerciale di servizi e attività ausiliarie che, i primi tempi, ha generato una grande euforia per la progressiva crescita di posti di lavoro e lo sviluppo sempre più intensivo del territorio155.

Lo sviluppo intensivo del litorale è iniziato a farsi più evidente alla fine del decennio, per le profonde ripercussioni che il boom dell'edilizia turistica ha causato nelle struttura del territorio. Oltre ai nuclei urbani già preesistenti e sottoposti ad un allargamento dei propri limiti territoriali, si è assistito alla nascita di nuovi nuclei e urbanizzazioni che non avevano alcun collegamento con i nuclei tradizionali, se non quello di far parte della stessa delimitazione municipale156.

Da prendere in considerazione, per la nostra analisi, è la grande presenza di turisti internazionali che usufruiscono delle seconde case litorali, tanto da creare comunità vere

154 Cfr. Baños Castiñera C. J. (2001). La oferta turística complementaria en los destinos turísticos alicantinos: implicaciones territoriales y opciones de diversificación. Alicante: Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes.

155 Cfr. Mazón Martínez T. (2001). Sociologia del turismo. Editorial Universitaria Ramon Areces. 156 Cfr. Mantecón A., Huete R., Mazón T. (2009). Las urbanizaciones “europeas”. Una investigación

sobre las nuevas sociedades duales en el Mediterráneo. Scripta Nova. Revista Electrónica de Geografia y Ciencias Sociales, vol. XIII, n° 301.

e proprie, diventando caratteristica speculare di molte aree della costa mediterranea spagnola. Basti pensare ad Alfaz del Pi, municipio limitrofo a Benidorm, con una grande comunità norvegese. Il fenomeno del turismo residenziale è senza ombra di dubbio uno degli effetti del processo di internazionalizzazione e sviluppo del turismo di massa, con le nuove facilitazioni in ambito comunicativo e di accessibilità, l'incremento e il potenziamento dei trasporti oltre ad altri fattori di carattere familiare e socio- economico, tra i quali, in primis, la valuta favorevole.

Si assistette così ad un cambio di proprietà che genera un incremento della disponibilità economica degli abitanti delle zone, che progressivamente si discostano dai metodi produttivi tradizionali, perdendo la tradizionale dipendenza dall'agricoltura157.

Tra le caratteristiche dell'urbanizzazione turistica del litorale spagnolo, se ne ritrova una applicabile anche alla fase di urbanizzazione italiana, e cioè la forte presenza di investimenti stranieri.

Si assiste, infatti, ad un progressivo inglobamento dei prodotti turistici tradizionali verso il nuovo mercato del turismo sol y playa che sempre più rientra nella offerta indirizzata alla classe media europea, verso lo sviluppo di destinazioni turistiche composte da un offerta rigida nella sua tipologia di target ma complessa per i molteplici servizi ausiliari al turismo residenziale, necessari per soddisfare un turista che, sempre meno, privilegiava il solo contatto con l'ambiente ecologico158. Si iniziava a creare, quindi, una

tipologia di soggiorno basata su determinati bisogni che ritrovavano il loro soddisfacimento proprio nel processo dell'urbanizzazione turistica.

Questa tipologia di fenomeno è sintomo di un cambiamento che segnerà molte delle aree litorali europee e di un processo che porterà all'occupazione di gran parte del suolo creando un forte squilibrio socio-economico. Il fenomeno viene generalmente chiamato delle società “duali” con riferimento all'esistenza di due contrastanti tipologie di assetti urbani presenti nello stesso territorio, di cui una legata fortemente al turismo.

Francisco Jurdao ci propone nove caratteristiche peculiari delle nuove urbanizzazioni: – sono da considerarsi veri e propri nuovi nuclei urbani;

– non sono collegati con il nucleo tradizionale;

– l'unica relazione che hanno con i nuclei tradizionali è appunto, amministrativa; – la maggior parte degli abitanti delle nuove urbanizzazioni sono proprietari degli

157 Cfr. Mazón Martínez T. (2001). Sociologia del turismo. Editorial Universitaria Ramon Areces. 158 Cfr. Baños Castiñera C. J. (2001). La oferta turística complementaria en los destinos turísticos

alicantinos: implicaciones territoriales y opciones de diversificación. Alicante: Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes.

immobili;

– una grande percentuale di questi è straniera;

– è una categoria di persone eterogenea e temporanea; – esistono frequenti transazioni di proprietà;

– i punti prima citati rappresentano un ostacolo allo svilupparsi di una vita comunitaria;

– il reddito di questi nuovi abitanti è più alto rispetto alla media dell'amministrazione municipale159.

Si tratta pertanto della nascita di due situazioni inerenti all'urbanizzazione turistica ben distinte tra loro, generando non solo una disparità di tipo socio-economico, ma anche ambientale e paesaggistico e ambientale, visto il grande consumo di suolo richiesto dalle nuove popolazioni che occupano il territorio.

Nel momento in cui appaiono nuovi nuclei residenziali e nuovi poli di attrazione (porto turistico, casinò, discoteca, complesso sportivo, campo naturista) si passa insensibilmente da una struttura spaziale mononucleare e unipolare a una struttura polinucleare e multipolare.Si tratta sempre di un tipo di spazio turistico aperto, ma sempre più specializzato. Questa evoluzione dei piccoli comuni balneari del mediterraneo sembra corrispodenre a quello che numerosi autori definiscono come balearizzazione, una sorta di punto di non ritorno verso una monocoltura turistica. Questa definizione si adatta perfettamente ad alcune località insulari come Tenerife (Canarie) e Palma di Maiorca (baleari)160.

Questo grande consumo di territorio legato al fenomeno residenziale è dovuto anche alla tipologia della sua evoluzione, proceduta per anni senza modelli fissi sui quali conformarsi e verso una pluralità di logiche di crescita. È da soffermarsi anche sul caso delle multi proprietà, particolarmente care ai turisti stranieri161

Sandra Guerrero mette in luce le diversità e i lati positivi che il turismo residenziale spagnolo presenta in confronto ad altre regioni internazionali: in Spagna le regioni che

avevano sofferto un esodo massivo di abitanti verso le città, ne beneficiano ora con la presenza di pensionati, che le ripopolano riattivando le economie locali: restaurano

159 Cfr . Mantecón A., Huete R., Mazón T. (2009). Las urbanizaciones “europeas”. Una investigación sobre las nuevas sociedades duales en el Mediterráneo. Scripta Nova. Revista Electrónica de Geografia y Ciencias Sociales, vol. XIII, n° 301.

160 Cit. Lozato Giotart J.P. (2008). Geografia del turismo. Milano: Hoepli. Pag.93

161 Cfr. Pino Artacho, del. J. A. Las segundas residencias: permanencia y fugacidad de la experiencia turistica. in Mazón Martínez T., Huete R., Mantecón A. (2009). Turismo, urbanización y estilos de vida. Las nuevas formas de movilidad residencial. Barcelona: Editorial Icaria.

vecchie case, proprietà abbandonate, o comprano nuove costruzioni localizzate nelle urbanizzazioni costruite per questo fine.162

Il punto di vista di molti studiosi spagnoli ritiene importante il forte impatto negativo che il turismo residenziale ha apportato al paesaggio e all'economia tradizionale spagnola. Un punto di vista critico lo fornisce Garrido: per questi anni, sviluppo e

modernità erano incompatibili con l'apparenza del “pueblo”, per quello i piccoli nuclei mediterranei del nostro litorale sparirono per fare spazio a città residenziali di chiara vocazione turistica.163

Dall'altra parte, oltre alla critica sulla forte urbanizzazione turistica del fenomeno e della carenza di incremento di reddito, ci si sofferma sulla qualità dell'esperienza turistica della “seconda casa” nella costa spagnola. Pino Artacho parla, infatti di “permanenza e fugacità”164 per descrivere una situazione di residenza che molte volte è stabile, ma che

mantiene i caratteri della auto-ghettizzazione e separazione dal reale contesto nel quale l'esperienza della seconda casa, molte volte, si posiziona. I turisti che usufruiscono di seconde case non sono più turisti, ma rompono con la routine, si disancorano dalla vita abitudinaria precedente, producendo situazioni comunitarie che non si legano alla società nella quale vengono ospitati e vivono l'intorno spaziale come elemento puramente simbolico e privo di significato. Per quanto riguarda questa permanenza chiusa ed alientante si è comunemente identificato come processo di marbellizazione, riferendosi comunemente alla tipologia del turismo di lusso, con fenomeni sociologici di isolamento, che solitamente si incontrano a Marbella, nella costa andalusa165.

Per i turisti residenziali che usufruiscono delle seconde case prima del momento dell'inattività (la pensione) il turismo residenziale è realmente fugace, occupando solo periodi di tempo non prolungati durante l'anno.

Si riflettono qui diverse questioni che rientrano in quanto detto già nel primo capitolo riguardanti il concetto di esperienza turistica moderna. Si limiterà a dire, in questo frangente, che la letteratura spagnola accademica sul turismo residenziale abbonda e prolifera da diversi punti di vista, pro e contro, ma che in generale ci forniscono l'idea di

162 Cfr. Guerrero S. Dubai: crisis economica y turismo residencial. In Mazón Martínez T., Huete R., Mantecón A. (2009). Turismo, urbanización y estilos de vida. Las nuevas formas de movilidad residencial. Barcelona: Editorial Icaria, pp. 221-233

163 Cit. Garrido A.M. (2007) Historia del turismo en España Editorial Sìntesis

164 Cfr. Pino Artacho, del. J. A. Las segundas residencias: permanencia y fugacidad de la experiencia turistica. in Mazón Martínez T., Huete R., Mantecón A. (2009). Turismo, urbanización y estilos de vida. Las nuevas formas de movilidad residencial. Barcelona: Editorial Icaria.

essere un fenomeno le quali ripercussioni verranno analizzate da un punto di vista di occupazione del territorio. Questo perché, in particolare, il modello della destinazione residenziale è un cosiddetto “modello estensivo”, dove la diffusione degli edifici abitativi, perlopiù monofamiliari, di bassa altezza ma di ampia diffusione orizzontale, vengono generalmente contrapposti al modello intensivo di alta densità di costruzione territoriale. Nel caso di Benidorm, come si vedrà in seguito, si parla di modello intensivo, che punta ad una ristretta estensione orizzontale e ad una espansione in altezza.