2.6 I concetti di programmazione, organizzazione e gestione applicati ai
4.2.1 Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po e la Lista del
La denominazione di “Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po” è il risultato di un percorso di iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale che si è sviluppato in due successivi momenti:
‐ nel 1995 durante la XIX sessione di Berlino, il Comitato del Patrimonio Mondiale attribuisce il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità al centro storico di Ferrara, quale “prestigioso esempio di città progettata
nel Rinascimento, che ha conservato l’integrità del suo centro storico. Lo sviluppo dei canoni di pianificazione urbana della città di Ferrara hanno avuto una profonda influenza per lo sviluppo della pianificazione urbani‐ stica nei secoli seguenti” 124. Il centro storico di Ferrara viene iscritto sull’individuazione dei criteri ii, iv e vi125 con la denominazione “Ferrara, città del Rinascimento”; ‐ nel 1999 durante la XXII sessione di Marrakech, il Comitato del Patri‐ monio Mondiale estende il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità al territorio del Delta del Po e alle Delizie estensi, in quanto “le residenze dei duchi d’Este nel Delta del Po mostrano l’influenza della cultura rina‐ scimentale sul paesaggio naturale in maniera eccezionale” e “il Delta del Po è un eccezionale esempio di paesaggio culturale pianificato, che con‐ serva la propria connotazione originale in maniera eccezionale”126. Il pa‐ esaggio culturale acquisisce la denominazione di “Ferrara, città del Rina‐ scimento e il suo Delta del Po” sulla base dei criteri iii e v. In realtà, la cultura rinascimentale ha caratterizzato lo sviluppo di mol‐ teplici corti italiane, tra cui Firenze, Urbino, Pienza, Venezia, Roma e al‐ tre, le quali hanno svolto tutte un ruolo significativo in tale ambito. Tut‐ tavia, la città di Ferrara differisce da questi centri urbani, anch’essi rico‐ nosciuti poi Patrimonio dell’Umanità per differenti motivazioni, per il suo significativo sviluppo del concetto di urbanistica rinascimentale. I valori culturali del paesaggio ferrarese si esprimono nella tradizione della cultura rinascimentale; Ferrara è stata uno dei centri intellettuali e artistici più alti del Rinascimento italiano, e la struttura della città piani‐ ficata secondo i canoni della città moderna su progetto di Biagio Rosset‐ 124 http://whc.unesco.org/archive/repcom95.htm#733 125
I criteri di selezione definiti dall’Unesco nelle Operational Guidelines (2002; 2005) sono suddivisi in cultural criteria (i‐vi) e natural criteria (vii‐x). Per approfondimenti: http://whc.unesco.org/en/criteria.
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ti, è un mirabile esempio di città progettata secondo i principi della pro‐ spettiva. La pianificazione urbanistica è perciò una disciplina che trova origine fin nella storia della città e che ha contribuito a plasmare la for‐ ma e l’idea di Ferrara quale città moderna nel passato e a preservarne l’aspetto nella città contemporanea. La cultura rinascimentale, le tecni‐ che e i canoni di progettazione della città, affiancati alle grandi opere di bonifica e alla preservazione dell’integrità del territorio naturalistico del Delta del Po rafforzano il legame terra‐acqua, elemento caratterizzante tutto il paesaggio culturale della provincia di Ferrara.
Il riconoscimento Unesco al paesaggio culturale di Ferrara deve essere interpretato secondo la continuità che lega il centro storico al territorio paesaggistico circostante. Inoltre i valori culturali che contribuiscono all’omogeneità del sistema sono quelli della cultura rinascimentale che ha caratterizzato il periodo storico degli Estensi ed il rispetto per le bel‐ lezze naturali che, grazie, alla sapienza dell’uomo, sono state integrate in maniera armonica con gli edifici della città e le altre architetture diffu‐ se sul territorio. Come nel caso analizzato della Valle della Loira, in cui i castelli e le città si adagiano lungo il corso del fiume e si inseriscono nel paesaggio natu‐ rale, anche il paesaggio di Ferrara e del Delta del Po segue la logica di ta‐ le sviluppo: le grandi opere di bonifica hanno reso l’ambiente, una volta piuttosto paludoso, ospitale e accessibile, caratterizzato da canali, stra‐ de, borghi e da ville magnifiche ville, le Delizie estensi, circondate da a‐ ree verdi come parchi e giardini127. Le Delizie estensi, oltre che impo‐ nenti elementi architettonici, hanno rappresentato anche la funzione del potere delle grandi famiglie che, arrivando dalle città, continuavano ad esercitare il proprio governo sui territori circostante delle campagne. Pertanto, non solo il centro storico di Ferrara ma tutto il paesaggio cul‐
127 Con il termine "'delizia" la storiografia artistica ha indicato diverse manifestazioni
dell'abitare principesco e cortigiano, variamente caratterizzate dal continuo intreccio tra natura ed artificio. Si tratta di palazzi, ville e padiglioni, di "'broli', "zardini" e "'bar‐ chi" che la tradizione cronachistica e letteraria, a partire dal tardo Cinquecento, ricon‐ duce prevalentemente a luoghi di piacere e di svago. Cfr. Comune di Ferrara, Piano di
turale che comprende sia la città sia il Delta del Po con le Delizie estensi esprimono i valori culturali della cultura rinascimentale, dell’idea della città moderna, grazie alle tecniche di urbanistica di Biagio Rossetti, e dell’armonia, ben espressa da tutto il paesaggio, fra gli elementi di terra e gli elementi di acqua.
L’assetto paesaggistico contemporaneo è rimasto privo di alcune delle Delizie estensi; tuttavia ciò non ha impedito il riconoscimento di pae‐ saggio culturale Unesco, in quanto sono rimaste inalterate le strutture dell’antico progetto rinascimentale, che ancora oggi è possibile riscon‐ trare nel paesaggio. Si ritiene che l’attribuzione da parte dell’Unesco di tale riconoscimento sia un segnale importante per l’interpretazione dei beni e del patrimonio culturale: non è più solo bene culturale ciò che è perfettamente conservato e visibile. Al contrario, nel caso di Ferrara e del Delta del Po è stato considerato paesaggio culturale tutta la porzione di territorio che, pur essendo ormai priva del bene architettonico in quanto tale, conserva la visibilità e l’idea della cultura rinascimentale, oggi ancora contestualizzata in un ambito territoriale significativo e coe‐ rente con ciò che è stato e ha rappresentato nel passato. Questa è la motivazione per cui nell’attribuzione della specifica di “paesaggio cultu‐ rale”, non compaiono i nomi delle singole Delizie estensi ma il paesaggio nella sua omogeneità culturale percettiva.
Alla luce delle motivazioni che hanno consentito il riconoscimento di Ferrara e del Delta del Po quale paesaggio culturale Unesco, si ritiene che il sistema gestionale del sito debba riflettere, salvaguardare ed esal‐ tare le caratteristiche ed i canoni della pianificazione rinascimentale, in‐ tegrando le esigenze della società contemporanea con gli obiettivi di tu‐ tela e conservazione non solo del patrimonio e del paesaggio culturale ma anche dei valori e della cultura caratteristica del luogo. L’implementazione di tali principi può essere realizzato attraverso un approccio gestionale interdisciplinare e “multiscala”, in cui gli obiettivi “micro” del singolo, sia esso un soggetto pubblico o un soggetto privato, vengono realizzati nel rispetto dei valori che caratterizzano il livello
“meso” territoriale, che corrisponde in tal caso a tutta l’area del paesag‐ gio culturale.