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Figura 29. Ostacoli per lo sviluppo dell’attività in Italia

Numero assoluto di risposte

Fonte: sondaggio OCSE.

Le imprese intervistate hanno sottolineato l’importanza dell’evoluzione del quadro normativo a livello italiano ed europeo per lo sviluppo della loro attività e del settore in generale. Oggi l’interazione tra la normativa e l’innovazione sembra essere fonte di inefficacia, poiché la mancanza di linee guida chiare in materia crea un clima di incertezza che non incita gli imprenditori a sviluppare nuove soluzioni. Il percorso di sviluppo della tecnologia blockchain presenta caratteristiche piuttosto uniche: nel 2017-2018, infatti, il clamore suscitato dalle criptovalute ha richiamato l’attenzione del pubblico mondiale sull’applicazione di tale tecnologia in campo finanziario, verso cui sono confluite ingenti risorse. Tali applicazioni erano spesso legate a progetti che non rispettavano la normativa in materia di tutela degli investitori, di processi di identificazione (KYC – Know Your Customer) e antiriciclaggio, oppure erano addirittura associati a truffe. Tutto ciò ha condotto a una drastica reazione di molte amministrazioni in materia normativa. In tale contesto sono stati posti vincoli normativi per quanto riguarda le principali caratteristiche delle tecnologie utilizzate nelle applicazioni DLT, come gli smart contract e l’utilizzo e la gestione di dati di cui si compongono gli hash della blockchain. Nel contesto italiano la complessità è esacerbata dalla sovrapposizione di normative nazionali ed europee che, nonostante chiari sforzi di coordinamento di cui le aziende intervistate sono coscienti, creano tuttora un certo clima di incertezza per gli operatori presenti sul mercato (si veda il prossimo capitolo).

Gli imprenditori hanno indicato problemi specifici, come la mancanza di un quadro chiaramente definito sulle opportunità di finanziamenti pubblici e l’applicazione delle direttive europee. Gli imprenditori intervistati hanno anche sottolineato la presenza di altre questioni specifiche che dovrebbero essere affrontate per assicurare lo sviluppo dell’ecosistema della blockchain in Italia:

 La complessità della normativa riguardante l’impiego della Distributed Ledger Technology in Italia e la mancanza di un quadro chiaramente definito sulle opportunità di finanziamenti pubblici a livello locale e nazionale rendono difficoltosi gli investimenti e l’adozione della nuova tecnologia da parte delle PMI;

0 5 10 15 20 25 30 Presentazione della tecnologia e del suo valore ai clienti

Reperimento di talenti Reperimento del finanziamento Conformità a norme e procedure amministrative

 La mancanza di un riconoscimento giuridico completo degli smart contract (per renderli legalmente vincolanti) impedisce alle imprese di sfruttare appieno il loro potenziale di innovazione (si veda il prossimo capitolo sulla legge attualmente in vigore in Italia e il dibattito in corso sui decreti attuativi);

 Le difficoltà di procedura per la gestione e lo storage dei codici hash nei DLT pubblici e privati in conformità con il RGPD ostacolano l’innovazione;

 Sarebbe necessario un ulteriore sforzo per assicurare un’interpretazione uniforme a livello europeo delle regole tecniche della seconda direttiva sui servizi di pagamento (Payment Service Directive 2 – PSD2) riguardante la condivisione delle API (Application Program Interface) tra le banche. A questo proposito l’introduzione di uno standard minimo e di un sistema di autenticazione di base potrebbe essere il punto di partenza per ulteriori innovazioni, che potrebbero essere introdotte da aziende esistenti e nuove imprese;

 Nonostante l’introduzione del concetto del “Work for Equity” e il maggior uso di stock option, che può essere fondamentale per lo sviluppo delle startup, gli imprenditori affermano che notai, consulenti fiscali e agenzie pubbliche hanno ancora un’insufficiente conoscenza di tali strumenti e ciò ne rende difficile l’impiego.

La presente sezione riporta le principali iniziative politiche riguardanti la tecnologia blockchain intraprese negli ultimi anni, con particolare attenzione alle applicazioni industriali. La sezione comprende una breve sintesi della normativa proposta dalle autorità di vigilanza finanziaria e dall'amministrazione fiscale in materia di cripto-attività, le prime applicazioni blockchain che hanno suscitato un vivo interesse a livello mondiale a partire dal 2016-2017. Il rapporto, tuttavia, si concentra principalmente sulle politiche a sostegno della diffusione di applicazioni industriali delle DLT (Distributed Ledger Technologies, tecnologie di registro distribuito), in particolare presso le piccole e medie imprese. I dati provengono da discussioni con responsabili politici, istituti di ricerca ed esperti del Paese con competenza in materia, nonché da ricercatori indipendenti. Le interviste sono state effettuate negli ultimi mesi del 2019, segnatamente nel corso di una missione di studio a Milano e a Roma nel dicembre 2019. I rappresentanti delle autorità pubbliche hanno avuto modo di fornire un riscontro sui dati presentati nel rapporto.

Proponiamo una distinzione tra le politiche riguardanti esclusivamente la negoziazione e l'uso di token di pagamento e d'investimento, da un lato, e, dall'altro, le politiche e le azioni pubbliche relative alla diffusione dei token di utilizzo basati su DLT nell'economia reale. La distinzione tra le applicazioni finanziarie della blockchain e il ricorso a servizi basati su DLT da parte di operatori del mercato non è ben definita. Da un punto di vista teorico, non è tecnicamente possibile distinguere i token digitali nei sistemi di blockchain. Tuttavia, nella letteratura e nelle disposizioni regolamentari di amministrazioni di rilievo è stata proposta una distinzione in base all'uso e all'ambito dei token. Di seguito faremo riferimento, in particolare, alla distinzione suggerita dall'autorità di supervisione dei mercati finanziari svizzera FINMA, che individua tre categorie di token (FINMA, 2018[57]):

 Token di pagamento: sono usati come "mezzi di pagamento per l'acquisto di beni o servizi oppure sono finalizzati al trasferimento di denaro o di valori. Le criptovalute non conferiscono diritti nei confronti di un emittente."

 Token di utilizzo: "permettono di accedere a un'utilizzazione o un servizio digitale forniti su o dietro utilizzo di un'infrastruttura blockchain."

 Token d'investimento: "rappresentano valori patrimoniali, come un diritto legato a un'obbligazione o a un'azione nei confronti dell'emittente" e sono quindi considerati come valori mobiliari.

Applicando tale distinzione, forniamo innanzitutto una panoramica delle politiche delle istituzioni e delle autorità di vigilanza finanziaria in Italia, perlopiù relative ai token cosiddetti "di pagamento" e "d'investimento" e alla loro diffusione, negoziazione e impatto sulla politica monetaria e la stabilità finanziaria. Passeremo quindi a un'analisi più precisa delle politiche intraprese dal governo italiano a sostegno della diffusione di applicazioni basate su un'infrastruttura blockchain nell'economia e nella società italiane, e in particolare presso le PMI e gli imprenditori.

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Recenti tendenze in materia di

normative e politiche pubbliche