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FILOTICO, BENVENUTO, CRATIPPO E TEODORO

Nel documento MARAVIGLIE D E L L A M A D R E DI DI O (pagine 159-184)

APPENDICE DI COSE DIVERSE

FILOTICO, BENVENUTO, CRATIPPO E TEODORO

F ilot. Bella festa è quella di qu est’ oggi.

Crat. Festa b ellis sim a; io sono da molti an n i in quest’O rato rio , ma festa pari non vid i mai, e difficilmente potrem o farne a ltra sim ile in avvenire.

Benv. Mi presento a voi, c ari amici, pieno di m a r a v ig l ia : non so d a rm i ragione.

Filot. Di c h e ?

Benv. Non so darm i ragione di quello che ho veduto.

Teod. Chi sei tu, donde v i e n i , che hai veduto?

B env. Io sono f o r e s t i e r e , e sono p artito dalla m ia p a tr ia per venir e a far parte dei Giovani d e ll’ Orator io di S. Francesco di

Sales. Giunto in Torino dim an do di essere sbagliata nella parte principale. In un giorno

così solenne per fare la d ebita accoglienza ragione, questo era nostro comune desiderio.

Ma che vuoi? Poveri gio v an etti, come siamo,

ferirgli, possiamo alm eno costituirlo Re d e l l ’Oratorio di s. Francesco di Sales. Noi

fedeltà, la nostra sollecitudine, qualora v e ­

Crat. Se giu dicate che io sia capace di locali più op portuni, allora gli O rato rii (1844) div en n ero luoghi in cui i gio vani si r a d u ­ navano p e r tr a tt e n e rs i in piacevole ed o- nesta ricreazione dopo ave re soddisfatto ai loro religiosi doveri. Quindi giocar e, ridere, salta re , corr e re , canta re, suonare, tr o m b e t­

for tu na li attenderebbe un tr isto avvenire,

stosa, almeno com patibile comparsa.

B env. Siete m olti in qu esta c a s a ?

Benv. Ma tu celii. ferrai, falegnam i, legatori, compositori, t i ­ pografi, musici e pittori. Per esempio, queste litografie, qu esti dip inti sono la voro d e ’ no- roba d ell’O ratorio; im perciocché ogni gio rno ad ora d e te r m i n a ta vi è scuola apposita, e ciascuno oltre ad un m estiere od allo studio lette r a rio , può avanzars i nella scienza m u ­ sicale.

Per questo motivo noi abbiamo il piace re di aver eziandio parecchi no stri compagni

che esercitan o luminose cariche civ ili e

m ente esclusi. Dimodoché possiamo calco­

lar e che nem m eno un terzo d e ’ giovani che in ­

spaziosa: nè pe’ fanciulli, nè per gli adulti che pure v ’in terv erreb b ero . Era pertanto necessaria una chiesa abbastanza spaziosa per accogliere i f a n c i u l l i , e che som m ini­

Prima indietro tornerà, poi, Eccellenza, continuateci quella pate rna benevolenza ch e ci avete finora usato. Voi,

benefa tto ri sp ecialm ente per compiere quel santo edifizio che forma l ’oggetto d e ll’odierna solen nità. Esso è già com inciato, già sorge fuori terra, e col fatto porge egli stesso la mano ai c aritatev o li perchè lo conducano a compimento. In fine m e n tre vi ass icuriam o che ri m a rr à g r a t a ed incancellabile n e ’ nostri cuori la m em oria di questo bel giorno, una­

nim i pre ghiam o la Regina del cielo, a cui è dedica to il novello tem pio , che vi ottenga dal Datore di tutti i beni vita lunga e gio rni felici.

G R A Z IE O T T E N U T E

p e r in te rc e s s io n e

DI MARIA AUSILIATRICE.

I.

G razia ricevuta da M aria S S . A usiliatrice.

Correva l ’anno del S ignore 1866 quando la mia conso rte nel mese d ’ott obre fu colta da una g ra v i s s i m a m a l a t t i a , vale a dir e da u n a g r a n d e infiammazione congiu nta co n una g r a n costipazione, e con mal v e r ­ minoso. In questi dolorosi fr angenti si fece in prima ricors o ai periti d e l l ’arte i quali no n s tettero molto a d ic h ia ra r e che la m a ­ la ttia era pericolosissima. Vedendo io che il male molto più s ’a g g rav av a, e che a poco o nulla giovav an o i ri m edii u m a n i , s u g ­ g erii alla m ia compag na che si ra c c o m a n ­ dasse a Maria A usilia trice, e che ella cer­

ta m e n te le avrebbe conceduto la salute se e ra necessaria per quella d e ll’ a n im a ; ag­

giunsi nello stesso tempo la promessa che

Ho s c r i t to q u e s t o , qual figlio um ile del- l'una, santa, cattolica ed apostolica Chiesa, e desidero che al medesimo si dia tu tta quella pubblicità che si giudicherà bene per la maggior glo ria di Dio è d e ll’au gusta Madre del Salvatore.

C o s t a m a g n a L u i g i di Caram agna.

II.

M aria Ausiliatrice P rote ttrice delle campagne.

Mornese è un paesello della diocesi di A c q u i , provincia di A le s s a n d ria , di circa m ille ab itan ti. Questo nostro paese, come ta n t i altri, era tr ista m e n te tr a v a g l i a to dalla crittogam a che da oltre venti anni d iv o r a v a quasi tu tto il raccolto d e ll’uva che è la no stra ricchezza princip ale. Avevamo già usato alt ri ed altri specifici per a llo n ta n a r e quel m a­

lanno, ma inutilm ente. Quando si s p arg e la voce che alcuni c onta dini dei paesi confinanti a v e n d o promesso una parte del frutto dei loro vigneti per la continuazione dei lavori della chiesa de dic ata a Maria Ausiliatrice in To­

rino furono m a r av ig lio sam en te favoriti ed ebbero uva in abbondanza. Mossi i Mornesini d a ll a sper anza di m igliore raccolto e più a ncora anim ati dal pensiero di c o n co rrere a d u n ’ope ra di relig ione, dete r m in a ro n o di offerire per questo scopo la decima p a rte

d e ll e no stre vendemmie. La proiezione della

Egli apparve profondamente commosso p e r la prontezza e dis in tere sse con cui eran o santa Vergine Ausiliatrice. L’anno scorso m o lt i di codesto paese dovendo and a re alla

Credo di essere fedele in te rp re te d e ’ miei conc itta dini ass erendo che quanto abbiam o fatto o r a , lo farem o eziandio in a v venire, persuasi così di renderci sem pre più degni delle celesti benedizioni.

25 marzo 1868

Un A bitante di M ornese.

II I . Pronta guarigione.

Il giovanetto Bonetti Giovanni di A sti nel collegio di Lanzo ebbe il favore s e ­ guente . La s e ra dei 23 di dicem bre ultim o scorso entr ò im provvisam ente in camera del D iretto re con passo in certo e col viso s t r a ­ volto. Gli si avvic ina, a p p o g g i a la sua p e r ­ sona a quella del pio S a c e rd o t e , e colla d e s tra si stropic cia la fronte e non dice parola. M arav ig liato egli di ved erlo così convulso, lo sorregge, e ponendolo a se dere lo richie de che cosa desideri. Alle replic ate dom ande il poveretto non rispondeva che con sospiri sem pre più stenta ti e profondi.

A llora lo fissa più att en tam en te in fronte, e vede che i suoi occhi erano immobili, le la b b r a pallide, ed il corpo consenten do a l

peso della te s ta m in accia va cad ere. Vedendo

ringra ziare gli astanti delle cure pietose che gli facevano. Nè il migliora m ento fu cosa d i breve dura ta, anzi ognuno tenne certa la guarigione. Il medico stesso sbalord ito del- l ’avvenuto ebbe ad esclamare: — Fu la g razia di Dio, che operò la salute. Nella mia lunga c a r r ie r a ho veduto un g ra n nu mero di am m a­

lati e moribondi, ma nessuno di quelli che si trovaro no al punto del Bonetti vidi riavers i.

Senza l ’interv ento benefico del cielo, è questo per me un fatto inesplicabile. E la scienza, usa oggidì a rom pere quel m irabile vincolo che la unisce a Dio, rese umile omaggio a Lui giudicandosi essa impotente ad otte n e re quello che solo iddio compì. Il gio vanetto che fu oggetto di gloria della Vergine, con­

tinua tutto ra a stare molto e m o lto bene.

Dice e predica a tu t t i che la sua vita la deve doppia m ente a Dio ed alla pote ntis­

sima sua Madre, dalla cui valida interces­

sione ottenne la grazia. Egli si crederebbe in g r a to di cuore se non rendes se pubblica te stimonianza di g r a t i t u d i n e , ed in v itare così altri ed a ltri infelici che in questa valle di lagrime soffrono e vanno in cerca e di conforto e di aiuto.

(Dal g i o r n a l e : La Vergine).

M aria A usiliatrice libera un suo divoto da forte m al di denti.

In una casa d ’educazione di T orino e ravi u n giovinetto di 19 o 20 a n n i , che già da parecchi g io rn i soffriva acerb issim i dolori ai d e n ti . Tutto quello che l ’ a rte m edica suole in ta li casi su g g e r ire erasi già usato senza alcu n felice esito. Onde il povero gio vane era a tal punto di esacerbazione ridotto, che destava la pie tà in tu tti q uelli che lo sentiv ano. Se il gio rno gli pare va o r r i d o , e ter n a e sciagurat issima la n o tt e , in cui no n poteva chiudere l ' occhio al sonno ch e ad istanti in te rro tti e brevissimi.

Che s tato deplo rabile era mai questo suo!

Continuò così per qualche tem po; ma alla sera delli 29 aprile il male pa rv e div e n ta r furiosissimo. Gemeva il gio vanetto nel suo le tto senza p o s a , so spirav a ed altam ente g r i d a v a senzachè lo potesse qualcuno alle­

viare. I compagni in ten eriti sulla condizione d i lui infelice andaro no a farne parte al Diret to re che volesse degnarsi di v enir lo a confortare. Ci v e n n e , e tentò a paro le di rid o n arg li la calma ta n to a lui necess aria e a ’ suoi co m pagni perchè potessero riposare.

Ma tanto era il furore del m a l e , che egli sebben obbedientis sim o, non potè cess are il la m e n to ; dicendo che non sapeva se pur anche n e ll’inferno stesso si potevano sof­

IV.

frire più cru deli dolori. Il superiore allora pensò bene di collocarlo sot to alla p r o t e ­ zione di Maria Ausiliatrice, al cui onore si solleva pur an che in questa nostra citta maestoso tempio. C’inginocchiammo tu tti, e facemmo breve pre ghiera . M a c h e ? L ' aiuto di Maria non si fece molto as petta re. Nel­

l ’atto che il sacerdote com partiva al desolato gio vane la benediz io ne, s u l l’ ista nte ebbe calma, e prese placido e profondo sonno. In q u e ll’ista nte ci balenò alla m ente un t e r r i ­ bile sospetto; che cioè il povero gio vane fosse soccombuto al male, ma no, eg li eras i già profondam ente add o rm e n ta to , e Maria av eva udita la p reg h iera del suo divoto, e Dio la benedizione del suo minis tro.

Passarono più m esi, e il giovane soggetto al m ale d e ’ d en ti no n ne fu più molestato.

( Dallo stesso) .

V.

Alcune m araviglie di M aria Ausiliatrice.

Credo che il vostro nobile periodico fa rà buon viso ad alcuni a vvenim enti succeduti tr a di noi, che io espongo ad onore di Maria Ausiliatrice. Ne trascelgo solam ente alcuni di cui sono stato testimonio in questa città , om m e ttendone mol ti alt ri che si raccontano ogni dì.

Il primo rig u a rd a ad una signora di Mi­

lano che da cinque mesi si andava consu ­ mando da una polm onite congiu nta ad una to tale pros trazione d e ll’economia v itale.

Passando da queste parti il Sac. B . . . .

q ualche oblazione pel sopra citalo sacro e-

» cialmente nella chiesa che si sta costruendo

» i n Torino. »

avevano p ratic ato. L’ acutezza dei dolori cessò s u ll’is tan te, le piaghe si m itigaro no, e in breve tempo apparve compiuta g u a r i­

gione. Chi volesse soddisfare alla propria curiosità potrebbe rim i r a r e quella mano che presenta le tacche ed i fori delle p i a - che cicatrizzate, che ri co rd an o la gravezza del suo m ale e la m aravig lio sa guarigio ne del medesimo. Esso volle andare a compiere i n persona la sua oblazione a T o r in o , per d im o strare viepiù la sua g ra t it u d in e verso l ’augusta Reg in a del cielo.

Ho ancora molti alt ri racconti di questo genere , che vi esporrò con a l t r e mie lette re, se g iu d ich erete questa essere m ateria op­

portuna pel vostro periodico. Vi prego d i om ette re i nomi delle p e r s o n e , cui i fatti si riferiscono, per non esporle ad importune dim ande ed osservazioni. Valgano tuttavia questi fatti a ra v v i v a re ognor più fra i c ri­

stiani la fiducia nella protezione di Maria Ausiliatrice, per ac crescerle i div ot i in terra, e per avere un gio rno più gloriosa corona dei suoi d iv o ti in cielo.

(Dalla Vera Buona N ovella di Firenze).

Con approvazione Ecclesiastica.

I N D I C E

Al l e t t o r e ... pag. 5 CAPO I. M aria riconosciuta con simboli

aiuto del genere umano . . » 9

— II. M aria dim ostrata aiuto dei Cri­

stiani d a ll’Arcangelo Gabriele nel­

l’atto di annunziarla madre di D i o ...» 20

— III. M aria m anifesta nelle nozze di Cana il suo zelo e la sua potenza presso suo figlio Gesù . . . » 31

— IV. M aria eletta aiuto dei Cristiani sul monte Calvario da Gesù mo­

ribondo ... » 37

— V. Divozione de’ cristiani prim itivi alla Santa Vergine M aria . . » 42

— VI. L a B . Vergine spiega a s. Gre­

gorio i misteri della fede. — Ca­

stigo di N e s to r io ... » 49

— V II. M aria favorisce chi lavora per la fede; mentre Dio punisce chi oltraggia la Santa Vergine . » 55

CAPO VI I I . M aria protettrice degli eser­

citi che combattono per la fede pag.

— IX. B a tta g lia di Lepanto . . » zione della pietra fondam entale »

— XVII. Continuazione e termine del­

l’edilizio ...'A

— XVIII. Ancona maggiore. — Dipinto di s. Giuseppe. — P ulpito . . »

A p p e n d i c e d i c o s e d i v e r s e .

I. Antico uso della consacrazione delle c h i e s e ... pag. 146 II. Spiegazione delle principali cerimonie

che si usano nella consacrazione delle c h i e s e ... » 148 Copia della inscrizione chiusa nella pietra

angolare della chiesa dedicata a M aria Ausiliatrice in Valdocco . . . . » 153 Inno letto nella solenne benedizione

DELLA PIETRA ANGOLARE . . . . » 155 Rimembranza della funzione per la p ietra

angolare della chiesa sacrata a M aria A u s ilia tric e il giorno 27 aprile 1865 » 160 G razie o tte n u te per in tercessio n e di

M aria A u s i l i a t r i c e ... » 170 I. G razia ricevuta da M aria S S . Ausi­

liatrice ... » ivi II. M aria A usiliatrice Protettrice delle

c a m p a g n e ... » 172 III. Pronta g u a r i g i o n e ... » 174 IV. M aria Ausiliatrice libera un suo di­

voto da forte m al di denti . . » 177 V. Alcune m eraviglie d i M aria A u si­

liatrice ... » 178

Nel documento MARAVIGLIE D E L L A M A D R E DI DI O (pagine 159-184)

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