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Fondazione Co. Giordano di Serego della Scala Giordano Alberto di Serego

Il 4 ottobre del 2011, giorno in cui tutta Italia celebra San Francesco, non per casualità, abbiamo costituito la Fondazione Serego della Scala. Il desiderio di completare questo obiettivo, accarezzato per molti anni, si è dunque deliberatamente concretizzato proprio nel giorno dedicato al santo Patrono della nostra nazione, che sapeva aprirsi e colloquiare con tutto il Creato. Abbiamo, da sempre, auspicato di fatto ad un’apertura, ad un respiro e ad una sinergia collaborativa quanto più ampi possibili. Ancor prima di costituirci ci siamo avvicinati a Promozione Lavoro: trent’anni di Sociale lasciano il segno indelebile di un lavoro svolto da un gruppo di persone che hanno voluto e saputo impegnarsi, e che si impegnano tuttora, su un territorio che ci appartiene.

La Fondazione ha sposato gli ideali “sociali” della Cooperativa Promozione Lavoro, ben espressi dallo statuto: “non ha finalità di lucro, ha per scopo la programmazione e la realizzazione di attività di studio, di documentazione, di formazione, di ricerca, di pro-gettazione e di produzione nel campo della gestione, valorizzazione e promozione dei beni culturali, ambientali ed artistici nonché delle attività culturali”. La gestione dei beni culturali è stato il trampolino di lancio della giovane Cooperativa, nel lontano 1987, ma ora questi spazi, sempre fondamentali ma a latere rispetto alle nuove richieste, devono essere colmati in maniera anche più consona ai tempi da un’istituzione più “ad hoc” proprio come la Fondazione.

Una Cultura transnazionale ci deriva dalla conoscenza e conservazione del nostro ter-ritorio e soprattutto dalle nostre tradizioni locali, e ciò lo dimostra il contenuto di questa pubblicazione che vede l’antica “Cucca” in rete con tutta l’Europa. La linea che unisce quanto narrato è la consapevolezza che fin dall’antichità, Veronella si è dimo-strata un crocevia culturale che ha unito arte, architettura, educazione ed innovative pratiche agronomiche.

sistemi agroalimentari. Le spinte al cambiamento sono venute da più fronti e non hanno coinvolto la sola struttura delle relazioni economico-produttive, ma hanno creato una nuova configurazione degli stessi rapporti tra società e agricoltura, declinati in un rinno-vato paradigma delle politiche europee a sostegno del settore.

L’agricoltura è divenuta fattore di sviluppo economico e sociale, oltre che strumento di salvaguardia e valorizzazione ambientale; una potenziale leva su cui poggiare modelli di crescita territoriale sostenibili.

Il nuovo modello di sviluppo deve nascere dal desiderio di far incontrare tre mondi: il mondo culturale, il mondo sociale e quello agricolo.

Di qui nasce l’idea della Cooperativa di realizzare una Fattoria Sociale presso il Tezon di

Veronella, per proporre una serie di attività ed offerte che mettano assieme il mondo dei servizi con quello rurale, e, assieme alla Fondazione, proporre anche aspetti culturali e storici legati al territorio sul quale operiamo. Abbiamo infatti una consapevolezza, sem-pre più crescente da un lato, della diffusione delle pratiche di agricoltura sociale nei con-testi rurali italiani e veneti e dall’altro del ruolo centrale della cooperazione nel creare un nuovo modello di welfare. In tal modo si sviluppano sinergie tra i tre settori caratterizzati da debolezze storiche quali la cultura, il sociale e l’agricoltura, che assieme possono dive-nire un punto di forza ed una risposta efficace nell’attuale momento di stasi economica e soprattutto culturale.

“Una generazione che ignora la storia non ha passato... né futuro” questo pensava Robert Anson Heinlein: dobbiamo prodigarci perché le generazioni future possano acquisire le conoscenze che derivano dal passato; inventarci nuove forme di comunicazione; ini-ziare a “giocare” con la storia. Tutto ciò sviluppando attività di studio, di formazione, di ricerca e di sperimentazione con produzioni finalizzate alla promozione delle attività culturali, nell’ambito dei nostri territori.

Usciamo proprio adesso dall’esperienza EXPO: come non ricordare “La Cascina Triul-za”, un’antica costruzione rurale, già presente all’interno del sito espositivo, che è stata ristrutturata proprio per l’occasione e ha ospitato il padiglione della Società Civile, com-posto da numerose organizzazioni nazionali e internazionali che ripropone l’importanza di un ponte tra passato e futuro.

La tematica che maggiormente dobbiamo affrontare, parlando di sostenibilità e di gestio-ne delle fondazioni che si occupano di “Cultura”, è quella di promuovere l’educaziogestio-ne e l’arricchimento delle generazioni future. Dobbiamo uscire dai vecchi schemi progettua-li; l’importanza dell’ascolto dei giovani ci dà il modo per trovare nuove soluzioni e mo-delli d’intervento strategico. Grande attenzione, quindi, alla sfera educativa dei ragazzi

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allo scopo di fornire l’opportunità di sviluppare la loro creatività individuale e coltivare il senso estetico attraverso le emozioni: questo deve essere un “driver” di sviluppo sociale ed economico condiviso.

La partnership tra la Fondazione Culturale, la Comunità Locale, Cooperativa Promo-zione Lavoro e Istituti Scolastici di ogni ordine e grado divengono in questo modo stru-menti fattivi per investire in una classe dirigente del domani, colta e consapevole, dotata di spirito critico; e allo stesso tempo rappresentano il mezzo per combattere l’esclusione sociale e promuovere il dialogo interculturale.

In questo momento storico culturale ci domandiamo quali sono gli obiettivi fondamen-tali che dobbiamo porci: è indispensabile promuovere e salvaguardare la diversità lingui-stica e culturale di tutta Europa; rafforzare la competitività del settore culturale e creativo per promuovere una crescita economica intelligente, sostenibile e soprattutto inclusiva. In particolare è necessario supportare la capacità del settore culturale e creativo europeo di poter operare a livello transnazionale; promuovendo l’innovazione e l’interscambio tra gli operatori culturali europei.

Concludo pensando che essere partner attivo, com’è la Fondazione, dei progetti inno-vativi di Promozione Lavoro, come nel caso della Fattoria Sociale e del suo recupero globale, mi rende pienamente orgoglioso e fiducioso che possiamo davvero contare su un futuro ricco di grandi soddisfazioni.

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De re rustica 1472 Catonis et aliorum de re rustica scriptorum, nempe Varronis, Columellae, e Palladii, Georgii Merulae auspiciis excusa, Venetiis,

Nicolaus Jenson, 1472. Platina 1475

Bartolomaeus Platina, De honesta voluptate et valitudine vulgare, Venezia

1475.

Scriptores rei rusticae 1494 Scriptores rei rusticae Opera Agricolationum: Columella, Varronis, Catonisque nec non Palladii, cum Philippe Beroalde excriptionibus, G. Philippi Beroaldi & commentaris quae in aliis impressionibus non extat, Bologna, Benedicti

Hectoris, 1494. Lollio 1544

Lettera di m. Alberto Lollio nella quale rispondendo a una di m. Hercole Perinoso egli celebra la villa, et lauda molto l’agricoltura, Venezia 1544.

Cornaro 1558

Trattato de la vita sobria del magnifico m. Luigi Cornaro nobile Vinitiano,

Padova, appresso Gratioso Perchacino, 1558.

Taegio 1559

La Villa, dialogo di m. Bartolomeo Taegio, Milano

1559. Gallo 1564

A. Gallo, Le dieci giornate della vera agricoltura e piaceri della villa di m. Agostino Gallo, in dialogo,

Brescia, appresso Gio. Battista Bozzola, 1564. Gallo 1565

A. Gallo, Le dieci giornate della vera agricoltura e piaceri della villa di m. Agostino Gallo, in dialogo,

Venezia, presso Domenico Farri, 1565.

Locadelli 1565

Manifesto del capitan Vincenzio Locadelli da Cremona, Cremona 1565. Doni 1566 A.F. Doni, Le ville del Doni, Bologna, appresso Alessandro  Benacci, 1566. Bartoli 1569

C. Bartoli, Discorsi historici universali, Venezia 1569.

Gallo 1569

A. Gallo, Le vinti giornate dell’agricoltura e de’ piaceri

della villa di m. Agostino Gallo, Venezia, Gratioso

Percaccino, 1569. Palladio 1570

A. Palladio, I quattro libri dell’architettura, Venezia

1570.

Sansovino 1570

F. Sansovino, Della Origine et de’ fatti delle famiglie illustri d’Italia, Venezia

1570.

Canobbio 1571

A. Canobbio, Breve trattato di M. Alessandro Canobbio sopra le Academie. Ai mag. Sig. Academici novelli di Verona, Venezia 1571.

Gallo 1572

A. Gallo, Le vinti giornate dell’agricoltura e de’ piaceri della villa, Venezia 1572.

Estienne 1581 J. Charles Estienne,

L’agricoltura et casa di villa di Carlo Stefano gentil’huomo francese, ed.

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Morigia 1595

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Falcone 1599

La nuova, vaga et dilettevole villa, di Giuseppe Falcone Piacentino, Brescia 1599.

Guarinoni 1610 C. Guarinoni, Consilia medicinalia in quibus universa praxis medica exacte pertractatur auctore Christophoro Guarinonio veronensi viro clarissimo ac sacrae Cesareae Majestatis à cubicolo Medico primario,

Venezia 1610. Agostinetti 1692

G. Agostinetti, Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa, Venezia 1692. Vita sobria 1716

Discorsi della vita sobria di Luigi Cornaro, edizione con nuove aggiunte, Venezia

1716.

Rime di Antonfrancesco Grazzini 1742

Rime di Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca, ed.

Firenze 1742. Temanza 1762

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Milizia 1781

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1781. Federici 1818

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Giordani 1842

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Magrini 1845

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Burckhardt 1855

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1880. Zanella 1880

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