• Non ci sono risultati.

Fondi Comuni di investimento

Nel documento Conoscere la Borsa (pagine 88-92)

Cosa sono i Fondi Comuni di Investimento? I fondi comuni di investimento sono istituti di interme-diazione fi nanziaria cha hanno lo scopo di investire i capitali raccolti dai risparmiatori. Il fi ne è quello di creare valore, attraverso la gestione di una serie di

asset, per i gestori del fondo e per i risparmiatori

che vi hanno investito.

Tre sono le principali componenti che caratterizzano un fondo comune di investimento (in seguito sempli-cemente fondo):

i partecipanti del fondo, detti anche fondisti: sono i risparmiatori che investono nelle attività del fondo acquisendone quote tramite i propri capitali

la società di gestione, ossia il fulcro gestionale dell’attività del fondo che ha la funzione di avviare il fondo stesso, di stabilirne il regolamento e di gestirne il portafoglio

le banche depositarie che custodiscono mate-rialmente i titoli del fondo e ne tengono in cassa le disponibilità liquide. La banche hanno inoltre un ruolo di controllo sulla legittimità delle attività del fondo sulla base di quanto prescritto dalle norme della Banca d’Italia e dal regolamento del fondo stesso.

I costi sostenuti da chi entra in un fondo comune di investimento sono i seguenti:

la commissione d’ingresso o di sottoscrizione che viene pagata al momento del primo versa-mento. In genere è inversamente proporzionale all’entità del proprio investimento (più si investe, meno si paga) ed è più elevata per i cosiddetti fondi azionari che per quelli bilanciati. Esistono anche dei fondi che non prevedono una commis-sione di ingresso: sono i cosiddetti fondi no load

la commissione di gestione è invece il costo sostenuto dal fondista per la gestione del fondo. È calcolata su base annua, ma in genere corrisposta a cadenza semestrale, trimestrale o mensile È possibile aderire ai fondi comuni aperti attraverso il collocamento da parte delle Società di Gestione stesse, delle Società di Intermediazione Mobiliare (tramite Promotori Finanziari) e degli Istituti di Credito.

I fondi chiusi, invece, hanno un patrimonio che è fi ssato e conferito all’atto della sua costituzione. Talvolta sono previste fi nestre temporali in cui è possibile effettuare nuovi investimento o chiedere il rimborso, ma solitamente tali possibilità sono abba-stanza limitate e rare. Questi strumenti di investi-mento collettivi possono quindi essere sottoscritti solo in un certo lasso di tempo e la restituzione del capitale può essere richiesta solo alla scadenza del fondo o dopo un certo numero di anni. Al di fuori di questi periodi di tempo le quote di un fondo chiuso possono essere acquistate e vendute solo in Borsa. A fronte di una scarsa liquidabilità dell’investimento, i gestori in questo caso hanno la possibilità di piani-fi care impieghi più a lunga scadenza e non devono parcheggiare risorse in liquidità. In teoria, quindi, i fondi chiusi possono essere più redditizi.

Relativamente alla remunerazione dei sottoscrittori possiamo distinguere tra fondi ad accumulazione di proventi, che non distribuiscono i risultati di gestione agli investitori ma li reinvestono automa-ticamente nel fondo capitalizzandoli progressiva-mente e fondi a distribuzione di proventi, in cui cedole, dividendi e premi vengono versati diretta-mente ai risparmiatori.

I cosiddetti fondi a ombrello (umbrella fund) sono un

gruppo di fondi fra loro complementari solitamente gestiti dalla medesima società. La particolarità prin-cipale sta nel fatto che l’investitore può più facil-mente passare da un fondo all’altro, rapidafacil-mente e con spese limitate. Questo consente rotazioni settoriali o geografi che per meglio cogliere le varie opportunità dei mercati, ma anche il passaggio da

un’asset class all’altra (ad esempio da fondi

elevati e garantiscono comunque oscillazioni inferiori a quelle dei titoli azionari semplici in quanto in genere bilanciano la loro componente azionaria con investimenti non azionari quali obbli-gazioni ordinarie, titoli di Stato e con la liquidità detenuta. Un altro modo con cui si ottiene in genere un bilanciamento dei rischi è quello di differenziare per area geografi ca e quindi anche per valuta gli investimenti del fondo.

Fondi obbligazionari, si tratta di fondi che investono prevalentemente in obbligazioni ordinarie e in titoli di Stato: questo genere di fondi ha in genere il vantaggio di essere meno rischiosi, ma lo svantaggio di essere meno redditizi. Fondi bilanciati, sono dei fondi che mirano a bilan-ciare le diverse forme di investimento in modo da ottenere prestazioni e profi li di rischio intermedi fra quelli dei fondi azionari e obbligazionari.

l’extracommissione di performance è invece una commissione opzionale che alcuni fondi autodeli-berano al fi ne premiarsi se grazie alla loro abilità il rendimento del fondo supera una certa soglia basata su parametri prestabiliti.

Quotidianamente è pubblicato sui giornali il valore unitario di ogni singola quota dei diversi fondi. Sul sito di Borsa Italiana è inoltre possibile seguire l’andamento dei prezzi delle quote dei vari fondi esattamente allo stesso modo in cui si segue l’andamento dei titoli azionari. I prezzi in questione incorporano già il rendimento del fondo.

Esistono varie tipologie di fondi comuni, le più note sono le tre seguenti:

Fondi azionari, investono principalmente in azioni o in obbligazioni convertibili. Sono in genere più rischiosi, ma tendono a garantire rendimenti più

Alcuni articoli contenuti in questa pubblicazione - e molti altri ancora – si possono ritrovare sul sito di Borsa Italiana

La pubblicazione del presente documento non costituisce attività di sollecitazione del pubblico risparmio da parte di Borsa Italiana S.p.A. e non costituisce alcun giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento descritto.

Il presente documento non è da considerarsi esaustivo ma ha solo scopi informativi. I dati in esso contenuti possono essere utilizzati per soli fi ni personali. Borsa Italiana non deve essere ritenuta responsabile per eventuali danni, derivanti anche da imprecisioni e/o errori, che possano derivare all’utente e/o a terzi dall’uso dei dati contenuti nel presente documento.

I marchi Borsa Italiana, Expandi, IDEM, MOT, MTA, MTF, STAR, SeDeX, All STARS, MIB, MIB 30, MIBTEL, MIDEX, IDEX, ITEX, BIt Club, Academy, MiniFIB, DDM, EuroMOT, Market Connect, NIS, nonché il marchio fi gurativo costituito da tre losanghe in obliquo sono di proprietà di Borsa Italiana S.p.A.

Il marchio S&P è di proprietà di Mc Graw-Hill Companies Inc.

Il marchio FTSE è di proprietà di London Stock Exhange plc e di Financial Times Limited ed è utilizzato da FTSE International Limited sotto licenza.

Il marchio London Stock Exchange ed il relativo logo, nonché il marchio AIM sono di proprietà di London Stock Exchange plc. I suddetti marchi, nonchè gli ulteriori marchi di proprietà del Gruppo London Stock Exchange, non possono essere utilizzati senza il preventivo consenso scritto della società del Gruppo proprietaria del marchio.

La società Borsa Italiana è sottoposta all'attività di direzione e coordinamento di London Stock Exchange Group plc. Le società controllate da Borsa Italiana sono sottoposte all’attività di direzione e coordinamento di Borsa Italiana S.p.A. e di London Stock Exchange Group plc.

Il Gruppo promuove e offre i servizi Post Negoziazione prestati da Cassa di Compensazione e Garanzia S.p.A. e da Monte Titoli S.p.A., secondo modalità eque, trasparenti e non discriminatorie e sulla base di criteri e procedure che assicurano l'interoperabilità,

© Febbraio 2009 Borsa Italiana - London Stock Exchange Group Tutti i diritti sono riservati.

La società Borsa Italiana è sottoposta all’attività di direzione e coordinamento di London Stock Exchange Group plc. Le società controllate da Borsa Italiana sono sottoposte all’attività di direzione e coordinamento di Borsa Italiana S.p.A. e di London Stock Exchange Group plc. Il Gruppo promuove e offre i servizi Post Negoziazione prestati da Cassa di Compensazione e Garanzia S.p.A. e da Monte Titoli S.p.A., secondo modalità eque, trasparenti e non discriminatorie e sulla base di criteri e procedure che assicurano l’interoperabilità, la sicurezza e la parità di trattamento tra infrastrutture di mercato, a tutti i soggetti che ne facciano domanda e siano a ciò qualifi cati in base alle norme nazionali e comunitarie e alle regole vigenti nonché alle determinazioni delle competenti Autorità.

Private Investor Business Development Derivatives Markets

Per informazioni: T 02 72426.231 infoder@borsaitaliana.it

Nel documento Conoscere la Borsa (pagine 88-92)

Documenti correlati