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Le forme principali e il loro uso

5.1 I vasi e gli oggetti in clorite della "collezione di Jiroft"

5.1.2 Le forme principali e il loro uso

Come già detto, l’insieme di questi materiali è costituito da vasellame e da alcuni esempi di altri oggetti.

Partendo dai vasi, notiamo che il vasellame, per quanto riguarda la forma, può essere diviso in tre categorie, ciascuna delle quali racchiude al suo interno vasi di diverse misure.

Una prima categoria può essere individuata nei Vasi Troncoconici (fig. 63): questi hanno una forma stretta e allungata, all’altezza del collo presentano una leggera rientranza, mentre l’orlo, svasato, può essere arrotondato o piatto. I vasi più piccoli di questa categoria hanno una misura che va dai 5,7 cm ai 9,7 cm; sono talmente piccoli da essere quasi considerati dei lavori miniaturistici. Le altre misure invece vanno dai 12 ai 27 cm di altezza.

La forma allungata di questo tipo di vaso suggerisce la possibilità che venisse utilizzato per contenere dei liquidi, ad esempio degli olii, forse per un qualche uso rituale; non è da escludere, inoltre, che questi recipienti potessero avere dei coperchi, poiché la conformazione dell’orlo potrebbe essere adatta ad accoglierne.106

Una seconda categoria è costituita, invece, da Coppe (fig. 64), anche note come Calici a Tulipano, per la loro forma che ricorda proprio la corona del fiore. Sono delle coppe profonde, il cui orlo è leggermente svasato e che poggiano su di un piede dalla base circolare piuttosto larga.

Hanno misure variabili che sembrano anch’esse disporsi in tre classi dimensionali distinte che vanno dai 12 ai 22 cm di altezza, con un diametro che può andare dai 7 ai 15 cm. La ricchezza nella lavorazione delle coppe di certo esclude che queste avessero un utilizzo domestico; è, invece, maggiormente probabile, così come per i precedenti vasi, che esse venissero usate in ambito cerimoniale.107

106 Perrot, Madjidzadeh, 2005, 129. 107 Perrot, Madjidzadeh, 2005, 129.

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Infine, l’ultima categoria è costituita da vasi Cilindrici a fondo piatto (fig. 65), più larghi che alti; anche in questo caso si riscontrano tre ddiverse misure: alcuni hanno un’altezza che non supera i 7 cm e un diametro inferiore ai 10 cm; esiste poi un secondo tipo la cui altezza supera i 10 cm e il cui diametro va dai 10 ai 15 cm; e un terzo tipo, di dimensioni molto piccole che, così come per il più piccolo dei vasi troncoconici, può essere considerato un vaso miniaturistico, con un’altezza di soli 3 cm e un diametro di 4 cm.108 Le sue dimensioni così minime ricordano dei vasi miniaturistici noti nel Vicino Oriente e che rappresentavano degli elementi di suppellettile comuni all’interno funerario, ed erano probabilmente usati come contenitori di unguenti e sostanze aromatiche.109

La funzione di questi vasi, dunque, non era certo domestica, di uso quotidiano, più probabilmente essi venivano utilizzati in precisi contesti funerari e/o religiosi. Ciò che è certo è che si tratti comunque di materiali di pregio rispetto alla più comune ceramica; inoltre la presenza di incisioni e l’inserimento di pietre semi-preziose li rendono indubbiamente oggetti riservati ad ambiti particolari.

Oltre al vasellame vi sono poi degli oggetti particolari di due tipi: quelli che chiameremo “tavole da gioco” e quelli noti con il nome di “handbags”. Le tavole da gioco sono appunto delle tavole di varie forme: di semplice tavola o con sembianze di animali o ibridi. Tutte quante queste tavole hanno una caratteristica comune (fig. 66, 67 e 68): la parte alta dell’oggetto è rappresentata da un quadrato o, nel caso di quelle a forma animale, dal corpo dell’animale stesso (ad esempio nell’aquila, dal busto e dalle ali). Questo quadrato contiene al suo interno dodici cerchi che potremmo definire, forse, caselle, distribuiti su tre file di quattro cerchi ciascuna. La fila centrale si prolunga poi con altri otto cerchi. Questa è la regola generale: le tavole sono costituite da un totale di venti caselle; alcune di queste, però, per le piccole dimensioni o per il tipo di animale che rappresentano, ne

108 Perrot, Madjidzadeh, 2003, 1088. 109 Perrot, Madjidzadeh, 2005, 129.

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contengono un numero minore, in tutto sedici, come avviene per esempio nella tavola dalla forma di uomo-scorpione (fig. 69).

Vi è poi un caso particolare di tavola, caratterizzata dalla presenza di quattro piedini alla base che fungono da supporto. La forma stessa della tavola è in questo caso diversa: essa è rettangolare, e contiene dunque un numero più elevato di caselle, 36; queste si formano dall’intreccio dei corpi di quattro serpenti le cui teste sono posizionate ai quattro angoli della tavola (fig. 70).

Le tavole in genere hanno una lunghezza considerevole: vanno dai 25 fino ai 40 cm, mentre i cerchi al loro interno hanno un diametro tra i 12 e i 20 mm.110

L’ultima categoria è quella delle cosiddette “Handbags”, ovvero degli oggetti che, nella forma, ricordano proprio delle borse, poiché hanno una grande ansa nella parte superiore. Questo elemento potrebbe suggerire che tali oggetti dovessero essere spostati, forse durante la celebrazione di alcune cerimonie. Anche in questo caso ne possediamo di diverse misure, che rientrano tutte tra i 13 e i 28 cm di larghezza, per un’altezza di circa 20 cm.111 Non è tuttavia del tutto chiara la loro funzione.

Ciò che emerge dall’osservazione di tutti questi oggetti è l’appartenenza ad un comune ambito sociale. La complessità dei temi iconografici trattati, le materie prime utilizzate, lo stile elaborato e ricco e il fatto che essi siano stati “rubati” da un contesto cimiteriale, ci porta a credere che tutti questi oggetti, dai vasi, alle “handbags”, alle tavole da gioco, appartenessero alla sfera funeraria, sia per un qualche rito cerimoniale, sia come offerte lasciate nelle tombe ai defunti.

110 Perrot, Madjidzadeh, 2005, 126-129. 111 Perrot, Madjidzadeh, 2005, 129.

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