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CAPITOLO 5 – APPLICAZIONE DELLE METODOLOGIE DI STUDIO AD ALTR

5.2 La fortezza di Ighram Aousser (Marocco)

Nell’ambito del progetto93 sulle prospezioni archeologiche per la ricostruzione dei contesti archeo-metallurgici punici del Maghreb sono state svolte attività di ricerca nel distretto minerario di Aouam–Tighza (regione di Meknès-Tafilet, Marocco) (figura 5.29).

La fortezza di Ighram Aousser è sita nel territorio di Tighza (33°11’15.01"N, 5°37’25.98"O, 1100 m di altitudine, a 6 km a SO della città di M’rirt, a circa 30 km a N dalla città di Khenifra.

Figura 5.29. Localizzazione della fortezza islamica di Ighram Aousser.

Essa è probabilmente databile al periodo almoravide (XI-XII sec. d.C.), quando gli Almoravidi, per difendersi dagli Almohadi, edificarono postazioni fortificate a protezione degli insediamenti94.

L’area fortificata occupa una superficie di 27,365 ha (427x736 m) con il lato corto

93 Il progetto, sotto la responsabilità della Dr. L.I. Manfredi (ISMA-CNR), si inserisce in un più ampio programma sui parchi archeominerari. In questa ottica si sono sviluppate collaborazioni con l’Università di Meknès (Marocco), le Università di Lisbona ed Evora (Portogallo), l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Università di Reims (Francia). Riguardo all’approccio metodologico impostato per lo studio interdisciplinare del sito si veda MANFREDI, FESTUCCIA 2016.

94 La struttura monumentale potrebbe essere stata costruita precedentemente e risalire all’inizio del IX sec. d.C. nel periodo idrisside. Per la storia della fortezza e i confronti con il mondo islamico, per l’identificazione dei caratteri architettonici, l’analisi tipologica e costruttiva delle strutture di difesa si rimanda al contributo di FESTUCCIA 2016, pp. 45-56.

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orientato a N (figura 5.30), era protetta da un’importante sistema di difesa costituito da due cinte di mura e da torri quadrangolari disposte esternamente95.

Figura 5.30. La fortezza di Ighram Aousser da Google Earth.

Il primo circuito di mura cinge un’area che comprende la collina dell’acropoli e un ampio territorio che, presumibilmente, doveva essere occupato da edifici pubblici e sacri, da abitazioni, da magazzini, da officine, da spazi non edificati. La grande cinta muraria ha una lunghezza di circa 2200 m e uno spessore di circa 1,85 m. Essa è molto compromessa e discontinua a causa dei crolli e delle opere di demolizione dell’uomo. Dell’organizzazione urbanistica della fortezza sono conosciute 2 porte: la prima è sita lungo il lato S (figura 5.31) e la seconda sul lato E con una disposizione classica ad angolo semplice.

La seconda fortificazione di circa 270 m di lunghezza delimita la piccola collina dell’acropoli di 0,57 ha ed è situata lungo il lato meridionale dell’area urbana (figura 5.32b).

Vista la grande estensione del sito si è scelto di effettuare ricerche su macro-scala utilizzando immagini satellitari WordView-2 (pancromatiche con risoluzione spaziale di 0,50 m/pixel e multispettrali di 2,00 m/pixel) acquisite il 19 giugno 2010 (figura 5.32), e su

95 Le torri sono di dimensioni diverse, misurano dai 5,50 ai 3,80 m circa, mentre l’altezza varia da 1 a 3 m circa. L’altezza effettiva delle torri doveva essere di circa 8 m (EUSTACHE 1955, p. 218).

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micro-scala effettuando prospezioni geofisiche ad induzione elettromagnetica sia all'interno della fortezza che nell'area dell'acropoli.

Figura 5.31. Circuito murario in prossimità della porta Sud.

Per evidenziare le disomogeneità superficiali presenti sulle immagini, dovute alle variazioni di tessitura, umidità dei suoli e copertura vegetale indotte in superficie dalla presenza di strutture sottostanti96, si sono utilizzate differenti procedure di elaborazione dei dati da remoto97. Le immagini risultanti sono state interpretate dal punto di vista archeologico e topografico e hanno offerto nuovi elementi sulla topografia dell’area archeologica.

La fotointerpretazione delle immagini da remoto ha consentito, per quanto riguarda l'organizzazione urbanistica del primo circuito di mura, di individuare altri possibili punti di accesso alla città: una porta è situata lungo il lato N (figura 5.32a, n. 1), un’altra lungo il lato O. L’identificazione della probabile entrata ad oriente è ipotizzabile per la presenza di tracce lineari di colore chiaro, attribuibili a possibili percorsi antichi, che dal territorio

96 PICCARRETA & CERAUDO 2000.

97 Principal Components Analysis -PCA, Normalized Difference Vegetation Index -NDVI (GOMARASCA 2007).

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circostante convergono verso un punto del circuito murario, oggi distrutto, ed identificato come una porta (figura 5.32a, n. 2 e n. 3).

Figura 5.32. Immagine Worldview-2 pancromatica (0,50 m/pixel) della fortezza di Ighram Aousser con indicazione delle anomalie individuate sul dato telerilevato (a) e particolare della collina dell’acropoli (b e c).

Per quanto riguarda la seconda fortificazione la lettura e l'interpretazione delle immagini da remoto ha consentito di definire l’area detta acropoli e la sua particolare forma ottagonale. Le mura di fortificazioni, che misurano circa 270 m, delimitano uno spazio di forma ottagonale, soprelevato rispetto al terreno circostante, con torri esterne poste presso tutti e otto gli angoli della struttura (figura 5.32b e c).

Sempre sulle immagini telerilevate è stato possibile identificare, presso il lato N dell’ottagono, la presenza di un’importante struttura quadrangolare posta a poca distanza dalla collina e che potrebbe essere indentificata come un elemento (torre) di una porta a tenaglia (figura 5.32c).

Lungo il lato S le mura ottagonali si intersecano con la grande struttura di difesa che cinge l’intera fortezza98 (figura 5.32c, n. 5): un saggio di scavo effettuato nel settembre del 201499 ha portato alla luce i resti di una torre quadrangolare (figura 5.33).

La metodologia di costruzione, i materiali impiegati, i dati di scavo e la posizione

98 COZZOLINO et al., 2016. 99 MANFREDI 2016.

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topografica fanno ipotizzare che la cinta ottagonale sia antecedente alle mura che delimitano l’intera area fortificata.

Inoltre dalle immagini telerilevate è stato possibile individuare, alla quota del piano di calpestio della collina, un’ulteriore struttura ottagonale che racchiude la sommità dell’acropoli e che risulta avere la stessa forma e lo stesso orientamento della fortificazione ottagonale più esterna (figura 5.32c).

Figura 5.33. Particolare della torre quadrata esterna individuata lungo il settore meridionale della collina dell’acropoli.

Dalle indagini ad induzione elettromagnetica (figure 5.34, 5.35, 5.36, 5.37) effettuate ad Est della fortezza emerge una situazione alquanto sterile di strutture antropiche ad eccezione di un’anomalia ad elevata resistività di forma quadrata nello spazio a S della porta (figure 5.35, 5.36). L’assenza di strutture in pietra, nonostante la presenza cospicua di materiale archeologico sul terreno, può supportare l’ipotesi che all’ingresso della città fossero presenti principalmente strutture in legno delle quali non sono rimaste tracce. Sull’acropoli i risultati geofisici hanno confermato la presenza di una doppia cinta concentrica di forma ottagonale e inoltre individuato la posizione di alcune probabili

185 torri100 (indicate con delle frecce in figura 5.36).

A profondità più elevate (figura 5.37) non si evidenziano anomalie significative.

Figura 5.34. Acquisizione dei dati con Profiler EMP-400 (GSSI)

Figura 5.35. Mappa di resistività relativa alla frequenza di 15000 Hz sovrapposta all’immagine satellitare

100 COZZOLINO et al., 2016.

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Figura 5.36. Mappa di resistività relativa alla frequenza di 15000 Hz sovrapposta all’immagine satellitare e indicazione delle anomalie più significative.

Figura 5.37. Mappa di resistività relativa alla frequenza di 8000 Hz sovrapposta all’immagine satellitare.

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