[email protected] – [email protected]
1. Introduzione
L’avvento delle tecnologie digitali ha modificato radicalmente i metodi di trasmissione del sapere. Se negli anni ’60 la scuola era sinonimo di futuro, poiché vi si trovavano oggetti difficilmente reperibili a casa, ora il percorso ha assunto una direzione contraria e lasciarsi alle spalle l’aula scolastica per ritornare a casa significa “fare ritorno al futuro.”19: la scuola infatti, è spesso priva dei mezzi tecnologici di cui invece dispongono abbondantemente gli studenti. Chi sono gli studenti di oggi? Sono soprannominati “nativi digitali”?, nati e cresciuti con le tecnologie digitali, abituati a ricevere mille feedback al secondo e ad essere “multitasking”, ma con grande difficoltà di attenzione sostenuta nel tempo e inibizione agli stimoli20. Stante questo quadro generale si è deciso di mettere in atto una “ricerca-azione” con il fine di analizzare i risultati e i cambiamenti apportati nella didattica dall’integrazione di due metodi (EAS-AI) e dall’utilizzo delle tecnologie a scuola. Gli EAS (Episodi di Apprendimento Situato) sono stati introdotti in Italia da Pier Cesare Rivoltella e si profilano come un nuovo modo di fare scuola attraverso l’uso delle tecnologie integrate alla didattica. L’idea di fondo è quella di selezionare nella fase progettuale micro learning e micro activities ovvero episodi di apprendimento, basando le attività su porzioni circoscritte sia per quanto riguarda i contenuti sia per quanto concerne il tempo, sfruttando al massimo le potenzialità che le nuove tecnologie mettono a disposizione. Questa modalità di lavoro costituisce di per sé un’educazione lenta ma funzionale alla memoria dichiarativa dello studente, poiché è situata e contestualizzata mediante una didattica laboratoriale.21 Dal punto di vista operativo L’EAS viene strutturato in 3 momenti fondamentali:
1) Momento anticipatorio (trova/ search): costituito da un framework concettuale, una situazione stimolo e una consegna fornita alla classe;
19 Rivoltella Pier Cesare, 2015 Didattica inclusiva con gli EAS, Editrice LA SCUOLA.
20 Ferri Paolo, 2011 Nativi digitali, Bruno Mondatori, Milano. 21 Rivoltella Pier Cesare, Didattica inclusiva con gli EAS, op.cit.
NeaScience Anno 5 – Vol.11 – ISSN 2282-6009 106
2) Momento operatorio (elabora/ share): produzione di un mini elaborato con l’utilizzo delle tecnologie digitali
3) Momento ristrutturativo (condividi/ show): debrifing su quanto è stato fatto precedentemente.
Fondamentale per preparare la lezione con gli EAS è ripensare alle tre macro-azioni che si mettono in atto nella didattica: comunicazione, progettazione e valutazione.
Tra i tre momenti fondamentali si è scelto di inserire delle pause, come richiesto dalla metodologia dello Spaced Learning (denominato anche Apprendimento Intervallato): una lezione di questo tipo è caratterizzata da tre “input” di 15-20 minuti separati da intervalli di 10 minuti durante i quali i bambini staccano completamente dai contenuti della lezione. Ciò che ci si è preposti di migliorare con questa ricerca-azione22 è la dimensione dell’apprendimento relativa al livello di comprensione orale del testo: essa risulta essere una di quelle competenze trasversali all’apprendimento che influenzano il successo scolastico e che, secondo recenti studi, è strettamente correlata alla comprensione da ascolto. La domanda di ricerca si è quindi tradotta in questi termini: “L’applicazione del metodo EAS-AI fa registrare nel gruppo classe un miglioramento dei livelli attentivi e dei livelli di comprensione orale del testo scritto?” Ci si è anche interrogati su altri aspetti dell’apprendimento: ad esempio, dal momento che la fase operativa dell’EAS richiede spesso la collaborazione tra studenti, ci si è chiesti come migliorare le dinamiche all’interno della classe per far sì che il cooperative learning fosse efficace. La progettazione è stata quindi svolta in itinere e ha implicato modifiche dell’impostazione della lezione sulla base dei feedback degli alunni al fine di raggiungere un unico obiettivo generale: modificare l’impostazione didattica per rispettare i tempi e gli stili cognitivi degli alunni. Come campione è stata individuata una classe quinta costituita da 21 alunni (11 maschi e 9 femmine) di cui tre DSA e un BES. Presa in esame la progettazione annuale, insieme all’insegnante curricolare si è scelto di testare il metodo EAS-AI nelle lezioni di italiano e in particolare nello studio delle tipologie testuali. Prima di iniziare il progetto, gli alunni sono stati informati della possibilità di avviare lo studio dell’italiano con una modalità di apprendimento diversa. Sia gli studenti che le loro famiglie hanno accolto positivamente questa proposta. Ogni alunno si è organizzato portando da casa il proprio tablet (approccio BYOD-Bring Your Own Device). È stata creata una mailing list per l’invio degli elaborati da parte degli alunni e per la trasmissione di alcuni materiali di lavoro da parte dell’insegnante.
2. Metodo
La durata del progetto è stata annuale; il primo incontro si è svolto il 4 ottobre 2016, e l’ultimo incontro il 9 maggio 2017. Per valutare i risultati del trattamento è stato somministrato sia all’inizio che alla fine il test CO-
22Jhon Elliott, Andrè Giordan Cesare Scurati, 1993 LA RICERCA-AZIONE-
Metodiche, strumenti, casi (A cura di Graziella Pozzo e Liliana Zappi)
NeaScience Anno 5 – Vol.11 – ISSN 2282-6009 107
TT per la verifica comprensione della lettura orale.23 Il percorso è stato così articolato:
Ciascuna lezione è stata suddivisa nei tre moduli operativi previsti dall’EAS. Eccone un esempio
Tabella 1. ESEMPIO - Tipologia testuale: racconto fantasy Sono stati attivati intervalli di 10 minuti tra una fase e l’altra: nel corso di tali intervalli ai bambini sono stati proposti giochi ed attività di svariate tipologie per consentire loro di staccare completamente rispetto alla lezione in corso. Questo metodo è stato ideato da Paul Kelley, a seguito di alcuni studi del neuroscienziato americano Douglas Fields , il quale ha scoperto che la stimolazione delle cellule per il percorso di costruzione della memoria a lungo termine necessita di interruzioni di 10 minuti tra una stimolazione e l’altra. Partendo da questo presupposto scientifico,
23Barbara Carretti, Cesare Cornoldi, Nadia Caldarola e Chiara Tencati, 2013
CO-TT (comprensione orale) test e trattamento (scuola primaria), Erickson
(in TEST E STRUMENTI DI VALUTAZIONE PSICOLOGICA E EDUCATIVA, collana diretta da Cesare Cornoldi e Luigi Pedrabissi).
Somministrazione iniziale Test CO-TT Training (metodo EAS-AI) Somministrazione finale Test CO-TT
NeaScience Anno 5 – Vol.11 – ISSN 2282-6009 108
Kelley ha tentato una trasposizione didattica di questo metodo caratterizzato da una ripetizione strutturata separata da intervalli.
3. Risultati
I risultati del test CO-TT mostrano un significativo miglioramento delle competenze osservate, come rilevato nello schema sotto presentato.
Si rileva, in particolare un miglioramento delle performance dei soggetti 1,2 e 19 (DSA): in particolare il soggetto 19 è passato da un iniziale 33% ad un finale 78%.
Degno di nota è altresì il miglioramento del soggetto 7 (BES) passato da un 8% iniziale al 44% finale.
Un solo alunno (soggetto 18) non ha fatto registrare alcun miglioramento; un altro (soggetto 20) si segnala per un peggioramento inquadrabile tuttavia in un calo generale del profitto. Essendo i risultati finali sovrapponibili ai risultati attesi, si può concludere affermando che il metodo EASAI migliora i livelli attentivi e di comprensione orale del testo scritto.
Tabella 2. Risultati del test CO-TT
4. Conclusioni
Alla fine dell’anno scolastico è stato somministrato un questionario agli alunni da cui è emerso quanto segue:
• si imparano molte più cose utilizzando le nuove tecnologie; • si acquisisce dimestichezza nell’uso delle nuove tecnologie; • si impara più velocemente;
• l’esperienza di apprendimento diventa più divertente;
NeaScience Anno 5 – Vol.11 – ISSN 2282-6009 109
• si sta più tempo in gruppo;
• chi ha difficoltà a scrivere procede più speditamente (risposta di un DSA);
• L’attività didattica non si svolge esclusivamente nella propria aula; • La LIM consente una migliore fruibilità di immagini e video rispetto alla lavagna;
• La correzione si effettua più facilmente sul tablet che sul quaderno; Di contro per ben 8/21 bambini l’uso del tablet comporta un più alto rischio di distrazione rispetto all’uso degli strumenti tradizionali; qualcuno ha espresso il timore di procedere con maggiore difficoltà nella scrittura tradizionale una volta acquisita la meccanicità della scrittura al pc; un esperienza negativa per molti è stata la perdita dei dati verificatasi al termine di un’attività, cosa che- hanno sottolineato- non succede quando si scrive con la penna. Nel complesso si evince che l’esperienza è stata positiva per 20/21 bambini. Il feedback dell’insegnante evidenzia tra gli aspetti positivi un approccio più efficace alle esigenze degli alunni; la possibilità di far sperimentare l’utilizzo delle tecnologie digitali in modo corretto e funzionale allo studio e alla ricerca. Il metodo applicato rappresenta una valida risorsa per l’inclusione. Non si può tuttavia non sottolineare l’alto costo in termini di impegno nella programmazione di ogni singola attività da parte di un docente che voglia insegnare con il metodo EAS-AI. non essendo stati finora predisposti test specifici, si è ovviato alla mancanza di strumenti valutativi specifici, somministrando test concepiti nell’ambito di altri contesti metodologici. L’auspicio è che, a fronte di sperimentazioni come quella in oggetto, si creino sinergie per consentire a tutti l’accesso ad un’istruzione al passo con i tempi.
Bibliografia
Carretti, B., Tencati, C., Caldarola, N., & Cornoldi, C. (2013). Test CO-TT scuola primaria-Comprensione Orale-Test e Trattamento. Edizioni Erickson
Elliott, J., Giordan, A., Scurati, C., Pozzo, G., & Giordan, A. (1993). La ricerca-azione: metodiche, strumenti, casi. Torino, TO: Bollati Boringhieri
Ferri, P. (2011). Nativi digitali. Milano, MI: Bruno Mondadori. Rivoltella, P. C. (2015). Didattica inclusiva con gli EAS. Brescia, BS: La scuola.
Rivoltella, P. C. (2015) Fare didattica con gli EAS, Brescia, BS: La scuola.
Rivoltella, P. C. (2016). Che cos’è un EAS- L’idea, il metodo, la