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Funzione di indirizzo e controllo nei confronti della Giunta regionale

Sul fronte dell’attività di indirizzo e controllo nei confronti dell’esecutivo re-gionale, la II Commissione ha cominciato l’esame della relazione sullo stato di attuazione delle politiche europee per il 2014, inviata dalla Giunta regionale ai sensi dell’art. 8 della legge regionale 2 ottobre 2006, n. 14, che dispone la tra-smissione in Consiglio entro il 31 maggio dell’anno successivo a quello di rife-rimento; il rapporto è stato assegnato in Commissione il 28 settembre 2015; la sessione europea si è svolta il 19 aprile 2016.

CAPITOLO VII

ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE E CLAUSOLE VALUTATIVE

1. Funzione di controllo e valutazione

Con l'avvio della X legislatura viene confermata l'attenzione del Consiglio re-gionale all'attività di valutazione e controllo delle politiche pubbliche quale in-grediente necessario del “ben governare”. Essere informati su ciò che ha funzio-nato delle precedenti politiche e avere consapevolezza di ciò che si è rivelato un fallimento consente infatti di apprendere dalle esperienze passate , individuando con maggiore probabilità di successo le forme e le modalità più efficaci di rag-giungimento degli obiettivi prefissati.

La stima degli effetti di una politica pubblica non è però agevole.

La difficoltà maggiore è rappresentata dal fatto che molti fenomeni, indipen-denti dagli interventi posti in essere dalla Amministrazione, incidono sui com-portamenti o sulle condizioni che una legge o un programma intendono modifi-care. Un semplice confronto dei dati a disposizione pre – post intervento rischia di sottostimare o sovrastimare gli effetti delle azioni poste in essere . E' solamen-te attraverso l' utilizzo di analisi e metodologie solamen-tecniche rigorose che è possibile produrre risultati credibili in ordine alla ricaduta delle azioni politiche adottate e, di conseguenza, innescare un processo decisionale virtuoso ed efficace.

Per il raggiungimento di tali finalità il Consiglio regionale ha confermato an-che in questa legislatura l'adesione al progetto CAPIRE ( Controllo delle As-semblee sugli interventi e sulle politiche regionali promosso dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative e delle province autonome ). Il proget-to si pone l'obiettivo di promuovere il pieno utilizzo degli strumenti di valuta-zione nei Consigli regionali nel presupposto che le Assemblee, per svolgere ade-guatamente i loro compiti, devono innanzitutto verificare l'esecuzione delle di-sposizioni legislative dalle stesse approvate, per capire quali ne siano state le concrete modalità attuative ed individuare le cause di eventuali inadempienze.

Con il progetto CapiRe inoltre la Conferenza dei Presidenti ha inteso promuove-re l'utilizzo di metodologie , basate su un approccio controfattuale, volte a stima-re gli effetti degli interventi introdotti per verificastima-re se specifiche “ricette di po-licy” si siano rilevate efficaci per la soluzione di determinati problemi collettivi.

Le suddette attività sono guidate da un Comitato di indirizzo e da un

Comita-designati dall' Ufficio di Presidenza in modo da rappresentare maggioranza e opposizione; il secondo (che svolge funzioni di supporto alle iniziative pro-grammate) è formato da due rappresentati delle strutture tecniche di ogni As-semblea aderente.

All' interno del progetto è stato costituito dal 2010 il Laboratorio di pratiche valutative composto dai funzionari impegnati nello svolgimento di attività relati-ve alla funzione di controllo e valutazione delle politiche pubbliche per facilitare lo scambio delle esperienze maturate nelle singole realtà

L'attività del progetto Capire, gestita anche con il supporto di Asvapp ( Asso-ciazione per lo Sviluppo della Valutazione e dell'Analisi delle Politiche Pubbli-che) , nel periodo giugno/dicembre 2015 è stata caratterizzata dalla ricostituzio-ne dei suoi organismi . Il Consiglio regionale ha provveduto infatti a nominare sia i membri del Comitato di indirizzo che quelli del Comitato tecnico le cui riu-nioni sono state effettuate in web conference.

Nel II semestre 2015 è in particolare continuato lo scambio di esperienza tra le Assemblee legislative ( realizzato soprattutto attraverso il sito Web dedicato al progetto) relativo all’utilizzo di strumenti individuati per il miglior esercizio del-la funzione di controllo dei Consigli regionali e cioè le cdel-lausole valutative e le missioni valutative.

Le clausole valutative, sono specifici articoli di legge con cui viene dato inca-rico ai soggetti attuatori della stessa di fornire dati ed informazioni in ordine rea-lizzazioni, tempi, modalità d’attuazione delle legge stessa ed eventuali criticità.

La clausola inoltre può richiedere di valutare gli effetti dell’azione pubblica sui destinatari diretti o sull'intera collettività . L'elemento essenziale della disposi-zione è rappresentato dalle domande di valutadisposi-zione, che determinano i contenuti delle future attività di analisi da svolgere. Come prima accennato la valutazione degli effetti è basata su “stime” e sulla raccolta di dati. La clausola permette al decisore politico di condividere e rendere espliciti al momento dell' approvazio-ne dell' atto le ipotesi da verificare per testare se i soggetti attuatori hanno appli-cato la legge secondo mandato e se la sua applicazione ha prodotto gli effetti

2) legge regionale 22 gennaio 2013, n. 1 (Disposizioni organizzative relative al-l'utilizzo di talune tipologie di farmaci nell'ambito del Servizio Sanitario Re-gionale);

3) legge regionale 30 aprile 2013, n. 8 (Promozione di azioni istituzionali contro la violenza sulle donne e contro le discriminazioni determinate dall'orienta-mento sessuale);

4) legge regionale 4 luglio 2014 n.16 (Disposizioni per l’attuazione delle politi-che regionali per la promozione della cultura della legalità) ;

5) legge regionale 9 ottobre 2014, n. 25 (Disposizioni in materia di disturbi dello spettro autistico) ;

6) legge regionale 16 febbraio 2015, n. 3 (Legge di innovazione e semplificazio-ne amministrativa) ;

Le clausole valutative o norme di analogo tenore, sono state inserite anche nei seguenti atti di programmazione:

1. deliberazione consiliare 18/2011 (Politiche a favore dei giovani);

2. deliberazione consiliare 38/2011 (Piano Socio Sanitario regionale 2012 -2014);

3. deliberazione n. 32/2011 (Programma triennale regionale di informazio-ne,Formazione educazione ambientale “PTR-INFEA Marche”

2011/2013);

4. deliberazione n. 53/2012 (Piano triennale integrato delle attività produt-tive e del lavoro).

Nell'VIII legislatura sono state introdotte norme volte a favorire i processi di rendicontazione nei seguenti atti:

a) legge regionale 26 febbraio 2008, n. 5 (Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle Aziende pubbliche di ser-vizi alla persona);

b) legge regionale 29 aprile 2008, n. 8 (Interventi di sostegno e promozione del commercio equo e solidale);

c) legge regionale 27 maggio 2008, n. 9 (Disposizioni in materia di controllo degli impianti termici degli edifici);

d) legge regionale 17 giugno 2008, n. 14 (Norme per l'edilizia sostenibile);

e) deliberazione consiliare n. 62/2007 (Piano Sanitario 2007/2009).

Il Consiglio regionale ha inoltre effettuato le seguenti missioni valutative (cioè , studi di breve durata commissionati per approfondire questioni di rilevan-te inrilevan-teresse per la collettività) :

a) lo stato di attuazione del Piano Sanitario 2003/2006;

b) indagine sulle problematiche inerenti l'attuazione della l.r. 26/1996 relativa al riordino del Servizio Sanitario Nazionale;

c) il Bilancio Sociale di un Ospedale di polo;

d) indagine sulle risorse e sull'organizzazione dei servizi territoriali sanitari.

Altra forma di controllo prevista dalla normativa regionale è quella esercitata sugli organismi indipendenti costituiti presso l'Assemblea legislativa regionale . Gli stessi sulla base delle leggi istitutive sono tenuti a trasmettere, entro il 31 Marzo , al Consiglio relazioni e report sull' attività svolta . Detti rapporti devono anche contenere dati ed elementi volti a fornire adeguate conoscenze all' Assem-blea legislativa in ordine alle problematiche relative ai settori in cui i suddetti or-ganismi operano.

Sono tenuti a presentare al Consiglio relazioni i seguenti organismi indipen-denti sulla base delle rispettive leggi istitutive: l’Autorità di garanzia per il ri-spetto dei diritti di adulti e bambini - Ombudsman regionale, la Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna, il Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM). Detti rapporti sono pervenuti per l'anno 2014 du-rante la IX legislatura.

Analoghi rapporti debbono inoltre essere presentati dal Consiglio delle auto-nomie locali ed il Consiglio regionale dell' economia e del lavoro. Gli stessi rap-porti sono pubblicati nei rispettivi siti istituzionali .