• Non ci sono risultati.

G LI EFFETTI DELL ' ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA E DEI PROGRAMMI DI EDUCAZIONE FINANZIARIA

U NITI , R EGNO U NITO E I TALIA

1.8 G LI EFFETTI DELL ' ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA E DEI PROGRAMMI DI EDUCAZIONE FINANZIARIA

1.8.1 G

LI EFFETTI DELL

'

ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA

Il quadro generale dell'alfabetizzazione finanziaria mondiale non si presenta molto soddisfacente. Come analizzato in precedenza (paragrafo 1.4), certe categorie di persone sono più esposte a conseguenze negative sul proprio benessere, a causa di alcune decisioni o comportamenti non corretti. Si tratta principalmente di donne, giovani, anziani, persone con un basso livello di istruzione e ricchezza ed infine afro- americani ed ispanici.

Gli effetti negativi, che originano da una precaria financial literacy, sono supportati da un'ampia letteratura: studi e ricerche hanno confermato l'esistenza di un nesso tra la

64

mancanza di financial literacy negli individui e certi loro comportamenti finanziariamente non corretti e, quindi, l'accumulazione di minore ricchezza.

Lusardi e Tufano (2008)59 e Campbel (2006)60 hanno riscontrato che i soggetti meno alfabetizzati finanziariamente tendono a fare più errori di investimento che portano loro ad avere più debiti con conseguente difficoltà a restituirli. Più precisamente hanno rilevato che questi soggetti pagano rate e oneri più elevati sui mutui, hanno carte di credito con costi più elevati, ridefiniscono i loro mutui in modo più svantaggioso e concludono contratti meno convenienti dal punto di vista remunerativo.

Bucks e Pence (2006)61 hanno notato che gli individui con meno istruzione e reddito non conoscono i termini dei loro mutui e sono più propensi a sottoscriverli con rischi più elevati (un esempio è dato dai mutui subprime da parte della popolazione statunitense) ed inoltre sottovalutano il cambiamento dei tassi di interesse variabili nel breve periodo, conducendoli ad essere più esposti patrimonialmente.

Continuando ad analizzare la letteratura, vari studi associano un'alta alfabetizzazione finanziaria ad una maggiore partecipazione al mercato finanziario.

Van Rooij, Lusardi e Alessie (2007 e 2011)62 e Monticone (2010)63 sostengono infatti che i soggetti più alfabetizzati detengono più attività rischiose (azioni, derivati, ...) e fanno più affidamento, per quanto riguarda la raccolta delle informazioni, su fonti formali come consulenti, quotidiani ed internet, piuttosto che su famigliari ed amici. Fare affidamento solo sui conoscenti (quindi su una consulenza non professionale) non è auspicabile in quanto potrebbero dare consigli errati e non adeguati alle esigenze, a meno che essi non siano degli esperti di finanza.

59 Lusardi A. e Tufano P., 2008, "Debt literacy, financial experiences, and overindebtedness", Nber

Working Paper Series, No. 14808.

60

Campbell J.Y., 2006, "Household finance", The Journal of Finance, Vol. LXI, No.4.

61 Bucks B. e Pence K., 2006, "Do Homeowners know their house values and mortgage terms?", Federal

Reserve Board of Governors, www.federalreserve.gov.

62

Van Rooij M., Lusardi A. e Alessie R.,2007, "Financial literacy and stock market participation", Nber Working Paper No. 13565; Van Rooij M., Lusardi A. e Alessie R., 2011, "Financial literacy, retirement

planning, and household wealth", DNB Working Paper, No. 313.

63

65

Una delle ragioni dell'aumento dell'investimento nel mercato finanziario è la riduzione dei costi di partecipazione: le persone più alfabetizzate finanziariamente incorrono in meno costi per informarsi su opportunità/rischi degli investimenti.

Inoltre Guiso e Jappelli (2009)64 trovano che la mancanza di financial literacy sia associata a una diversificazione di portafoglio minore: le persone detengono pochi

stocks diversi ed ignorano la correlazione tra essi.

Nella diversificazione del portafoglio, oltre alla carenza di conoscenza di cosa sia, agisce in modo forte uno dei bias visti in precedenza, ossia la preferenza ad investire in asset familiari in quanto li si conosce di più e si pensa siano così più sicuri. La non diversificazione può avere degli effetti devastanti sul patrimonio dei soggetti in quanto se un titolo va male, non può essere compensato con un altro che sta salendo di valore. Per di più, come avviene spesso negli Stati Uniti, molti dipendenti investono i loro risparmi nell'azienda in cui lavorano (esempio Coca Cola, Enron, ...) mettendo a rischio nello stesso tempo l'impiego e il loro patrimonio economico.

Un ultimo effetto degno di nota è il fatto che avere una financial literacy più elevata, conduce in generale ad una propensione al risparmio maggiore, ad una pianificazione più efficiente della pensione e di conseguenza ad un'accumulazione maggiore di ricchezza.

Lusardi e Mitchell (200665;2007a66;2007b67) e Von Rooij, Lusardi e Alessie (2011)68 hanno scoperto, infatti, che chi ha maggiori conoscenze in campo finanziario, ha una maggiore propensione a pianificare per l'età pensionistica (anche solo a chiedere informazioni sulla pensione e a partecipare a seminari sulla prevenzione) e per il

64 Guiso L. e Jappelli T., 2009, "Financial literacy and Portfolio diversification", Centre for Studies in

Economics and Finance, Working Paper, No. 212.

65

Lusardi A. e Mitchell O.S., 2006, "Financial literacy and planning: implications for retirement wellbeing, www.dartmouth.edu.

66

Lusardi A. e Mitchell O.S., 2007, "Financial literacy and retirement preparedness: evidence and

implications for financial education", Business Economics, Vol. 42(1), pp. 35-44.

67 Lusardi A. e Mitchell O.S., 2007, "Baby Boomer retirement security: the roles of planning, financial

literacy, and housing wealth", Journal of Monetary Economics 54, pp. 205-224.

68

Van Rooij M., Lusardi A. e Alessie R., 2011, "Financial literacy, retirement planning, and household

66

risparmio in generale, ed infine sono meno "unbanked"69,accumulando così nel tempo maggiore ricchezza rispetto a chi è meno alfabetizzato finanziariamente.

1.8.2 G

LI EFFETTI DELL

'

EDUCAZIONE FINANZIARIA

Quando abbiamo definito la financial literacy e la financial education nel paragrafo 1.2, abbiamo concluso dichiarando che entrambe le definizioni non prendono in esame il concetto di financial capability.

La conoscenza o l'apprendimento di informazioni e concetti finanziari, non si traduce in modo automatico nella capacità di prendere decisioni convenienti ed avere comportamenti adeguati in base alle necessità ed obiettivi.

I programmi di educazione finanziaria non possono portare automaticamente ad un aumento delle financial skills in tutte le circostanze.

Alcuni studi hanno dimostrato che c'è un nesso tra l'apprendimento di nozioni e un comportamento migliore, ma altri negano tale fatto.

Studi recenti hanno riscontrato che una buona parte della popolazione statunitense non risparmia per la pensione, o lo fa solo quando è in procinto di terminare la carriera lavorativa, accumulando così relativamente poca ricchezza. Gli individui oltre a non occuparsi della pianificazione pensionistica, non hanno le competenze necessarie per farlo. Sono cominciate così, su iniziativa dei datori di lavoro, soprattutto nelle grandi imprese americane, vari seminari per preparare maggiormente i dipendenti sulla materia pensionistica. Questi corsi hanno effetti positivi sui comportamenti dei soggetti?

Lusardi (2004)70, Bayer, Bernheim e Scholz (1996)71, e Bernheim e Garrett (2001)72 hanno riscontrato un effetto significativamente positivo dei seminari sui comportamenti dei soggetti, stimolandoli al risparmio previdenziale (aumentando i

69 Gli unbanked sono i soggetti che non detengono conti correnti. 70

Lusardi A., 2006, "Saving and the effectiveness of financial education", Pension Research Council Working Paper, www.dartmouth.edu.

71 Bayer P.J., Bernheim B.D. e Scholz J.K., 1996, "The effects of financial education in the workplace:

evidence from a survey of employers", Nber Working Paper Series, No. 5655.

72

Bernheim B.D. e Garrett D.M., 2001, "The effects of financial education in the workplace: evidence

67

contributi per la pensione) e al risparmio in generale (quindi non solo a quello pensionistico), aumentando così il loro patrimonio economico.

L'impatto positivo sui capitali si ha con maggior evidenza sugli individui meno ricchi e con minor istruzione scolastica: un fatto logico, in quanto un aumento anche minimo della ricchezza ha un effetto più considerevole sui patrimoni dei poveri rispetto a quelli dei ricchi.

Tuttavia l'effetto di questi seminari non è esente da opinioni negative: per esempio può essere la ricchezza posseduta a spingere le persone a partecipare ad un seminario e non viceversa (ovvero il corso non porta ai partecipanti un aumento del patrimonio). Essendo quasi tutti i seminari non obbligatori, la ricchezza posseduta o anche altri interessi e caratteristiche personali dei soggetti possono essere propedeutici alla partecipazione dello stesso.

Molte altre iniziative di educazione finanziaria sono realizzate da associazioni dei consumatori, assicurazioni, gruppi bancari, ecc..., e usufruiscono della tecnologia odierna (siti web e altro) per incentivare la partecipazione ai programmi dell'ente o semplicemente per fornire delle informazioni. Il problema principale sta nel capire se queste iniziative avranno poi un impatto positivo negli atteggiamenti delle persone. Servon L.J. - Kaestner (2008)73 hanno esaminato l'effetto che può avere un programma di educazione tecnologico-finanziaria istituito da una banca, sulle capacità e sui comportamenti in campo finanziario (principalmente nell'uso dell'online banking per ridurre i costi di accesso ai servizi bancari, e nella capacità di pianificare il futuro) dei soggetti a basso reddito e bassa financial literacy.

Il progetto era volto al fornire corsi gratuiti sulle tematiche base della finanza e sulle opportunità e sui vantaggi che l'uso dei computer dà in questo ambito (online banking).

73

Servon L.J. e Kaestner R., 2008, "Consumer financial literacy and the impact of online banking on the

68

In generale il programma non ha avuto un impatto rilevante e significativo: i comportamenti avuti da chi ha frequentato il corso non si discostano significativamente da chi non lo ha frequentato.

In conclusione, analizziamo l'efficacia dei programmi rivolti agli studenti, in maggior ragione a quelli delle scuole superiori. Chi ha dato un contributo rilevante in tale campo sono stati Bernheim B.D. - Garrett D.M. - Maki D.M. (1997)74 e Mandell L. - Klein L.S. (2009)75, i quali hanno riscontrato effetti contrastanti nei risultati delle diverse iniziative. I primi hanno messo in luce l'effetto positivo che hanno le lezioni di financial

education, durante gli anni liceali, sui comportamenti che avranno gli studenti una

volta raggiunta l'età adulta. Infatti, hanno rilevato che chi ha frequentato tali lezioni, ha una capacità di risparmio superiore rispetto a chi non ha frequentato i corsi.

Mandell e Klein invece hanno riscontrato un risultato diverso a riguardo. Prendendo come campione 800 studenti (di cui solo la metà ha sostenuto il corso) provenienti da tre scuole diverse, hanno cercato di rilevare se un corso di educazione finanziaria ha qualche effetto positivo sulle conoscenze e sui comportamenti degli studenti. Gli effetti (sia per le conoscenze che per i comportamenti) non sono stati significativi, ovvero non c'è stata nessuna differenza tra chi ha sostenuto il corso e chi no.

La conclusione che si può trarre da tutte le iniziative di educazione finanziaria, qualunque sia il target di riferimento, è che non hanno portato ad un successo garantito. Devono essere progettate in modo efficace, prendendo in considerazione tutte le variabili in gioco tra cui la gestione fondamentale degli stakeholders inclusi. L'azione comunque più importante da effettuare nella progettazione, resta quella di stabilire un programma in base alle esigenze e ai bisogni specifici di un dato target, e non di fornire un modello molto generale che non andrebbe ad alzare realmente la sua

financial literacy.

74 Bernheim B.D., Garrett D.M. e Maki D.M., 1997, "Education and saving: the long-term effects of high

school financial curriculum mandates", Nber Working Paper Series, No. 6085.

75

Mandell L. e Klein L.S., 2009, "The impact of Financial Literacy Education on Subsequent Financial

69

CAPITOLO 2