Figura 5.7. PRA definite dopo la procedura di espansione descritta sopra
5.3 Geodatadase Pra
Per l’archiviazione, il processamento e l’analisi di dettaglio futura dei dati con i tecnici dell’ufficio neve e valanghe del Friuli Venezia Giulia, è stato creato il geodatabase PRA.gdb Il sistema di riferimento scelto per il progetto è “Monte_Mario_Roma_Italy_2”, il dominio X/Y è stato scelto in modo da consentire l’inserimento dei dati nel dominio territoriale del Friuli Venezia Giulia.
Figura 5.8. Sistema di coordinate del Geodatabase PRA.gdb Quindi il database Raster è formato dai: • Raster dataset “CTRN_5000_”della Carta Tecnica Regionale Numerica del foglio 064 della zona d’interesse alla scala 1:5000; • Raster dataset “Ortofotocarte” della zona d’interesse; • Raster dataset “Dem” della zona d’interesse con dimensioni della cella di 5 m. Si è deciso di inserire anche i principali Raster derivanti dalla procedura: • Raster dataset “Aspect”, relativo all’esposizione; • Raster dataset “Ridges”, relativo alle creste;
• Raster dataset “Curvature”, relativo all’individuazione delle zone concave, piane e convesse.
• “Clpv_Friuli”, che contiene 2 feature class poligonali relative alle valanghe censite e derivanti da ricerca storica di tutta la Regione, e di proprietà della medesima:
1. “arancio_valanghe”, ovvero le valanghe non censite direttamente sul terreno, ma perimetrate in base a dati derivanti da ricerca storica, interviste alla popolazione, foto interpretazione ecc.. Oltre ai campi generati in automatico dal GIS contiene i seguenti campi: 9 Comune 9 Comunità montana 2. “Viola_Valanghe”, le valanghe perimetrate tramite sopralluoghi sul terreno. Oltre ai campi generati in automatico dal GIS, la feature contiene i seguenti campi: 9 Comune 9 Comunità montana 9 Numero 9 Codice_progressivo 9 Descrizione
Figura 5.9. Il geodatabase creato per le Potenziali zone di distacco: PRA.gdb
6 Conclusioni
L’obiettivo di questo lavoro era di utilizzare i potenti strumenti che oggigiorno i software di tipo GIS ci offrono come tool per lo studio e la gestione delle valanghe nel territorio, e anche come elemento che sia di aiuto nel definire i potenziali siti valanghivi, laddove le informazioni siano carenti o del tutto mancanti. La banca dati sugli eventi valanghivi della Regione Autonoma Valle d'Aosta rappresenta già una buona base di partenza, e per la sua ottimizzazione tramite questo lavoro è stato creato un geodatabase che comprende tutti i fenomeni censiti sul terreno, quelli perimetrati grazie a fonti storiche, o da modellizzazione dei fenomeni. Il geodatabase in questione quindi è la nuova banca dati per l’implementazione del catasto valanghe stesso, per il processamento dei dati e inoltre rappresenterà un valido punto di partenza per diverse applicazioni di studio, che spaziano dall’ambito puramente scientifico, a quello di gestione del territorio, anche da parte delle amministrazioni locali. Nella seconda parte della tesi, che s’inserisce all’interno del progetto transfrontaliero Italia‐Svizzera STRADA “Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali”, si mira a cercare delle strategie per la mitigazione del pericolo valanghe e si affronta la problematica che coinvolge le amministrazioni locali, regionali e diversi enti gestori del territorio, che sono chiamati con grande energia a far fronte alle emergenze che di volta in volta si presentano per il pericolo valanghe. Spesso infatti ci si trova a dover ricorrere alla chiusura preventiva delle strade, lasciando isolate intere valli anche per diversi giorni a seconda dell’entità delle precipitazioni. Grazie al presente lavoro sono state reperite le feature relative alla viabilità regionale ed ai fabbricati di tutta la regione; tramite i feature dataset creati nel
geodatabase del catasto regionale valanghe, sono stati intersecati tutti i dati.
Si è arrivati quindi all’individuazione delle valanghe che interessano la viabilità, alla creazione di aree di sicurezza sperimentali attorno a queste valanghe, alla valutazione della distanza tra i perimetri delle valanghe e gli edifici.
L’analisi di prossimità effettuata sempre in ambiente di Geoprocessing ha permesso di conteggiare le valanghe che intercettano degli edifici e il numero di quelle che si trovano ad una determinata distanza “di sicurezza” dagli edifici.
Lavorando in ambiente di geoprocessing e tramite alcune query di selezione, sono stati individuati i siti dove potenzialmente si potrebbe intervenire con sistemi di distacco artificiale per la bonifica, evitando ad esempio la chiusura di strade e valli.
La procedura ottenuta permette già di fare un’analisi quantitativa sui possibili interventi per la mitigazione del pericolo sulla viabilità e rappresenta il punto di partenza per ulteriori analisi di dettaglio e per fornire elementi decisionali alle amministrazioni locali per la gestione delle emergenze, in cui la domanda di rito è: “Si può e dove si può intervenire tramite distacco artificiale di valanghe per non isolare un’intera vallata?”
Per l’archiviazione e la gestione di tutte le Feature e dei Raster di input e output della procedura e’ stato creato anche il geodatabase Strada.gdb.
Infine è stata processata una metodologia che, a partire da modelli digitali del terreno, permette l’individuazione di potenziali aree di distacco di valanghe, grazie a vari step realizzati sia in ambiente di Geoprocessing tramite ArcToolbox, che tramite file .aml su ArcInfo Workstation. Questi step si basano su diversi parametri morfometrici e non, ricavati dall’analisi dei file Raster e delle feature vettoriali. Grazie a vari step, ora su dati Raster, ora su dati vettoriali convertiti dai Raster, si è arrivati alla definizione delle potenziali aree di distacco di un comprensorio sciistico del Friuli Venezia Giulia, dove la procedura non era ancora mai stata testata. Grazie a questa procedura, che ha portato all’individuazione di ulteriori potenziali siti valanghivi, si andrà ad effettuare un’analisi, tramite modelli di dinamica valanghiva, delle soglie di precipitazione nevosa per intervenire per il distacco artificiale, evitando che le valanghe intercettino le piste da sci.
Per l’archiviazione, il processamento e l’analisi di dettaglio futura dei dati con i tecnici dell’ufficio neve e valanghe del Friuli Venezia Giulia, è stato creato il file geodatabase PRA.gdb, contenente i
Raster e le feature di input e di output, oltre che a feature utili per la visualizzazione e gestione
L’impostazione del lavoro è avvenuta usufruendo delle potenzialità del software GIS di Arcview
9.3 e di ArcInfo Workstation.
In generale possiamo affermare che grazie all’utilizzo degli strumenti GIS, questo lavoro costituisce la base per nuovi sviluppi fornendo molteplici applicazioni, di cui le seguenti sono solo le principali:
9 Gestire ed implementare il Catasto Regionale Valanghe della Valle d’Aosta tramite il
geodatabase CRV.gdb;
9 utilizzare il geodatabase CRV.gdb per incrociare i dati con diverse altre tematiche; 9 individuare i tratti della rete viaria soggetti a valanghe;
9 individuare laddove possibile percorsi stradali alternativi;
9 individuare e quantificare le zone ad elevate pericolosità valanghiva e gestirne eventuali interventi; 9 individuare e quantificare le valanghe potenzialmente bonificabili tramite interventi di distacco artificiale; 9 produrre in breve tempo carte tematiche su molteplici aspetti; 9 individuare le aree di potenziale distacco di valanghe in zone prive di dati storici; 9 fare un’approfondita analisi morfologica dei parametri che influenzano il distacco delle valanghe;
9 incrociare e ricavare nuovi livelli tematici a partire da informazioni provenienti dai diversi geodatabase.
9 ricavare informazioni non solo dalle proprietà geometriche (dimensione perimetro ecc) delle aree ma anche dai reciproci rapporti spaziali (prossimità, contenimento, intersezione ecc), grazie alla struttura topologica nella quale sono organizzati i dati.
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Che dire? Di persone da ringraziare, fortunatamente, ce ne sono tante.. Il grazie più sentito, e più grande, va a me stessa, per tanti motivi: per aver creduto fortemente in questa strada e averla imboccata (ovunque mi porterà), per aver portato avanti questo dottorato nonostante le mille difficoltà, cambiamenti e continui bastoni tra le ruote…e infine, brava Gio! Solo tu sai cos’ha voluto dire creare e scrivere queste pagine e trovare ogni giorno, di questo periodo, la forza per farlo! Agli amici che più mi hanno aiutato, anche dal punto di vista pratico: Marco, Sara, Enrico Zavagno, Luca e Walter. A Margherita Maggioni del Divapra, a Mauro Orlandi di Inva. A Gilberto Casetta dell’Ufficio Cartografico della Regione Valle d’Aosta che mi ha fornito i dati. Ai miei genitori e mia sorella che mi sostengono da sempre, senza i quali non sarei arrivata qui... A Nike, Dafne, Diana e Gemma: compagne inseparabili! A Fondazione Montagna Sicura e alla Direzione Assetto idrogeologico dei Bacini Montani della Regione Autonoma Valle d’Aosta, e in particolare a Jean Pierre Fosson e Valerio Segor che mi hanno dato la possibilità di continuare il dottorato in Valle d’Aosta. A Mauro e Nathalie, compagna di gite e di chiacchiere. A Sandro, caro e saggio amico. A Francesco, Massimo, Cristina, Valerio e Mattia compagni di piacevoli scalate ad Ollomont, il mio sfogo vitale del periodo... Ai tutti i miei amici sia dell’est che dell’ovest. A chi c’era e non c’è più. A MB che vorrei molto poter ringraziare, ma….. A quello che succederà tra un anno… speriamo di continuare su questa strada, magari con un pizzico di fortuna in più!