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3.2 Caratteristiche dei bacini

3.2.1 Geologia pedologia

I bacini montani dei torrenti Sillaro e Gaiana ricadono in aree la cui geologia presenta caratteristiche varie ed interessanti.

Come `e possibile osservare nella carta in figura 3.2(a) (rielaborazione della

carta geologica, scala 1:50000, del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli del-

la Regione Emilia Romagna,http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/geologia/),

nella parte pi`u vicina alla chiusura di entrambi i bacini si trova essenzialmente

la formazione delle argille azzurre, un insieme di depositi sedimentari detritici

pi`u o meno fini originatisi in ambiente marino profondo. I depositi argillo-

si di tale formazione mostrano la tendenza ad alterarsi superficialmente in risposta a sollecitazioni termiche e a dilavamento. Questo li rende notevol- mente vulnerabili all’azione degli agenti meteorici e porta alla generazione di strutture naturali comunemente denominate “calanchi”, in seguito alla conseguente erosione.

Risalendo verso monte il corso dei due torrenti, si osserva che gran parte del bacino centrale del Gaiana e diverse zone nell’area centro-settentrionale di quello del Sillaro sono occupate dalla presenza delle argille varicolori, o argille scagliose; trattasi di argilliti, talvolta siltose, caratterizzate da una matrice argillosa costituita da elementi scagliformi (da cui il nome) e ge- neratesi in ambiente pelagico profondo; a causa della loro storia tettonica risultano intensamente piegate e fratturate, dalla scala dell’affioramento fino alla scala del campione. Possono presentarsi di varie colorazioni (rosso, grigio scuro, nero, verde, . . . ) e spesso con aspetto calanchivo.

(a) Geologia 4920 4912 4904 688 696 704 712 Legenda 3Af 3Ca 3Cb 4Aa 4Ba 5Ab 5Bb 5Dc 5Dd 5Df 5Di 5Dl 6Ba 6Ce Gaiana Sillaro m 0 2500 5000 7500 10000 (b) Pedologia

Figura 3.2: Carta geologica e pedologica di Sillaro e Gaiana.

della formazione di Cigarello, facente capo alla formazione di Bismantova. `

E questa un’unit`a formata prevalentemente da peliti marnose grigio scuro,

facilmente caratterizzate dalla presenza di fossili, ad indicarne l’origine di ambiente marino, e da locali set di arenarie di limitato spessore.

Se le formazioni appena citate sono le pi`u importanti per quanto riguar-

da il torrente Gaiana, non altrettanto pu`o dirsi per il Sillaro, la cui Geologia

appare pi`u varia. In particolare, si deve notare l’ampia estensione assun-

ta, nella porzione centrale del bacino, dall’olistostroma della Val Sellustra, formazione prevalentemente argillosa con struttura primaria caotica, in cui possono comunemente trovarsi inclusi lapidei che ne determinano una tessitu- ra clastica, dalla scala dell’affioramento fino alla scala microscopica, originata dall’occorrenza di colate di fango e detrito in ambiente pelagico.

Proseguendo verso monte la geologia dell’area diventa progressivamente

pi`u caotica e complessa. Discreta rilevanza assumono le argille variegate di

Grizzana Morandi e le argille a palombini. Entrambe le formazioni sono fon- damentalmente argille scagliose, intensamente piegate e fratturate in seguito ad azione tettonica, i cui nomi sono riconducibili alle diverse colorazioni con cui queste argille possono presentarsi. La parte montana in destra idrografi-

ca del bacino `e poi ampiamente occupata da formazioni marnoso-arenacee,

ovvero da sequenze di numerosi strati di due tipi litologici, marna ed arena- ria. Le marne sono, in breve, fanghi argillosi consolidati dalla presenza di calcare, spiegabile per via dell’origine marina delle marne stesse. L’origine

di tale unit`a geologica si spiega con il verificarsi di correnti torbide marine

che, depositandosi su fondali profondi, determinarono l’alternarsi di strati sabbiosi ed argillosi, talvolta anche per spessori dell’ordine del chilometro.

Dalla sommaria descrizione geologia dei due bacini appare evidente co- me la litologia dominante sia quella argillosa, il che si ripercuote in modo profondo sulle caratteristiche idrologiche delle vallate di Sillaro e Gaiana, dal momento che i suoli presenti derivano fondamentalmente dalla geologia

sottostante. In figura 3.2(b) `e possibile osservare la carta della pedologia di

Sillaro e Gaiana, tratta dalla Carta dei Suoli di Inquadramento Regionale,

scala 1:250000, della regione Emilia-Romagna (www.regione.emilia-romagna.it),

cui si rimanda per ottenere maggiori dettagli sulla legenda. Si pu`o notare

come l’unit`a cartografica dominante per entrambi i bacini sia la 5Bb, corri-

spondente a suoli derivanti da rocce argillose e marnose inglobanti materiali calcarei ed arenacei; tali suoli, denominati Calcaric Regosols secondo la Le- genda FAO (1990), sono poco differenziati rispetto al materiale di origine,

in conseguenza di ripetuti processi erosivi e di dissesto superficiale. Per

importanza, soprattutto nel bacino del Gaiana, si deve poi citare l’unit`a car-

tografica 5Ab, che comprende suoli originati da rocce essenzialmente argillose

o pelitiche con intercalazioni sabbiose. Anch’essi, come i suoli dell’unit`a 5Bb,

sono genericamente classificati come Calcaric Regosols nel sistema FAO e si distinguono per un basso grado di differenziamento, tranne che nelle parti

pi`u alte dei versanti interessati, dove per minore azione degli agenti erosivi `e

stato possibile che i suoli subissero una forte differenziazione biochimica.

La porzione valliva del bacino del Sillaro `e significativamente interessata

dall’unit`a cartografica 5Dc, comprendente Haplic Calcisols secondo la Legen-

da FAO. Si tratta di suoli ondulati, con basse pendenze, tipicamente formati a partire da rocce pelitiche ed arenacee stratificate. In ragione della scarsa

acclivit`a, tali suoli hanno spesso subito una notevole differenziazione bio-

chimica rispetto alla roccia madre sottostante. Il tratto pi`u montano del

torrente Sillaro, invece, `e dominato in destra idrografica dall’unit`a 6Ce, in

cui ricadono suoli sviluppati in ambiente deposizionale di versante, spesso collegati a fenomeni franosi, e di materiali prevalentemente marnosi ed are- nacei. La Legenda FAO parla di Calcaric Cambisols e Calcaric Regosols a seconda che si considerino porzioni basse o alte di versante, con implicanza sul grado di differenziamento del suolo dalla roccia madre.

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