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Come già detto egli è spesso raffigurato con in mano una squadra, simbolo del lavoro

Nel documento La Mandorla - Anno XVI - Numero 62 (pagine 36-38)

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Da:

www.superiching.com/moreongod.htm&docid=ju1lPPPKSoZTnM&imgurl=http://www.superiching.com/graphics/fuxicangjing.jpg&w=246&h=215&. ei=8f1iT-y-A-bV4QTD142PCA&zoom=1

Da: http://italian.cri.cn/861/2009/10/26/1s128245.htm. Una leggenda narra che fu l'imperatore Fuxi, nell'intento di aprire il mondo soprannaturale alla conoscenza umana, a rivelare ("rivelare" e non creare, ciò suppone che l'oggetto di rivelazione è preesistente) il significato dei primi caratteri della lingua cinese e a scrivere il famoso Classico dei Mutamenti (Yi Jing, 易經) (altre fonti attribuiscono la nascita della lingua cinese a Cang Jie). Fuxi personaggio leggendario, legato alla creazione del mondo (molti miti lo ritraggono con Nüwa), altrove è considerato uno sciamano ed un semidio, da sempre simbolo di saggezza. Secondo la tradizione, Fuxi scoprì l’essenzialità del tratto, elemento chiave dell'arte divinatoria cinese e base della lingua. Tutti i tratti della calligrafia derivano dal tratto semplice, anche i punti non sono altro che brevi tratti, e nella loro scrittura si seguono le stesse regole dei tratti lunghi (pressione 蹲 e sollevamento 提). Fuxi, per mostrare agli uomini la perfezione del mondo soprannaturale scelse l'estrema semplicità, un simbolo poco "argomentabile" che va semplicemente osservato. Il tratto è semplice, poco ricercato (umile) e facile da disegnare. Infatti la gestualità del corpo è minima, così come recita un passo del Dao de jing (道德经): 无为而无不为 “Non agire in modo che niente non sia fatto”. Questa è la filosofia dell'arte della calligrafia (书法): cercare di dipingere gli ideogrammi come se fossero un unico tratto, senza alzare il pennello e con il minimo movimento del corpo, utilizzando il proprio qi. A tale scopo molti calligrafi praticano il tai ji quan ed il qigong. In questo modo la lingua cinese ha un forte carattere strutturale: comunica partendo dalla realtà e cercando di mostrarla al soggetto parlante. Essa è vaga, perciò incline a seguire l'evoluzione della natura, ma non per ciò meno precisa, anzi, essa si rivolge all'essenza delle cose e non al modo in cui esse appaiono. Questa caratteristica della lingua esprime il concetto filosofico dell'"assecondare il dao", caro ai praticanti di Tai ji quan. Per tale ragione la lingua cinese è uno degli strumenti più validi per conoscere la cultura cinese. Attraverso di essa si capirà che in passato la società cinese era una società matriarcale. Infatti la parola "cognome" è tradotta in cinese dal termine 姓 composto da 女 donna e 生 che indica nascita. Dunque la discendenza seguiva il cognome della madre. Altro esempio è dato dal termine 好 ovvero buono. Questo ideogramma è composto da 女 più 子, che rispettivamente significano donna e bambino, ossia famiglia. Gli elementi maschili e femminili sono bilanciati, lo yin e lo yang sono in armonia. In generale ogni cosi è "buona" nel momento in cui tende a conservare l'equilibrio fra gli opposti.

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La scoperta degli Otto Segni (Trigrammi)nella loro configuazione di “Cielo Anteriore”, ovvero in perfetto equilibrio di forze polari, che costituisce il “motore immobile” del ciclo del mondo manifesto (“Cielo Posteriore”) è attribuita al mitico re Fu Xi, considerato il fondatore della civiltà cinese. Questa figura leggendaria è collocabile in un’imprecisata epoca precedente la dinastia Shang (1765 – 1123 a.C.). A lui si attribuiscono altre scoperte che definiscono simbolicamente il passaggio dalla condizione animale a quella umana civilizzata: la scrittura (ideografica), la cottura del cibo, i riti propiziatori (ovvero destinati ad armonizzare la vita degli esseri umani con i ritmi del Macrocosmo). Come artefice di questo passaggio dall’automatismo della natura alla coscienza egli viene spesso rappresentato come un essere che è uomo nella parte superiore del corpo, mentre la sua parte inferiore è una montagna, ovvero, se preferite, come una montagna che nella sua parte sommitale è uomo...Secondo alcune raffigurazioni tradizionali, ai piedi della montagna-uomo scorre un fiume da cui emerge una tartaruga, sul cui guscio Fu Xi scorge gli Otto Segni.

materiale Yin. L’imperatrice Nu Kua

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o Nu Gua, moglie di Fuxi, è raffigurata, invece, con

in mano un compasso

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, simbolo di potere “temporale, energetico, ondulatorio Yang”. Essa

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Figlia di Shennong, che annegò nel mare Orientale mentre passeggiava sulla riva. Si trasformò in un uccello, il jingwei, che somigliava a un corvo. Secondo il Shuyi ji, opera della dinastia Tang, si sarebbe piuttosto annegata in un fiume. In effetti si conosce una certa Fufei, il cui nome significa "Sposa di Fuxi" e che è quindi identificabile con Nüwa, che si è annegata in un fiume. Si può quindi affermare che queste due Nüwa sono identiche. Secondo una leggenda greca raccontata da Ovidio, una figlia del re passeggiava su una riva quando il dio del Mare cercò di violentarla. Lei si trasformò in una cornacchia, uccello simile al corvo. Questa figlia del re era associata ad Atena, la quale è stata vittima di un tentativo di stupro commesso da Héphaïstos, un dio marino. Si può notare così la parentela dei miti cinesi e greci.

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Da: http://takebackhalloween.org/nu-wa/.

Da: http://taoshengphilosopherscafe.blogspot.com/2006/07/great-architect-of-universe.html. Emblema notorio della Massoneria, la squadra e il compasso si inseriscono nella leggenda che fa derivare i Compagni Massoni dagli operai che lavoravano al soldo di Hiram Abif, leggendario architetto fenicio del Tempio di Salomone, iniziato ai saperi arcani prediluviani della Geometria Sacra. Hiram fu assassinato dopo aver terminato la sua opera e le sue maestranze, divise nei vari gruppi di carpentieri, scalpellini, muratori e scultori fecero un patto segreto affinché la conoscenza del proprio Maestro non andasse perduta ma fosse portata avanti nei secoli, benché in modo nascosto. Squadra e compasso, simbolo ovviamente del lavoro di muratore ma anche dell'ordine degli elementi e delle leggi naturali che governano l'universo, iniziarono a essere utilizzati nelle riunioni della proto-Massoneria a partire dal XVII Secolo, ma solo nel '700 si iniziò una concreta codificazione che li raffigurasse assieme ad altri simboli tipi di questa società segreta. Esiste anche un'altra interpretazione al simbolo della Squadra e del Compasso, che spiega anche il significato della lettera G posta all'interno dei due strumenti. Correntemente si considera la squadra posta a V come simbolo della regolarità dei muri, della loro perpendicolarità; il compasso invece indica la possibilità di disegnare archi e prendere le misure. La G in mezzo a parere comune indica il Grande Architetto, Hiram Abif e per estensione l'aspetto divino legato alla costruzione, personificato ad esempio nell'Antico Egitto dal Dio Architetto Ptah. Secondo le leggende cosmo genetiche cinesi, Pangu, vecchissimo, si concesse di riposare dal lavoro di separazione di Cielo e Terra, ma il suo sonno divenne il suo letto di morte e il suo intero essere mutò la sua forma originaria trasformandosi nella Natura,così come noi la conosciamo: il suo ultimo respiro divenne vento e nuvola; la sua voce il tuono; il suo occhio sinistro il sole, quello destro la luna; il suo corpo si trasformò nelle catene montuose, mentre il suo sangue divenne il fiume che scorre; le sue ossa, pietre preziose e minerali; i peli sul suo corpo si trasformarono in alberi e fiori; il suo sudore rugiada; i parassiti che vivevano sulla sua pelle divennero animali e pesci. La Terra ben presto si popolò di giganti, mostri, divinità e, fra di esse, la dea madre Nuwa fu la più importante: creatrice e portatrice di ordine, molto simile a Pangu nella capacità di mutare le sue forme, aveva il torso e la parte superiore del corpo di un essere umano e la metà inferiore di un drago. el suo girovagare, un giorno, Nuwa si imbatté in un vasto campo: era così felice in quel mondo pieno del cinguettio degli uccelli, pervaso dal profumo dei fiori, che non avrebbe mai voluto tornare indietro; tuttavia, mentre camminava lungo l’argine di un fiume, avvertiva una fastidiosa sensazione, come se qualcosa le mancasse. Si accovacciò a bere e, vedendo la sua bella immagine riflessa nello specchio d’acqua, le venne l’idea di creare la vita.Eccitata, afferrò una manciata di fango e plasmò una figurina, ad imitazione di se stessa, tranne che nella parte inferiore, cui diede la forma di gambe che consentissero la stazione eretta; quando la mise giù, magicamente la statuetta prese vita e la chiamò “Madre”, saltellandole intorno e lanciando grida di gioia. Presa dall’entusiasmo, Nuwa prese a modellarne altre, finchè non le presero a dolere le dita, ma ancora erano troppo poche per riempire quel campo così vasto. Ma creare in tale modo “artigianale” è un dovere ingombrante persino per una dea, usò pertanto i suoi poteri magici per ottenere un rapido risultato, immergendo un lungo filamento di edera nel fango e scrollandone l’eccesso nel terreno. Le gocce di fango si trasformarono in esseri umani, anche

era iniziata alle arti magiche, introdusse la musica e le leggende le attribuiscono il merito di

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