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giore), s’effettuò in giorni non guari da noi lontani, colpa di

Società Ligure. St. Patria. Voi. VII. P. I. 7

chi é bello per noi il tacere. È vero pur troppo quanto scrisse, ma con riversibile stizza, un vivente autore. « Sortovi piaghe che non bisogna toccare, perchè non si facciano più acerbe;

vergogne che carità di patria vuole si nascondano ; misterii che hannosi a rispettare, perocché squarciati dim ostrebbero fatti e cose degne di compassione (*).

Cominciando impertanto dal volgente anno 14 6 1 e su per molti altri, appena sarà se giungeremo a racim olare alcun che di positivo sul conto dei possessi tauro-liguri, innestandolo agli avvenimenti turbinosi della patria, dell’ Italia e del Le­

vante. Diremo di essi dopo narrato il poco che sappiam o di CalTa, e che tutto s’attiene alle elezioni dei nuovi ufficiali de­

stinati al governo delle colonie.

Verso la metà di quest’ anno cessava dalla carica di su­

premo reggitore di CalTa il terzo console eletto nel 1457, Luca Saivago, che avea tolto ad amministrarla nella p rim avera del 1460. Ai Protettori perciò del 1461 toccò il com pito di curare la dilicata scelta dei successori, dai quali penderebbe in m as­

sima parte il felice ordinamento e il vagheggiato assetto delle cose del Banco nella Tauride. Lo fecero essi, giusta le consuete norme, sul principio della loro gestione, e solo dai posteriori documenti ci é dato sapere i nomi dei primi d u e , G herardo Lomellini e Baldassare D’Oria, la cui nomina accadde dal gen­

naio al marzo 1461; del quale trimestre ignoriam o allatto le disposizioni prese e gli atti intervenuti. 11 giorno poi 10 aprile adunatisi i Padri cogli scaduti colleglli nel palazzo delle Com pere eleggevano in secondo luogo i titolari alle cariche m inori : cioè a console e a castellano di Soldaia, Francesco S avignone e Gio­

vanni Battista Squarciafico ; a console e castellano di C em balo , Barnaba Grillo e Francesco Cappello; a console di T reb ison da

(’) Nuova istoria della Repubblica di Genova e del suo commercio, ccc.

( 9 9 ) STORIA

Oregorio Gianotti e a capitano della Gozia Francesco De-Mari.

Ad impiegati nelle varie categorie civili e militari di Caffa de­

stinavano i seguenti: Giovanni Battista Calvi per capitano de­

borghi , Paolo Pozzo per capitano degli avamborghi, Conte Fie- schi per comandante degli orgusii ; a ministrale di CalFa An­

tonio Sestri, a custode della porta Caiadore Giovanni Spinola, e infine a castellano della torre di s. Costantino il nobile Bar­

tolomeo D’Oria. Pel resto, in previsione di qualche ricusa dei nuovi eletti, e a coprire i posti tutt’ ora vacanti, davasi ai Protettori in carica assoluta balia di provvedere a loro ar­

bitrio (*).

E fu bene, perchè tre dì dopo a Conte Fieschi, dimissionario, venne sustituito in capitano degli orgusii Cosma Carpineti, e a console di Tana si destinò Battista Fossatello (2). E di se­

guito, ai 16 aprile, stante il rifiuto di tutti assieme gli eletti il -10 di recarsi per un solo anno e a proprie spese con viag­

gio terrestre, disastroso e lungo fino in Crimea, i Protettori compatendone il disagio, deliberarono di permettere il biennio a coloro che vi si conducessero nel modo anzidetto, mentre a chi preferiva essere mantenuto dal Banco , oltre le cibarie e il nolo, nuli’altro si accordava. Nel fare questa concessione ben s’ avvidero i Padri di s. Giorgio di commettere una irre­

golarità, lesiva dei diritti dei loro successori del 1462, epperciò in fine del decreto li vollero pregati a mantenere valida la con­

sentita licenza, richiesta dall’ in stante bisogno (3).

Mancavano ancora gli scrivani della masseria e della curia di Caffa, ai quali impieghi nissuno erasi offerto, e i signori del Banco non tardarono a ritrovarli nelle persone d*i Cristoforo Canevarr per la prima (4), e di Giovanni Bozzolo, Tommaso

(’) Vedi il documento DXLII.

(*) Vedi i documenti DXLlll c DXLIX.

(s) Vedi il documento DXLV.

(*) Vedi il documento DXLVI.

Airolo e Battista Rapallo (come sotto-scrivano) per 1’ altra (');

confermando ad un secondo anno nel segretariato gli attuali esercenti, Baldassare Garbarino ed Emanuele C a lv i, con la promessa d’ assumervi alla prossima vacanza il m aestro Co­

stanzo Sarra. Dove, a sovrintendente al mercato delle erbe ve­

niva pure assunto Francesco Loreto (2), e ciò per due anni, al paro del Canevari, il quale amò meglio condurvisi a suo conto (3), sull1 esempio di tant’ altri che accolsero di buon grado il partito loro fatto il dì IO predetto, e n ’ ebbero le lettere credenziali firmate nell’ intervallo che corse dal 9 maggio al 23 giugno (4).

Capitanò la squadra dei novelli ufficiali Raffaele M onterosso, terzo console di Caffa, eletto addi 20 aprile in qualità di ar­

tefice nero (5), conforme a che prescriveva lo statu to, in osser­

vanza dei varii colori onde dividevansi allora il patriziato ed il popolo della città; ed al Monterosso due m esi dopo venne assegnata la stessa somma di danaro già innanzi stabilita al collega Baldassare D’ Oria per indennità viarie da G enova a Caffa per se, cavalli e famigli (6). E siccome l’ ordine di suc­

cessione richiedeva che al nobile sottentrasse nel governo delle colonie il popolano, il medesimo di 17 giugno segnossi la pa­

tente al Monterosso, deputato a tenere dietro nel comando della Tauride a Gherardo Lomellini, ove questi giunto fosse ad afferrarne le redini ; e nel caso contrario a L uca Saivago, ultimo della seconda terna consolare trascelta, com e dicemmo, l’ anno i 457 (7).

(') Vedi i documenti DXLVIII c DL.* {*) Vedi il documento DLL

(s) Vedi il documento DLII.

(4) Vedi i documenti dal n.° DLIIl al DLXX, e DLXXIII, DLXXIV.

(s) Vedi il documento DXLVII (6) Vedi ii documento DLXXI.

( '1 0 1 ) STORIA

II. . *

11 dubbio accennato in questa lettera dai Protettori se il nobile Gherardo Lomellini, spedito console a Calla peli'anno ,, 1461-62, esercitasse in elTetto la sua carica, o per avventura non fossevi neppur ancora giunto, ci mette sulle traccie d’ una suprema disgrazia occorsa intorno a questo tempo al banco di s. Giorgio, non meno che alle colonie Eusine, della quale abbiamo contezza solo per la bolla di Pio II che sotto riferiremo.

Dalle poche e mutile notizie sparse nei documenti dell’ anno apprendiamo che il Lomellini suddetto era stato sul finire del 1460, o nei primi mesi del nuov’anno, spedito in Crimea successore nel consolato a Luca- Saivago. Nella state poi del 1461 dubitavasi tuttavia assai del suo approdo colà. Dun­

que le vie di comunicazione fra Genova e la Tauride erano

intercettate per mano nemica? Sì appunto: Maometto inaspri- i tosi contro i Liguri aveva chiuso l’ adito del Bosforo con

formidabile artiglieria, sicché navi, milizie e provvigioni ge­

novesi più non potessero tragittare nel mare Nero, nè dal mar Nero sboccare nell’Arcipelago. Ad avvedersi del frapposto incaglio primo fu, credo, il Lomellini, impedito nella prose­

cuzione del suo viaggio, e datone pronto avviso al Banco , sollecitare dovè altri aiuti per via di terra alle bloccate terre

Eusine. Certo è che i Protettori di s. Giorgio colti da tanta ^ sventura, compresero di leggieri la gravità dell’inatteso incaglio,

nè sentendosi capaci a muover guerra da soli all’ ardito batta­

gliere, eppure vogliosi di fare gli ultimi sforzi a salvezza dei proprii sudditi, ebbero ricorso, come sempre, alla generosità e cortesia del- sommo Pontefice, e ne implorarono pecuniario soccorso e morale appoggio. E Boma, checché ne dicano gli interessati arruffatori di storia, sempre disposta a tutto che

promuove la civiltà dei popoli e allontana dalle cristian e terre i nemici della vera fede, benigna prestossi alle calde su p p li­

cazioni dei genovesi.

Così avessero i nostri padri tenuta nel debito conto la let­

tera da Pio II loro od a prò loro scritta in tale c o n g iu n tu ra ; v che non avremmo ora a limosinarne un brano d a estero au­

tore! È questi il Rainaldi, il quale sotto T ann o volgente, m a senza dircene la data, riferisce poche parole d ’ u n rilevante breve pontificio, dove è narrato come dall’infausto giorno della caduta di Bisanzio, i Protettori di s. Giorgio m ai non cessa­

rono di munire Caffa e le vicine colonie d’ an n u ali rincalzi d’uom ini, armi e munizioni guerresche a difenderle dal cam ­ binato assalto di barbari nemici : m a che al p re se n te chiuso il Bosforo e resi inabili a vettovagliarle per m are, d u ra neces­

sità costringevali a portare loro i soccorsi, con infinito disagio e raddoppiata spesa, per via di terra. Ondechè eso rtav a i m a­

gistrati e sovrani tutti, per le contrade dei quali tran sitare dovea la comitiva genovese, a mostrarsele favorevoli e generosi d’ogni guisa soccorsi, agevolandone il lungo e-periglioso cam m ino e affrancandola da qualsiasi dazio, tributo o pedaggio, acciò col minor danno possibile giungesse al bram ato term in e X1).

Non sappiamo di quanto vantaggio riescissero agli avi nostri 1’ ottenuto salvocondotto e le agevolezze per tal m ezzo v en u ­ tele, perché su ciò tacciono affatto i pochi d ocu m enti ri­

masti, e ne giova sperare che in parte alm eno alleviate avranno le difficoltà del penoso tragitto. Il quale che lungo, duro e disagevole s’ offrisse ad una squadra di cento circa persone, compresi i famigli, non è chi noi veda , tan to solo che si consideri la distanza dei luoghi, la scabrosità del te r­

reno, la disparità dei climi, lingue e costumi delle genti che attraversare doveansi. Ma tutti questi ostacoli vincere volle e

1 * '

vinse infatti il banco ili s. Giorgio, con un arditezza di co­

raggio e un dispendio di danaro, che volontieri lasciamo va­

lutare al benigno lettore.

Fossero stati questi i soli mali venuti ad ora cosi improv­

vida a turbare la pace della Repubblica e di s. Giorgio ! Il peggio si fu che, stanchi i popolani dei pubblici oneri gra­

vitanti con soverchio squilibrio sul povero, mentre i nobili godevano di larghe franchigie, ammutinaronsi, con grida sedi­

ziose chiedendo da prima un più equo riparto di balzelli e di imposte, e sobillati poscia da secreti agitatori, di parte Fre- gosa e Adorna, s’ imposero colle armi al regio governatore ; il quale debole e irrisoluto allo scoppiare del moto, dovè in poco d’ ora cedere il governo della città e ridursi vilmente con le sue milizie in Castelletto nella notte del 10 marzo 1461. La fuga di lui aprì le porte di Genova alle bande armate con­

dotte dai due pretendenti al supremo comando, Prospero Adorno e Paolo Fregoso: dei quali narrare le meschine gare, la splendida difesa contro 1’ armata dei re fratelli Ranieri e Carlo di Francia, e dopo la vittoria, di bel nuovo le cruente rappresaglie per ingorda sete di dominio, non è del mio isti­

tuto, bastandomi raffermare che in men di quattro mesi vi- dersi cadere e' sorgere nella travagliata Genova ben tre nuovi principi e dominazioni, restando da ultimo il potere a mano di Lodovico Fregoso, eletto doge per la seconda volta addì 24 luglio del corrente anno, che lo tenne insino al 14 maggio del successivo.

( 103 )

STORIA

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D O C U M E N T I

DOCUMENTO OXLI.

Frammento di Drove , con cui Pio II invita i magistrati e Principi ad usare agevolezze, e dare salvocondotto ai genovesi transitanti le loro terre e paesi per alla volta della Crimea.

UGI in gennaio (’)

(Annal. Eccles. Oderici Raynaldi, ad ann. 1461, n. XXVIII)

Pius PP. II.

Dilecti iìlij. protectores comperarum sancti georgij communis janue. post captam a turchis constantinopolim. cum caphensem ciui- tatem populo refertissimam christiano et alia loca pontici maris Chri­

stianorum pariter piena, ne in manus incidant infidelium missis per singulos annos nauibus viris armis munitionibus et pecunijs pro posse tutati sint, et precluso ad presens maritimo itinere cogantur da dictorum ciuitatis locorum ac populorum defensionem terrestri iti­

nere longissimo et difficillimo viros et alia presidia mittere...

(') Il Rainaldi lo riferisce tra le due date dei 19 gennaio e dei 27 marzo.

DOCUMENTO DXLII.

Elezione degli ufficiali delle colonie tauriche, e nel caso di rifiuto d’ alcuno degli eletti e pegli ufficii vacanti, libera balìa ai Protettori dell’anno di prov­

vedere a loro scelta.

1461 , 10 aprile

(Negot. gest. off. s. Georg, ann. 1457-1475)

(fol. 22». }

* MCCCCLXprimo die veneris X aprilis.

Magnifica officia dominorum protectorum comperarum sancti georgij annorum presentis et proxime precedentis. in integris numeris con­

gregata. quibus attributa fuit in consilio generali balia eligendorum officialium maris m^joris. absoluentia se ad calculos albos et nigros elegerunt infrascriptos ad infrascripta officia, qui pre ceteris obtinue­

runt. inuentis calculis ultra debitum numerum de unoquoque infra- scriptorum.

Quorum nomina sunt hec. ad officia infrascripta. videlicet:

Ad consulatum soldaie franciscum de sauignonis Ad consulatum cimbali barnabam grillum.

Ad capitaneatum burgorum caffè johannem baptistam caluum.

Ad portam antiburgorum paulum de puteo.

Ad ministrariam caphe antonium de sigestro q. johannis seaterium.

Ad castellaniam sancti Constantini bartolomeum de auria q. johannis.

Ad portam cajadoris johannem spinulam q. andree q. julij.

Ad castellaniam soldaie johannem baptistam squarsaficum.

Ad castellaniam cimbali franciscum cape (*)•

Ad consulatum trapezundarum gregorium de janoto.

Ad capitaneatum orgusiorum comitem de flisco.

Ad capitaneatum gotie franciscum de mari petri.

0) Manca il cartolario della masseria pel 1461-62 da verificare il nome di

( 107 )

DOCr.MENTI

Ceterum quia posset interuenire recusatio alicujus nolentis acceptare et nunc accedere terrestri itinere eapham. item quia scribanie mas- sarie et curie coliate non sunt. non existentibus exquirentibus, et quia etiam alia minora oflìeia restant conferenda, que non contulerunt non existentibus requirentibus, remissum est arbitrium magnificis do­

minis protectoribus anni presentis supplendi vicibus utriusque officij in predictis.

DOCUMENTO DXLII1.

Sostituzione di Cosma Carpinoti a Conte Fieschi in capitano degli orgusii, e no­

mina di Battista Fossatello a console di Tana.

UG) , 13 aprile

(Negot. gest. off. s. Georg, ann. 1457-1175)

(fol. » )

* MCCCCLXprimo die XIII aprilis.

Magnifici domini protectores in integro numero congregati, et quo­

rum qui his affuerunt nomina sunt hec:

D. Jacobus de guizo prior * Thobias palauicinus

Johannes franciscus parmarius Bartolomeus de parma

Filippus de camilla Jacobus de placentia

Jeronimus spinula q. benedicti et Johannes baptista de grimaldis.

Prcsentibus mi ex officio precedenti, quorum nomina sunt. h«c:

Anfreonus centurionus Nicolaus italianus Bartolomeus sauli et Gregorius lomelinus.

Absoluentes se ad calculos albos et nigros. inuentis omnibus duo­

decim calculis albis affirmatiuis. attenta excusatioue com te de flisco cui fuit collatum officium capitaneatus orgusiorum. quod non requi- siuit. nec ad illud attendebat nec aliud requisiuit. confisi de probitate cosme carpeneto. ipsum cosmam elegerunt in capitaneum dictorum orgusiorum prò anno uno. acceptantes renunciationem dicti conte, cum salario et obuentionibus debite consuetis.

Item sub judicio dictorum calculorum, qui omnes inuenti sunt albi, elegerunt ad officium consulatus tane pro anno uno baptistam de tos­

satelo thome.

DOCUMENTO DXLIV.

Decreto del doge e anziani della Repubblica in favore d’alcuni Camogliosi, già arruolati alla difesa di Metellino, e fatti scendere da bordo come sospetti di trame.

1461 , 15 aprile

(Diuersor. Comm. Janue, ann. 1461, segnato X , 1007, 82, nell’archivio governativo)

* MCCCCL^I die XV aprilis.

Illustris et excelsus dominus prosper adurnus dei g ratia dux januen.

et populi defensor, et magnificum consilium dominorum antianorum communis jànue in legitimo numero congregatum: A uditis antonio de murtula dicto capino, baptista schiaflno q. prosperi, et francisco de marciagnio q. angelini. omnibus de camulio. exponentibus se alias con­

ductos fùisse stipendio communis ut accederent ad defensionem miti- lenarum. et postea satis cito jussos e naui descendere ut suspectos illustri domino tunc duci, ex quo secutum est ut fidejussiones quas prestiterant exacte postea sint, et preter eam exactionem arm a ve-m stes et suppelectilia eorum chyum vel lesbum deuecta. reten ta et for­

sitan venundata fuerunt: Supplicantibus prouideri ut cum satis superque

( i m ) DOCl'MENTI

estimationem : Intelligentes equum esse quod petitur, commiserunt et virtute hujus rescripti committunt speciato officio maris ut suppli­

cantes ipsos audiat, audiat etiam si qui alij audiendi erunt, deinde visis videndis reddat supplicantibus ipsis jus summarium et expedi­

tum. non obstaute aliqua suspensione curiarum.

DOCUMENTO DXLV.

Stanto il rifiuto degli ufficiali eletti di portarsi nella Tauride ad esercitare gli utlìzii per un solo anno, i Protettori a certe condizioni accordano la proroga del secondo.

1461

,

16 aprile

(Negot. gest. off. s. Georg, ann. 1157-1475)

( fol. 23 v. )

* MCCCCLXprimo die jouis XVI aprilis.

, Magnifica officia dominorum protectorum etc. anni presentis in in­

tegro numero congregatorum, et anni proxime precedentis in nonrt numero congregatorum, absentibus ex ipsis anni precedentis tantum­

modo viris prestalitibus jacobo de flisco q. liectoris. christoforo vene- roso et'paulo justiniano. certiorati officiales electos ad officia caffè et alia maris majoris hoc anno die x aprilis ad officia calle nolle se im- presentiarum transferre pro anno uno. cum asserant et iter periculo­

sum fore et emolumentum quod percepturi sunt adeo exiguum esse quod non accessuri sint, informati propter malas temporum conditiones et parua emolumenta dictorum officiorum difficile foret adinuenire viros qui velint ea officia pro uno anno acceptaro, omni modo et forma quibus melius potuerunt, sub judicio calculorum qui inuenti sunt qua- tuordecim albi afflrmatiui et tres nigri reprobatiui. statuerunt de- liberauerunt. si et in quantum statuere decernere et deliberare pos­

sint. quod dicti officiales electi hoc anno die x aprilis pro anno uno habeant et habere debeant illa officia pro annis duobus, ita tamen quod cum consule nuper electo terrestri itinere se transferro debeant

caf-fam et sumptibus suis, et in quantum nolint sumptibus ipsorum offi­

cialium accedere, habeant illa pro anno uno et officia illis prouideant de sumptibus usque caffam. Yerum si non liceret ipsis officij s ea of­

ficia conferre pro duobus annis, hortandos duxerunt dominos suos suc­

cessores velint acquiescere huic deliberationi et pro secundo anno deliberationem predictam gratam et ratam habere.

DOCUMENTO DXLVI.

Cristoforo Canevali, notaio, è eletto per un anno in scrivano della masseria di Caffa (’j.

1461 , 16 aprile

(Negot. gest. off. s. Georg, ann. 1457-1475)

(fol. 24)

* MCCCCLXI die XVI aprilis.

Magnifica officia dominorum protectorum etc. annorum presentis et proxime precedentis. ex quibus videlicet anni presentis integer affuit numerus et ex anno precedenti nouem tantummodo interfuerunt, a b ­ sentibus prestantibus viris jacobo de flis^o. christoforo veneroso et paulo justiniano. volentes prouidere de scriba massarie caffè, attento quod nemo eam requisiuit. confisi de fama et sufficientia in cartularijs scribendis christofori de caneuali nicol ai. notarij. de collegio et ma­

tricula notariorum janue. sub judicio calculorum eum elegernnt in scribàm et pro scriba massarie caffè prò anno uno cum salario taxato per ipsum officium precedens et sub reformatione facta per dictum officium, repertis calculis sedecim albis affirmatiuis et una nigra re- .probatiua.

(’) È frequentissimo, come nel parlare così anche nello scrivere , 1’ uso nei genovesi di scambiare la r in / o viceversa : come p. e. qui Canevali per Canevari, e spesso altrove Parma, Parmaro , per Palma, Palmaro ecc. ecc.

• t DOCUMENTO DXLVII.

Raffaele Monterosso eletto console di Caffa.

U61, 20 aprile

(Negot. gest. off. s. Georg, ann. 1457-1475)

(fol. 24)

Magnifica officia dominorum protectorum etc. annorum MCCCCLxprimi.

l x et lvini, in sufficientibus et legitimis numeris congregata, volentes procedere ad electionem seu ad prouidendum electioni unius consulis calle artificis coloris nigri, sortizatione precedente, elegerunt infra- scriptos octo electores participum sexaginta. ex quibus eligi debent ad sortes vigiliti mi electores dicti consulis. Quorum nomina sunt hec :

(

\\\

) DOCUMENTI

Andreas de rocha notarius Paulus de francis olim turturinus Manuel de grimaldis --Dominicus de prementorio Nicolaus italianus Dominicus de oliua et Brancaleo de auria --Gregorius lomelinus.

Qui octo elegerunt consiliarios et participes ultra sexaginta acolo- ritos. qui congregati fuerunt in camera magna solite residentie dicti officij. eorum nomina et cognomina in saculis posita fuerunt, videlicet sexaginta. ex quibus sortizazione precedente extracte sunt cedule nominum infrascriptorum viginti mi electorum et duodecim in casu surrogationis. Quorum nomina sunt hec:

D. Filippus cataneus

Antonius de canali electione officialium caffè et aliorum officialium aduentitiorum officio- rum. jurauerunt tactis corporaliter scripturis etc.

Et dicti xxim peruenientes ad denominationem illorum qui me­

morati sunt ad officium consulatus caffè et eorum quos nominauerunt.

absoluentes se ad calculos albos et nigros de unoquoque, inuentis decemseptem calculis albis affirmatiuis et septem nigris reprobatiuis.

elegerunt in consulem caffè pro anno uno juxta consuetudinem raf- faelem de monterubeo artificem coloris nigri, ut constat declara­

tione illustris domini olim gubernatoris regij in janua, et magnifici consilij dominorum antianorum manu nicolai de credentia cancellarij.

qui pre ceteris obtinuit.

Giovanni Bozzolo nominato scrivano della curia di Caffa per due anni.

1461, 21 e 23 aprile (Negot. gest. off. s. Georg, ann. 1457-1475)

(fol. 25)

Magnificum officium sancti georgij in integro numero congregatum etc.

DOCUMENTO DXLVIII.

* MCCCCLXprimo die XXI aprilis.

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