• Non ci sono risultati.

Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanes- rimanes-sero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel

Nel documento IL CAMMINO DELLA CROCE (pagine 47-51)

sa-bato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al pri-mo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti pe-rò da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gam-be, ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera ed e-gli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti av-venne perché si adempisse la Scrittura: “Non gli sarà spezzato alcun osso”. E un altro passo della Scrittura dice ancora: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”.

Archivio Saveriano Roma

PER LA PREGHIERA E LA RIFLESSIONE

P. Adoriamo e benediciamo il nostro Redentore che patì, morì per noi e fu se-polto, per risorgere a vita immortale. Pieni di riconoscenza e di amore rivolgia-mo al Cristo la nostra preghiera:

R. Abbi pietà di noi, Signore.

V. Cristo Signore, che come il chicco di frumento fosti sepolto nella terra per una sovrabbondante messe di vita eterna,

- fa’ che, morti definitivamente al peccato, viviamo con te per il Padre.

V. Nuovo Adamo, che sei disceso nel regno dei morti per liberare le anime dei giusti prigionieri fin dall’origine del mondo,

- fa’ che tutti coloro che sono prigionieri del male ascoltino la tua voce e risor-gano insieme con te.

V. Cristo, Figlio di Dio, che mediante il battesimo ci hai uniti misticamente a te nella morte e nella sepoltura,

- fa’ che configurati alla tua risurrezione, viviamo una vita nuova.

P. O Dio eterno e onnipotente, che ci concedi di celebrare il mistero del Figlio tuo Unigenito disceso nelle viscere della terra, fa’ che sepolti con lui nel battesi-mo, risorgiamo con lui nella gloria della risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Vespri del Sabato santo Oppure questa preghiera:

Contempliamo le tue piaghe, Signore crocifisso.

Ci fermiamo muti davanti al tuo martirio come davanti alla violenza

che prolunga la tua passione e la tua morte

nelle terre[ si possono indicare i nomi di alcuni paesi dove infuria la guerra ]. Le tue mani trapassate dai chiodi

sono le mani di chi ha lavorato e guarito, accarezzato e benedetto.

Ora sono condannate all’impotenza e alla resa mentre altre mani più che mai esperte fabbricano e usano strumenti di morte.

I piedi ora confitti alla croce percorrevano le vie della tua terra per portare il messaggio della pace, salire sul monte della preghiera,

Archivio Saveriano Roma

Il costato squarciato dalla lancia è il segno evidente che hanno vinto le armi, la violenza e l’odio.

Ma il tuo cuore resta aperto al dono d’amore definitivo, nella volontà totale di perdono

gridata dal patibolo a chi muore accanto a te e anche ai persecutori,

ai garanti della legge, agli esecutori di ordini,

a chi decide o accetta il trionfo della morte.

Signore crocifisso dai capi e dalla folla, lasciato morire da chi si lava le mani e abbandonato da amici senza coraggio, concedici di fermarci in preghiera sotto la tua croce

e rientrare in noi stessi,

fare silenzio davanti alla tua morte, capire il senso di questo sacrificio tuo e di tutte le vittime dell’odio.

Quando la morte ha vinto e la speranza appare sconfitta c’è ancora spazio per la preghiera, per il grido, per il pianto, per il pentimento e per l’attesa della risurrezione.

Per i popoli dilaniati dalla guerra ti chiediamo di apparire ancora risorto ad annunciare: Pace a voi!

E saranno le tue e le loro mani a ricostruire le case e gli affetti;

saranno i tuoi e i loro piedi

a percorrere la strada della riconciliazione;

saranno il tuo e i loro cuori

a creare dialogo, comprensione e solidarietà.

A.C., Caritas 1994 Canto:

- Dammi un cuore, Signor (CP ?)

- Rit. Ti saluto, o croce santa, / che portasti il Redentor:

gloria, lode, onor ti canta / ogni lingua ed ogni cuor!

Archivio Saveriano Roma

Oppure questa riflessione:

Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua,

che è Cristo, “al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen” (Gal 1,5 ecc.).

Egli scese dai cieli sulla terra per l’umanità sofferente;

si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo.

Prese su di sé le sofferenze dell’uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne.

Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.

Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall’Egitto,

e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del faraone.

Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.

Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo, come Mosè il faraone.

Egli è colui che percosse l’iniquità e l’ingiustizia, come Mosè condannò alla sterilità l’Egitto.

Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno.

Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre.

Egli è la Pasqua della nostra salvezza.

Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti.

Egli è colui che fu ucciso in Abele, e in Isacco fu legato ai piedi.

Andò pellegrinando in Giacobbe, e in Giuseppe fu venduto.

Fu esposto sulle acque in Mosè, e nell’agnello fu sgozzato.

Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.

Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli.

Egli è l’agnello che non apre bocca, egli è l’agnello ucciso,

egli è nato da Maria, agnella senza macchia.

Egli fu preso dal gregge, condotto all’uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte.

Sulla croce non gli fu spezzato osso

Archivio Saveriano Roma

13.

Nel documento IL CAMMINO DELLA CROCE (pagine 47-51)

Documenti correlati