5. D ESCRIZIONE DELLA STRATEGIA
5.1. Una giustificazione della selezione delle necessità a cui il PSR intende rispondere e della scelta degli obiettivi, delle priorità, degli aspetti specifici e della fissazione degli obiettivi, basata sulle prove obiettivi, delle priorità, degli aspetti specifici e della fissazione degli obiettivi, basata sulle prove
dell'analisi SWOT e sulla valutazione delle esigenze. Se del caso, una giustificazione dei sottoprogrammi tematici inseriti nel programma. La giustificazione deve dimostrare in particolare il rispetto dei requisiti di cui all'articolo 8, paragrafo 1, lettera c), punti i) e iv), del regolamento (UE) n. 1305/2013
Nel quadro di riferimento offerto dai nuovi Regolamenti dei fondi di sviluppo e investimenti europei (SIE) e della strategia generale di Europa 2020, nei quali si inserisce la politica di sviluppo rurale, partendo da quanto esposto nel paragrafo 4.1, sono stati evidenziati 28 fabbisogni di intervento che indirizzano le scelte programmatiche finalizzate al rilancio e alla stabilizzazione del settore primario e allo sviluppo equilibrato dei territori a maggiore grado di ruralità. I fabbisogni individuati sono stati analizzati sotto il profilo della rilevanza (Tabella 5.1.1) in base al grado di trasversalità rispetto alle diverse focus area, all’importanza del settore economico di riferimento e all’estensione territoriale, alla numerosità dei soggetti economici e sociali interessati, al contributo fornito dagli interventi collegati al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020: crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
In coerenza con il Quadro strategico comune (Reg. (UE) 1303/2013), con gli indirizzi forniti dai Servizi della Commissione con il “Position Paper” sulla preparazione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi in Italia, con l’Accordo di Partenariato 2014-2020 dell’Italia (art. 14 del Reg.(UE) 1303/2013), nonché con il Documento Strategico Regionale per i fondi SEI (D.G.R.571/2014) il Programma assume le priorità dello sviluppo rurale quali obiettivi generali e le relative focus area quali obiettivi specifici e contribuisce in tutte le misure alle priorità trasversali dell’Unione su innovazione, ambiente e cambiamenti climatici. In particolare il PSR promuove:
la competitività delle imprese attraverso il rafforzamento dell’integrazione di filiera e i servizi di supporto, il sostegno all’introduzione di innovazioni di prodotto e di processo, i processi di adeguamento strutturale, favorendo la diversificazione, potenziando sia le filiere corte sia quelle rivolte all’export;
la stabilizzazione e la qualificazione del lavoro stimolando l’occupazione e la nascita di nuove imprese, promuovendo la concertazione, il dialogo sociale, la riorganizzazione, la valorizzazione del lavoro e delle risorse umane, anche tramite l’applicazione e il sostegno degli accordi sindacali aziendali, interaziendali e/o accordi sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente
rappresentative;
la sostenibilità ambientale dei processi produttivi quale elemento strategico per la valorizzazione delle produzioni, la tutela delle risorse naturali, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici nonché la valorizzazione delle foreste e lo sviluppo delle agro-energie;
lo sviluppo equilibrato del territorio sostenendo interventi per migliorare la qualità della vita, garantendo l’accesso ai servizi anche ricorrendo a soluzioni innovative, intensificando e qualificando l'intervento nelle aree a maggiore ruralità, aumentando la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).
Nei paragrafi successivi, assumendo l'innovazione e la conoscenza come tema trasversale, si dettaglia la strategia regionale rispetto a tre obiettivi globali della PAC – Competitività sostenibile e approccio di filiera, Ambiente e clima e Territorio Rurale – con riferimento puntuale ai fabbisogni di intervento definiti nel Capitolo 4 e di seguito richiamati in base alla numerazione.
Competitività sostenibile e approccio integrato
La strategia regionale per la promozione della competitività del sistema agricolo e agroindustriale e forestale assume quali obiettivi generali le Priorità P2 e P3 e come obiettivi specifici le rispettive Focus Area per dare risposta ai fabbisogni d’intervento messi in evidenza dalla SWOT secondo l’articolazione riportata nella tabella 5.1.2.
In tale ottica l’innovazione e l’organizzazione rivestono un ruolo determinante per l’incremento della competitività. Occorre agire non solo a livello di imprese, singole o associate, ma soprattutto a livello di sistemi produttivi. Occorre promuovere l’integrazione e l’approccio di filiera mettendo in atto un insieme di azioni che vanno dalla ricerca e sperimentazione, alla messa in campo di strumenti coordinati per accrescere conoscenza e professionalità, alla programmazione delle produzioni, al miglioramento della qualità dei prodotti, in particolare quella percepita dai consumatori, allo sviluppo di modalità produttive maggiormente sostenibili, alle capacità commerciali e all’internazionalizzazione.
Il sostegno all'ammodernamento delle aziende agricole, sarà orientato in modo deciso agli investimenti rivolti all’introduzione delle innovazione di processo e di prodotto nelle aziende agricole, agroindustriali e forestali idonee a svilupparne l'attività in un'ottica di miglioramento quali-quantitativo delle produzioni abbinato a una riduzione dei costi di produzione e a una maggior rispondenza alle problematiche della sostenibilità ambientali, all’efficientamento energetico dei sistemi produttivi, anche come contributo indiretto alla Focus area 5B (F19), nonché valorizzazione della responsabilità etica delle imprese. Per il settore forestale è necessario inoltre intervenire per migliorare le infrastrutture necessarie a facilitare l’utilizzo dei prodotti legnosi (F20). Risulta inoltre strategico promuovere la diversificazione e la multifunzionalità delle aziende agricole per la creazione di nuove occasioni di reddito mediante la valorizzazione di sottoprodotti e scarti per fini biotecnologici e/o produzione di servizi anche a contenuto sociale (F06) in particolare nelle aree periurbane (F27).
Per il rilancio del ricambio generazionale si sosterrà e incentiverà la permanenza dei giovani in
agricoltura favorendo il ricambio nelle imprese agricole che hanno possibilità di "successione", ma anche supportando l’ingresso nel mondo produttivo di giovani provenienti da altri settori attraverso azioni di tutoraggio e servizi di supporto (F04, F05). L’azione incentivante sarà potenziata nelle zone di montagna o con maggiori svantaggi ambientali, dove la prosecuzione dell'attività agricola riveste notevole
importanza anche per la salvaguardia del territorio [Raccomandazione Specifica del Consiglio sul Programma Nazionale di Riforma 2012 N° 3 del 2012].
La strategia regionale per la competitività fa perno sulla promozione dell'organizzazione della filiera alimentare stimolando la capacità dell’agroalimentare di fare sistema e di offrire prodotti, processi e servizi per attrarre investimenti da parte di operatori di altri territori e per favorire
l’internazionalizzazione. Per migliorare la crescita di filiere efficienti occorre favorire gli strumenti aggregativi (F05, F07) della componente agricola (OP in primis, cooperative, reti d’imprese ecc.) e le relazioni interprofessionali tra le imprese. Occorre favorire la progettazione e la realizzazione coordinata degli interventi, per aumentarne le capacità di governo dell’offerta e di export, così come va favorito lo sviluppo delle filiere corte (F08). Il sistema agroalimentare deve in ogni caso coniugare la sostenibilità e la competitività anche promuovendo il ricorso a sistemi di certificazione volontaria (F09), e rafforzando il legame con il territorio attraverso la valorizzazione delle produzioni a qualità regolamentata e del settore forestale (F20).
La strategia si completa con gli interventi per la prevenzione e la gestione dei rischi aziendali per mettere a disposizione del settore strumenti per il ripristino del potenziale produttivo interessato da eventi
calamitosi, ma soprattutto per la prevenzione di eventi catastrofici e in particolare per il contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico e di salvaguardia del patrimonio forestale (F12). Con riferimento agli strumenti finalizzati a garantire gli agricoltori rispetto ai fattori di rischio cui è sottoposta la
produzione agricola, quali eventi calamitosi, fitopatie ed epizoozie o incidenti ambientali, utilizzando sistemi assicurativi innovativi e ulteriori strumenti di governo dei rischi in agricoltura quali quelli dei fondi mutualistici anche contro la volatilità dei prezzi e le crisi di mercato (F11), si opererà tramite degli strumenti predisposti nel Piano nazionale. Inoltre, attraverso l'adozione di strumenti finanziari (F10) si agevolerà il ricorso al credito da parte delle imprese agricole e agroindustriali.
Sarà inoltre necessario proseguire nella messa a punto di innovazioni sul tema della competitività e della sostenibilità dei processi produttivi e potenziare gli interventi di informazione e formazione (F01, F20, F03).
Ambiente e clima
La strategia regionale per la promozione della sostenibilità e del contrasto ai cambiamenti climatici assume le priorità dello sviluppo rurale P4 e P5 quali obiettivi generali e le relative focus area quali obiettivi specifici del PSR per dare risposta ai fabbisogni d’intervento messi in evidenza dalla SWOT secondo con l’articolazione riportata nella tabella 5.1.3.
Fondamentale è il rapporto tra agricoltura e produzione e tutela di beni pubblici come biodiversità, paesaggi agricoli, aria, suolo, acqua, nel contesto della PAC 2014-2020, che rafforza la componente ambientale aggiungendo alla “condizionalità” il “greening”. Le attività agricole intensive e la mancanza di presidio territoriale determinano rilevanti conseguenze sulla preservazione delle risorse naturali, fenomeni acuiti dai cambiamenti climatici in atto, particolarmente nelle aree montane a causa dell'abbandono delle attività agricole. La strategia regionale per la tutela delle risorse naturali viene attivata in coerenza e in sinergia con gli indirizzi della Direttiva quadro delle acque (Direttiva 2000/60/CE), i contenuti del Piano di azione prioritaria per le aree Natura 2000 (PAF), nonché con la Strategia macroregionale Adriatico-ionica e il programma LIFE.
La sostenibilità delle produzioni e la salvaguardia delle risorse naturali consentirà di conseguire una sostenibilità globale e duratura nel tempo, perseguendo la tutela delle risorse ambientali in ragione delle pressioni esercitate dal sistema produttivo e dai cambiamenti climatici, ma anche la produzione e la salvaguardia di beni pubblici sostenendo il ruolo attivo degli agricoltori nella gestione del territorio.
Particolare rilievo assumono nel contesto regionale le azioni volte alla salvaguardia della qualità delle acque (F16) attraverso la promozione di tecniche produttive che riducano la pressione sull’ambiente, il contrasto ai fenomeni erosivi presenti nelle aree collinari e montane e il miglioramento della qualità fisica del suolo preservando la sostanza organica nei suoli (F17). In linea generale la strategia del programma intende mantenere costante il grado di copertura delle superfici in rete Natura 2000 sopra il 30% in coerenza con i risultati dell’attuale programmazione. Proseguirà l’impegno della Regione per la salvaguardia della biodiversità, prioritariamente per quella di interesse comunitario, con investimenti e azioni mirate e selettive per consolidare gli interventi realizzati con i PSR dei periodi 2000-06 e 2007-13, per promuovere la gestione sostenibile degli ecosistemi e la salvaguardia della biodiversità, delle specie e degli habitat (F13, F15) con particolare riferimento alle specificità delle aree Natura 2000 messe in evidenza nell’analisi, per valorizzare il ruolo attivo degli agricoltori per la tutela e il presidio dei territori anche ricorrendo all’attivazione di indennità specifiche per aree soggette a vincoli normativi e naturali (F13), per preservare la biodiversità di interesse agricolo, tutelando le specie e razze minacciate di
estinzione (F14). Per perseguire questo obiettivo è necessario, in particolare in alcune aree (es. Rete Natura 2000), potenziare le fasi concertative a scala locale.
I cambiamenti climatici stanno determinando effetti fortemente impattanti per la tutela del territorio, delle risorse idriche e non ultima della biodiversità. La mitigazione e l’adattamento ai mutamenti climatici risultano essere elementi centrali nella strategia regionale che prevede di intervenire su tutto il territorio regionale con azioni di adattamento, promuovendo l’uso razionale delle risorse idriche (F18), e azioni di mitigazione con lo sviluppo delle bioenergie a basse emissioni di inquinanti e promuovendo l’utilizzo di sottoprodotti agricoli e industriali (F21), diminuendo le emissioni generate dalle attività agro-industriali e dai processi produttivi agricoli e zootecnici, (F16, F22) incrementando il sequestro del carbonio attraverso la salvaguardia del patrimonio forestale, la promozione di nuovi impianti per
produzioni legnose, in particolare in pianura (F17, F23). Gli interventi relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili saranno realizzati in coerenza con il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR) e con le disposizioni regionali in materia riduzione delle emissioni in atmosfera. All’obiettivo di adattamento ai cambiamenti climatici concorrono anche gli interventi previsti dal Piano nazionale sulle infrastrutture irrigue.
Sarà inoltre necessario proseguire nella messa a punto di innovazioni sul tema della sostenibilità ambientale e tutela delle risorse naturali e potenziare gli interventi di informazione e formazione (F01, F02, F03).
Territorio rurale
La strategia regionale per lo sviluppo equilibrato dei territori assume la priorità dello sviluppo rurale P6 quale obiettivo generale e le relative focus area quali obiettivi specifici del PSR per dare risposta ai fabbisogni d’intervento messi in evidenza dalla SWOT secondo l’articolazione riportata nella tabella 5.1.4.
In tali territori, a seguito del progressivo aumento dei processi di abbandono si registra l'acuirsi di fenomeni demografici negativi, debolezze imprenditoriali cui conseguono crisi occupazionali, in particolare giovanile e difficoltà crescenti a mantenere gli standard di qualità della vita consolidati, rarefazione delle occasioni di reddito e di crescita culturale, nuovi fenomeni di marginalità come il Digital Divide (F24, F26, F28).
Oltre alla priorità trasversale per le aree con problemi di sviluppo definita per tutte le priorità, che consentirà di agire in modo mirato sulla tenuta economica e territoriale di tali aree e i cui effetti attesi sono riepilogati nella tabella 5.1.5, nell’ambito della Priorità 6 l’azione del PSR si articola su tre livelli:
regionale, approccio LEADER e contributo alla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI).
L’azione diretta regionale sul consolidamento dell’occupazione, sosterrà l'avvio di nuove imprese extra agricole. Sul tema della qualità della vita si agirà su fabbisogni diffusi evidenziati nell’analisi quali: il sostegno a investimenti per servizi pubblici a favore della popolazione rurale destinati ad attività
culturali, alla realizzazione di strutture per la fornitura di servizi socio-assistenziali. La Regione considera la riduzione del digital divide sull’intero territorio un elemento strategico per la competitività del
territorio e interviene potenziando le infrastrutture di base, migliorando l'accessibilità all'ICT e l’adeguamento tecnologico di scuole e biblioteche delle aree più marginali. Gli interventi saranno
realizzati in modo sinergico con tutti i fondi SIE e con le iniziative nazionali dell’Agenda nazionale per la Crescita Digitale al fine di raggiungere gli obiettivi europei per il 2020, ovvero la copertura totale per la
disponibilità di servizi di connettività ad una velocità di almeno 30Mbps sull’intero territorio regionale e 50 per cento delle famiglie collegate con accessi a 100Mbps.
La concentrazione dell'approccio Leader e delle strategie d’intervento definite per la Priorità 6 sui territori economicamente e socialmente più fragili della regione, si configura come una riserva di risorse dedicate a sorreggere mirate strategie di sviluppo locale cogliendo i fabbisogni che verranno messi in evidenza a scala locale per il rilancio dell’economia.
L’insieme delle iniziative specifiche previste per le zone rurali contribuisce al rafforzamento della strategia più complessiva prevista dall’Accordo di Partenariato per le Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), assumendo che nell’ambito del PSR tali zone, individuate dalla mappatura nazionale in prima approssimazione, coincidano con le aree rurali con problemi di sviluppo e aree rurali intermedie come descritto nel capitolo 2.2 secondo la metodologia e con le iniziative riportate nella tabella 5.1.6 assicurando un sostegno finanziario pari ad almeno 3,7 milioni di euro nelle aree progetto.
Tabella 5.1.5 Effetti trasversali degli interventi
Misure/tipi di operazioni
4.1.03 - Invasi e reti di distribuzione
collettiva
4.1.04 - Investimenti la riduzione di gas serra
e ammoniaca **
6.4.02 - Diversificazione attività agricole con impianti per la produzione di energia da
fonti alternative **
6.4.03 - Investimenti rivolti ad imprese agroalimentari, funzionali alla produzione
energia da fonti rinnovabili *
8.1.01 - Imboschimenti permanenti in terreni
agricoli e non agricoli di pianura e collina * 8.1.02 - Arboricoltura da legno consociata -
ecocompatibile *
8.5.01 - Investimenti diretti ad accrescere la resilienza ed il pregio ambientale degli
ecosistemi forestali ***
10.1.02 - Gestione degli effluenti *
16.8.01 Elaborazione di piani di gestione
forestale **
Priorità 6
6.2.01 - Aiuto all'avviamento di impresa
extra agricole nelle zone rurali *** ***
7.2.01 - Realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da fonti
rinnovabili *** ***
7.3.01 - Realizzazione di infrastrutture di
accesso in fibra ottica * *** ***
7.3.02 - Creazione miglioramento di servizi
di base ICT a livello locale *** ***
7.4.01 - Strutture polifunzionali
socio-assistenziali per la popolazione ***
7.4.02 - Strutture per servizi pubblici ***
16.3.01 - Sviluppo e commerc. dei servizi turistici per il turismo rurale – associazioni di
oper. agrit. e fattorie did. ***
16.3.02 - Sviluppo e commercializzazione dei servizi turistici inerenti il turismo rurale –
Itinerari turistici **
16.9.01 - Agricoltura sociale in aziende agricole in cooperazione con i Comuni o altri
enti pubblici
16.9.02 - Promozione e implementazione di servizi di educazione alimentare e di
educazione alla sostenibilità *
19.2.01 - Azioni ordinarie per l'attuazione
della strategia *** *** ***
19.2.02 - Azioni specifiche per contribuire a livello locale al raggiungimento degli
obiettivi in rif alle aree temat della strategia *** *** ***
19.3.01 - Azioni di supporto per i progetti di
cooperazione Leader ***
19.3.02 - Azioni di progetto di cooperazione
Leader ***
* * * Interventi in via esclusiva nelle aree rurali C e D; * * Interventi attuati in via prioritaria nelle aree rurali C e D; *Interventi con ricaduta nelle aree rurali C e D
Tabella 5.1.6 Partecipazione del PSR alla Strategia Nazionale Aree Interne
Strategia Nazionale Aree Interne
Individuazione delle aree e partecipazione del PSR
1. Individuazione delle aree
Il percorso per la definizione delle aree interne individua nel Documento Strategico regionale le zone rurali al loro interno omogenee che
ricomprendono tutto l'Appennino e il delta del Po. Con le procedure previste dall'Accordo di Partenariato sono state identificate le aree particolarmente significative in relazione ai parametri di tipo demografico (es. calo della popolazione e invecchiamento), economico (es. perdita della SAU) e sociale (es. disoccupazione particolarmente quella giovanile). A seguito di istruttoria e confronto pubblico, la Regione, di concerto con il CNAI (Comitato Nazionale Aree Interne), ha selezionato quattro aree per la partecipazione alla Strategia nazionale Aree interne: Appennino Emiliano, Basso Ferrarese, Appennino Piacentino Parmense e
Valmarecchia la cui perimetrazione è rinvenibile nella D.G.R. 473/2016.
Per ogni territorio selezionato sono state individuate:
delle aree progetto, comuni nei quali si concentrano gli interventi previsti dalla SNAI;
delle aree strategia, comuni nei quali gli interventi possono avere una ricaduta indiretta e/o che possono essere sede di interventi infrastrutturali con ricaduta diretta sulle aree progetto.
L’adesione alla strategia dovrà prevedere l'individuazione di un soggetto pubblico espressione dei Comuni associati che sottoscrivendo l'Accordo Programma Quadro diviene il garante per l'attuazione della strategia sul territorio.
2.Partecipazione del PSR
Il PSR agirà sulle zone C e D della classificazione con un set di misure e tipi di operazione che possono intervenire tanto in modo diretto quanto indiretto a favore della realizzazione della strategia dell'APQ, creando le condizioni di sostegno per gli investimenti privati e fornendo
qualificazione ai servizi alla popolazione e alle imprese.Gli interventi del PSR saranno attuati in linea con le esigenze individuate nell’analisi SWOT, nel rispetto delle procedure di attuazione specifiche delle misure coinvolte e delle norme generali del FEASR e sarà garantita pari opportunità di partecipazione per tutti i possibili beneficiari.In particolare il PSR attribuirà una priorità alle iniziative ricadenti nelle aree progetto delle aree interne secondo le modalità indicate al punto 3. In caso di interventi infrastrutturali le iniziative in attuazione della SNAI possono essere realizzate anche in area strategia qualora dimostrino una ricaduta diretta sulle aree progetto.
Tipi di operazione con priorità e partecipazione dei GAL
3.Tipi di operazione con priorità relativa
Per i tipi di operazione di seguito indicati l’appartenenza alle aree progetto delle aree interne attribuisce:
un punteggio “base” in tutte le aree interne che hanno superato la selezione;
un punteggio “aggiuntivo” per i soli tipi di operazione che danno un contributo diretto alla realizzazione della strategia definita per l’Accordo Quadro di Programma.
3.1.01- Partecipazione a
4.3.01 - Infrastrutture viarie e di trasporto
7.2.01 - Realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da fonti rinnovabili
7.3.02 - Creazione miglioramento di servizi di base ICT a livello locale
7.4.01 - Strutture polifunzionali socio-assistenziali per la popolazione
7.4.02 - Strutture per servizi pubblici
8.3.01 - Prevenzione delle foreste danneggiate da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici
8.4.01 - Sostegno al ripristino delle foreste danneggiate da incendi calamità naturali ed eventi catastrofici
8.5.01 - Investimenti diretti ad accrescere la resilienza ed il pregio ambientale degli ecosistemi forestali
8.6.01 - Accrescimento del valore economico delle foreste -
approccio singolo e di filiera 16.1.01 - Gruppi operativi del
partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura
16.3.01 - Sviluppo e
commercializzazione dei servizi turistici per il turismo rurale – associazioni di operatori
agrituristici e le fattorie didattiche
16.3.02 - Sviluppo e
commercializzazione dei servizi turistici inerenti il turismo rurale – Itinerari turistici
16.4.01 - Cooperazione per lo sviluppo e la promozione di filiere corte
16.5.01 - Salvaguardia della biodiversità regionale
16.8.01 Elaborazione di piani di gestione forestale
16.9.01 - Agricoltura sociale in aziende agricole in cooperazione con i Comuni o altri enti pubblici
16.9.02 - Promozione e
Per il tipo di operazione 7.3.01 - Realizzazione di infrastrutture di accesso in fibra ottica con beneficiari pubblici, l'appartenenza all'area interne selezionate costituisce criterio di priorità
5. Partecipazione dei GAL
I GAL che agiscono sui medesimi ambiti territoriali delle aree interne selezionate, nella identificazione degli ambiti tematici del proprio piano di sviluppo locale tengono conto della necessità di concentrare e potenziare la strategia condivisa nell'APQ.