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IL FRAME DELLA RICERCA

2. Gli strumenti qualitat

Gli strumenti utilizzati al fine di verificare l'ipotesi di ricerca sono l'intervista dialogica semi-strutturata e il mini focus group composto da 4/5 partecipanti. In entrambi i casi è stato scelto di utilizzare una topic guide suddivisa per argomenti, senza domande aperte, in modo da far sentire

l'intervistato libero di esprimersi ed instaurare una forma di relazione.

2.1 Le interviste dialogiche

La scelta del dialogo come tecnica di rilevazione dei dati permette alla comunicazione di circolare fluidamente. In tutte le interviste raccolte si è lasciato scorrere il discorso in modo da costruire una relazione tra i soggetti coinvolti.

Instaurare con l'interlocutore una relazione dialogica significa entrare in con-tatto attraverso l'ascolto attivo e responsabile. L'intervista discorsiva necessita dell'uso della pluralità dei sensi in modo da ottenere una descrizione semplice e pura, senza particolari interpretazioni.

L'utilizzo dell'intervista nei luoghi di vita e di lavoro dei soggetti a consentito di porre in essere una forma di rituale per la realizzazione di “uno

spazio/tempo a se stante rispetto alla quotidianità”.22 La relazione face to face ha concesso all' “intervista-attore” di condividere del tempo con i coabitanti delle comunità analizzate così da far emergere elementi importanti per la ricerca. L'impiego della minima forza nel reperimento dei dati ha permesso al “narra-

attore” di esprimere il suo pensiero in merito all'oggetto dell'indagine e al tempo

steesso di accrescere conoscenze e apprendimenti (La Mendola 2009).

L'intervista discorsiva è una danza durante la quale i due attori possono cambiare ritmo, ascoltarsi e osservarsi. Il ricercatore e l'intervistato nel loro ballo non devono travolgersi, pestarsi i piedi ed invadersi a vicenda, bensì è consigliato loro di seguire il flusso lasciandosi trasportare e rigenerando continuamente nuovi equilibri (La Mendola 2009).

La forma delle interviste realizzate è semi-strutturata e sono state costruite in base ad una topic guide suddivisa in due argomenti/indicatori. I temi trattati riguardano in primo luogo il gruppo, le relazioni e le dinamiche che la comunità intrattiene sia verso l'interno che verso l'esterno, in secondo luogo l'organizzazione della struttura ovvero gli elementi tecnici e progettuali che caratterizzano la comunità.

Prima dell'inizio di ogni sessione di lavoro il ricercatore ha reso noto ai soggetti coinvolti l'oggetto e l'ipotesi di ricerca per garantire loro privacy e trasparenza di conversazione. L'intervistato è stato così reso consapevole del suo ruolo nella realizzazione del progetto di ricerca.

I risultati qualitativi ottenuti sono di tipo descrittivo e sono stati tradotti in forma narrativa attraverso l'ausilio di un dispositivo audio. Successivamente il contenuto delle conversazioni è stato rielaborato al computer. I partecipanti hanno prestato liberamente il loro consenso all'utilizzo delle informazioni ricavate dalle interviste.

Le osservazioni ottenute non sono tutte rilevanti al fine della verifica dell'ipotesi di partenza perciò si è ritenuto utile riportare solo le informazioni necessarie a rispondere alle domande di ricerca.

In particolare le interviste sono state rivolte al responsabile foundrising del “Villaggio solidale” di Mirano, al rappresentante dello studio di architettura “TamAssociati”, ai fondatori del eco-villaggio la “Casa di Spino”, alla presidente della Cooperativa Civic, ai responsabili della società cohousing.it, al rappresentante della comunità Sikh del Gurdawara di Pasiano di Pordenone e alla responsabile del Servizio politiche per la famiglia del Comune di Venezia.

Comune di Venezia non è strutturata ed è perciò priva di una topic guide. Il colloquio in profondità è un'intervista non direttiva in cui viene richiesto all'intervistato l'approfondimento di un unico argomento. L'obiettivo di quest'ultima intervista è stato investigare in merito al tema delle politiche di conciliazione dei tempi applicate nel Comune di Venezia.

2.2 I mini focus group

Il focus group è lo strumento qualitativo utilizzato nella ricerca sociale in quanto permette di raccogliere grandi quantità di informazioni in tempi brevi. Il gruppo è un contesto generativo di emozioni in cui poter osservare in modo diretto le dinamiche relazionali. Il moderatore si interfaccia con un gruppo costituito ad hoc, consapevole del grado di coinvolgimento dei partecipanti e di essere in una posizione privilegiata.

L'intervista è rivolta ad un gruppo di persone che possono variare di numero in base alla scelta di chi lo organizza. In questo caso le interviste di gruppo si sono caratterizzate per l'omogeneità dei partecipanti, infatti ogni focus è stato realizzato all'interno di una comunità e i soggetti che ne hanno preso parte sono i coabitanti. Il formato è di tipo mini, ovvero composto da minimo 4 massimo 6 partecipanti e la durata media è stata di 2 ore.

Colui che conduce le interviste di gruppo è chiamato moderatore e il suo compito è guidare, moderare e incoraggiare la discussione favorendo la manifestazione delle opinioni. La sua funzione è anche quella di mantenere la discussione focalizzata, coinvolgere i partecipanti e gestire le dinamiche di gruppo. L'intervistatore ha condotto il gruppo senza l'ausilio dell'assistente e ha

dedicato lo spazio finale delle interviste alle riflessione e all'interpretazione condivisa delle interazioni osservate. Durante i colloqui il conduttore ha assunto intenzionalmente una posizione decentrata limitandosi a mediare le interazioni tra i partecipanti e a gestire le dinamiche relazionali. Il grado di controllo sull'andamento del gruppo da parte del moderatore è stato marginale.

L'intervistatore deve avere due caratteristiche fondamentali. La prima è la capacità di osservazione, vale a dire l'abilità di porre attenzione verso l'atteggiamento, la postura e le espressioni del volto degli intervistati; la seconda è la capacità di ascolto, ovvero l'attitudine a interpretare e comprendere il linguaggio verbale e non verbale.

L'oggetto trattato durante il focus group è stato la coabitazione declinata secondo gli indicatori “Gruppo e relazione” e “Organizzazione struttura” in modo da poter indagare su principi e problemi della convivenza. La topic guide utilizzata è la medesima delle interviste dialogiche semi-strutturate.

Gli attori che prendono parte ai gruppi sono portatori d'interessi in merito al tema indagato. Durante il percorso di ricerca sono stati realizzati quattro mini

focus group cui hanno partecipato i membri delle comunità intenzionali. In

particolare le esperienze con le quali si sono realizzati i gruppi focalizzati sono il “Villaggio solidale” di Mirano, l'eco-quartiere “4 Passi” di Treviso, il cohousing “Rio Selva” di Treviso e il cohousing “Numero 0” di Torino.

Prima dell'inizio delle interviste il conduttore comunica ai soggetti coinvolti lo scopo della ricerca in modo da consapevolizzarli in merito al loro ruolo. Gli intervistati hanno prestato il consenso all'utilizzo delle informazioni da loro fornite e il moderatore si è occupato di registrarle grazie all'ausilio di un dispositivo audio.

I dati raccolti non sono rappresentativi di una popolazione o di un territorio, ma la scelta di tali campioni è stata giustificata dalla loro appartenenza ad una comunità intenzionale. Il contenuto delle opinioni e delle informazioni raccolte è orientato a verificare l'ipotesi di ricerca e a rispondere alle domande secondo un approccio di tipo discorsivo.