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LA TRADIZIONE DEL PROGETTO URBANO A MONACO DI BAVIERA

SEDICI LINEE GUIDA TEMATICHE

4. GRANDI NUMERI GRANDE ESPERIENZA

Tutti i grandi progetti pubblici di trasformazione della città e del territorio, quindi, passano dal vaglio di una competizione internazionale. Negli ultimi anni, in particolare, molte di esse hanno segnato degli importanti momenti di riflessione disciplinare sul tema della struttura della città, dell’evoluzione del suo tessuto ed in particolare della dimensione e della densità dell’isolato urbano. Per citarne alcune:

1. masterplan per l’area di Nordhaide, 30 ha, 2.250 alloggi, isolato medio 70x200 mt, densità media 1,5 (FAR=SUL/SF) - 1993 - 1° premio Engel + Herbert Jötten;

2. masterplan per l’area di Theresienhöhe, 47 ha, 1.500 alloggi, isolato medio 70x80 mt, densità media 2,5 (FAR=SUL/SF) - 1996 - 1° premio Steidle + Partner;

3. masterplan per l’area di Riem, 560 ha, 7.500 alloggi, isolato medio 200x200 mt, densità media 1,5 (FAR=SUL/SF) - 1999 - 1° premio Frauenfeld architekten;

4. masterplan per l’area di Ackermannbogen, 39,5 ha, 2.250 alloggi, isolato medio 100x100 mt, densità media 1,0 (FAR=SUL/SF) - 2002 - 1° premio Christian Vogel; 5. masterplan per l’area di Freiham Nord, 190 ha, 8.000 alloggi, isolato medio 100x75

mt, densità media 1,5 (FAR=SUL/SF) - 2013 - 1° premio Ortner + Ortner.

Planimetria di Monaco, 2013

Localizzazione di alcuni dei grandi progetti urbani degli ultimi decenni

Senza voler entrare nello specifico di ciascuno di questi progetti - lo si farà in seguito solo per due di essi nei quali è stato coinvolto lo studio Steidle + Partner (caso studio 3.4.4 -

18 LANDESHAUPTSTADT MÜNCHEN - Referat für Stadtplanung und Bauordnung, 2009, Messestadt

Riem, Das Projekt – Planung und Realisierung, p. 8

2 3

4 5

Esplanade Wohnen, caso studio 3.4.7 Theresienhöhe, caso studio 3.4.9 - Ackermannbogen),

si vuole qui portare l’attenzione su due punti sostanziali:

• il dato numerico delle quantità edilizie realizzate in ambito residenziale;

• le riflessioni attorno al tema dell’isolato urbano, alla sua dimensione, densità e diversità.

Il programma WOHNEN IN MÜNCHEN, destinato alla realizzazione di alloggi a basso costo, pubblici ed agevolati, dal suo avvio nel 1990 ha reso possibile la costruzione di circa 125.000 mila unità abitative ed oggi, alla sua quinta revisione per l’arco temporale 2012-2016, si pone come obiettivo la costruzione di 7.000 unità abitative all’anno fino al 2025, stimando la richiesta residenziale nella città al 2030 a circa 200.000 alloggi19.

Grandi progetti 2012-2016, 2012

Planimetria della città con l’individuazione delle aree dei grandi progetti - in giallo quelle prevalentemente residenziali, arancione quelle miste e blu quelle a destinazione terziario e commerciale

(fonte: LANDESHAUPTSTADT MÜNCHEN - Referat für Stadtplanung und Bauordnung, 2012,

Wohnungspolitisches Handlungsprogramm - Wohnen in München V - Wohnungsbauoffensive 2012-2016)

I numeri dell’impegno per l’edilizia residenziale sono, quindi, notevoli; insieme alle linee programmatiche entro le quali sviluppare i singoli progetti, essi definiscono i presupposti di una continua ricerca sugli aspetti oggetto della presente indagine. I progettisti sono, infatti, fortemente stimolati proporre soluzioni sempre nuove e tese ad investigare le diverse possibilità di configurazione degli insediamenti residenziali e della morfologia e tipologia dei volumi edilizi, per incontrare di volta in volta differenti domande di mercato. L’innovazione, poi, non può che passare dalla sperimentazione e dall’esperienza; ovviamente, più si progetta e si costruisce più questo processo

19 LANDESHAUPTSTADT MÜNCHEN - Referat für Stadtplanung und Bauordnung, 2012, Neues Wohnen

3.2

diviene virtuoso, portando sempre più in alto il livello del dibattito disciplinare, a volte commettendo anche degli errori, ma pur sempre fissando un punto chiaro di arrivo da cui ripartire per i progetti futuri.

Questo processo di innovazione, sperimentazione e crescita è evidente, infatti, analizzando alcuni dei grandi progetti urbani realizzati negli ultimi decenni a Monaco, ed in particolare nell’ambito della ricerca intorno alla definizione del tessuto urbano per i nuovi insediamenti residenziali, alla dimensione, densità e diversità dell’isolato urbano. Anche solo scorrendo i numeri e le planimetrie di progetto di tali interventi, è possibile riscontrare da un lato la diversità dei tessuti urbani e della morfologia degli isolati di volta in volta proposti - lineare di 70x200 mt nel caso di Nordhaide, a maglia quadrata, aperta di 70x80 mt o variamente chiusa e porosa di 100x100mt, nel caso rispettivamente di Theresienhöhe e di Riem, in taluni punti ibrida nel caso di Ackermannbogen - in una costante ricerca della giusta dimensione per la qualità urbana; dall’altro lato si osserva una crescente volontà di ripensare la densità complessiva, proponendo progetti che sempre più tendono a localizzare il verde pubblico in grandi parchi a cui contrapporre aree ad edificazione sempre più densa - dagli isolati con densità media di 1,5 nel caso di Nordhaide nel 1993 agli isolati con punte di densità pari a 2,5 nel caso del progetto tuttora in corso di Ackermannbogen. Le ragioni sono duplici: la consapevolezza sia dei limiti oggettivi del territorio municipale e della sempre crescente richiesta di nuovi alloggi, ma anche della necessità di aumentare la densità edilizia per la creazione di uno spazio urbano, diverso e vario. Il caso di Riem è a questo scopo esemplare: sviluppato nel corso di alcuni decenni e tuttora in corso di ultimazione, ha visto aumentare le consistenze edilizie ammesse durante gli anni, per risolvere i problemi di scarso apprezzamento dei primi lotti da parte degli abitanti, che lamentavano proprio la eccessiva rarefazione delle funzioni all’interno del vasto sistema di verde e parchi pubblici che lo caratterizza.

Tessuti urbani della città di Monaco di Baviera a confronto, 2014 (fonte: Google Earth)

Se agli inizi del secolo scorso Theodor Fischer propone con lo Staffelbauordnung il principio della densità graduale e l’applicazione prevalente del tipo a corte per lo

sviluppo della città, oggi la ricerca e la sperimentazione sul tema della forma della città e dell’ambiente urbano si spinge oltre, sulla scorta di tutte le esperienze intercorse nel passato. Ed è necessariamente in questa linee continua di riflessioni che va letta l’esperienza dello studio Steidle + Partner, per il quale il progetto della città è sempre un

«processo progressivo e creativo»20 (O. Steidle, 2004), che parte dall’apprezzamento «della

vitalità, della densità e degli impulsi della città»21 (O. Steidle, 2004).