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Green shoe option & over allotment

CAPITOLO 2: Determinazione del prezzo di emissione di una IPO

2.3 Green shoe option & over allotment

Questo paragrafo permetterà di meglio apprezzare le funzioni di monitoraggio e stabilizzazione del mercato che vengono applicate post IPO, svolte dalle banche d’investimento componenti il

syndicate, a cui precedentemente si è fatto riferimento. Inoltre, servirà per meglio comprendere

le opzioni addizionali esercitabili nel processo di quotazione che spesso nella realtà si verificano; sarebbe quindi stata una lacuna non menzionarle con le dovute spiegazioni del caso.

L’over allotment option storicamente risale al 1919, anno in cui venne esercitata per la prima volta dall’azienda Green Shoe Corporation, da cui venne ribattezzata con il termine di green

shoe option. Ad oggi i due termini vengono usati spesso come sinonimi, anche se in realtà non

identificano la stessa cosa, come verrà evidenziato di seguito.

Partendo dalla definizione data da Borsa Italiana, “La green shoe, detta anche over-

allotment option, è un'opzione che permette all'atto del collocamento dei titoli di una società,

finalizzato all’ingresso in Borsa, la facoltà per l’emittente di aumentare la dimensione dell’offerta in modo da rispondere in modo adeguato alla domanda di titoli da parte degli investitori.”54 L’esistenza di questa opzione dev’essere decisa a monte dell’IPO dall’emittente

stesso, infatti ne dev’essere data esplicita indicazione nel prospetto informativo della società, sempre per essere compliant con la policy di trasparenza che vige sui mercati al giorno d’oggi. L’opzione consente di emettere delle extra azioni pari solitamente fino al 15% dell’offerta globale iniziale. Questo valore percentuale non è deciso da alcuna legge, ma viene rispettato

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comunque come soglia poiché è pratica diffusa identificarlo come tetto massimo; è credenza comune infatti che una percentuale maggiore potrebbe non essere percepita positivamente dal mercato, penalizzando l’intera operazione. Questa opzione solitamente è esercitabile entro 30 giorni dalla data in cui si perfeziona l’IPO. È concessa dai soci dell’emittente che, per far sì che il numero di azioni in vendita aumenti, accettano di vedersi ridotta la propria partecipazione azionaria. Può anche configurarsi il caso, più particolare, in cui le azioni extra non derivino dalle quote dei soci, bensì provengano da un aumento di capitale che viene appositamente predisposto dalla società nel caso di esercizio dell’opzione green shoe.

La suddetta opzione è associata in gergo all’over allotment, anche se in realtà con quest’ultimo termine ci si riferisce ad un meccanismo di vendita allo scoperto. Con questo meccanismo le banche d’investimento si riservano la facoltà di vendere allo scoperto i titoli della società agli investitori istituzionali che sottoscrivono gli stessi, ad un prezzo pressocché identico a quello d’offerta. Quindi la green shoe option viene concessa dai soci della società emittente, ma di fatto la facoltà di esercizio dell’opzione e l’avvalersi del meccanismo di over allotment, spettano alla decisione dei responsabili del consorzio del collocamento, ovvero alle banche d’investimento.

La green shoe option viene esercitata nel caso in cui la domanda dei titoli emessi sia superiore all’offerta, ovvero ai titoli collocati tramite l’IPO. Quindi l’opzione è un sistema a disposizione degli underwriters per rendere più efficiente l’incontro di domanda e offerta. “Se quindi l’IPO ha successo ed i titoli sono apprezzati dagli investitori, i membri del consorzio di collocamento chiederanno l’esercizio dell’opzione, la società collocherà un maggior numero di azioni e la struttura azionaria dell’emittente verrà modificata di conseguenza, incrementando il numero di titoli sul mercato e, di conseguenza, il flottante del titolo.”55 In questo scenario in cui

l’IPO riscontra successo nel mercato, “i responsabili del consorzio di collocamento possono infatti utilizzare i titoli ottenuti dall’emittente con l’esercizio dell’opzione per coprire la vendita allo scoperto realizzata tramite l’over allotment.”56 Infatti, come in ogni vendita allo scoperto,

viene venduto un titolo di cui non si dispone effettivamente e quindi successivamente si dovrà andare a coprire la propria posizione “scoperta”, in questo caso acquistando i titoli azionari direttamente dalla società, in seguito all’esercizio dell’opzione. Da un lato quindi, sempre in riferimento ad uno scenario con esito positivo, la green shoe permette un adeguato svolgimento dell’offerta e svolge una funzione di stabilizzazione del prezzo. Se infatti non ci fosse la possibilità di esercizio di questa opzione, in uno scenario simile il prezzo schizzerebbe verso

55 https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/lagreenshoe.htm 56 https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/lagreenshoe.htm

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l’alto. D’altro canto, l’over allotment rappresenta una fonte addizionale di remunerazione dei collocatori che, vendendo nel mercato un numero di azioni superiore a quelle dell’offerta iniziale, riescono ad accaparrarsi maggiori commissioni.

Nello scenario opposto, ovvero quello in cui il syndicate ha venduto i titoli allo scoperto (tramite

over allotment), ma il prezzo post IPO scende invece che salire, “i titoli necessari per “coprire”

l’over allotment verranno acquistati dai componenti del consorzio di collocamento sul mercato (realizzando così un guadagno da trading, visto che i titoli dell’overallotment sono stati ceduti in collocamento al prezzo di offerta e sono stati riacquistati sul mercato a un prezzo inferiore).”57 Non verrà quindi in questo scenario esercitata la green shoe option.

In aggiunta, acquistando i titoli direttamente nel mercato si riesce a sostenerne il prezzo, in modo da stabilizzarlo evitando che lo stesso precipiti.

In conclusione, se è disponibile l’over allotment option, questa viene solitamente esercitata dalle banche di investimento, poiché conferisce loro un aumento delle commissioni derivanti dalla vendita delle azioni sul mercato. A seconda dello scenario, le banche andranno a coprire la vendita allo scoperto appena effettuata esercitando o meno la green shoe option.

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