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Il grillo canterino

Cri cri fa il grillo canterino,

gioioso salta sopra i prati con quel corpo piccolino tutta la notte canta a voce alta,

circondato dalle lucciole si sente una vera star sotto un cielo stellato che illumina tutto il prato.

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Ombra

Ovunque vai ti segue sempre

ogni mossa che fai la osserva per poi memorizzarla nella sua mente,

è la nostra doppia figura

Un po’ scura sì ma non bisogna averne paura.

Quando siamo soli sarà proprio lei

l’unica a non abbandonarci, resterà al nostro fianco come una vera amica di cui fidarsi

senza mai rimpianti.

Natura

O natura

madre della terra, da te noi dipendiamo

con il tuo cibo mangiamo e con l’acqua ci dissetiamo, volerti male sarebbe disumano

ma l’uomo delle volte si comporta in modo strano come se non contassi nulla cosi da sfruttarti ma poi ne ripaga le conseguenze sulla propria pelle perché lei quando vuole può essere anche ribelle.

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Il mondo

Grande sei tu mio caro mondo

chissà quanti luoghi ancora non conosco, una vita intera ci vorrebbe per vederli tutti.

Per ora mi accontento di un mappamondo.

Con un dito posso trovarmi nell’altro capo del mondo in un solo secondo,

mentre l’unico che può viaggiare è il pensiero con l’ immaginazione.

Fiducia

Per averla va conquistata.

È un passo che ci cambia profondamente responsabilizza le nostre coscienze ti fa sentire speciale.

Il suo percorso richiede tempo, passo dopo passo

si raggiunge la mèta tanto desiderata.

Quante volte i nostri genitori ce la chiedevano ma noi non sempre l’abbiamo dimostrata.

Adesso però siamo persone adulte e in quanto tali possiamo comprendere tutta la sua sostanza

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Parole

E semplice pronunciarle quando non ci si riflette sopra.

Loro possono essere taglienti come la lama di un coltello, provocando ferite difficilmente rimarginabili.

Per il loro spessore formatosi nell’animo umano.

Siamo cauti con le parole che vogliamo spendere

perché uscite dalla nostra bocca non le recuperiamo più, rimangono affezionate al destinatario

che potrà sembrare strano ma sa come custodirle e mai le dimenticherà.

Carpegna

Nel Montefeltro più alto

verdi colline parlano tra loro di armonia profumi e carezze, come quelle che ci regala l’aria

proveniente da questi posti fatati.

Mi sembra di vivere in un altro mondo eppure sono sempre nello stesso pero lo trovo diverso,

è il motivo per cui ne rimango estasiato davanti a tanta bellezza,

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Piagge

O Piagge,

grazioso ti presenti

accarezzato dalle colline metaurensi.

Sei fortunato,

con un castello e le sue mura

un tempo potevi anche difenderti senza averne paura.

La storia ci racconta di battaglie consumate alle tue spalle mentre oggi sono solo ricordi da tramandare.

Nel frattempo vedo che sei cresciuto, persone nuove possiamo incontrare e questo mi fa ben sperare

perchè la vera anima del paese siamo noi che lo abitiamo.

Il Gabbiano

Vola, il gabbiano

con le sue ali bianche sopra il mare come un guardiano,

che vigila sul posto a lui assegnato.

Durante la bella stagione

non perde l’occasione di papparsi qualche briciolina lasciata sulla spiaggia da bambini incuriositi per la sua presenza.

Per essere solo un volatile è troppo intelligente non ha neanche paura di stare tra la gente, ormai ha preso confidenza

– 49 –

Autunno

Cadono le foglie.

I rami degli alberi

si spogliano lentamente, ogni giorno che passa sempre di più.

Una dopo l’altra scendono dolcemente come piume soffici e silenziose.

L’aria è freschina, esco fuori ma non prima di mettermi una giacchettina,

sta arrivando l’autunno

con i suoi sapori, i colori e le sensazioni.

È la stagione che ci prepara al lungo inverno con un primo assaggio di pioggerelline accompagnate dal vento che spazza via

ogni cosa che incontra, anche l’estate con tutto il suo calore.

Dimentichiamoci abbronzature, bagni nell’acqua e consoliamoci leggendo dei bei libri

o guardando un film in televisione, mantenendo sempre quello spirito allegro

che avevamo durante le nostre vacanze, tanto implorate dove regnava la spensieratezza più assoluta

ma adesso che si ritorna alla vita normale non è facile ritornare,

bisogna solo saper aspettare poi il tempo farà la sua parte.

L’autore Leonardo Fulvi Ugolini

Fano 30 gennaio 1996 - Pesaro 10 marzo 2019

Leonardo Fulvi Ugolini, nasce a Fano il 30 gennaio 1996. Leonardo era un giovane affetto dalla sindrome di Freeman Sheldon, un difetto congenito raro, caratterizzato da anomalie ossee e contratture articola-ri associate a dismorfismi tipici. Nel 2015 si era diplomato nel settore della grafica pubblicitaria e dopo la scuola aveva frequentato i tirocini al Museo Civico di Fano dove aveva potuto dare spazio alla sua grande passione per l’arte. Nel febbraio 2015 un incidente gli aveva causato una seria forma di enfisema polmonare che lo aveva costretto a termi-nare il rapporto lavorativo con il Museo Civico con suo grande dispia-cere. Da quel momento in poi Leonardo si è occupato intensamente di un altra sua grande passione, quella per la poesia. “Questo libro – ha detto Leonardo Fulvi Ugolini – è il frutto di più di un anno di lavoro, durante il quale mi sono impegnato con il pensiero e l’anima componendo le posie racchiuse in questo volume”. Un volume, pur-troppo, che non ha potuto veder stampato, perché il 10 marzo 2019 le complicazioni causate sul suo corpo fragile dall’influenza ne hanno causato la morte ad appena 23 anni.

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