CAPITOLO TERZO
3.3 LA GUERRA DI COREA
Sebbene ancora non sia stato stabilito dalla storiografia chi sia stato il primo ad attaccare, la mattina del 25 giugno 1950 le forze della Corea del Nord attraversarono il 38° parallelo e iniziarono ad attaccare su più fronti la Repubblica di Corea. L'armata della RDC non solo era in minoranza al momento degli attacchi, ma il suo alleato americano, essendosi ritirato, non aveva sufficiente controffensiva per aiutare la Corea. Senza contare che l'Armata del Popolo Coreano era in numero schiacciante rispetto agli attaccati.
Ricevuta la notizia di questo attacco, MacArthur, comandante supremo di
tutte le forze alleate presenti, ordinò alle truppe di prepararsi alla partenza per uno schieramento nel conflitto. Riporta nel suo diario un telegramma dal Segretario di Stato
Believe that if it appears the South Koreans cannot themselves contain or repulse the attack, United States forces should be used even though this risks Russian counter moves. To sit by while Korea is overrun by unprovoked armed attack would start a war.9
Sempre secondo quanto riporta nel suo diario, MacArthur procedette alla evacuazione del personale americano e quello delle nazioni unite presente in quei luoghi. Il giorno successivo, MacArthur fu autorizzato dal Presidente Truman di: 1- inviare equipaggiamento e munizione per prevenire la perdita della città Seoul; 2- provvedere all'evacuazione di cittadini americani con il sussidio dell'aeronautica e 3- inviare una commissione investigativa in Corea per studiare la situazione e determinare il miglior aiuto possibile ai militari e al governo della Repubblica di Corea. Qualche giorno più tardi, in risposta alle richieste del Generale (che aveva raggiunto la Corea il 29 giugno), autorizzò anche l'uso delle quattro divisioni USA presenti in Giappone: più di 80.000 uomini furono trasferiti in Corea.10
Il 25 giugno 1950, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU approvò all'unanimità una risoluzione che condannava l'aggressione contro la Corea del Sud e autorizzò la creazione di un commando dell'ONU per sedare l'invasione. L'URSS boicottò questi incontri e come afferma Steven Hugh Lee,
[…] dal momento che in segno di protesta per il rifiuto di sostituire il rappresentante della Cina nazionalista con quello della Repubblica Popolare Cinese. Se fosse stata presente, la Russia avrebbe avuto un potere di veto su queste risoluzioni e impedito alle potenze occidentali di impegnarsi militarmente contro l'offensiva nordcoreana.11
Dopo l'arrivo di MacArthur nella Repubblica di Corea, avvenuto il 29 giugno, la
9 Douglas MacArthur, Reminisceces, cit p 328. 10 Richard FINN, Winners in Peace.
11 Steven Hugh LEE, La guerra di Corea, Universale Paperbacks, il Mulino, Bologna, 2001, cit. p. 66.
capitale Seoul era già in mano nemica e l'avanza nordcoreana sembrava inarrestabile. Il 7 luglio l'avanzata nemica non diminuì così le Nazioni Unite stabilirono un commando unificato in Corea e il giorno successivo MacArthur venne nominato comandante delle forze ONU presenti. Le battaglie si susseguono e fino alla fine di agosto le forze nemiche avevano conquistato quasi tutta la penisola, relegando le forze ONU al perimetro di Pusan.
A partire dal 15 settembre la controffensiva delle Nazioni Unite inizia seguendo le direttive del piano CHROMITE del comandante in capo Gen. MacArthur e consisteva nel far sbarcare delle truppe del X Corpo d'Armata nelle vicinanze di Inchon, a 100 miglia a nord del 38° parallelo, una zona industriale e contemporaneamente creare un attacco che partisse dal perimetro di Pusan. Dopo lo sbarco, l'Armata avrebbe dovuto dirigersi verso Pyongyang per bloccare i soldati nordcoreani in fuga. In breve tempo, le truppe alleate riuscirono a riconquistare Seul. Il governo nordcoreano si riunì presso il fiume Yalu, da dove raggiunto dai “volontari” cinesi, iniziò la propria controffensiva a partire da novembre.
Il 15 ottobre, nell'isola di Wake Island nelle Hawaii, il Presidente Truman e il Generale si incontrano per discutere sul programma di riabilitazione della Corea.
After explaining that the rehabilitation could not take place until the termination of the hostilities, the general remarked that “formal resistence will end throughout North and South Korea by Thanksgiving”.12
In questo incontro, MacArthur disse al Presidente della sua convinzione di finire la guerra entro Natale, sperando di rimuovere sia l'VIII armata in Giappone sia le truppe non coreane sia dell'ONU entro Natale 1951.
Interessante notare come, a pochi mesi prima della rimozione del Generale dal proprio incarico, il Presidente Truman affermò
The general seemed genuinely pleased at this opportunity to talk with me, and I found him a most stimulating and interesting person. Our
12 John Edwards WILTZ, Truman and MacArthur: The Wake Island Meeting, Military Affairs, Vol. 42, N. 4 (Dic 1978 ), cit. p. 172.
conversation was very friendly – I might say much more so than I had expected.13
Senza contare che Truman, prima di ritornare nel continente, appuntò una ulteriore Medaglia al Valore al Generale affermando che
a clear picture of the heroism and high capacity of the Unuted Nations forces under his command.14
Da notare che nell'articolo di Wiltz, egli affermi come questa conferenza fosse stata da parte del Presidente una mossa mediatica per riacquistare notorietà. Infatti, mentre il Comandante delle forze ONU era, grazie alla recente vittoria, sotto la luce dei riflettori giornalistici e dell'opinione pubblica, Truman non lo era, e date le prossime elezioni presidenziali, lo staff della Casa Bianca aveva promosso questo incontro.
Il meeting a Wake Island fu quindi più una azione politica che un conseguimento di accordi. Indizi come la durata della stessa conferenza (solo 80 minuti circa), il fatto che non avesse una agenda, inducono a concludere che le decisioni, seppur discusse chiedendo il consiglio del comandante, erano già state prese dai policymakers e lo scopo principale principale era quello di mettere nuovamente in luce il Presidente degli Stati Uniti affiancandolo a un pluridecorato generale che da poco aveva ottenuto notevoli vittorie contro il nemico comunista.
Appena dieci giorni dopo, il 24 ottobre, MacArthur, contrariamente agli odini ricevuti in precedenza che ordinavano di utilizzare solo le truppe coreane lungo le coste settentrionali, comandò alle truppe ONU di dirigersi verso il fiume Yalu.
Il giorno successivo, le truppe coreane si scontrarono per la prima volta con le truppe “volontarie” cinesi e lo stesso accadde per le truppe alleate.
13 Harry TRUMAN, Years of trials and hope, cit p. 365.
14 John Edwards WILTZ, Truman and MacArthur: The Wake Island Meeting, Military Affairs, Vol. 42, N. 4 (Dic 1978 ), cit. p. 173.
L'attacco di MacArthur, cominciato a novembre, fu respinto dai volontari cinesi il 26 dello stesso mese. Due giorni più tardi il Consiglio di Sicurezza dell'ONU si riunì e tutti i rappresentanti presenti conclusero concordando che la riunificazione della Corea era divenuta ormai secondaria rispetto al mantenimento del controllo sulla Corea; il Segretario di Stato Acheson sottolineò, infatti la minaccia globale rappresentata dall'Unione Sovietica e l'importanza primaria di riarmare l'Europa.
L'intervento cinese tuttavia rischiò di coinvolgere l'alleanza in una guerra più vasta in Asia; Truman il 30 novembre comunicò ad un gruppo di giornalisti che gli Stati Uniti erano pronti ad utilizzare qualsiasi arma a disposizione, compresa la bomba atomica, per risolvere la situazione in Corea, e che il comandante sul campo poteva autorizzarne l'uso. Dopo questa affermazione, le pressioni interne negli Stati Uniti per allargare la guerra anche alla Cina aumentarono. Douglas MacArthur preparò una lista di possibili obiettivi da poter colpire in Cina ed in Corea che richiedevano, secondo lui, l'utilizzo di 26 bombe atomiche. Sei giorni più tardi comunicò ai capi di Stato Maggiore che le misure di rappresaglia degli USA e ONU
Foto 3.2. Truman e MacArthur, Wake Island Hawaii, 15 ottobre 1950
dovevano prevedere un blocco della costa cinese, il bombardamento dell'industria cinese e l'utilizzo di truppe nazionaliste cinesi in Corea. I repubblicani si servirono dell'offensiva cinese in Corea per accusare l'amministrazione Truman di eccessiva arrendevolezza e il Senatore Joseph McCarthy chiese le dimissioni di Acheson e Marshall minacciando di aprire una procedura per impeachment nei confronti di Truman. Mentre molti americani avevano paura di uno scoppio di una terza guerra mondiale, per gli alleati occidentali, la pace dipendeva unicamente dalla volontà dell'amministrazione di non allargare il conflitto alla Cina.15