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3.3 Il modello gravitazionale

4.1.1 I dati di riferimento

L’analisi empirica poggia su un database costruito ad hoc aggregando dati repe- riti da diverse fonti secondarie liberamente accessibili al pubblico.

I valori delle esportazioni dell’Italia verso gli altri Paesi del Mondo provengo- no dal database «UN Comtrade» delle Nazioni Unite1. Questo database consente

di ottenere non solo il valore complessivo delle esportazioni del Paese Italia verso ciascun Paese di destinazione ma fornisce anche il dettaglio merceologico dei be- ni scambiati. In particolare, per l’analisi in oggetto, si è scelto di fare riferimento alla classificazione SITC (Standard International Trade Classification), classifica- zione sviluppata dalla divisione statistica delle Nazioni Unite, che permette di distinguere le merci esportate in dieci categorie. Questo si traduce in un mag- gior grado di dettaglio di analisi e dà la possibilità di fare delle riflessioni circa la diversa importanza che la distanza psichica può assumere per le diverse cate- gorie di merci scambiate. Tutti i valori sono espressi in dollari americani a prezzi correnti.

Allo stesso modo, i dati relativi al prodotto interno lordo dei Paesi sono stati reperiti dalla banca dati delle Nazioni Unite, la quale raccoglie un gran numero di aggregati macroeconomici. Per il modello che si vuole costruire, si è consi- derato il PIL a valori correnti, espresso in dollari americani, di ciascun partner

CAPITOLO 4. DISTANZA PSICHICA: ANALISI EMPIRICA SULLE

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commerciale dell’Italia.

I dati inerenti la distanza geografica bilaterale tra coppie di Paesi sono messi a disposizione online nel sito del CEPII2. Vi sono due tipologie di misure legate alla distanza geografica bilaterale: la distanza semplice e quella pesata. Quella defi- nita semplice considera la distanza geografica calcolata attraverso le coordinate delle due località, ovvero le due principali città dei Paesi oggetto di attenzione; la distanza pesata rappresenta una misura della distanza geografica che tiene conto anche della distribuzione della popolazione all’interno di ciascun Paese. Essendo la distanza geografica una buona approssimazione dei costi di trasporto, si ritie- ne che una misura pesata per la distribuzione della popolazione, o meglio dei potenziali consumatori delle merci scambiate, possa essere più adatta a cogliere il fenomeno di interesse.

Nell’analisi empirica dell’elaborato, il costrutto della distanza psichica viene colto facendo riferimento a quattro fattori principali: le differenze nel livello d’i- struzione, nello sviluppo industriale, nella religione e nella lingua ufficiale. Ben consapevoli che i fattori sottostanti la distanza psichica sono molti di più e che per un’analisi esaustiva dovrebbero essere tutti compresi nel modello di ricerca, si pensa che quelli a cui si fa qui riferimento possano comunque cogliere l’even- tuale relazione tra la distanza psichica ed il flusso delle esportazioni italiane. La costruzione di ciascun fattore si basa sulle rilevazioni condotte nello studio di Dow, già descritte nel paragrafo 2.3.2, e rese pubbliche nel suo sito Internet3. Cia-

scun fattore della distanza psichica deriva dall’aggregazione, ottenuta attraverso la tecnica dell’analisi fattoriale, di diversi indicatori ritenuti rilevanti dall’autore dello studio e quantificati attraverso l’opportuna costruzione di scale di misura- zione. Ogni indicatore, essendo calcolato come differenza tra il Paese esportatore, 2CEPII è l’acronimo di Centre d’études prospectives et d’informations internationa-

les, il principale istituto francese indipendente di ricerca sull’economia internazionale (http://www.cepii.fr/)).

3Si rimanda al sito personale del Prof. Dow per la dettagliata metodologia di ricerca seguita

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nel caso di specie l’Italia, ed il Paese importatore, può assumere sia segno posi- tivo che negativo. A prima vista si potrebbe essere tentati di considerare l’indice nel suo valore assoluto dal momento che, in linea teorica, una misura di distanza deve godere della proprietà di non negatività; una riflessione più approfondita, però, considera che il valore negativo porta con sè delle informazioni che non si vuole escludere a priori, pertanto si decide di testare il modello sia con i valori assoluti sia con i valori relativi dei fattori legati alla distanza psichica. Inoltre, per gli obiettivi conoscitivi che si vuole perseguire, si decide di costruire un indice complessivo che comprende tutti gli aspetti della distanza psichica precedente- mente elencati. È lecito pensare che quest’ultimi siano strettamente legati tra loro, creando problemi nel momento in cui si va a stimare tali fattori contempo- raneamente; la costruzione di un indice composto risolve questo problema, come confermato dallo studio di Diamantopoulos (2001, [13]). La metodologia segui- ta per il calcolo dell’indice complessivo, che comprende i quattro fattori prima considerati singolarmente, è la seguente:

P Dij = 4

X

k=1

(Iijk)2/Vk/4 (4.1)

dove Iijk indica la distanza tra il Paese i ed il Paese j per la k-esima dimensione

della distanza psichica e Vk indica la varianza complessiva del fattore conside-

rato. Questa formula è stata utilizzata anche in un recente studio di Dow e Fe- rencikova (2010, [15]), al fine di superare i problemi di multicollinearità derivanti dall’introduzione simultanea dei fattori sottostanti la distanza psichica.

Descritto il database di riferimento per l’analisi, si passa ora alla costruzione del modello empirico che permetterà di trarre alcune considerazioni sul fenome- no d’interesse.

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