3.4 L’approccio alle capacità come teoria di giustizia alla base della
3.4.1 I fattori di variazione delle capacità individuali
Secondo Sen (2010: 264) tra le variabili che influenzano lo sviluppo delle libertà individuali le principali sono le differenze dovute a: caratteristiche personali, caratteristiche ambientali, il clima sociale, la prospettiva relazionale.
(1) Le differenze personali. Avendo caratteristiche fisiche differenti (dovute all’età, il sesso, eventuali disabilità, metabolismo,…) gli individui hanno esigenze estremamente diversificate. Le attività svolte da una persona sana richiedono notevoli spese di denaro e di energia per coloro che hanno degli handicap fisici o malattie. Talvolta neanche attraverso grosse spese di denaro è possibile affievolire il dolore o l’handicap fisico.
(2) Le differenze ambientali: fattori climatici, l’inquinamento, l’esposizione ad alluvioni).
(3) Le differenze di clima sociale. Le condizioni della società dovute alle politiche pubbliche come l’assistenza sanitaria pubblica, la pubblica cura delle epidemie, l’assetto dell’istruzione scolastica pubblica, la diffusione o l’assenza di criminalità e violenza,…. Oltre questi Sen ricorda come per un aumento di QdV siano fondamentali i rapporti sociali che un individuo può avere all’interno della società.
(4) Le differenze di prospettiva relazionale: modelli di comportamento consolidatisi nella comunità. Condizioni che obbligano gli individui nel perseguire comportamenti influenzati dalla cultura, religione, moda,… del luogo.
Queste caratteristiche possono essere rilette in ottica urbanistica in modo da comprendere quali processi ed elementi dell’urbano occorre osservare per comprendere i processi alla base dello sviluppo della libertà individuale nello spazio urbano. Ad esempio, a livello urbano le differenze personali emergono particolarmente quando ci troviamo di fronte a barriere architettoniche (soprattutto per quanto riguarda individui portatori di handicap o mamme con
bambini – lo spostamento con un neonato in carrozzina può essere limitato dalla struttura architettonica dello spazio), o una cattiva accessibilità dei servizi primari. Anche le condizioni ambientali possono essere determinate dall’azione dall’uomo nell’ambiente, mi riferisco a casi di inquinamento o alla cattiva pianificazione dell’edificato urbano in aree a rischio. In questi casi è possibile agire normando e limitando al massimo gli effetti di questi eventi sulla QdV individuale. Infine, le differenze di prospettiva relazionale non possono essere controllate dall’urbanistica ma programmi che mirano alla mixitè urbana potrebbero in un certo qual modo favorire la coesione sociale e limitare i possibili effetti negativi sullo sviluppo individuale.
Fra le componenti elencate da Sen, fondamentali per lo studio della QdV urbana sono le differenze ambientali, di clima sociale e di prospettiva relazionale, che possiamo inserire all’interno dell’insieme delle “variabili contestuali”. Si tratta di quelle variabili per le quali il contesto e la sua conformazione assume ruolo fondamentale. La costruzione di politiche pubbliche urbane “giuste” è determinante principalmente nel modificare questi aspetti del benessere (sebbene il progetto dell’urbano possa talvolta compensare anche alcune caratteristiche personali). Un’attenta pianificazione del territorio può limitare la presenza di diseguaglianze nel territorio. In questo senso l’attenzione si sposta dalla giustizia tra gli individui alla giustizia tra gli individui nel territorio.
Oltre ai fattori di conversione definiti da Sen occorre considerare come determinanti nel processo di conversione individuale anche la forma e struttura urbana unita alla distribuzione spaziale dei servizi pubblici. Tali fattori possono essere considerati trasversali alla dimensione ambientale, clima sociale e prospettiva relazionale. La forma dell’urbano intesa come organizzazione spaziale degli elementi che lo compongono (abitazioni, strade, parchi, servizi, …) è determinante nel processo di sviluppo del benessere individuale in quanto può limitare la libertà di azione individuale. Le forme spaziali definite dall’organizzazione degli elementi dell’urbano sono fondamentali per lo sviluppo di capacità come il gioco, lo svago, la sicurezza,…. La presenza di piccoli interstizi dove potersi nascondere può favorire la capacità di giocare di un bambino, soprattutto se garantisce anche la sua sicurezza grazie alla
presenza di un controllo sociale garantito da piccoli esercizi commerciali lungo il percorso o dalla presenza di piccole corti interne agli edifici.
Ulteriore fattore determinante nel processo di sviluppo individuale è dato dalla distribuzione spaziale di beni e servizi. La presenza di beni e servizi non basta per definire la loro effettiva “influenza” nel territorio e nel benessere individuale, occorre analizzare la loro distribuzione e organizzazione spaziale per comprendere i fenomeni e le influenze di questi nella QdV individuale. Servizi pubblici e condizioni (intendendo con queste l’insieme di caratteristiche che li compongono) non devono solo essere presenti nel territorio, ma devono anche essere correttamente distribuiti al suo interno in modo che accessibilità e qualità siano caratteristiche sviluppate in tutti i punti del territorio e siano caratteristiche accessibili a tutti gli individui (tenendo quindi conto anche della diversità tra individui).
È possibile ripensare alle variabili di conversione proposte da A. Sen suddividendole in beni e condizioni individuali e contestuali. Questo ci aiuta a comprendere la ricchezza dei fattori che influenzano la QdV e una “giusta” distribuzione spaziale delle opportunità di sviluppo nel territorio. Uno dei problemi fondamentali nella valutazione delle capacità è, infatti, dovuto alle numerose variabili che influenzano lo sviluppo delle libertà individuali nel momento della conversione e della scelta delle capacità. Nella Tabella 3 sono sintetizzati beni e condizioni che occorre considerare quando si ha a che fare con la QdV urbana individuale.
Tabella 3: Rilettura delle variabili di conversione di beni e servizi in libertà individuali proposte da A. Sen (2010)
Beni Condizioni
Individuali Collettivi Individuali Contestuali - Beni privati(casa,
reddito,…) - Beni di club
- Beni e servizi pubblici (strade, scuole, …) - Beni collettivi - (spiagge, boschi, …) - Caratteristiche personali - Abilità personali - Clima sociale - Accessibilità a beni e servizi
- Accessibilità a beni comuni - Qualità di beni e servizi In sintesi, il contesto nel quale l’individuo agisce è un’importante fattore di
personali) in libertà di scelta. Al variare del primo (contesto) varia il secondo (libertà di scelta) rispetto alle opportunity create.
Tenendo in considerazione l’influenza data dalle caratteristiche personali e contestuali per il raggiungimento di un determinato set di capacità (insieme di traguardi potenzialmente raggiungibili) è chiaro che quando si ragiona di politiche pubbliche che mirano a migliorare la QdV della popolazione, il policy maker può agire prevalentemente sull’elemento contestuale aumentando l’opportunity set territoriale. La definizione di progetti volti al miglioramento della QdV urbana dovrebbe quindi cominciare dalla lettura delle illibertà urbane (mobilità, accesso, gioco, svago, …).