LA POPOLAZIONE MIGRANTE A GUANGZHOU
DEFINIZIONI E REGOLAMENTI3.1. INTRODUZIONE.
Il livello di mobilità della popolazione cinese è sempre stato relativamente basso1. Questo riflette, in parte, la natura rurale che costringe la popolazione a essere confinata alla propria terra e, il rapporto molto basso che esiste nei flussi migratori tra città e ambiente rurale aiuta a spiegare il basso livello di sviluppo delle città, che alla fine del 1953, era solo del 13%2. Nel corso degli ultimi sessant’anni, invece, il livello di mobilità è oscillato fortemente: è cominciato ad aumentare durante la prima metà degli anni Cinquanta, per poi diminuire drasticamente durante gli anni Sessanta a causa del controllo migratorio attuato dal PCC (vedi capitolo 1) e, infine, a partire dagli anni Settanta, è cominciato nuovamente ad aumentare in maniera piuttosto marcata (soprattutto durante il periodo di riforme degli anni Ottanta).
La città di Guangzhou, come già accennato nel primo capitolo, rappresenta un campo di studio appropriato per quanto riguarda l’analisi della popolazione migrante, poiché risulta essere una tra le città cinesi che attrae il maggior numero di migranti permanenti e temporanei e dove i significativi cambiamenti economici hanno fatto crescere la domanda di forza lavoro.
In questo capitolo verranno descritte le caratteristiche delle due principali categorie di migranti in Cina: i temporanei e i permanenti. Inoltre, verrà Interamente tradotta, analizzata e commentata la regolamentazione attualmente in vigore per la popolazione migrante nella città di Canton.
3.2. I MIGRANTI “TEMPORANEI” E I MIGRANTI “PERMANENTI”. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
1 Ad eccezione di alcuni periodi storici molto importanti, come ad esempio durante gli inizi del
periodo repubblicano (1912-1949), caratterizzato da un incremento dei flussi migratori interni al Paese.
2
Yixing ZHOU et Al., “China’s urbanization levels: Reconstructing a baseline from the fifth population census,” The China Quarterly, 173, 1, 2003, pp. 177–179.
Come descritto in precedenza, il concetto di migrazione in Cina coinvolge diversi aspetti, tra cui il più importante è il luogo di registrazione dell’hukou. Il sistema hukou, infatti, a partire dagli anni Cinquanta, è stato utilizzato per determinare il luogo di registrazione dei cittadini cinesi. Durante il periodo precedente alle riforme economiche, quando ancora non esisteva un vero e proprio mercato del lavoro, era estremamente difficile sopravvivere in città per i cinesi provenienti dalle aree rurali in quanto non avevano accesso ai prodotti di prima necessità, i quali erano disponibili solamente per i cittadini che possedevano l’hukou urbano3.
A partire dal periodo di riforme, l’introduzione dell’economia di mercato, l’afflusso di investimenti stranieri (soprattutto verso le città presenti nell’area costiera) e la trasformazione dell’economia urbana, hanno fatto grande pressione sull’approvvigionamento di manodopera, specialmente quella a basso costo, nelle grandi aree urbane4. L’aumento esponenziale di nuovi impieghi, come ad esempio gli operai del settore manifatturiero, le badanti e gli inservienti del settore della ristorazione, costituendo i livelli più bassi della “piramide” occupazionale, vengono di solito scartati dai cittadini regolari. Vi è stata, di conseguenza, una grande richiesta per queste tipologie di occupazione nelle aree urbane. Di contro, a causa del crescente aumento del surplus di manodopera generato dai miglioramenti della produttività agricola, la pressione esercitata dalle aree rurali verso i centri urbani si è inasprita ulteriormente5. In risposta alla domanda e alla richiesta di forza lavoro a livello nazionale, lo Stato si è visto costretto ad allentare il controllo sui flussi migratori6
e, piuttosto che rimuovere il sistema di controllo hukou, ha aggiunto nuove misure per facilitare la “temporanea” migrazione dei contadini nelle aree cittadine. Nello specifico, ai migranti è concesso di lavorare nelle città sulla base del Certificato di Residenza Temporaneo7 (zanzhu zheng 暂住
证 ) senza, di fatto, ottenere un hukou urbano. Si definiscono, “migranti
temporanei”, quindi, tutti coloro i quali possiedono un luogo di registrazione !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
dell’hukou che differisce dal luogo di residenza effettivo, in quanto, come sostenuto più volte in precedenza, è lo status del loro hukou, piuttosto che la durata della permanenza nel centro urbano, che li definisce tali, negando loro la possibilità di ottenere un riconoscimento sociale e civile nel luogo di destinazione#. Ad ogni modo, essi non hanno ancora accesso al sistema di
sovvenzione statale e continuano a dipendere interamente su loro stessi per quanto riguarda l’alloggio e i generi di prima necessità, ma la sopravvivenza nei centri urbani è stata resa possibile anche dall’espansione del mercato del lavoro e dalla commercializzazione di beni e servizi. In sostanza, ancora una volta, l’istituzione hukou è stata esaminata e adattata in risposta alle nuove richieste e situazioni9.
Lo Stato è, quindi, nuovamente riuscito a esercitare il proprio ruolo discriminatorio negando ai lavoratori provenienti dalla campagna l’hukou cittadino. La loro migrazione è considerata “volontaria”, dettata da ragioni di tipo economico e affettivo e, senza un hukou non rurale, sono automaticamente esclusi dai posti di lavoro più prestigiosi e appetibili, riservati invece ai cittadini residenti stabilmente. I migranti contadini vengono considerati dei forestieri e sono rilegati ai gradini più bassi della società, costretti ad accettare i lavori più umili, pericolosi e meno pagati e a condurre un’esistenza da emarginati nel sottoproletariato urbano. Sebbene alcuni migranti vengano assunti da aziende pubbliche, possiedono in maggior parte un contratto a tempo determinato e, quindi, non possono avere accesso ai benefit statali che, al contrario, sono garantiti ai lavoratori con contratto indeterminato. In breve, nonostante un migrante abbia abitato per un periodo prolungato in città, verrà ugualmente identificato come immigrato “temporaneo”, in quanto non essendo in possesso dell’hukou dell’area urbana dove risiede, verrà valutato per il suo impiego a basso costo e per la tolleranza alle rigide condizioni lavorative.
Dall’altro lato ci sono i migranti “permanenti” 10, a cui appartengono coloro che vengono sostenuti dallo Stato e coloro che vengono selezionati per particolari capacità e competenze11
. Questa tipologia di persone è ricompensata con l’hukou !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
# Yuming DUAN,玉明段, “Wo guo hukou zhidu de lishi kaocha” 我国户口制度的历史考察 (Analisi
storica del sistema di registrazione familiare cinese) , in Yunnan shehui kexue, 2, 1990, pp. 56-58. 9
John KNIGHT et Al., “Chinese rural migrants in urban enterprises: Three perspectives,” Journal of
Development Studies, 35, 3, 1999, pp. 76-77. 10
In altre parole, il luogo di registrazione del loro hukou (hukou suozaidi) coincide con il luogo di destinazione.
11
urbano e con tutti i vantaggi statali che esso implica. Tuttavia, le varie leggi e i regolamenti che disciplinano la materia dell’hukou, sono soggette all’autonomia dei Governi locali che ne dispongono a proprio piacimento. Secondo i dati del censimento nazionale del 1990, i migranti permanenti e temporanei erano rispettivamente 19.1 milioni (54.1%) e 16.2 milioni (45.9%)12
. Alla luce di ciò, la popolazione migrante alla fine degli anni Ottanta, risulta, prevalentemente composta da migranti cosiddetti permanenti. I dati riguardanti il censimento dell’anno 2000 evidenziano che il volume di popolazione migrante permanente è rimasto stabile a 20 milioni di individui ma la sua percentuale è diminuita nettamente fino ad arrivare al 25.6%. Al contrario, la popolazione migrante temporanea, è più che triplicata passando da 16.8 a 58.8 milioni, con una quota percentuale che ha raggiunto il 74.4%13
. Questi cambiamenti indicano che, a partire dagli anni Novanta, la migrazione temporanea, è diventata la forma di mobilità dominante in Cina.
La distinzione tra migranti permanenti e temporanei è un chiaro segno del lascito dell’ideologia pianificatrice centralizzata del PCC. Agli occhi dello Stato, i migranti permanenti rappresentano ordine e legalità, mentre i migranti temporanei sono l’emblema dell’illegalità e della ribellione al sistema e non rientrano nel progetto architettato dall’Organo di pianificazione statale.
Come già detto, i regolamenti relativi alla gestione dei flussi migratori nei grandi centri urbani sono complessi e spesso contraddittori. Qui di seguito tradurremo la normativa regionale in vigore che tratta la gestione di servizi forniti alla popolazione migrante nella città di Guangzhou, una delle metropoli con il maggior numero di migranti temporanei e permanenti di tutto il Paese.
3.3. TRADUZIONE NORMATIVA “REGOLAMENTI RELATIVI ALLA