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L’entità dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti dei lavoratori coinvolti nelle attività di bonifica dipende dalla durata, dalle mansioni e dalle vie e modalità di esposizio-ne stessa.

Come riportato nel d.lgs. 81/20084 e s.m.i., il concetto di pericolo è definito come

“proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore, avente la potenzialità di cau-sare danni”. Conseguentemente, è possibile dare una definizione del rischio, inteso come “probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero di esposizione, di un determinato fattore”, nonché l’entità possibile del danno stesso.

Una corretta valutazione del rischio deve essere, dunque, intesa come “procedimen-to di valutazione della possibile entità del danno, quale conseguenza del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nell’espletamento delle loro mansioni, derivan-te dal verificarsi di un pericolo nel luogo di lavoro”.

Nel caso delle radiazioni ionizzanti il pericolo consiste nell’eventuale danno biologico-derivante dall’esposizione la cui gravità è associata al tipo di radiazioni, quindi alla loro energia e alla loro radiotossicità,oltre che alla radiosensibilità del tessuto colpito.

Di ogni radionuclide, come già detto, è importante avere informazioni di carattere chimico-fisiche dell’elemento di appartenenza ed è altrettanto importante conoscere gli aspetti generali del comportamento metabolico.

Quando i radionuclidi vengono immessi nell’ambiente19, le eventualità che più inte-ressano sono: lo scarico (sotto controllo) di effluenti liquidi ed aeriformi, la colloca-zione (sotto controllo) di rifiuti solidi in formazioni geologiche ed il rilascio (incon-trollato) di materiale radioattivo in seguito ad un problema o ad un incidente.

Fenomeni fisici, chimici e biologici provocano di continuo il passaggio di particelle, di molecole, di ioni da un luogo all’altro entro e fuori organismi viventi. Fenomeni fisi-ci sono prinfisi-cipalmente responsabili di effetti di trasporto, dispersione,diluizione ma anche di deposito e di accumulo. Processi di adsorbimento e di scambio ionico favoriscono la fissazione di particelle e di ioni per tempi più o meno lunghi. Fenomeni biologici causano l’entrata e l’uscita dalle cellule di determinate sostanze con ricam-bio più o meno rapido.

Ogni radionuclide ha le caratteristiche chimiche dell’elemento di appartenenza; se entra a far parte di determinate sostanze chimiche, ha le caratteristiche di queste. Di ogni radionuclide è importante avere informazioni di carattere chimico-fisiche (come la solubilità ad es.) dell’elemento di appartenenza che condizionano il destino del radionuclide nell’ambiente esterno ed è altrettanto importante conoscere gli aspetti generali del comportamento metabolico e la loro radiotossicità. I radionuclidi incor-porati, seguendo il destino delle sostanze chimiche degli elementi di appartenenza, percorrono le loro stesse vie di assunzione e con percorsi più o meno complessi,possono giungere all’uomo. Il ritorno all’uomo dei radiunuclidi dipende da vari fattori: dalle modalità di immissione nell’ambiente, dalle caratteristiche

chimico-fisiche dello scarico o del rilascio, dalle caratteristiche dell’ambiente ricettore che variano sia con lo spazio che con il tempo, dalla presenza e dalle abitudini di vita del-l’uomo nell’ambiente considerato.

Gli scarichi e i rilasci possono essere di breve (acuti) e di lunga (cronici) durata ed in entrambi i casi, le sostanze radioattive entrano in processi che portano alla loro dispersione o viceversa al loro accumulo. La turbolenza, la diffusione, la diluizione e la diluizione isotopica, sono tutti esempi di processi chimico-fisici che portano ad una dispersione nell’ambiente delle sostanze radioattive. Per contro, la deposizio-ne, la sedimentaziodeposizio-ne, la precipitazione e lo scambio ionico sono tutti processi chi-mico-fisici che portano ad un accumulo delle sostanze radioattive

I rischi per la salute, conseguenti alla semplice permanenza nell’area contaminata e durante l’esecuzione di eventuali interventi di qualsiasi tipo, possono così essere individuati:

- Rischio di irradiazione esterna;

- Rischio di inalazione e ingestione di polveri, gas, fumi, ceneri, acqua ecc;

- Rischio di assorbimento cutaneo per contatto dermico (ferite).

Come già detto, l’entità dell’esposizione a radiazioni ionizzanti dipende dalla durata e dalle vie e modalità di esposizione stessa e quindi per i lavoratori coinvolti nelle atti-vità di bonifica dipende strettamente dalle mansioni ad essi assegnate.

Per questo motivo, è molto importante la caratterizzazione del sito ai fini dell’identifi-cazione delle sostanze radioattive.Ciò permette di definire la contaminazione in ter-mini di:

- tipologia (identificazione dei radionuclidi presenti);

- grado (concentrazione degli inquinanti);

- distribuzione spaziale.

La presenza di rifiuti interrati costituisce un rischio di inquinamento delle acque superficiali per dilavamento delle acque meteoriche e delle acque sotterranee per percolamento in falda attraverso i terreni, con conseguente possibile esposizione della popolazione generale20.

La misura preventiva più efficace è la identificazione precoce delle sorgenti, sulla base di elementi storici della produzione e degli impianti, sul controllo delle più dif-fuse e note sorgenti (come rilevatori di fumo, dispositivi contro le scariche atmosfe-riche, rilevatori di spessore, ecc.). Occorre quindi verificare che la fase di censimen-to sia stata realizzata con accuratezza, e che di conseguenza siano state avviate le indagini sul campo. È infatti di primaria importanza evitare esposizioni indebite ad operatori di altre imprese, inconsapevoli e non formati al riconoscimento di potenzia-li fonti da radiazioni e alla propria protezione.

È opportuno verificare l’iter della valutazione del rischio da radiazioni, i criteri di esclu-sione dei pericoli, e se è il caso, disporre delle eventuali indagini e rilevazioni. Di seguito, vengono riassunte le necessarie modalità operative da intraprendere in un sito da bonificare:

- valutazioni radioprotezionistiche/organizzative preliminari sul piano operativo di intervento propedeutico alla pianificazione delle operazioni di movimentazione dei rifiuti e trasporto;

- verifiche puntuali, durante le attività di movimentazione e allontanamento dei rifiu-ti, sui fusti lavorati e sul loro contenuto;

- verifiche radioprotezionistiche conclusive, per il rilascio del sito senza alcun vinco-lo radiovinco-logico.

In tal modo viene assicurata la sicurezza radiologica delle operazioni di movimenta-zione e allontanamento dei rifiuti radioattivi presenti nel sito.