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Identità sociale e integrazione dei bambini migrant

L’istruzione dei minori migrati verso i centri urban

2.3 Identità sociale e integrazione dei bambini migrant

Una buona integrazione dei bambini migranti all’interno delle scuole urbane rappresenta un prerequisito per il loro benessere individuale e la loro successiva produttività economica e stabilità sociale (Fang et al., 2016).

I bambini passano gran parte del loro tempo all’interno della scuola, interagendo con insegnanti e compagni di classe. È per cui ovvio che un buon ambiente scolastico promuova l’adattamento socioculturale dei minori nel nuovo centro urbano e riduca la manifestazione di sintomi psicologici negativi, quali depressione e solitudine.

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2.3.1 Confronto tra livelli di adattamento e identità sociale

Esiste una vasta letteratura che analizza le relazioni e l’identità sociale dei bambini migranti. Lo studio di Yuan et al. (2013) ha voluto mettere a confronto il livello di adattabilità dei bambini migranti frequentanti scuole pubbliche e quelli frequentanti scuole per migranti in Cina. Per farlo, è stato condotto uno studio longitudinale di due anni che indagasse sull’adattamento socioculturale, sull’adattamento psicologico e sull’identità sociale dei minori migranti frequentanti le due tipologie di scuola.

Nel primo periodo (settembre 2007), vennero selezionati 1164 bambini tramite campionamento a grappoli in sei scuole di Pechino, cinque delle quali pubbliche (il 72,3% del campione) e una privata per migranti (il 27,7% del campione). La metà erano studenti frequentanti la scuola elementare, l’altra metà frequentanti la scuole media inferiore, con un’età media del campione di 12 anni (deviazione standard = 2). La media degli anni di residenza a Pechino del campione totale è pari 6 (deviazione standard = 4).

Nel secondo periodo (settembre 2008), il campione totale calò a 680 bambini a causa dell’alta mobilità delle migrazioni (su 484 bambini mancanti, 231 avevano abbandonato gli studi o erano tornati nella località di origine, mentre 253 avevano terminato la scuola). L’età media del campione salì a 13 anni (deviazione standard = 2) e la media degli anni di residenza a Pechino a 7 (deviazione standard = 5).

L’adattamento socioculturale venne valutato utilizzando la “Scala di adattamento socioculturale” (Ward e Kennedy, 1999) tramite 28 domande. Gli intervistati dovevano segnare un punteggio da 1 a 5 per ogni domanda; a valori più alti era associato un adattamento socioculturale migliore.

L’adattamento psicologico venne valutato tramite livelli di solitudine e depressione. I livelli di solitudine vennero misurati utilizzando il “Questionario di solitudine” (Asher et al., 1984) tramite 21 domande, ciascuna delle quali con un punteggio da 1 a 4. I livelli di depressione, invece, vennero misurati utilizzando la “Scala di depressione” (Radloff, 1977) tramite 20 domande, ciascuna delle quali con un punteggio da 1 a 4. Valori più bassi indicavano un’inclinazione minore a entrambi i sintomi di solitudine e depressione. Per quanto riguarda l’identità sociale, infine, venne misurata tramite l’“Indice di acculturazione” (Ward e Kennedy, 1994), indagando su due dimensioni: identificazione con la cultura di origine e identificazione con la cultura ospitante. Tramite un questionario di 21 domande, vennero indicati dei punteggi da 1 a 7, i cui valori maggiori indicavano maggiore identificazione con la cultura presa in considerazione.

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Partendo dall’adattamento socioculturale (Figura 2.3), è stato constatato che i bambini migranti frequentanti scuole pubbliche hanno avuto un miglioramento nel processo di adattamento; i bambini frequentanti scuole per migranti non hanno mostrato miglioramenti significativi (da 3,51 a 3,59).

Figura 2.3. Confronto dell’adattamento socioculturale – 2007/2008

Fonte: Yuan et al. (2013).

Per quanto riguarda l’adattamento psicologico (Figura 2.4), i due gruppi mostrano un andamento simile nel loro miglioramento, sia in termini di solitudine che di depressione. Tuttavia, sia nel primo che nel secondo periodo, tali livelli risultano inferiori nei bambini frequentanti le scuole pubbliche.

Figura 2.4. Confronto dell’adattamento psicologico – 2007/2008

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Infine, la Figura 2.5 mostra l’andamento dell’identità sociale. I bambini migranti frequentanti le scuole pubbliche hanno mostrato un declino significativo dell’identificazione con la cultura d’origine e un incremento dell’identificazione con la cultura ospitante. I bambini delle scuole per migranti hanno mostrato risultati nella direzione opposta, con una significativa riduzione dell’identificazione con la cultura urbana (da 4,41 a 4,07) e un’identificazione con la cultura d’origine in aumento.

Figura 2.5. Confronto dell’identità sociale – 2007/2008

Fonte: Yuan et al. (2013).

In definitiva, si può affermare che in un anno i livelli di adattamento socioculturale, adattamento psicologico e identità sociale del campione sono cambiati notevolmente e, in aggiunta, che le differenze sono correlate alla tipologia di scuola frequentata.

I bambini migranti nelle scuole pubbliche hanno mostrano un significativo miglioramento dell’adattamento socioculturale, al contrario dei bambini frequentanti le scuole per migranti; i due gruppi hanno avuto, invece, una variazione simile nell’adattamento psicologico. Questa differenza tra il processo dei due adattamenti può essere spiegata dal diverso conteso in cui l’adattamento socioculturale e quello psicologico tendono a svilupparsi e dalla differenza dell’ambiente a cui i due gruppi sono esposti.

L’adattamento socioculturale, infatti, si riferisce alle competenze sociali dell’individuo nel gestire la propria quotidianità in un ambiente interculturale ed è relativo alle relazioni sociali con gli individui locali e alle conoscenze culturali, mentre l’adattamento psicologico riguarda il mantenimento di un buono stato di salute mentale durante questo processo, che è meglio compreso nel quadro dello stress e del successo personale (Berryet al., 2006).

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Per quanto riguarda l’identità sociale, invece, l’andamento diametralmente opposto mostrato dai due gruppi è riconducibile al fatto che i bambini frequentanti le scuole pubbliche sono maggiormente esposti alla cultura ospitante attraverso il continuo relazionarsi con insegnanti e compagni di classe locali, al contrario dei bambini frequentanti le scuole per migranti che hanno contatti quasi esclusivamente con persone provenienti da zone rurali, sia a scuola che nell’ambiente domestico.

I dati analizzati spiegano quanto avviene a livello di adattamento socioculturale. Essendo le scuole pubbliche a un livello qualitativamente più elevato ed essendo in stretto contatto con individui residenti locali culturalmente più avanzati, non sorprende che i soggetti migranti frequentanti le scuole pubbliche abbiano avuto un significativo miglioramento nel processo di adattamento socioculturale, al contrario dei bambini frequentanti le scuole per migranti.

Per quanto riguarda l’adattamento psicologico, pur essendo vero che l’andamento dei due gruppi risulta simile, i bambini frequentanti le scuole per migranti presentano livelli di solitudine e depressione maggiori rispetto alla controparte frequentante le scuole pubbliche. Questo è da attribuirsi allo stress che deriva dalle continue discriminazioni a cui sono sottoposti i cittadini rurali da parte dei residenti urbani, come già chiarito in precedenza. Di conseguenza, una maggiore identificazione sociale con la cultura ospitante, processo che si verifica solamente nel gruppo dei bambini frequentanti le scuole pubbliche, aiuterebbe a ridurre lo stress psicologico derivante dalle continue discriminazioni.

Con l’incremento del livello di identità sociale con la cultura ospitante, questo gruppo si allontana gradualmente dalla cultura di origine, tendendo a identificarsi come cittadini locali; questo in contrapposizione al gruppo che frequenta le scuole per migranti, che tende a conservare l’identità della cultura d’origine e a peggiorare il processo di integrazione nell’ambiente urbano.

2.3.2 Identità sociale all’interno delle scuole pubbliche

Vale la pena ricordare, tuttavia, che anche i bambini migranti che frequentano le scuole pubbliche non si considerino alla pari della controparte locale e che non siano esenti da discriminazioni.

La Tabella 2.5 riporta i dati dello studio longitudinale di Afridi et al. (2015), condotto a Pechino nel dicembre 2007 e ancora nel dicembre 2008. Selezionando casualmente 366

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studenti tra gli 8 e i 12 anni in quattro scuole pubbliche, in cui la frazione di studenti migranti era comparabile alla porzione di popolazione migrante residente a Pechino, venne messa a confronto l’immagine che hanno di sé e dei compagni i bambini con hukou rurale e quelli con hukou locale.

Tabella 2.5. L’identità sociale dei bambini frequentanti la scuola pubblica – 2007/2008

Fonte: Afridi et al. (2015).

Gli studenti urbani, in generale, sono nati a Pechino (70,5%), vivono in città da più tempo rispetto alla controparte rurale e tendono a parlare il dialetto locale nell’ambiente domestico (il 94,6%, a differenza del 71,6% dei bambini migranti).

L’immagine che hanno di sé i bambini è altamente correlata al tipo di hukou: mentre l’86,4% dei bambini con hukou urbano si considera un abitante di Pechino, tra i bambini con hukou rurale solamente il 9,3% definisce se stesso come un abitante della città. In aggiunta, solo il 23,1% crede che i compagni di classe lo considerino un abitante di Pechino. È infinitesimo l’incremento del valore riferito all’opinione degli insegnanti (23,6%).

Vennero inoltre investigate le loro percezioni in relazione alle attività scolastiche. Entrambi i gruppi considerano gli studenti rurali più impegnati nello studio rispetto alla controparte locale, ma vengono considerati e loro stessi si considerano meno partecipativi nelle attività scolastiche ed extracurriculari.

Essendo una tendenza della psicologia dell’individuo quella di uniformarsi agli stereotipi a cui è associato (Steele e Aronson, 1995), ed essendo i migranti rurali in Cina considerati ignoranti, sporchi e propensi alla criminalità, l’immagine che i bambini migranti hanno

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di sé è, perciò, condizionata dagli stereotipi legati al loro status hukou. L’effetto di intimidazione che ne deriva impedisce loro di avere una sicurezza tale da farli sentire pienamente a proprio agio in classe.

Nonostante quindi i minori migranti frequentanti le scuole pubbliche nei centri urbani tendano a integrarsi meglio con la società urbana rispetto ai minori frequentanti le scuole non autorizzate per migranti, non vi è una totale identificazione con il nuovo ambiente, e questo influenza non solo il loro adattamento psicologico ma anche il loro andamento scolastico.

Constatato che gli elementi finora analizzati influiscano nelle performance educative dei bambini, è importante capire quanto a che livelli questo avvenga.