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Le linee di deflusso principali dell’area sono rappresentate dal corso del Turrite di Gallicano, a nord, e dal corso del Turrite Cava a sud. In questi confluiscono i canali secondari che si sviluppano sui versanti Nord e Sud dell’areale.

Le acque dei corsi tributari della Turrite Cava attraversano livelli arenacei (macigno e nummulitico) e localmente (nella zona di Gragliana) livelli argillosi;

muovendosi su un dislivello di circa 500 m vengono drenate in canali che nel complesso definiscono un pattern dendritico. L’ordine dei canali non è mai superiore al terzo.

Il versante esposto a nord, quello che porta le acque nella Turrite di Gallicano, possiede una analoga litologia nella parte alta della zona ad est del Rio Camperano, corso di quarto ordine che confluisce nella Turrite all’altezza di

ondo ordine, sono in linea di massima gully ad andamento rettilineo che confluiscono nel Rio Camperano sviluppato in direzione appenninica lungo una faglia. Il drenaggio sul versante sinistro del Rio Camperano è poco sviluppato, le testimonianze stanno nei ristagni che nei giorni successivi alle piogge si rinvengono in queste zone. La parte ad ovest della cresta Vispereglia-Tre Corna mostra un pattern di drenaggio di tipo dendritico che si sviluppa su un’alternanza di vari litotipi: calcari, radiolariti, marne, calcari dolomitici non stratificati, a cellette, brecciati e rocce metamorfiche. Il percorso delle acque, in questa parte dell’area, si sviluppa su una differenza di quota di circa 550m, fino a poco più di 700m (per le acque drenate da Tre Corna 1057m), giungendo al corso della Turrite di Gallicano.

I corsi d’acqua che caratterizzano l’area, sviluppandosi su un tragitto molto ripido, sono dotati di una forte energia ed esercitano una azione erosiva per la quasi totalità del loro corso. L’andamento, ad eccezione della zona di Chiocchioraglie dove si può osservare una ampia curvatura del Fosso della Rotta, è

orte capacità rosiva di corsi sviluppatisi in una zona sollevatasi rapidamente. Il movimento elle valli aperte; nella zona in esame lo svil p

svilupp

sollevamento, dalla fratturazione e da strutture che interagiscono con la dinamica Trombacco. In questa porzione di territorio l’idrografia appare molto simile a quella precedentemente descritta. Variazioni non sostanziali si hanno nella zona più a valle e nella parte ovest dell’area caratterizzate dalla presenza di litotipi differenti. Nella porzione centro-occidentale l’idrografia appare condizionata dalla litologia e da condizioni strutturali differenti, i canali non superano il sec

sostanzialmente rettilineo, in valli profondamente incassate dalla f e

dell’acqua in formazioni molto alterabili, come il macigno, o poco competenti come la scaglia genera, solitamente, d

up o di forme più accentuate potrebbe essere dovuto, oltre che alla incisione atasi lungo tragitti brevi e ripidi in un areale caratterizzato da rapido

delle a

l’erosio tenza

mec n determ Cuccag

infatti ndoci dalla maiolica al macigno.

Le lc in virtù immed

percors roca delle diverse formazioni (la

maiolica si trova nella zona più bassa dove il fiume è dotato di minore energia). Tutti i canali di questa area sono caratterizzati da portate estremamente variabili in fun ecipitazioni e mostrano, per questo, nelle zone di valle evi z

caratter

precipi vengono trasportati a valle quando una

mag o questi

comunq e centrale. L’erosione è più accentuata lungo i margini concavi delle valli rispetto a quelli convessi, infatti sulla parte concava l’acqua impatta con una maggiore velocità ed esercita una maggiore energia. orme di corrasione, evorsione e

ermittenti; l’acqua in cque. Nei livelli calcarei, come il massiccio, il cavernoso o la maiolica,

ne fluviale produce fianchi molto ripidi a causa dell’alta resis ca ica; queste rocce subiscono, però, maggiormente l’effetto della corrosione

inato dall’acidità dell’acqua. Lungo porzione terminale del Fosso della na si può osservare la dipendenza tra la geometria della valle e la litologia, la pendenza dei fianchi diminuisce sposta

Ca areniti di Montegrossi assumono valori di pendenza sui versanti intermedi del suo contenuto in cemento calcareo. Valutazioni di questo tipo sono iate soltanto in campagna, tenuto conto della lunghezza e della ripidità del

o delle acque e della posizione recip

zione del regime delle pr

den e di fasi di deposito alternate a fasi di erosione. Alcuni depositi hanno un e momentaneo, nel senso che corrispondono a periodi in cui le tazioni sono meno intense e

gi re alimentazione conferisce una maggiore energia all’acqua; si tratta in casi di depositi localizzati in brevissimi tratti orizzontali lungo i canali,

ue incisi nella porzion

L’azione meccanica dell’acqua è testimoniata da f

di erosione visibili lungo i canali mentre l’effetto chimico è riscontrabile dall’alterazione delle rocce e coincide, inoltre, con una diminuzione della resistenza meccanica delle stesse; questo effetto diventa molto evidente sulle litologie arenacee; l’arenaria Macigno della zona di Cardeta presenta, in alcuni tratti, le caratteristiche di una sabbia molto addensata.

Nella zona compresa tra Case Castagnola e Cardeta la qualità degli affioramenti risulta scadente in molti tratti caratterizzati da emergenze int

questi segmenti si muove in rocce arenacee o arenaceo-pelitiche alterandole e disgregandole progressivamente dal bordo delle discontinuità all’interno dei blocchi.

L’azione dell’acqua non riguarda solo le depressioni, infatti l’azione disgregatrice rsanti. I detriti e gli accumuli che si

vengono dai ersanti delle valli e non subiscono trasporto.

alla diga di Trombacco la dinamica delle acque incanalate lungo

mbacco altera il regime delle acque lungo la Turrite di Gallicano,

La circolazione viene operata anche in maniera areale sui ve

trovano sui pendii vengono destabilizzati e trasportati verso valle prendendo parte insieme all’acqua a fenomeni erosivi (corrasione). La deposizione del materiale trasportato avviene in prossimità di riduzioni o inversioni di pendenza, oppure, se si trova all’interno di un solco di ruscellamento, nei tratti caratterizzati da bassa energia.

Lungo i tratti percorsi dall’acqua, sia sul versante Sud che su quello Nord, sono stati rinvenuti accumuli di detriti e grossi blocchi provenienti dai pendii soprastanti, la cui varietà di dimensioni e forma denotano una sostanziale variabilità dell’energia di trasporto in periodi diversi dell’anno.

Lungo i canali più grossi il materiale si rinviene nei tratti di bassa energia e frequentemente nelle porzioni più distali; in queste zone il materiale rinvenuto è costituito da depositi di ghiaie e ciottoli sub-arrotondati ed arrotondati privi di matrice quando si trovano nella parte interna dell’alveo e contenenti una matrice sabbioso-limosa lungo le adiacenze ai margini dell’alveo. I depositi sono comunque incisi nella parte centrale. Nelle zone alte dei canali si trovano grossi blocchi con dimensioni che arrivano a circa 7 metri cubi; questi pro

v

Nella zona posta in destra idrografica della Turrite di Gallicano, immediatamente a valle rispetto

solchi di ruscellamento molto acclivi e la presenza di materiale litico ha determinato la formazione di conoidi alluvionali; il materiale trasportato dalle acque in questa zona è costituito da detrito proveniente dalle pareti in maiolica quasi verticali della zona superiore.

La diga di Tro

rallentandone il flusso durante i periodi di invaso. Durante l’evento di piena del 1996 il bacino dell’invaso laminò l’onda di piena favorendo il deposito di materiale alluvionale e preservando il territorio di Gallicano.

OSSERVAZIONI SULL’ IDROGEOLOGIA DELL’AREA

Nell’area l’acqua non si muove soltanto in superficie ma si muove per soffusione in livelli permeabili, trasmissivi per fratturazione o per porosità.

subsuperficiale delle acque è a carico della fratturazione o cavità carsiche nelle rocce, mentre i detriti caratterizzati da una buona permeabilità non sono sufficientemente estesi per determinare fenomeni di scorrimento sottocutaneo considerevoli. Nei depositi alluvionali a valle, invece, la circolazione delle acque segue l’andamento delle acque di subalveo da cui risulta alimentata, questa considerazione è limitata a zone poco estese lungo i corsi di fondovalle. Infatti anche lo sviluppo delle turriti avviene in valli molto acclivi, dove lo sviluppo di superfici alluvionali è limitato e localizzato in brevi tratti o nelle zone di alveo. Lo scorrimento sotterraneo in molti casi è localizzato ad una profondità ridotta e risulta intermittente, alimentato direttamente dalle acque meteoriche.

Nel calcare massiccio, in destra idrografica lungo la T. di Gallicano, l’acqua in periodi di pioggia intensa viene drenata da cavità sotterranee tuffandosi nella turrite da emergenze poste sulla parete. Nella figura seguente è mostrata una di nciata poche ore dopo l’inizio della pioggia ed è terminata quasi in contemporanea con l’evento meteorico. queste emergenze; la sorgenza dell’acqua è comi

Figura 18- E

Di seguito vengono illustrate le permeabilità re

mergenza nella parete di fronte al bivio Trombacco-Vergemoli.

Permeabili per fratturazione e carsismo:

• Permeabilità elevata: litotipi calcarei intensamente fratturati, ed interessati da fenomeni carsici, privi di interstrati argillitico marnosi. A questa classe appartengono i calcari della Maiolica, del selcifero di Limano e della Val di Lima, del rosso ammonitico, del Calcare Massiccio e Cavernoso.

• Permeabilità media: litotipi calcarei e/o arenacei diffusamente fratturati interessati da carsismo mediamente diffuso, con interstrati argillitici e marnosi. A questa classe appartengono le brecciole e le calcareniti del Nummulitico e le arenarie del macigno.

• Permeabilità bassa o nulla: litotipi prevalentemente argillitico marnosi, mediamente-diffusamente fratturati, con fratture tamponate da materiali argillosi di alterazione. A questa classe sono riferite le rocce della scaglia, dei diaspri e le marne a Posidonom

Permeabili per porosità

depositi prevalentemente grossolani in matrice iosa, da sciolti a scarsamente addensati. Fanno parte di questa classe

matrice sabbioso-

e delle rocce, tendono a mettere a nudo la ya.

• Permeabilità elevata: sabb

le alluvioni recenti ed attuali.

• Permeabilità media: depositi a granulometrica mista, in

limosa, mediamente addensati. A questa classe si riferiscono le coperture, ed i coni di deiezione.

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