• Non ci sono risultati.

IETTN

Nel documento di Lunedì 20 giugno 2022 (pagine 31-39)

do, chea scuola mi presentavo con le divisa»

aPnn', priorità all'acqua: ecco alcune Idee»

...,...'.;...p.~LA`• _....-.. . ... REALI „~._

1

Data Pagina Foglio

20-06-2022 1+5

045680

Quotidiano Diffusione: 7.317

EMERGENZA SICCITA

Vincenzi (Bonifica Burana): «Nel settore agricolo ormai l'acqua per irrigare è agli sgoccioli Possiamo reggere un'altra settimana, poi dovremo attingere ai grandi laghi del nord»

Modena Iffial

Schianto, muore un carabiniere

«Po e canali a secco, previsioni drammatiche»

M:: :.än.W°".W,

1 / 2

Data Pagina Foglio

20-06-2022 1+3

045680

Quotidiano Diffusione: 7.214

«Po e canali a secco, previsioni drammatiche»

Vincenzi (Bonifica Burana) lancia l'allarme per le colture: «Pochi centimetri di acqua, le pompe si bloccano. Occorre attingere dai grandi laghi»

Mentre in alcune realtà del Nord si fa concreta la minaccia di razionamenti dell'acqua per usi civili, a Modena i timori sono al massimo per quanto riguarda la situazione delle colture agri-cole. Oggi un incontro presso il Consorzio della Bonifica di Bura-na, con le associazioni agricole e a cui è stato invitato anche il Prefetto, farà il punto riguardo agli approvvigionamenti idrici della campagna e non solo. Il Po - «il grande fiume» descritto da Riccardo Bacchelli -, che ali-menta gran parte del sistema idrico circostante e fornisce ac-qua alle campagne, non riceve dai suoi affluenti e dalle piogge, e conseguentemente non dà.

La situazione è assai problemati-ca. Molte colture specializzate come meloni, pomodori, cocomeri, ma anche pere e mele -per citarne alcune - le cui produ-zioni oggi sono garantite per quasi il 100 per cento attraver-so impianti a goccia che assicu-rano alle piante il solo approvvi-gionamento quotidiano neces-sario, sono a rischio. Tanti cana-li di irrigazione, in particolare nella Bassa pianura modenese a sud di Modena da Mirandola a Fi-nale, sono quasi all'asciutto. Si ricordano precedenti simili solo nel 2003 e nel 2007, ma allora successe al 20 luglio. Il Consor-zio della Bonifica di Burana, competente per tutta l'area compresa tra Secchia e Panaro, e non solo, incaricato di sorve-gliare e garantire i rifornimenti, da giorni è in allarme «rosso».

«Purtroppo le previsioni sono drammatiche» ammette

France-sco Vincenzi, presidente del Consorzio della Bonifica di Bura-na.

Vincenzi, i timori sono confer-mati?

«Nei fiumi appenninici (Secchia e Panaro) preleviamo, non dico normalmente ma stiamo prele-vando acqua. La zona di Ravari-no, Nonantola, Castelfranco, e parte di Formigine grazie anche alle piogge ed ai temporali dei giorni scorsi stanno mantenen-do un livello del fiume Panaro che è in linea con gli anni passa-ti. Ci aspettiamo delle problema-tiche, ma forse più avanti. La ve-ra anomalia è la mancanza tota-le della presenza di acqua nel Po. Stiamo prelevando un deci-mo di quello che dovremmo pre-levare. Questo comporta che non tutti i canali si riempono e

quindi non riusciamo a garanti-re l'acqua a tutti, perché le pom-pe non riescono ad attingere».

Cosa state facendo per ovvia-re questa situazione?

«Stiamo cercando di aumentare gli scambi d'acqua con altri con-sorzi e, quindi, stiamo utilizzan-do acqua che viene dal territo-rio mantovano, dal Consorzio Terre di Gonzaga destra Po che ci riesce a dare 2 metri cubi al secondo. Dall'impianto principa-le Sabbioncello, invece di prele-vare 30 metri cubi al secondo oggi preleviamo 4/6 metri cubi.

Abbiamo 8 cm di acqua disponi-bile e pertanto le pompe si disin-nestano e si vuotano. Ci stiamo attivando per integrare il bacino del Sabbioncello che serve tut-to il reticolo della Bassa pianu-ra, Mirandola, San Felice, Finale

Francesco Vincenzi, presidente del Consorzio della Bonifica di Burana

Emilia, con l'acqua che riuscia-mo a prelevare con la chiavica Secchia a San Prospero. E' chia-ro però che le esigenze sono molte di più di quelle che sono le disponibilità».

Quale è il fabbisogno quotidia-no oggi della campagna mode-nese?

«In questo momento avremmo bisogno di 25/30 metri cubi al secondo di acqua per garantire il riempimento di tutto il nostro reticolo a un livello non proble-matico per quanto riguarda i prelievi degli agricoltori. Oggi ne abbiamo a disposizione me-no di 10 al secondo con canali a un livello simile a quello della fi-ne di ottobre, quando li svasia-mo».

Per quanto può reggere que-sto stato di cose?

«Non regge più di una settima-na o 10 giorni se non ci sono dei rilasci a monte oppure delle piogge. Occorrerebbe prende-re dai grandi laghi alpini. Per questo chiediamo di coordinar-ci per evitare che coordinar-ci sia qualcu-no che sta bene e qualcuqualcu-no che, invece, sta male. Per que-sto chiediamo una cabina di re-gia».

Crede possibile rilasci dai la-ghi Maggiore e Garda?

«Lo credo possibile ma sono scettico che possa dare benefi-ci immediati, perché il defibenefi-cit è importantissimo. Non solo man-ca l'acqua nei laghi, ma non ab-biamo l'acqua nelle falde».

Alberto Greco

2 / 2

Data Pagina Foglio

20-06-2022 1+3

045680

Quotidiano

Pronti progetti per 151 milioni Impianto idrovoro già finanziato

Attesi altri fondi dal governo E Coldiretti scrive a Draghi:

«È stato di emergenza»

I cambiamenti climatici (+4° ri-spetto alla media climatica 1991-2019 a Modena) e la scarsi-tà di piogge (18.8 millimetri in questo mese e 274.4 mm duran-te questo 2022 a Modena, dati Osservatorio Geofisico universi-tario) che caratterizzano l'anda-mento di questo ultimo venten-nio, segnato da una progressiva tropicalizzazione, fatta di feno-meni temporaleschi improvvisi e molto intensi, sono da tempo motivo di preoccupazione per il mondo agricolo poiché la quasi totalità delle colture sono garan-tite dal rifornimento di impianti

a goccia. E' perciò forte l'atten-zione degli enti di bonifica che devono portare gli approvvigio-namenti idrici alla campagna.

Strategici gli investimenti che sta facendo il Consorzio della Bonifica di Burana, da sempre considerato virtuoso grazie all'intervento fatto negli anni '60 sul canale Sabbioncello in territorio mantovano, che pe-scando acqua dal Po consenti-va di rimediare alla scarsa quali-tà dell'acqua allora dei nostri fiu-mi appenninici. Oggi ha già pronto un progetto, cantierabi-le, sull'asta del canale Quaranto-li, in territorio mirandolese, uno dei suoi canali principali, il qua-le permetterebbe, da una parte, di trattenere l'acqua e, dall'al-tra, di garantire sicurezza

idrauli-ca a tutto il territorio della Bassa modenese. E' in rampa di lancio e aspetta solo di ricevere il finan-ziamento. Il suo costo si aggira sui 10 milioni di euro ed è stato in gara nell'ambito del Pnrr. In un primo step non è stato finan-ziato, ma si nutrono fondate spe-ranze di vederlo decollare pre-sto con la rimodulazione del pia-no e con i fondi futuri, essendo il primo tra i non ammessi. Attra-verso il Pnrr, invece, è stato fi-nanziato un impianto a Bonde-no di Ferrara, che garantisce la sicurezza idraulica di tutto il Bas-so modenese e mantovano e del ferrarese. Sono 66 milioni di euro che verranno impiegati per realizzare un impianto idro-voro. Altri 75 milioni, concessi, arriveranno poi su progetti che prevedono il rifacimento del re-ticolo di canali some Sabbion-cello e Diversivo di Burana. Infi-ne, si punta in prospettiva ad un utilizzo di alcune cave dismes-se, dove poter accumulare

l'ac-qua per poi rilasciarla nei territo-ri 'a secco'. Ciò che il Consorzio ipotizza all'interno del bacino, non necessariamente in territo-rio modenese, è creare una rete di piccoli e medi laghetti che ri-lascino puntualmente l'acqua quando serve e la trattengano quando piove.

Intanto, Coldiretti chiede lo stato di emergenza. «A fronte di una crisi idrica la cui severità si appresta a superare quanto mai registrato dagli inizi del secolo scorso, chiediamo che venga di-chiarato al più presto lo stato di emergenza» scrive il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nella lettera inviata al presiden-te del Consiglio Mario Draghi. E chiede anche «l'intervento del sistema della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regioni, Autorità di ba-cino e Consorzi di bonifica, e cooperare per una gestione uni-taria del bilancio idrico».

Alberto Greco

1

Data Pagina Foglio

20-06-2022 3

045680

Quotidiano Diffusione: 7.214

.

Clima impazzito:

fiume salato

e irrigazioni a rischio

Verso il rifornimento a turni

Ferrara Mentre la Coldi-retti chiede al presidente del Consiglio, Mario Dra-ghi, lo stato di emergenza, il presidente del Consorzio di bonifica "Pianura" di Fer-rara, Stefano Calderoni (a sinistra), l'altro ieri non ave-va dubbi: «Se la situazione non dovesse migliorare nel-le prossime ore, saremmo costretti aprowedere airri-gazioni a turno». Come di-re, razionamenti. Tutto, o quasi, pare trasformarsi in questa estate sempre più estate rispetto alla prece-dente. Ed è questo ciò che preoccupa. Da un lato un clima impazzito. Dall'altro un caldo non sano, che ogni anno diventa più cal-do, più asfissiante, più afo-so. E quindi meno soppor-tabile. Difficile ritrovarsi.

Il cuneo salino L'acqua del Po che diventa salata e rischia di bruciare le coltu-re, altre zone drammatica-mente a secco, e improvvi-se ondate di maltempo che provocano disastri. Come quando si inverte il senso del tempo. Così la provin-cia di Ferrara deve fare i conti con un clima sempre più tropicale (le notti tropi-cali sono quel le che, secon-do gli scienziati, non scen-dono sotto i 20 gradi) e con conseguenze che non si fanno attendere. L'Osserva-torioAnbi sulle risorse idri-che traccia il quadro della situazione. Dalla foce del Po, e risalendo vero l'ideale sorgente, sono circa 20 i chi-lometri già "conquistati"

(nel solo territorio ferrare-se) dal sale che in qualche moda ammorba le dolci ac-que del fiume. La risalita del cuneo salino non perdo-na. Il Po al rilevamento di Pontelagoscuro è sceso al di sotto dei minimi storici, toccando i 301, 6 metri cubi al secondo, molto al di sot-to della soglia critica. Ciò ha già costretto a sospende-re l'irrigazione in alcune zo-ne adorno al Ferrarese, mentre per quanto riguar-dai' nostro territorio 1'

even-tualità di vedersi razionare l'acqua per irrigare i campi è sempre più dietro l'ango-lo. Non è un caso che in al-cune aziende agricole sia-no state attivate, per pre-cauzione, pompe mobili d'emergenza per garantire la sopravvivenza delle col-ture. «E un fenomeno invi-sibile ma che sta sconvol-gendo l'equilibrio ambien-tale del delta ferrarese - di-cono gli esperti-Se la situa-zione persisterà, entro la set t imana prossima saran-no contaminate anche le prime falde destinate all'u-so potabile». In Emilia-Ro-magna, ma in particolare nel Ferrarese, dove il 50%

del territorio presenta un bilancio idro-climatico da bollino rosso, le portate dei fiumi (quella del Po in pri-mis) continuano inesora-bilmente a calare: il Po, ap-'

D 50% del territorio ferrarese presenta un bilancio idro-climatico da bollino rosso Domani il "punto"

punto, ma anche il Reno, che scende sotto i minimi storici. Così l'unico corso d'acqua che si possa defini-re abbastanza "in salute" è, al momento, il Panaro. Il quadro idrico è tutt'altro che roseo e, in assenza di si-gnificative precipitazioni, metterà a repentaglio la continuità del prelievo di li-velli costanti d'acqua indi-spensabili all 'agricoltura, delineando uno scenario si-mile a quello dell'estate piùinoltrata. Sc daunapar-te per le abitazioni, cioè i nostri rubinetti di casa, non dovrebbero (il condi-zionale è d'obbligo) esserci problemi, diverso discorso è per il comparto agricolo e più in generale delle irriga-zioni. Si pensi al riso chene-cessità di un apporto di ac-quacostante.

M. Poli.

1

Data Pagina Foglio

20-06-2022 13

045680

Quotidiano

Tiratura: 5.804 Diffusione: 4.656

CARENZA DI ACQUA

Siccità, già 22 ordinanze antispreco

Accordo Iren-Canale di Caluso sulle irrigazioni dei campi che passano da settimanali a quindicinali

La siccità spaventa, ma al momento non c'è richiesta di razionamento se non a Palazzo Canavese, che, di notte, chiude i rubinetti dalle 23 al-le 6. Intanto, il Consorzio

demania-le del Canademania-le di Caluso ha siglato un accordo con Iren per andare in-contro all'emergenza idrica. La di-ga di Ceresole Reale rilascerà nell'Orco 6 metri cubi al secondo di

acque che consentirà a 5.500 agri-coltori l'irrigazione di 8.500 ettari di terreni coltivati per consentire di bagnare le colture ogni quindici giorni invece di sette. Preoccupati gli agricoltori. PAG. 9

SICCITÀ

In Canavese sono 221e ordinanze anti spreco

Un numero destinato ad aumentare dopo le lettere di Regione e Smat, Al momento però razionata l'acqua solo a Palazzo

Andrea Scutellà

i IVREA,

C'è chi ha ricevuto una lettera di Smat. Chi, invece, un'altra di Arpa e Regione Piemonte.

La siccità spaventa, ma almo mento non c'è la richiesta di alcun razionamento. Se non a Palazzo Canavese che, di notte, ha già chiuso irubinetti dalle 23 alle 6.

Nelle lettere si invitano i co-muni a emettere ordinanze e a sensibilizzare i cittadini sul-lo spreco d'acqua. Almeno 22 amministrazioni canavesane ne hanno già emessa una.

So-no: Alpette, Andrate, Barba-nia, Borgomasino, Canischio, Castellamonte, Chiesanuo-va, Colleretto Giacosa, Forno Canavese, Lusigliè, Noma-glio, Oglianico, Ozegna, Per-tusio, Prascorsano, Rueglio, Settimo Vittone, Torre Cana-vese, Val di Chy, Valperga, Vialfrè e Vidracco. Si tratta di ordinanze praticamente foto-copia, che vietano l'utilizzo di acqua per scopi non alimenta-ri o igienici. Bandito dunque il lavaggio delle automobili, dei cortili o dei piazzali, l'irri-gazione degli orti, il

riempi-II lago di Ceresole Reale è ancora in secca

mento delle fontane orna-mentali o simili. La punizione è una multa.

Tutte nominano il «concer-to con Smat», ma c'è anche chi, come Forno Canavese, fa riferimento a una precisa co-municazione del presidente di Smat Paolo Romano che

«evidenzia la prosecuzione di una fase di elevata siccità e che unitamente al rapido scio-glimento della neve compor-ta la necessità di contenere al massimo gli utilizzi di acqua potabile».

Insomma, non c'è ancora

una richiesta di razionamen-to, ma l'invito a tutti a porre una particolare attenzione all'uso dell'acqua. «I nostri cit-tadini - spiega il sindaco di Bollengo Luigi Ricca - sono abituati a un uso razionale dell'acqua perché in passato abbiamo avuto molti proble-mi, dovuti alla scarsità delle sorgenti. Ora, dopo la costru-zione di un pozzo, la situazio-ne è migliorata. Ma anche noi in settimana faremo un'ordi-nanza per ricordare a tutti che l'acqua è un bene prezio-so e non va sprecata». —

® la Sentinella

.1,13/,1 e .1141,1WMITNIII 4.11 ,1011

,.... , . w _. ..., .. ~ ..«.

oldìu:n !Le A1lC(tiÌefel'U

I I_ xirdEi

Iren - Canale di Caluso accordosulleirrigazioiv Si passa da 7 a LI giorni

Ni,kNek semine dl n,ais f,xaNbnsenn,kl 20-30%

1

Data Pagina Foglio

20-06-2022 1+9

045680

Plurisettimanale Diffusione: 11.000

ALLARME DAL MONDO DELL'AGRICOLTURA

Siccità, il riso non ha più tempo

"Due settimane e addio raccolti"

I consorzi irrigui spingono per l'acqua dagli invasi: "Pioggia o aiuti dalle dighe, non ci sono alternative"

«Abbiamo tempo ancora due settimane per portare acqua nei campi, altrimenti c'è il ri-schio di perdere decine di etta-ri di etta-riso». A lanciare l'allarme sono le associazioni di catego-ria e i consorzi irrigui, dopo la richiesta di calamità per l'agri-coltura da parte del presidente della Regione, Alberto Cirio.

«Nella parte bassa della provin-cia di Vercelli - racconta Stefa-no Bondesan, presidente di Ovest Sesia - se non riuscire-mo a sommergere nell'arco della prossima settimana po-trebbero essere compromesse diverse decine di ettari di risa-ie». L'associazione d'irrigazio-ne gestisce l'acqua per uso

agri-colo in un comprensorio di cir-ca 100.000 ettari tra Biellese, Vercellese e Casalese. «Questo dipende se rilasceranno acqua dalle dighe montane, come ci hanno detto - aggiunge -: se ar-rivasse un po' di acqua in più, allora il riso si riuscirebbe a sal-vare, sennò saremmo vera-mente vicini al punto di non

ri-L'ultimatum del riso

"Abbiamo tempo due settimane per irrigare i campi, o addio a decine di ettari di cereali"

L'allarme di un consorzio irriguo del Vercellese scuote il mondo agricolo ferito dalla siccità

ROBERTO MAGGIO

VERCELLI

bbiamo

tem-`<

ra / po ancora

due settima-ne

ora per porta-re acqua nei campi, altri-menti c'è il rischio di perde-re decine di ettari di riso».

Quest'anno il paesaggio delle risaie colme d'acqua è, al momento, solo un ri-cordo: la mancanza di pre-cipitazioni sta colpendo gravemente anche i terreni del Vercellese, dove si colti-va circa un terzo dei chic-chi prodotti in Italia, su 70.000 ettari circa.

A lanciare l'allarme sono le associazioni di categoria e i consorzi irrigui, dopo la richiesta di calamità per l'a-gricoltura da parte del presi-dente della Regione, Alber-to Cirio. «Nella parte bassa della provincia di Vercelli -racconta Stefano B onde-san, presidente di Ovest Se-sia - se non riusciremo a sommergere nell'arco della prossima settimana potreb-bero essere compromesse diverse decine di ettari di ri-saie». L'associazione

d'irri-gazione gestisce l'acqua per uso agricolo in un compren-sorio di circa 100.000 ettari nei territori del Biellese, del Vercellese e di parte del Ca-salese. «Questo dipende se rilasceranno acqua dalle di-ghe montane, come ci han-no detto - aggiunge -: se arri-vasse un po' di acqua in più, allora il riso si riuscirebbe a salvare, sennò saremmo ve-ramente vicini al punto di non ritorno. Siamo messi male - insiste lui -: nella par-te a sud dell'areare risicolo vercellese, con le bagnatu-re del mais a monte, il calo delle sommersioni delle ri-saie è stato del 70, 80 e in al-cuni casi 100% perché non c'era proprio la possibilità di immettere acqua nelle bocchette d'irrigazione».

Un piano alternativo all'acqua dei bacini montani o alle precipitazioni? «Abbia-mo una zona tra Santhià e San Germano dove acqua ce n'è ancora, anche bagnando in contemporanea il mais -sottolinea ancora Bondesan -. L'unica alternativa è mette-re "in crisi" quel territorio per far arrivare l'acqua

an-che nella Bassa Vercellese.

Ma così si creano due "mala-ti": a mio parere, però, è me-glio cercare di far sopravvi-vere tutti i territori, pur in estrema difficoltà entrambi, piuttosto che uno che gode e l'altro che muore».

Anche per Confagricoltu-ra Vercelli Biella l'autono-mia del distretto risicolo ver-cellese dipende da alcuni fat-tori: «Le precipitazioni, il ri-lascio di acqua dai bacini montani, e una deroga al de-flusso minimo vitale dei fiu-mi. Purtroppo per il riso non abbiamo un piano B - spiega il presidente, Benedetto Coppo -. Tutto dipende dal-la disponibilità di ridal-lasciare un po' d'acqua dagli enti che gestiscono i bacini che si tro-vano nelle montagne di Pie-monte e Valle D'Aosta, oltre ad una deroga al deflusso minimo vitale dei fiumi, che ci permetterebbe di preleva-re più quantità d'acqua per i campi. Così ci sarebbe più di-sponibilità per irrigare le col-ture compreso il riso, e l'ago-nia si allungherebbe un po'.

Forse alla prima settimana di luglio. Ovviamente si

spe-torno. Siamo messi male - insi-ste lui -: nella parte a sud dell'a-reare risicolo vercellese, con le bagnature del mais a monte, il calo delle sommersioni delle ri-saie è stato del 70, 80 e in alcu-ni casi 100% perché non c'era proprio la possibilità di immet-tere acqua nelle bocchette d'ir-rigazione». E dello stesso avvi-so è Confagricoltura Vercelli Biella.

ROBERTO MAGGIO- PP. 40 E 41

ra nelle precipitazioni, ma per adesso è inutile: non se ne vedono proprio all'oriz-zonte».

Un'alternativa a queste soluzioni tampone? «Non ce ne sono, almeno nell'im-mediato - aggiunge il presi-dente -. Forse dopo questa esperienza tragica riuscire-mo a trarre le giuste conclu-sioni e individuare nuove strategie per non perdere i raccolti». —

O RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'alternativa alle precipitazioni può essere solo l'aiuto

dei bacini idrici"

1 / 2

Data Pagina Foglio

20-06-2022 39+40/

045680

Quotidiano

Una risaia tra Novara e Vercelli nei giorni della siccità

~ PIEMONTE ~

~.: 1

-lÉ('a..:. r:•%' ~

ir~ vî . . ..

,.. . ~,:. ~

~

Vent'anni

iniim~iñ a~~ia~

... 3°21',"--."'".•=L---..,.

.,-~

. ".~

t -} á'

~~~ .,. . í'•-~

_.S

~

' ~ ~

':J-

- a M 1 '

~ .

~

x~k ~~ ~

..tl~-®.T2~ .~~

~~i SY f

rn a •~: ~

~

... Y.~.;~

~Z. ~

.~ ~::

~~a

111/dg

:..

~... .

.;<,..

. . tiutiiit.ilrl5o non ha più lsurpo ,~.~~

IJu •,uUunvuv v aldurr vuulli•' ñw . .

11G,u . . ~

~

I;uIhlllalum

del riso

...

. . .. .

....~._.,•.

eiladeeYN~wn.Yllp4b,pl}ix~

.1k deln ~ Id~xa. . «

II 14J IQtY-~

... •~...

á

®

... ®®®~®

\l TM tI Wul 1 k ~ç• .

&:]%@5',~

. . ... .

r~ N n~ l~-4~ ;

~, .~~ , . „~ ,

. ::~• '~+~5 ~~?'-~

2 / 2

Data Pagina Foglio

20-06-2022 39+40/

045680

Quotidiano

.

Nel documento di Lunedì 20 giugno 2022 (pagine 31-39)